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Il Gioco di Ruolo di Fighting Fantasy

Re: Il Gioco di Ruolo di Fighting Fantasy

Francamente non credo che sia necessario stiracchiare le regole perché l'unica che mi da problemi, a ben leggere, non è poi così tassativa.
Nel senso che se non voglio mettere pepe posso anche non far avvenire gli incontri casuali. ...Ma francamente io piuttosto che decidere lì sul momento quando c'è l'incontro e quando no, preferisco, in fase di scrittura, mettere delle locazioni sicure.
Poi per gli incontri buffi potrei avere la lamentela "Ma come?! Se parliamo coi PNG niente incontri ma se parliamo tra noi..."
Allora preferisco impostare bene le cose prima. Poi l'idea che sia rapida per me un'attrattiva perché voglio vedere se mi riesce di tagliare un po' di caciara-time.

ORCO NON LASCIARE CHE IL SOLE TRAMONTI SU DI TE DA QUESTE PARTI.
-Scritta in elfico incisa su un tronco d'albero in una foresta incantata

Conigliomannaro
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Re: Il Gioco di Ruolo di Fighting Fantasy

Una soluzione intermedia: decidere in sede di programmazione dell'avventura quali sono i luoghi dove potrebbero avvenire incontri casuiali, e poi decidere durante l'avventura, a seconda di come si comportano i PG, se farli effettivamente avvenire o meno...

Prodo
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Re: Il Gioco di Ruolo di Fighting Fantasy

non vedo l'ora di completare la traduzione di "Il Pozzo dei Desideri" per mostrarvi come formulavano le avventure ufficiali.. manco il polygen le poteva fare peggio..

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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Re: Il Gioco di Ruolo di Fighting Fantasy

Mi è venuta un'ideona: uso il regolamento FF e un'ambientazione demenziale, tipo Squilibrio, siccome tanto al massimo sia i PG che i mostri del dungeon avranno a disposizione solo armi impropie da mischia o da lancio direi che il regolamento dovrebbe andare bene lo steso, limitatamente allo scenario.

La galleria degli orrori: un'avventura FF dedicata a tutti fans della serie Squilibrio
Parental advisory

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 La galleria d’arte moderna si trova in quell’altra via la di quella città là.

La galleria è formata da due ali a forma di L, il braccio più lungo sembra essere un ex capannone industriale, quello più corto una sua replica. Le due costruzioni sono collegate da quello che dovrebbe essere un atrio di vetro e acciaio ma che in pratica sembra l’incrocio mal riuscito tra una serra e un cristal palace.
All’esterno l’ala più lunga appare come un capannone industriale intonacato di bianco coperto da un tetto a schiena d’asino di lastre di rame color puffo. Lungo tutte e quattro le facciate corrono delle finestre a nastro. L’ala più corta come un repplica larga uguale e lunga la metà.

Le pareti sono imbiancate e smaltate con una vernice lavabile incredibilmente lucida, i pavimenti sono coperti di linoleum bianco e i controsoffitti da quadrati di polistirolo bianco marmorizzato. La carpenteria è tutta in compensato color castagno. Il complesso è illumnato dalla luce cruda dei faretti.

Nell’atrio trovano posto: la biglietteria, il guardaroba il book shoop, il gift shoop e i servizi, anche se le porte sono macchiavellicamente celate, oltre che dai negozi pure da una parete di cubetti di vetro cemento a forma di S che fondamentalmente serve proprio a nascondere le porte dei bagni.

Nell’ala principale c’è la galleria. Nell’ala principale c’è una scala che scende verso il basso chiusa da una transenna con due pioli d’ottone dorato e un cordone scarlatto. Scenderla serve solo a fare orribili incontri.
L’ultimo quarto della galleria principale è formato da una fuga di stanze vuote accessibili da un porticina chiusa ma non a chiave. Addentraresi in questa stanza serve solo a fare orribili incontri.

L’ala secondaria è alta quanto quella principale ma è divisa in due piani: al piano terra c’è una sala conferenze una sala per i ricevimenti con un cucinotto. Al secondo piano c’è un ‘ufficio open space per gli impiegati, un bagno e l’ufficio del proprietario.

Opere esposte

La mostra si apre con un bel po’ di disegni a matita ad opera dei nevrotici: le figure sono piccole, tutte accalcate ai bordi dei fogli e sono rese confuse dalle continue correzioni e dai particolari minuti.

Seguono nature morte e stramorte e paesaggi congelati opere dei depressi (ancorché immerse nell’atmosfera fumosa delle cancellature).

Oltre ci sono i disegni e i collage stralunati e compatti degli psicotici.

A metà della mostra c’è la parte dedicata (…) un folle maniaco che sosteneva di aver perpetrato i suoi atti esecrabili per ordine di un’entità cinocefala da lui chiamata Ibuna. Le bacheche sono aggrovigliate in strani angoli non euclidei e lo spazio alieno dei disegni dagli strani colori che si riesce a vedere senza addentrarsi in quella sezione della mostra sembra palpitare di una altera e malvagia senzienza.
NB: il folle che oserà entrare finirà sbalzato in un altrove decisamente spiacevole.

Seguono i complessati di edipo: tutti i fogli sono orientati in  senso orizzontale e le complessate di Elettra tutti i fogli sono orientati in senso verticale. Infine ci sono le opere di (…) che soffrendo contemporaneamente del complesso di Edipo e di quello di Elettra è riuscito a produrre disegni che possono essere guardate sia un in senso verticale che orizzontale: sono a tutti gli effetti figure ambigue.

C’è una pregevole bacheca di un artista tendente all’afasia: disegna solo i profili degli oggetti, la linea d’orizzonte e nessun particolare. A volte dipinge di un bel nero uniforme lo sfondo.

A seguire la bacheca dedicata a un artista paranoico: la metà delle opere sono decorazioni geometriche dalla rigida e puntigliosa simmetria centrale, l’altra metà sono gelide maschere arcimboldiane realizzate con materiali di recupero.
Sparpagliati per le sale ci sono dei banconi con degli assemblaggi che sembrano fatti a caso.

Segue il book shoop e il gift shopp prima dell’uscita. Questo è un passaggio cruciale dell’avventura un’errore in questo punto può costare la riduzione del protagonista ben al disotto della soglia di povertà, la morte per espiando degli organi o in seguito a sevizie o addirittura un due di picche.

Locazioni pericolose

Naturalmente i negozi nell’atrio.

La sala per i ricevimenti è un posto da evitare: se vengono offerti dei rinfreschi gratuiti le possibilità di perire nel corso di una spietata lotta per la sopravvivenza sono altissime; ma anche pagare per gustare le prelibatezze del catering ristorazione può essere un errore esiziale: tanto per cominciare lo stesso identico bichierino di bianco che ti servono nel bar di fronte oltre alla strada, ancorché servito un calice di simil cristallo, ti costa la bellezza di 5 euri anziché due come nel succitato locale. Inoltre il simil sushi e gli altri orrori culinari pseudo novelle cousine oltre ad essere orribilmente costosi sono perfettamente in grado di fare scempio del tuo apparato digerente.

Le zone chiuse al pubblico.
Le opere del cultista Ibuna

Incontri pericolosi:
Il mercante d’arte,
Le creature dell sala conferenze.


Mostri erranti:
1) Studente dell’accademia di belle arti o universitario.
2) Emo.
3) Morto di ****.
4) Borghese Bohemien.
5) Coattone imbucato.
6) Giornalista.
Manca solo l'impaginazione, la mappa e le stat e poi è pronta.

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Conigliomannaro
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Re: Il Gioco di Ruolo di Fighting Fantasy

E con questa anticipazione hai risposto anche alla mia domanda nell'altra board. Bellissimo scenario Coniglio, applausia  scena aperta!

Prodo
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Re: Il Gioco di Ruolo di Fighting Fantasy

Personaggi giocanti
Durata della partita: 1 ora e mezza
Un truzzo
Un nerd
Una emo il cui scopo era impedire agli altri due di concludere

Il truzzo è finito risucchiato in un quadro è rientrato in gioco con un artista che si fingeva matto per poter esporre,
Il nerd è finito nell'intezona mentre cercava il bagno è rientrato in gioco con un bimbominkia,
la emo è riuscita ad arrivare all'uscita conseguendo il suo obbiettivo ma è rimasta indebitata al gift shop e passerà i prossimi cinque anni a cucire portachiavi da gift shop in un seminterrato di un non meglio precisato stato canaglia.
La posta in paglio non è stata vinta da nessuno.

Purtroppo non posso dire di più.

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Conigliomannaro
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Re: Il Gioco di Ruolo di Fighting Fantasy

applausi a scema aperta.. ma non puoi cavartela cosi.. voghliamo un pdf ben organizzato con avventura, incontri, statistiche dei mostri eccetera..

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Mornon
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Re: Il Gioco di Ruolo di Fighting Fantasy

L'idea credo sia quella, almeno da quanto ci siamo detti io e Coniglio in questi giorni, rendere lo scenario stampabile e giocabile per tutti gli utenti smile.

Prodo
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Re: Il Gioco di Ruolo di Fighting Fantasy

In questo periodo sono lontano da casa e comunque non ho tempo\ possibilità\ modo di fare più di così vi passo le due paginette con cui ho narrato, poi se qualcuno tra voi ha voglia\ tempo\ modo di riordinarle OK.
Io non sto' tanto lì a scrivere gli eventi perché tanto quando ho gli appunti improvviso, se qualcuno di voi ha voglia di mettere gli eventi fissi, non ho nulla da dire, ultima cosa io non firmo mai, possibilmente, neppure col nick, se qualcuno di voi vuole mettere la firma io non ho nulla da dire.

La galleria d’arte maledetta
La galleria d’arte moderna si trova in Quell’Altra Via La di Quella Città Là.
La missione dei personaggi è accompagnare una gnocca senza cervello (ma con velleità intellettuali) a una mostra sull'arte brutta e sopravvivere alla visita, ovviamente.
Ai diversamente esteti ricordiamo che l'arte brutta è l'arte prodotta dai malati di mente.



La galleria d’arte
La galleria è formata da due ali a forma di L, il braccio più lungo sembra essere un ex capannone industriale, quello più corto una sua replica. Le due costruzioni sono collegate da quello che dovrebbe essere un atrio di vetro e acciaio ma che in pratica sembra l’incrocio mal riuscito tra una serra e un cristal palace.
All’esterno l’ala più lunga appare come un capannone industriale intonacato di bianco coperto da un tetto a schiena d’asino di lastre di rame color puffo. Lungo tutte e quattro le facciate corrono delle finestre a nastro. L’ala più corta come un replica larga uguale e lunga la metà.
Le pareti sono imbiancate e smaltate con una vernice lavabile incredibilmente lucida, i pavimenti sono coperti di linoleum bianco e i controsoffitti da quadrati di polistirolo bianco marmorizzato. La carpenteria è tutta in compensato color castagno. Il complesso è illuminato dalla luce cruda dei faretti.

Atrio
Nell’atrio trovano posto: la biglietteria, il guardaroba il book shoop, il gift shoop e i servizi, anche se le porte sono macchiavellicamente celate, oltre che dai negozi pure da una parete di cubetti di vetro cemento a forma di S che fondamentalmente serve proprio a nascondere le porte dei bagni.

Ala principale della galleria d’arte
Nell’ala principale c’è la galleria. Nell’ala principale c’è una scala che scende verso il basso chiusa da una transenna con due pioli d’ottone dorato e un cordone scarlatto. Scenderla serve solo a fare orribili incontri.
L’ultimo quarto della galleria principale è formato da una fuga di stanze vuote accessibili da un porticina chiusa ma non a chiave. Addentrarsi in questa stanza serve solo a fare orribili incontri.

Ala secondaria della galleria d’arte
L’ala secondaria è alta quanto quella principale ma è divisa in due piani: al piano terra c’è una sala conferenze una sala per i ricevimenti con un cucinotto. Al secondo piano c’è un ‘ufficio open space per gli impiegati, un bagno e l’ufficio del proprietario.

Opere esposte

Bacheche dei nevrotici
La mostra si apre con un bel po’ di disegni a matita ad opera dei nevrotici: le figure sono piccole, tutte accalcate ai bordi dei fogli e sono rese confuse dalle continue correzioni e dai particolari minuti.
NB: è un’area relativamente innocua, si rischia solo qualche incontro casuale.

Bacheche dei depressi
Seguono nature morte e stramorte e paesaggi congelati opere dei depressi (ancorché immerse nell’atmosfera fumosa delle cancellature).
NB: in questa zona ci sono sempre almeno un due emo (vedi mostri erranti). Questi emo sono impegnati a guardare i quadri ma se vengono disturbati potrebbero diventare aggressivi.

Bacheche degli psicotici
Oltre ci sono i disegni e i collage stralunati e compatti degli psicotici.
NB: in questa zona è possibile fare incontri casuali.
Uno dei collage esposti è stato fatto sul retro di una Pergamena Magica contenente l’incantesimo Oro degli Sciocchi. (Siccome la pergamena è in latino solo un personaggi Nerd può leggerla).

Bacheche di Alvise Torriggiani

A metà della mostra c’è la parte dedicata ad Alvise Torriggiani: un folle maniaco che sosteneva di aver perpetrato i suoi atti esecrabili per ordine di un’entità cinocefala da lui chiamata Ibuna. Le bacheche sono aggrovigliate in strani angoli non euclidei e lo spazio alieno dei disegni dagli strani colori che si riesce a vedere senza addentrarsi in quella sezione della mostra sembra palpitare di una altera e malvagia senzienza.
NB: il folle che oserà entrare finirà sbalzato in un altrove decisamente spiacevole partorito dalla mente insana di Alvise spanò. Sostare, o addentrarsi per le bacheche più di tre minuti, costringe il personaggio a tentare la fortuna: se il tiro fallisce il personaggio finisce imprigionato nell mondo che si trova oltre le tele di Alvise Spanò, altrimenti è libero.

Bacheche di Edipo\ Electra
Seguono i complessati di edipo: tutti i fogli sono orientati in  senso orizzontale e le complessate di Elettra tutti i fogli sono orientati in senso verticale. Infine ci sono le opere di Severino Mastronzo che soffrendo contemporaneamente del complesso di Edipo e di quello di Elettra è riuscito a produrre disegni che possono essere guardate sia un in senso verticale che orizzontale: sono a tutti gli effetti figure ambigue.
NB: Tra le bacheche si aggira il Mercante d’Arte italo austriaco Frantz De Pace

Frantz De Pace
Abilità 10
Resistenza 15
Attacchi 1
Fortuna 3
Il mercante d’arte tenterà di convincere tutti i personaggi giocanti e non giocanti che sosteranno nella sala per più di cinque minuti a comprare uno dei quadri esposti. Il mercante d’arte è molto suscettibile e se indispettito estrarrà un tagliacarte d'argento e attaccherà.
Lo scopo del mercante d’arte è indebitare tutti i personaggi che gli capitano a tiro fino al midollo per poi mandarli a lavorare come schiavi in una piantagione di rose in Kenya.

Bacheca dell’afasico
C’è una pregevole bacheca di Raffaele Osprotto un artista tendente all’afasia: disegna solo i profili degli oggetti, la linea d’orizzonte e nessun particolare. A volte dipinge di un bel nero uniforme lo sfondo.

Bacheca del paranoico
A seguire la bacheca dedicata a Renato Contursi un artista paranoico: la metà delle opere sono decorazioni geometriche dalla rigida e puntigliosa simmetria centrale, l’altra metà sono gelide maschere arcimboldiane realizzate con materiali di recupero.
Sparpagliati per le sale ci sono dei banconi con degli assemblaggi che sembrano fatti a caso.
NB: il paranoico aveva ragione. In questo mondo si nascondono cose terribili che vogliono essere lasciate in pace e che uccidono chiunque s’accorga della loro esistenza.
Nascosto in un angolo buio vicino alla bacheca c’è un Demone Persecutore. Se qualcuno attirerà l’attenzione del demone egli assumerà le fattezze di una bella ragazza, che dirà di chiamarsi Kicca Murdoch, e si metterà a seguire i personaggi usando i suoi poteri magici per metterli in situazioni orribili, con lo scopo recondito di farli diventare paranoici o almeno farli credere paranoici dal resto del mondo.

Demone Persecutore(sotto le mentite spoglie della sedicente Kicca Murdoch)
Abilità 10
Resistenza 15
Attacchi 2
Fortuna 5
Il demone possiede anche i seguenti incantesimi: Copia Creatura, Illusione, Invisibilità, Oro degli Sciocchi.

Book Shoop e il Gift Shopp
Segue il book shoop e il gift shopp prima dell’uscita. Questo è un passaggio cruciale dell’avventura un’errore in questo punto può costare la riduzione del protagonista ben al disotto della soglia di povertà, la morte per espiando degli organi o in seguito a sevizie o addirittura un due di picche.
NB:
Alla cassa ci sono una ragazza mora e una ragazza bionda, entrambe giovani e carine, vestite come hostess. Le due cassiere tenteranno di vendere articoli inutili a un prezzo carissimo a tutti i personaggi di passaggio col fine recondito di indebitarli fino al punto di spedirli a cucire souvenir nel seminterrato di una fabbrica malsana in un meglio precisato stato canaglia.

Cassiere kung-fu
Isabella Pezzini (la mora tinta)
Lucia Bianchin (la bionda naturale)
Abilità 8
Resistenza 10
Attacchi 2
Fortuna 1

Locazioni pericolose
La sala per i ricevimenti è un posto da evitare: se vengono offerti dei rinfreschi gratuiti le possibilità di perire nel corso di una spietata lotta per la sopravvivenza sono altissime; ma anche pagare per gustare le prelibatezze del catering ristorazione può essere un errore esiziale: tanto per cominciare lo stesso identico bichierino di bianco che ti servono nel bar di fronte oltre alla strada, ancorché servito un calice di simil cristallo, ti costa la bellezza di cinque euri anziché due come nel succitato locale. Inoltre il simil sushi e gli altri orrori culinari pseudo novelle cousine oltre ad essere orribilmente costosi sono perfettamente in grado di fare scempio del tuo apparato gastrointestinale.

Le zone chiuse al pubblico
Le opere del cultista Ibuna

Incontri pericolosi:
I mercanti d’arte.
Le creature dell sala conferenze.

Mostri erranti

Risultato del dado    Creatura    Abilità      Resistenza    Attacchi
1                    Studente Nerd        5          4               1
2                    Emo            6         5               1
3                    Morto di ****        6          5               2
4                    Borghese Bohemien   7          6               1
5                    Coattone imbucato   8          7               1
6                    Giornalista        9          8               1

Membri della sicurezza (Urbano Bentivoglio e Giusto del Buono)
Abilità 8
Resistenza 10
Attacchi 2
Fortuna 3
Caso mai i personaggi dovessero fare troppo casino nella Galleria d’arte ci sono due omoni che, di solito, lavorano come buttafuori nei peggiori pub di Quella Città Là, che picchieranno, possibilmente a morte ma comunque a sangue i personaggi per poi gettarli fuori dalla Galleria d’arte o in una zona chiusa al publico dove saranno brutalizzati dai folli artisti.

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Re: Il Gioco di Ruolo di Fighting Fantasy

Mi sembra molto ben strutturato: ci sono idee che mi hanno fatto ghignare, come il mercante d'arte e le opere suddivise a seconda della malattia mentale degli artisti, spettacolo puro!

Prodo
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