Aloona ha scritto:

I
Credo che una delle migliori per AD&D seconda edizione fosse Dragonlance, abbastanza classica da integrarsi bene con un regolamento meno eclettico della 3.0, paradossalmente.

effettivamente hai ragione. Dragonlance era un ottima ambientazione, devo dire che anche nella 3.0, però lo spettro dei libri limitava un pò le opzioni!!!

Aloona ha scritto:

Credo che una delle migliori per AD&D seconda edizione fosse Dragonlance, abbastanza classica da integrarsi bene con un regolamento meno eclettico della 3.0, paradossalmente.

A mio avviso come resa del Background e del flavour erano superiori le pubblicazioni dell'AD&D quelle della 3.X mi sono sempre sembrate un po' stralunate come impaginazione, organizzazione di capitoli e paragrafi e stile di scrittura.
(Va detto che la 25 edition ha fatto il possibile).
Poi in genere ha sempre risentito un po' del confronto coi vari cicli e in ultimo che ci hanno lavorato davvero troppi autori con idee davvero troppo diverse.
Nonostante tutto però DL ha un suo fascino.

PS: poi c'è il fatto che le ambientazioni di alti media come fumetti (Ken il Guerriero) e libri (DL) risentono un po' del fatto che ormai le cose importanti ormai le hanno fatte tutte i PNG, a me sta benissimo ma ad altri giocatori no.

Aloona ha scritto:

Chi ha detto che AD&D non si presta all'interpretazione?

Di base, a voler leggere le regole come sono scritte nero su bianco le meccaniche narrative interpretative non sono il punto di forza di AD&D.
Ma a voler essere onesti nemmeno ti impediscono di interpretare se davvero vuoi farlo.

Il discorso è sempre il solito: quando si gioca dipende dal master e dai compagni che hai attorno. Banale, ma unica realtà.

Questo è vero ed è ancor più vero per i giochi di una certa età.

Ho giocato partite basate quasi unicamente sul gioco interpretativo, corredate da scontri, come con gruppi noiosissimi tesi all'avventura cerca-tesori. Molto banalmente, dipende da quanto le persone con cui giochi sono lettrici e capaci di recitare. In questo senso, tutti i regolamenti vanno bene e nessuno.

Concordo.

Se si prestano o meno dipende da quanto si vuol essere fiscali, ma da persona che ha tradotto alcune parti di alcuni manuali della seconda (ebbene sì), ho l'opinione che un buon 70% dei regolamenti sia un bel riempitivo inutilizzabile:

Temo sia così, a voler essere fiscali.

non ho mai (grazie a Dio) incontrato nessuno che si mettesse a fare DAVVERO i conti previsti dal manuale dei mostri, ad esempio, se si muove un gigante che deve sollevare e lanciare un masso. Sì, ne ho visti di pazzi alienati dalle regole, ma a questi livelli no. E se contate che una buona fetta del manuale è dedicata alle gittate delle armi (sempre usate orientativamente) o amenità di questo genere, che tengono in considerazione anche IL PESO, l'ALTEZZA e varianti simili nei conti da fare, capite bene da voi cosa voglio dire... ma le case editrici qualcosa devono pur vendere.

Ecco il motivo per cui (powerplaing mio a parte, ho mollato l'AD&D, che comunque resta un GdR, che comunque ti permette d'interpretare)
perché passare da un sistema più semplice dove era necessario barare di meno passare a uno più complesso ma dove dovevi barare di più?
Però per quanto riguarda le ambientazioni tanto di cappello.
Io non sono tra quelli che dicono che AD&D fosse un board game (ma in rete coi loro nick oggi come oggi ci potresti riempire quasi un piccolo elenco telefonico) però onestamente devo ammettere che le varie edizioni di AD&D non erano nemmeno il meglio che offriva l'epoca sotto il profilo del regolamento, almeno, se prendi l'Advanced Dungeons & Dragons Second Edition che è del 1989 e lo confronti con Uno Sguardo nel Buio del 1984 AD&D funziona peggio meccanicamente parlando per così come sono scritte (e siccome sto parlando dell'ed. del '89 i bug li avrebbero anche potuti correggere, volendo).

Devo dire però che preferisco i giochi di ruolo e i supplementi veramente vecchi perché anche se meccanicamente avevano i loro problemi in genere avevano un fascino che oggi è una merce rara: meccanicamente funzionano meglio ma il calore delle Volo's Guide di AD&D non l'ho più visto né la profondità di Planescape o un prodotto con una portata d'innovazione paragonabile a quella di KK nell'83 in giro non lo trovi: cioé ormai la vogue è quella di rifare in piccolo i grandi giochi del passato, pigli un nucleo tematico forte ridotto all'osso e su quello costruisci un corpus di regole coerente. Meccanicamente sono giochi perfetti e me ne rendo conto ma da leggere mi piacciono di più quelli vintage (anche quelli che non giocherei).
Per cui non penso che in AD&D (che pur non mi piace) prevalgano più le luci che le ombre.

Aloona ha scritto:

Pongo una domanda semplice semplice e banale, tanto per rasserenare il clima:ambientazione preferita dove avete applicato il regolamento AD&D preferito?

io faccio l'alternativo e dico: "Al qadim"!...una delle mie preferite (ed una delle meno giocate in assoluto)..

possedevo il set base e l'ho dato via per dei libri-game

si tratta di un'ambientazione medio-orientale, da mille e una notte utilizzabile anche come continente meridionale a sud di Faerun!!!