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La grande bellezza- parodia bastarda!

Re: La grande bellezza- parodia bastarda!

Seven_Legion ha scritto:


Vedrete infatti sempre megaproduzioni e mega attori in lizza a contendersi il premio.

Non tanto. Ho assistito inerme a film mediocri come The Artist, Slumdog Millionaire e Hurt Locker fare man bassa di premi solo perché Hollywood s'era messa in testa di premiare film che nessuno aveva visto...

Per quanto mi riguarda, Sorrentino è il miglior regista che abbiamo. Ma La Grande Bellezza non m'è piaciuto. Troppo indulgente, troppi dolly, troppo lungo, mal montato, troppo "romano", e con Isabella Ferrari (nuda dopo 5 minuti dalla propria apparizione). E senza una sceneggiatura degna di questo nome.

Il "grande equivoco" è stato che i mass media lo hanno così tanto pompato da far credere alle masse che i cinema non li frequentano che si trattasse di un altro film nazional-popolare come La VIta è Bella.
E per colpa di ciò, ci toccherà avere da una parte chi il film non lo ha compreso (a me non è piaciuto, ma lo ho compreso), e chi invece per reazione lo difenderà a spada tratta sempre e comunque.

Non il mio genere di film. Io rimango ai miei modelli: Ford, Welles, Monicelli, Sirk, etc...

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Jegriva
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Re: La grande bellezza- parodia bastarda!

Seven_Legion ha scritto:

State certi che non accadra' in quanto il cinema e' uno dei settori piu' protezionistici della storia USA.

...che difatti è praticamente in mano (da almeno inizio anni '30: Stroheim, Billy Wilder, Murnau, Lang, Lubitsch, Chaplin stesso, che era inglese. John Ford lasciò l'Irlanda da bambino, così come Frank Capra lasciò l'Italia) per il 50% da una marea di professionisti europei. Non solo attori, ma anche registi, scrittori, scenografi, costumisti, fotografi, montatori, compositori, etc...

Prendiamo un film "ammeregano" come The Dark Knight Rises:

Christopher Nolan, Hans Zimmer, Christian Bale, Tom Hardy, Marion Cotillard, etc... tutti europei. E negli episodi precedenti Laim Neeson, Heath Ledger, Cyllian Murphy. Nessun americano.

Seven_Legion ha scritto:


Il che spiega i recenti riconoscimenti alla cinematografia "classica" italiana, fatti solo ora che quel cinema non e' piu' una minaccia perche' non esiste piu'. L'oscar di Morricone "alla carriera" ora che i western sono solo un ricordo, Tarantino che celebra il pulp italiano anni '70 etc etc...
.

?
Ma non è vero. Hollywood ha sempre tributato il cinema europeo e italiano. Sophia Loren addirittura vinse l'Oscar come Miglior Attrice.

Persino un film "senza pretese" come I Soliti Ignoti di Mario Monicelli fu nominato come Miglior Film Straniero.
Al di là che il primo film a vincere l'Oscar in assoluto (Sunrise) era di un registo tedesco (Murnau). Gli europei vincono Oscar dalla notte dei tempi.
Il regista più premiato? Fellini (immeritatamente, secondo me). Il più premiato con l'Oscar specifico (e non con il barbatrucco del Film Straniero)? John Ford, il regista di tanti western con John Waye. Il simbolo dell'americanità, che però era irlandese.

Anzi, si potrebbe persino parlare di "snobismo" dell'Academy. Spielberg e gli 800 milioni di dollari di ET non vinsero niente nel 1982, dato che 9 Oscar glieli "rubò" Gandhi, una produzione anglo-indiana.

Guardiamo un attimo i vincitori anche solo delle 5 categorie più visibili degli Oscar: i 4 attori e il regista. Negli ultimi 4 anni, quindi su 20 vincitori, abbiamo:

ATTORE NON PROTAGONISTA:
Christian Bale (gallese), Christopher Plummer (canadese), Cristoph Waltz (tedesco).
ATTRICE NON PROTAGONISTA
Lupita N'yongo (keniota)
ATTORE
Colin Firth (inglese), Jean Dujardin (francese), Daniel Day-Lewis (inglese)
ATTRICE
Natalie Portman (israeliana), Cate Blanchett (Australiana)
REGISTA
Tom Hooper (inglese), Hazanavacious (francese), Ang Lee (taiwanese), Alfonso Cuaron (messicano).

Abbiamo 13 vincitori su 20 delle categorie più importanti che non sono americani, e questo solo negli ultimi 4 anni.

Per quanto riguarda il botteghino (al di fuori delle premiazioni), abbiamo persino Wolverine, batman, Superman e Thor che non sono americani smile (e nemmeno Wonder Woman lo sarà, Gal Gadot è israeliana). Peter Jackson? Neozelandese. Charlize Theron? Sudafricana. Russel Crowe? Terra dei canguri.

Hollywod è (sempre stata) moooolto più cosmopolita di quanto, soprattutto in Italia, abbiamo mai percepito.

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Jegriva
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Re: La grande bellezza- parodia bastarda!

E bravo Jegriva; analisi puntuale.
Sebbene io sia un po' più severo nel giudicare La grande bellezza.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: La grande bellezza- parodia bastarda!

forse mi sono espresso male: cosa centra il fatto che lo star system americano e' multietnico e  cosmopolita con il fatto di essere protezionista del businnes holliwoodiano?

Seven_Legion
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Re: La grande bellezza- parodia bastarda!

Heimdall di Bifrost ha scritto:

Taglia

intanto grazie perché  è quello che avrei detto io se avessi avuto una cultura di base wink
per il resto è una cosa tutta italiana di trattar male ciò che non si capisce.  questo film l'ho visto solo per alcuni minuti e non ho proseguito perché:
a) era già cominciato e odio vedere le cose senza sapere l'inizio
b) le persone con cui stavo non erano affatto interessate se non per il fatto dell'oscar
c) odio le pubblicità e mediaset lo ha infarcito

detto questo vorrei soffermarmi sul punto b: il film lo hanno visto e soprattutto giudicato tutti perché ha vinto l'oscar altrimenti non se lo sarebbe filato nessuno. Sarebbe stato il solito film mezzo di nicchia. tra l'altro un amico che ha visto diverse opere di sorrentino mi ha riferito che quello è proprio il suo stile quindi non s'è inventato nulla. io stesso ne sono stato incuriosito per via del premio che poi premio: i premi! perché ha vinto anche altre rassegne cinematografiche, non dimentichiamocelo.
Personalmente a me il cinema italiano non piace perché è banale, compiaciuto e sia registi che attori spesso sono mezze seghe che solo perché fanno buoni risultati al botteghino vengono spacciati per grandi professionisti. Mi stanno antipatici anche quelli più anzianotti di attori perché quasi sempre si vantano di passate scuole di recitazione (ce n'era una con proietti (teatro piccolo?) mi pare che tutti quelli sopra gli anta non smettono mai di citare come fosse esistita solo quella di occasione per imparare recitazione). Quindi sono molto prevenuto sul cinema italiano e penso che per questo mi perdo pure qualche opera buona ma in questo caso i pochi minuti che ho visto mi hanno ricordato un chè di felliniano e quel mezzo grottesco dei film di Villaggio, il primo Villaggio, insomma qualcosa che mi ha incuriosito. Sicuramente non è per tutti ma tutti lo hanno giudicato senza pensare se è qualcosa di diverso dal solito. Gli italiani non sanno riconoscere l'arte vera, un paio di esempi? nuovo cinema paradiso: fu ritirato dai cinema poco dopo l'uscita perché non se lo filò nessuno, vinse l'oscar e tutti ad osannarlo e ritornò in fretta e furia in sala. Lo stesso la vita è bella, tutti pensavano di trovare il benigni giullare e invece era qualcosa di differente e pure azzeccato.
Ora non voglio dire "viva il film impegnato" perché pure io mi faccio du' palle tongue però al posto dei soliti film alla michael bay o simili ogni tanto qualcosa di diverso serve, senza andare a cercare cronemberg perché quello pure non lo sopporto.

blubbo
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Re: La grande bellezza- parodia bastarda!

Vorrei spostare di nuovo il riflettore (per restare in tema) su una realtà evidenziata involontariamente da Jegriva.
ATTENZIONE: NON VOGLIO DIRE che i film europei ed americani sono sempre migliori o meno noiosi di quelli italiani; personalmente, sto ancora smaltendo i postumi de "le regole della casa del sidro", costruito per essere così "intenso" da risultare una tortura efficacissima. Non parliamo poi dei film FRANCESI e spagnoli... fatta eccezione per alcune perle come "Apri gli occhi".
E' però una triste realtà come la maggior parte dei film Europei, soprattutto inglesi e/o in co-produzione, siano di media più interessanti dei nostri, anche quando non eccelsi. Anzi, mi correggo e voglio essere precisa: la maggior parte dei film ANGLOSASSONI.
In questo, ho la stessa impressione a pelle che qualcun altro in rete ha avuto sui romanzi stranieri rispetto ai nostri. Innanzitutto, come sottolineato, molti dei nostri migliori "tecnici" vanno a lavorare fuori, arricchendo il cinema straniero (in senso artistico ed economico), date le maggiori possibilità offerte soprattutto per quanto riguarda alcuni generi. Se molti dei nostri migliori animatori avessero aspettato di veder produrre film di animazione SERI, in 3D o quel che si voglia, avrebbero fatto la fame fino al 2014... e ancora la nostra produzione è sporadica, nonostante continuino ad evolversi le professionalità individuali in materia e vi siano fior di scuole (un po' come per i videogames).
Se un professionista BRAVO amasse la fantascienza e sperasse nell'Italia, potrebbe ANCORA fare la fame, nonostante non ci manchi nulla per produrre. A parte i soldi, che però vengono investiti a valanga in produzioni come cinepanettoni e cinepalle. Perchè si parla di costi e di crisi, ma se andiamo a guardare non è che questi ultimi, alla fine della fiera, costino poco. Ricordo che sono rimasta estremamente colpita...diciamo pure basita... da un mediometraggio presentato in occasione di un festival di corti qui a Roma, autoprodotto da fans di Starwars: ragazzi non scherzo, effetti speciali, costumi e sceneggiatura da fare concorrenza a serie come "Battlestar Galactica". E con molti meno soldi a disposizione. Quindi, mi sono detta, SI PUO' FARE!
Ma non si fa e si da la colpa alla mancanza di fondi e la crisi del cinema. Mmmm... qualcosa non torna.
Cosa deve fare quindi il professionista bravo, se non andare a lavorare in Gran Bretagna o in America?
Parliamo dei film "di nicchia": contro i nostri SOLITI che ci narrano ancora una volta le tristi crisi di qualche famiglia/relazione/personaggio, in Europa a volte "osano" film come "Immortal ad vitam"; a parità di "lentezza" trovo il secondo molto più audace, interessante e coraggioso. E originale.
Parliamo di quando osiamo noi roba come "Nirvana": abbiamo dovuto ricorrere alla co-produzione francese (viva la faccia di Salvatores, almeno).

Condivido quel che dice Jegriva, ma un solo appunto: attenzione anche qui, quel che ho detto di noi vale anche spesso per i professionisti degli altri; che i singoli siano europei o australiani o cinesi o italiani, non è tanto questo il punto, dato che vanno a confluire (e vincono premi) nell'ambito del cinema USA. La stessa Cate Blanchett ha avuto un Oscar per un film di Woody Allen, uno per "The Aviator" (prodotto da Mann, che è di Chicago e diretto da Scorsese, che, nonostante le origini, mi risulta lavori per gli Stati Uniti), dopodiché ha fatto Il Signore degli Anelli; Alan Parker, regista britannico noto per "The Commitments" (tra gli altri) lavora per gli Stati Uniti, salvo sporadiche incursioni patriottiche... devo continuare?
Il protezionismo nei confronti delle PELLICOLE statunitensi c'è, è innegabile e sono anch'io del partito "danno Oscar ai film innocui o resi innocui dal tempo". Comunque, per UNO che ne vinciamo noi, i filmoni "loro" come "Gravity" ne fanno 16.
E Fellini NON VALE: geni o meno, ad un certo punto alcuni riconosciuti "maestri" italiani vengono premiati A PRESCINDERE e più per timore di fare la parte degli ignoranti che per il gradimento reale. E' come il titolo di "Maestro" e i premi che ancora danno a Pavarotti nonostante stecchi e (a parer di molti) Domingo gli dia dodici piste... come la deferenza per Versace e i nostri stilisti, anche quando tirano fuori orrori che nessun italiano metterebbe... come il pizzaiolo italiano che all'estero passa avanti a quello di altre nazioni solo perchè "italiano" e magari fa la pizza una schifezza. L'hai detto anche tu, Jegriva, che molti premi di Fellini sono immeritati e su questo siamo perfettamente d'accordo.
E parliamoci chiaro, riguardo l' "innocuità" sul mercato: hai visto più citazioni da Fellini, nel cinema americano, o da Sergio Leone (che ha vinto MOLTO MENO e ha fatto concorrenza impietosa al western all'americana)? Ecco: fatti una domanda e datti una risposta.  smile2

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Aloona
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Re: La grande bellezza- parodia bastarda!

Aloona ha scritto:

cut

Il tuo è un ottimo e valido intervento. Che il cinema itliano sia in crisi da metà degli anni '80, è una realtà tristemente riconosciuta da tutti meno che dagli stessi interessati. Disse benissimo Gabriele NIola, quando puntualizzò che Rossellini e Antognoni i film li producevano con i soldi che i produttori facevano con i "poliziotteschi", con Franco e Ciccio, con i film "delle docce", e con i western.

Perché "i Fellini" della situazione mica riempivano le sale. Non lo hanno mai fatto. Ad oggi il film italiano che si suppone (le rilevazioni sono cominciate solo negli anni '90, miei cari giornalisti che hanno pompato i successi domestici di Benigni/Checco Zalone) abbia venduto più biglietti dagli anni '60 (prima è impossibile fare stime, ma immagino che quando i biglietti costavano l'equivalente di 1-2€, un film a caso di Totò incassasse l'inverosimile) è Lo Chiamavano Trinità.

Se muore il film di genere, muore l'industria. E in Italia ormai rimane solo la commedia (che sembra incredibile, ma prima del primo Pieraccioni sembrava scomparsa) e il dramma familiare. Pure i film di mafia stanno scomparendo (abbastanza inspiegabilmente, dopo il successo di Gomorra).

//Fine parentesi italiana.

Le produzioni di film sono perlopiù americane? Beh, come qualsiasi cosa, più o meno. Lì ci sono i soldi, lì si fanno i soldi. Gira e rigira, per ogni grane produzione europea, negli USA se ne contano 20 di tale sforzo. Quindi, proprio a livello di numero e di milieu, la maggior parte delle produzioni nasce lì.
Attenzione ancora nel citare Gravity: è una produzione messicano (Esperanto Filmoj) - britannica (Heyday Films). E anche il film di Woody Allen di quest'anno è fatto con soldi europei (Allen in patria è ostracizzato per motivi personali -a quanto pare legati allo scandalo pedofilia-).

Attenti anche a non esagerare il successo di Sergio Leone. Sono il primo a definire Il Buono, il Brutto e il Cattivo come uno dei 30-40 migliori film della storia mondiale, ma in verità negli USA il film non fu un cataclisma per il genere come fu in Europa. La verità è che di western revisionisti, amari, stilosi e pessimisti negli USA se ne sono sempre fatti. Leone ha il merito di aver fatto esplodere un'intera industria europa di genere (soprattutto italiana, ma anche spagnola e est-europea): ma se uno guarda un film anni '50 di Zinneman o di Sturges, può notare tutti gli elementi degli Spago Western lì.
Senza le location della mesa spagnola, ovviamente.

L'unico film di Leone che avrebbe potuto -in teoria, fare incetta di Oscar fu C'era Una Volta in America, se solo si fosse degnato di non renderlo lungo 736 minuti. Infatti il film fu un flop portentoso (e ancora ogni TOT anni lo restaurano aggiungendo dei pezzi tagliati da Leone stesso!).

Voi parlate di "protezionismo", e io lo intendo come l'atto politico di svalutare le produzioni straniere... e francamente io non lo vedo, non da parte di produttori, critici e distributori americani. Se esiste, è da parte (forse) del pubblico americano: rifiutando da sempre il doppiaggio a livello filosofoico, creano una forte barriera all'entrata per chi vorrebe vedersi un film non in inglese, riducendolo a leggere i sottotitoli.

Il pubblico anglofono preferisce le pellicole anglofone. Gli diamo torto, da spettatori che hanno i cinema pieno di film doppiati in italiano?

Che poi i doppiatori ESISTONO, chiunque conosca un pelo animazione e videogames potrebbe citare un buon numero di nomi.


e...  non ricordo più cos'altro volevo dire smile

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Re: La grande bellezza- parodia bastarda!

Per fare un confronto, mi sembra molto più protezionistica l'Italia. Ogni 3x2 critici e intellighenzia si uniscono nel criticare l'offerta straniera (non solo americana, ma anche francese e inglese). Abbiamo un'industria che non vede al di fuori di Toscana-Lazio-Campania.

Poi ci credo che non siamo innovativi e non attiriamo pubblico. E' già un miracolo ambientare un film lontano dal Tirreno, figuriamoci girarne uno in inglese!

Da questo punto di vista, QUALUNQUE industria (Hollywood, Francia, Scandinavia, Gran Bretagna, Canada, NUOVA ZELANDA! Ci rendiamo conto che la Nuova Zelnda cinematograficamente NON ESISTEVA trent'anni fa? E ora si ritrova un gigante come la Weta) è 10 volte più aperta ai talenti, ai confronti, e alle sfide della nostra. E difatti loro si rinnovano sempre.

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Re: La grande bellezza- parodia bastarda!

D'accordo su tutto e grazie per i chiarimenti che non conoscevo, ma...
l'Italia, più che protezionista, è anche "paracula". Qui si entra in un circolo vizioso: abbiamo capito che fondamentalmente agli americani non interessano i mon... ehm i film italiani che non parlino dell'ITALIA.
Quanto ai setting: qualcuno ha detto che videogames come Assassin's Creed sono indicativi del fatto che per gli stranieri in Italia esistono solo Roma, Venezia e Firenze. Ecco, nel cinema è lo stesso, con l'aggiunta di Palermo e Napoli. E noi siamo BEN FELICI di continuare ad alimentare questa credenza ad ogni Festival.
Vogliono da noi pellicole che, più che altro, evochino la suggestione turistica di questi luoghi... e noi gliele diamo regolarmente. Prova a fare un film ambientato, che so... a BRINDISI con la stessa trama de "la grande bellezza" e vedi se becca le stesse nomination e la stessa attenzione.
Lo facciamo tra di noi, figuriamoci quando si tratta di provare a vincere premi fuori.
Agli stranieri piace che l'Italia parli di "spaccati", vacuità e filosofia, che abbia una bella fotografia (come ai bei tempi di Fellini) che sia NOIOSO per apparire più colto e noi li accontentiamo.
Girano più soldi nei paesi anglosassoni (come hai fatto giustamente notare, infatti, anche Gravity è una CO-produzione e guarda un po' con chi...)? Ribadisco: ma non è vero! Ho citato apposta quel fantastico mediometraggio cui ho assistito in un piccolo festival, che vorrei enormemente mostrarti, non fosse che non è disponibile al grande pubblico (sigh) per ragioni di scelta non commerciale. Abbiamo i setting per fare capolavori di altri generi e quel medio lo dimostra, ma basta pensare che molte delle migliori scene di film stranieri sono girate qui. Ora, Twilight e roba simile vi farà schifo, ma E' un film straniero di successo e sono venuti a pescare Volterra per girare. Ladyhawke l'hanno girato praticamente in Abruzzo (se non sbaglio era l'Abruzzo). Avremmo avuto Rambaldi dalla nostra, in un periodo in cui i soldi si potevano trovare anche grazie alle collaborazioni frequenti con l'estero. Dario Argento ha lavorato con Romero... ma di che parliamo? Quanto ci costa un film come "la grande bellezza" solo di fotografia e cast? Quanto i cinepanettoni, fosse solo di setting da favola dove vanno a girare? Quanto è costato Nirvana (sicuramente meno, te lo dico io) o quanto ci costerebbe produrre un film di realtà virtuale, con gli straprofessionisti che abbiamo?
Starwars è famoso per essere stato prodotto con "poco" per l'epoca. Ci manca anche tanto la voglia, la fantasia e il coraggio di andare "oltre", in parte sembriamo spaventati dall'esperienza estera e preferiamo puntare su un sicuro che sta diventando una morsa. In parte, abbiamo uno snobbismo intrinseco per certi generi, anche quando vantino dei maestri alle spalle. Per citare di nuovo Dario Argento e Romero, sono chiamati maestri anche loro, ma nessuno "oserebbe" paragonarli a un qualsiasi regista nostrano "classico", pena apparire blasfemo.
In america, invece, sceneggiatori come Matheson e produzioni come "Twilight Zone" ("Ai Confini della Realtà") sono state rese leggendarie e tenute nella massima considerazione.

Il problema doppiaggio è controverso e lì entra in ballo l'ignoranza linguistica italiana, che è tra le più alte d'europa; ma anche, per contro, il "protezionismo" anglosassone. L'inglese non è più la lingua "comune" per eccellenza come un tempo, lo spagnolo ha preso molto più piede e risale anche il francese... allora perchè io devo impararmi l'inglese e sentire un tuo film in originale, ma tu non puoi impararti l'italiano? Troppo difficile? Allora beccati i sottotitoli e non penalizzarmi il film.

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Re: La grande bellezza- parodia bastarda!

Aloona ha scritto:

cut, ma in sostanza tutto vero

Beh, Firenze, Venezia e Roma sono le mete turistiche artistiche per eccellenza smile
Il fatto è che dubito che un Brizzi o un Veronesi (ma anche un Verdone, che adoro come persona e amo i suoi primi film) girino a Roma per far digerire i loro film ai mercati stranieri. Girano a Roma perché per i Romani di solito il mondo finisce con Viterbo.
Quando Kim Rossi Stuart e Michele Placido parlavano della preparazione di Vallanzasca, parlavano del lavoro "per entrare nella mentlità milanese" come se avessero dovuto descrivere dei marziani... ma assumere un attore milanese? Non esiste solo Claudio Bisio, eh...
Non esiste da nessun altra parte (forse solo in Francia, dove però le dimensioni culturali e demografiche di Parigi possono giustificare la cosa) un così totale accentramento ambientativo dei film.

In Italia purtroppo per rientrare nei cinema di genere servirebbero:
- un'industria di CG. Oggi è necessaria. Immagino che i professionisti sparsi qua e là esistano (molti italiani lavorano alla Weta, alla ILM o alla Pixar stessa), ma in Italia ora come ora NON ESISTE una sola compagnia che possa essere decente a livello commerciale in CG (chi ha avuto la sfiga di vedere la CG del Dracula di Dario Argento se ne sarà reso conto).
- produttori che vogliono rischiare. Una volta avevamo il buon De Laurentis, ma credo sia dai tempi di Hannibal (produzione italiana) che non si avventurino più nel mondo di film in lingua inglese ad alto budget.
- girare in inglese. Lo facevano molti film negli anni '80 (anche degli stessi Vanzina, quando facevano quegli pseudo-horror-thriller), oggi non lo si fa più. Perché il nostro mercato interno è schizofrenico: a parte Avatar (-_-), il sci-fi che ha incassato di più da quando seguo il botteghino settimana per settimana credo sia Inception con 9-10 milioni. Ed aveva Di Caprio, ed era di Nolan.


Tra l'altro, per scrupolo, ho guardato quali fossero i film nominati agli Oscar 1968 (che premiano i film usciti negli USA nel 1967), ed Il Buono, il Brutto e il Cattivo fu escluso a favore di:

- Il Laureato
- La Calda Notte dell'Ispettore Tibbs
- A Sangue Freddo
- Indovina chi Viene a Cena
- Bonnie & Clyde

e dire sticazzi (che al Nord usiamo per dire "me cojoni"). Sono 5 film della madonna. Ci sta che iBiBeiC rimanesse fuori, considerato che i western non venivano più nominati da oltre un decennio (erano visti come un roba "passata").

Di contro, non conosco nemmeno uno dei Film Stranieri. Però lì c'è l'inghippo. In Italia c'è una commissione che sceglie quale film proporre. UN SOLO film per ogni anno. E mi gioco i coglioni che nel 1968 hanno proposto un Antognoni, un De Sica o un Fellini. Figurati se proponevano uno spaghetti western.

Ladyhawke sì, fu girato in Abruzzo smile. E iniziò tutta una serie di fantasy/film storici girati lì (la saga di fantaghirò, ad esempio). E Cliffhanger fu girato alle Dolomiti.
Ci fu un film britannico che parlava di guerra (Falkland? Libano? Nord Irlanda?) che aveva l'inizio girato al Conservatorio di Novara, mi racconta sempre mio padre, ma non ho mai scoperto che film fosse.

La leggenda si Star Wars prodotto "con poco" la ripeteva ogni due per tre George Lucas (insieme alla balla che "aveva fatto tutto lui"). In realtà il film costò la bellezza di 11 milioni di dollari del 1977, che non erano bruscolini. Oggi parleremmo di un film costato sugli 80-90 milioni. Non uno stra-colossal, ma nemmeno una produzione indipendente!

Sai quali sono due film recentissimi che riempiono tutti di meraviglia quando si legge quanto sono costati? District 9 e Rush. Il primo è pieno di CG dall'inizio alla fine ed è costato 30 milioni di $ (usarono una società sudafricana che da allora ha aumentato i prezzi smile), il secondo è costato 38 milioni di $ ha una buona dose di CG e ha un livello tecnico incredibile a livello di sound mixing e di ricostruzione d'epoca (oltre a Chris Hemsworth e Olivia Wilde che gratis non hanno lavorato).
Per dire, Pinocchio di Benigni costò 50 miliondi di dollari nel 2002.

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