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Re: La Fabbrica delle Instant Death
Classica
Dopo averci riflettuto decidi che devi fidarti della locandiera, è l'unico aiuto che puoi trovare nell'attuale situazione: le racconti brevemente chi sei e la tua missione. Vedi accendersi nei suoi occhi prima la sorpresa e subito dopo l'allarme. "Non devono trovarti qui, non in queste condizioni: seguimi cavaliere, presto!" Ti conduce su per le scale ma supera il piano delle camere, e raggiungete un abbaino, stai già pensando che come nascondiglio non vale un gran che quando sposta una cassa e batte sulla parete aprendo un passaggio: "qua dentro, in fretta!" ti intima, mentre da sotto giunge già lo schiamazzo della pattuglia. Fai appena a tempo a entrare che la donna ha già richiuso l'ingresso alle tue spalle, lasciandoti nel buio.
In breve tempo i tuoi sviluppatissimi sensi ti permettono di farti un'idea del locale in cui ti trovi: come immaginavi non sei più nell'edificio della locanda, questa stanza deve essere stata ricavata dal vicino granaio, ma con una rapida, silenziosa, esplorazione ti rendi conto che non esistono altri accessi oltre a quello da cui sei entrato.
Riesci a scorgere i contorni degli oggetti che ingombrano lo spazio già esiguo: casse, botti, e pacchi; potrebbero essere normali scorte, ma da come sono occultate risulta evidente che sono merci di contrabbando. Questo ti rincuora: la locandiera di sicuro non avrebbe piacere se le guardie mettessero il naso qui, se avesse voluto tradirti per intascare la ricompensa - che non le sarebbe spettata se i soldati ti avessero semplicemente trovato nella taverna - avrebbe magari finto di nasconderti in una normale stanza o in cantina e fatto trovare lì.
Più tranquillo ti siedi cautamente a terra appoggiando la schiena a un involto morbido; lentamente disfi la bendatura di fortuna che hai fatto e cerchi di controllare la ferita: per un esame preciso la luce è insufficiente anche per i tuoi sensi sovrumani, ma la situazione non ti sembra grave. Da un panno trovato in una cassetta di legno dove avvolge alcune bottiglie ricavi delle nuove bende grazie alle quali riesci a farti una medicazione migliore: grazie ai tuoi poteri di guarigione dovresti rimetterti completamente in un paio di giorni, e già domani essere in grado di maneggiare la spada, se costretto.
Per il momento, però, non hai fretta di andartene, e del resto ti sei già accorto che non esiste un meccanismo d’apertura da questo lato: per uscire dovresti sfondare la parete richiamando un’attenzione che certo non desideri. Ti metti più comodo e ti lasci andare a quel sonno vigile che i tuoi Maestri ti hanno insegnato.
Il tuo orologio interiore sviluppato dall’addestramento ti fa comprendere che sono passate circa due ore quando senti un rumore dall’ingresso: “cavaliere…” senti sussurrare dalla voce della locandiera; e la sua figura si disegna nello specchio della porta, mentre fa il suo ingresso. Fai per alzarti ma ti fa capire di rimanere seduto, e ti mette in grembo un vassoio, contenente del cibo e del vino caldo. Mentre mangi ti dice che la pattuglia se n’è ormai andata, ma hanno fatto comunque il giro delle camere perché sospettano che tu possa essere arrivato sino al villaggio; la cosa migliore che tu possa fare è restare nascosto ancora per un giorno e andartene la prossima notte, un paio d’ore prima dell’alba. Annuisci, mentre finisci gli ultimi bocconi di stufato e svuoti il calice di vino speziato. “Non so come ringraziarti… non so nemmeno il tuo nome” le dici “Chiamami Lyronnha – risponde lei – e non preoccuparti, ci sarà il modo”.
Purtroppo è troppo in ombra perché tu possa cogliere la luce nei suoi occhi. Quando se n’è andata sussurrandoti le ultime raccomandazioni, ti accingi a fare un po’ di Meditazione, ma stranamente, nonostante ti sia già riposato, la tua mente non riesce a imporre la concentrazione necessaria e senti montare una grande stanchezza. Decidi di assecondare il tuo corpo e di concederti qualche altra ora di sonno controllato, ma con crescente terrore ti accorgi di non riuscire a importi nemmeno quello, ti stai semplicemente addormentando di un sonno che cancella completamente la coscienza, e realizzi che il vino doveva essere pesantemente drogato. Con uno sforzo immane cerchi di alzarti ma riesci solo a ricadere rovesciato su un fianco.
Non ti sveglierai mai più, passando a un certo punto dal sonno alla morte, e non saprai mai cosa Lyronnha abbia fatto di te, anche se forse ti può consolare il fatto che non ti abbia consegnato ai tuoi nemici.
La tua vita e la tua missione finiscono qui.
Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.
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Re: La Fabbrica delle Instant Death
Adriano ha scritto:Beh 5 lettere, anche in Squilibrio ce n'era una così.
Si può fare anche di meglio, tipo "Mu..." (nel senso: muori ancor prima di dirlo). Però non si devono considerare i puntini.
Qualcosa di meno sofisticato potrebbe essere il classico Bye, ma è poco scenico.
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Re: La Fabbrica delle Instant Death
Charles Petrie-Smith ha scritto:Classica
Dopo averci riflettuto decidi che devi fidarti della locandiera, è l'unico aiuto che puoi trovare nell'attuale situazione: le racconti brevemente chi sei e la tua missione. Vedi accendersi nei suoi occhi prima la sorpresa e subito dopo l'allarme. "Non devono trovarti qui, non in queste condizioni: seguimi cavaliere, presto!" Ti conduce su per le scale ma supera il piano delle camere, e raggiungete un abbaino, stai già pensando che come nascondiglio non vale un gran che quando sposta una cassa e batte sulla parete aprendo un passaggio: "qua dentro, in fretta!" ti intima, mentre da sotto giunge già lo schiamazzo della pattuglia. Fai appena a tempo a entrare che la donna ha già richiuso l'ingresso alle tue spalle, lasciandoti nel buio.
In breve tempo i tuoi sviluppatissimi sensi ti permettono di farti un'idea del locale in cui ti trovi: come immaginavi non sei più nell'edificio della locanda, questa stanza deve essere stata ricavata dal vicino granaio, ma con una rapida, silenziosa, esplorazione ti rendi conto che non esistono altri accessi oltre a quello da cui sei entrato.
Riesci a scorgere i contorni degli oggetti che ingombrano lo spazio già esiguo: casse, botti, e pacchi; potrebbero essere normali scorte, ma da come sono occultate risulta evidente che sono merci di contrabbando. Questo ti rincuora: la locandiera di sicuro non avrebbe piacere se le guardie mettessero il naso qui, se avesse voluto tradirti per intascare la ricompensa - che non le sarebbe spettata se i soldati ti avessero semplicemente trovato nella taverna - avrebbe magari finto di nasconderti in una normale stanza o in cantina e fatto trovare lì.
Più tranquillo ti siedi cautamente a terra appoggiando la schiena a un involto morbido; lentamente disfi la bendatura di fortuna che hai fatto e cerchi di controllare la ferita: per un esame preciso la luce è insufficiente anche per i tuoi sensi sovrumani, ma la situazione non ti sembra grave. Da un panno trovato in una cassetta di legno dove avvolge alcune bottiglie ricavi delle nuove bende grazie alle quali riesci a farti una medicazione migliore: grazie ai tuoi poteri di guarigione dovresti rimetterti completamente in un paio di giorni, e già domani essere in grado di maneggiare la spada, se costretto.
Per il momento, però, non hai fretta di andartene, e del resto ti sei già accorto che non esiste un meccanismo d’apertura da questo lato: per uscire dovresti sfondare la parete richiamando un’attenzione che certo non desideri. Ti metti più comodo e ti lasci andare a quel sonno vigile che i tuoi Maestri ti hanno insegnato.
Il tuo orologio interiore sviluppato dall’addestramento ti fa comprendere che sono passate circa due ore quando senti un rumore dall’ingresso: “cavaliere…” senti sussurrare dalla voce della locandiera; e la sua figura si disegna nello specchio della porta, mentre fa il suo ingresso. Fai per alzarti ma ti fa capire di rimanere seduto, e ti mette in grembo un vassoio, contenente del cibo e del vino caldo. Mentre mangi ti dice che la pattuglia se n’è ormai andata, ma hanno fatto comunque il giro delle camere perché sospettano che tu possa essere arrivato sino al villaggio; la cosa migliore che tu possa fare è restare nascosto ancora per un giorno e andartene la prossima notte, un paio d’ore prima dell’alba. Annuisci, mentre finisci gli ultimi bocconi di stufato e svuoti il calice di vino speziato. “Non so come ringraziarti… non so nemmeno il tuo nome” le dici “Chiamami Lyronnha – risponde lei – e non preoccuparti, ci sarà il modo”.
Purtroppo è troppo in ombra perché tu possa cogliere la luce nei suoi occhi. Quando se n’è andata sussurrandoti le ultime raccomandazioni, ti accingi a fare un po’ di Meditazione, ma stranamente, nonostante ti sia già riposato, la tua mente non riesce a imporre la concentrazione necessaria e senti montare una grande stanchezza. Decidi di assecondare il tuo corpo e di concederti qualche altra ora di sonno controllato, ma con crescente terrore ti accorgi di non riuscire a importi nemmeno quello, ti stai semplicemente addormentando di un sonno che cancella completamente la coscienza, e realizzi che il vino doveva essere pesantemente drogato. Con uno sforzo immane cerchi di alzarti ma riesci solo a ricadere rovesciato su un fianco.
Non ti sveglierai mai più, passando a un certo punto dal sonno alla morte, e non saprai mai cosa Lyronnha abbia fatto di te, anche se forse ti può consolare il fatto che non ti abbia consegnato ai tuoi nemici.
La tua vita e la tua missione finiscono qui.
The Long death....
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Re: La Fabbrica delle Instant Death
Anima di Lupo ha scritto:CLASSICA
Quando la lama nera del tuo nemico ti penetra nel cuore non senti neanche dolore.
Capisci subito che la ferita è mortale e con impeto ruoti il busto e allunghi il braccio destro estendendolo completamente prima di aprire la mano. La Spada del Sole vola come una stella cadente sopra le rovine del tuo mondo percorrendo la sua orbita fino alla salda presa di Anima di Lupo.
Mentre i tuoi lunghi capelli sporchi di sangue fluttuano nel vento intravedi negli occhi pieni di lacrime del guerriero una profonda tristezza. Guardandoti morire egli sta provando quello che provasti tu vedendo crollare le mura del vecchio monastero.
Hai ancora il tempo di fissare negli occhi il tuo discepolo e inviargli telepaticamente un pensiero rassicurante.
Tutto ciò dura un istante, un istante di morte.
La tua vita, Lupo Solitario, termina tragicamente qui, nel mezzo della battaglia campale che deciderà le sorti del Magnamund.
Squilibrio-Style
NOOOOO! Hai spoilerato il finale di LS 32!
Al rogo!
La tua avventura termina qui
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Re: La Fabbrica delle Instant Death
v_alfano ha scritto:Classica-iperbreve (ID-43)
Par 42
Finalmente sei nel Limbo, e la tua cerca sta per giungere al termine. Ora piu' che mai devi restare attento e concentrato: un attimo di distrazione equivale al perdersi nel nulla eterno, al restare in un infinito niente per sempre. Le palpebre si fanno pesanti, e' molto difficile mantenere la concentrazione e continuare ad avere la volonta' di *esistere*. Odi delle spade gith cozzare in lontanza. Vai verso il rumore (59) o te ne allontani (43)?
Par 43
Mi hai spiazzato...
Ma l'Instant Death è quel "..." al paragrafo 43?
Cavolo, questa va dritta dritta nel Contest.
Penso che più corta di così non possa esistere...
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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