Ti ricordi quel passaggio della Storia Infinita (cito a memoria) quando il vecchio libraio chiede al protagonista se ha mai avuto veramente paura di rimanere intrappolato nei ghiacci quando leggeva del Nautilus in 20000 leghe sotto i mari, oppure se aveva avuto paura di essere uscciso dai pirati sull'Isola del Tesoro?
La risposta del protagonista e': "No. Tanto e' un libro."
La risposta del libraio e': "Ecco, questa e' le differenza."

Il fatto che libri e film in generale permettano ai protagonisti di farcela sempre e comunque puo' benissimo essere trasportato alle storie interattive, pero' se il giocatore si rende conto di potersi permettere comunque di "cadere sempre in piedi", si perde un po' dell'adrenalina dell'aspetto gioco (dove si puo' vincere o si puo' perdere o comunque alla fine c'e' un punteggio da superare di volta in volta) e si aumenta la sfida all'autore che deve proporre uno spessore narrativo suffiicentemente eccellente da poter compensare all'adrenalina perduta.
La cosa e' ovviamente possibile e fattibile (vedi Time Machine e SLTA, che l'hanno fatto onorevolissimamente per anni) e per me vanno benissimo entrambe le opzioni.

Quanto poi al fatto che tu percepisci che una morte in combattimento e' piu' "soddisfacente" e meno punitiva di una morte per una scelta sbagliata, in generale non sono d'accordo: personalmente preferisco perdere perche' ho fatto una cappella IO piuttosto che perche' sono stato sfortunato tirando i dadi.
Alla fin fine secondo me non si puo' generalizzare e tutto dipende dalla qualita' dell'autore: instant deaths punitive e avulse dalla storia sono noiose, storie poco interessanti / avvincenti che comunque o presto o tardi ti conducono ad un finale sono noiose, avventure dove l'unica differenza la fa lanciare bene i dadi sono noiose.

In generale secondo me l'aspetto di gioco e di "sfida" al lettore (che si puo' gestire in molti modi) e' una parte piuttosto importante dei librigame e per toglierlo senza danneggiare l'appeal, e' necessario aggiungere qualche altro aspetto narrativo che risollevi l'interesse del lettore (e qua torniamo a Borges e Rodari... ma non tutti sono Borges o Rodari).
Altrimenti ci sono dei bellissimi libri che non sono a bivi e che non sono dei giochi.

spotlessmind1975 ha scritto:

Per esempio, l'introduzione di un punteggio da raggiungere potrebbe comunque svolgere la stessa funzione delle ID ma senza la morte.

Questo, per esempio, lo trovi in "Nome in codice: Assad", che e' un librogame del quale si parla troppo poco, secondo me.

spotlessmind1975 ha scritto:

anche se, a dire il vero, SLTA in realtà ne aveva...

a volte si, a volte no.

spotlessmind1975 ha scritto:

Pertanto, se uno gioca sporco può superare il combattimento senza giocarlo; con la ID ciò non è possibile (si muore e finisce là), almeno senza tornare indietro al paragrafo precedente.

Non vedo grandi differenze tra l'imbrogliare in un combattimento, decidendo di superarlo senza affrontarlo nemmeno, e imbrogliare in una instant death, decidendo di tornare al paragrafo precedente.
Visto che poi tu sei in prospettiva librogame in formato elettronico (app o quelchele'), le possibilita' di "imbrogliare" in generale diminuiscono rispetto al formato cartaceo, per cui il discorso assume ancor meno rilevanza.

spotlessmind1975 ha scritto:

I LG dovrebbero mirare ad esser dei buoni libri, in ogni caso.

allora tutti i discorsi precedenti perdono moltissimissimo significato.



Ah, quasi dimenticavo: a quanto pare, Ke amico 6? e' esattamente il tipo di libro che tratteggi tu: tutto "storia", senza instant deaths e alla fine vinci sempre e comunque.
Personalmente, sono convinto che il buon librogame venga fuori al di la' degli aspetti tecnici, o meglio, gli aspetti tecnici dovrebbero essere al servizio della storia (che si spera sia buona) e dipendere da questa: in Ke amico 6? il lettore target e' adatto e si aspetta qualcosa del genere, mentre in Deathtrap Dungeon il lettore target si aspetta un labirinto mortale, pieno di modi diversi di morire praticamente senza preavviso. Se tu alla storia di Deathreap Dungeon ci togli la reale, continua e incombente possibilita' di fallire, gli togli un aspetto importante.
In fin dei conti, se ci pensi, mentre nei libri e nei film gli eroi vincono sempre (e nel giro di una o due ore...), nei videogiochi (che al momento stanno mettendo in riga sia libri che film) gli eroi / protagonisti / giocatori vincono con fatica e magari dopo settimane di applicazione (e di morti piu' o meno improvvise), e se vincono in una o due ore, si arrabbiano e si lamentano perche' il gioco e' durato poco.
Quello che non va bene sono librigame che non sono coerenti con se stessi, con la propria storia e con i propri target di lettori.

Yaztromo ha scritto:

"Nome in codice: Assad", che e' un librogame del quale si parla troppo poco, secondo me.

Quanto hai ragione! E' scritto bene, è coinvolgente, e -pur senza regolamento- riesce a piazzare delle chicche nello svolgimento della storia che mi hanno sorpreso!

Seven_Legion ha scritto:

benche' Ego avesse avvertito di non farlo, purtroppo son voluto andare a cercare su internet "Hearts strong as horses"...       

Guarda che questo pezzo rivisitato in chiave rock/metal avrebbe il suo dannato perchè!

Grande intervista EGo e Rygar! 

La cosa più imbarazzante che hai fatto sotto alcool?
EGO: Una volta ho bevuto un mojito che secondo me aveva dentro del rum di contrabbando. Ho letteralmente perso il contatto con la realtà per non so quanto tempo, ma credo un minuto al massimo. Come una crisi di assenza. Quando sono "tornato" è stato improvviso, come aprire gli occhi per la prima volta. Non tanto imbarazzante, ma so che la gente intorno se n'è accorta...
Rygar: Dichiarazioni di amore a random. Ma anche finire in macchina a trombarmi un cesso orrendo di trentotto anni (io ne avevo ventuno) da qualche parte sul G.R.A. mentre fuori dal finestrino vedevo passare gente (a piedi).

Domani ti svegli e sei stato nominato mod di LGL. La prima cosa che faresti?
Rygar: Cancellerei il topic delle pollastre un post alla volta (per impedirne il recupero dal cestino), poi bannerei qualche utente a caso aprirei una discussione per chiedere spiegazioni, accusando i colleghi. Direi che basta come inizio.

vedo che molti di voi sono "potenzialmente pericolosi" nei panni di mod...