11.
Ormai tuo figlio di 10 anni ha sviluppato un'autentica passione per i LibroGame. Arriva a leggerne anche sei o sette al giorno. Se pensi che prima di conoscerli non aveva mai voglia di leggere, senti quasi il bisogno di ringraziare mentalmente i vari Dever, Chalk, Morris, e tutti gli altri che hanno reso possibile questo miracolo.
Una sera, prima di andare a dormire, il bambino viene a chiederti se può leggere un LibroGame molto veloce, tanto per prendere sonno. Cerchi tra gli scaffali qualcosa di poco impegnativo... e la scelta cade su "Volo Segreto" di Thraves.
- Non un capolavoro - pensi, - ma per trascorrere venti minuti è l'ideale.
Metti il libretto blu scuro tra le mani del bambino, che osserva con occhi sgranati la copertina raffigurante un  vecchio ultraleggero, con tre intrepidi intenti a studiare una mappa. Chissà che avventure sta sognando!
Il bambino non perde nemmeno tempo a ringraziarti, e corre in camera sua per immergersi nell'azione.
- Ma sì, dai. - ti dici, e prendi anche tu un LibroGame dalla tua raccolta: ti decidi a terminare Samurai 3 che ti è stato recapitato da pochi giorni attraverso ebay.
Nel bel mezzo della narrazione, ti accorgi che è tardi. Ti alzi per controllare se tuo figlio sta dormendo, ma come potevi aspettarti, la luce in camera sua è accesa. Entri educatamente, sorridendo vedendolo ancora alle prese con "Volo Segreto".
"Ti stai divertendo?" chiedi sottovoce
"Sì, papà, questo libro è bellissimo."
Poi il tuo sguardo si posa su un pezzo di carta che sta usando come segnalibro.
"Che cosa... che cosa è quello?" gli chiedi, con un filo di timore
"E' la BUSSOLA! Andava ritagliata dall'ultima pagina! Guarda, ti faccio vedere come funziona."
Il tuo cuore non regge al colpo. Stramazzi al suolo. Raccogli le ultime forze per gridare a tutto l'universo: "VOLO SEGRETO E' UN LIBRO DI M..." ma ti trattieni perché ci sono dei bambini.
La tua vita e la tua collezione finiscono qui.

 
47.
Tenti di resistere, ma sei preda di dolori tipo parto: le passate si susseguono sempre più lancinanti. Ti siedi su un divanetto, sei pallido e sudato, il dolore che provi è indicibile.
La tua lotta interiore è eroica, scivoli in uno stato catatonico, l'unico pensiero fisso che hai è respingere il "Generale Merda", metterlo in fuga, vincere la tua battaglia personale.
Esaltato da questa idea ritrovi energie: i muscoli del tuo culo sembrano più forti che mai, riesci a serrare l'ano, a resistere, a imporre agli escrementi il tuo volere, a metterli in fuga. Ormai padrone della situazione, riduci gli spasmi al minimo: la merda non preme più con la stessa intensità sulle tue terga, e piano piano le passate scompaiono: ce l'hai fatta! Ti alzi di scatto dal divanetto, fiero della tua grande forza di volontà. Ma una scarica imprevista, violentissima e improvvisa, ti coglie completamente di sorpresa e spazza via le tue difese.
Una marea di liquame marrone ti riempie i pantaloni, cola sulle gambe, impiastriccia le tue natiche e il fondo della tua schiena; in parte cola addirittura sul pavimento: in poche parole, ti sei cacato addosso di fronte tutto il locale.
Rosso dalla vergogna, in lacrime, fuggi via dalla discoteca: da queste parti non potrai più farti vedere per dieci anni e ogni tua velleità di rimorchiare è distrutta per sempre.
La tua avventura termina merdosamente qui.