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Conan il Barbaro

Re: Conan il Barbaro

@ Firebed: conoscevo il Thulsa Doom del ciclo di Kull ma L'ombra dell'avvoltoio non l'avevo mai sentito. E io che pensavo che il rinascimento fantasy l'avesse inventato Mornon bigsmile

La vita è dura per i soldati di ventura.

Jhongalli
Arcimaestro
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Re: Conan il Barbaro

bhe, considera che dopo la faccenda della locanda con dentro la nebbia, il Nostro ormai e' stato soprannominato:  "Mornon, il rabarbaro" per il ricorso ai bicchierini depurativi dopo le robuste mangiate... e il cerchio si chiude!  bigsmile

Seven_Legion
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Re: Conan il Barbaro

Purtroppo non ho letto i racconti di Howard! Da qualche tempo li ho in agenda, e questo thread, che sto seguendo con interesse, li ha spinti in cima: penso che Howard sarà il prossimo autoro che leggerò.
Riguardo a Conan ho dunque soltanto un'idea da immaginario collettivo, derivata principalmente daL film (concordo: il secondo non vale!): è il rappresentante della pura, incorrotta e semplice forza vitale di un popolo giovane ("barbaro"), che si contrappone alla decadenza opulenta e debosciata di civiltà più antiche, avvelenate dalla loro stessa natura, ormai troppo sofisticata. In un certo senso, una metafora inquietante sui tempi moderni!

Dario III
Inadatto a regnare
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Re: Conan il Barbaro

Jhongalli ha scritto:

E io che pensavo che il rinascimento fantasy l'avesse inventato Mornon
La vita è dura per i soldati di ventura

Ah ah ah! Eh no, lui ha inventato il rinascimento di tenebra! smile

firebead_elvenhair
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Re: Conan il Barbaro

Riguardo al discorso più generale sull'evoluzione del fantasy, debbo dire che a me Tolkien piace ancora molto e che in generale, se da una parte sono il primo a essersi sfrancicato i marroni di quello che chiamo il "Pentapartito" (cioè le ambientazioni imperniate su Umani, Elfi, Nani, Hobbit/Halfling/Kender e Orchi), non butto a mare il fantasy "nordico" nel suo complesso; per esempio, le saghe gallesi restano per me una fonte incredibile di ispirazione. Detto questo, ho sempre guardato all'etnografia e alla storia antica (specie quella PRE-greco-romana, in particolare quella del Medio Oriente e l'Età del Ferro europea). Non è elegantissimo farsi pubblicità da sé, ma una decina di anni fa scrissi un romanzo fantasy che voleva proprio affrancarsi dalla «medioevalità» del genere (se a Mimimmi interessa, si intitola «Oltre i Denti del Karkun»; di recente l'ho pubblicato come ebook).

Quello che invece trovo deplorevole è che a un certo punto quello di Tolkien non fosse più UN fantasy tra tanti, ma di fatto IL fantasy (parentesi, tanti dicono LA fantasy, ma per me «fantasy» è UN genere, quindi ne parlo sempre al maschile). Tolkien si è affacciato in un periodo di grande fermento, in cui il genere stava ancora incubando grazie all'opera di autori come Howard ma pure James Cabell, Clark Ashton Smith, C. S. Lewis (e immagino tantissimi altri); lui ha dato un contributo importantissimo, ma in realtà senza per questo plasmare i decenni immediatamente successivi: infatti gli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta hanno avuto grandissimo autori fantasy che di tolkieniano hanno poco o niente, come Jack Vance, Ursula Le Guin e Michael Moorcock, solo per citarne alcuni.
La mia sensazione (pura sensazione, parlo a braccio) è che Tolkien sia diventato IL fantasy, fissando una specie di canone (magia «invadente», divisione tra razze, contrapposizione netta bene/male, «nordicità», tecnologia e società simil-medioevali...) soltanto più tardi, verso gli anni Ottanta, forse complici alcuni film di successo e la diffusione di D&D, che aveva un impianto nettamente tolkieniano (Tunnel e Troll, per dire, proponeva un modello di fantasy molto diverso).

Dario III
Inadatto a regnare
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Re: Conan il Barbaro

Non conosco molto bene Conan in particolare ne' Howard in generale, ma negli ultimi mesi mi sono avvicinato al suo "amico pulp" Edgar Rice Burroughs e soprattutto a John Carter of Mars (che ha praticamente inaugurato il genere sword & planet), ma anche a Tarzan (anche lui simbolo di un nuovo genere tutto suo)... e bisogna dire che questi eroi pulp hanno decisamente qualcosa in comune tra di loro, pur in ambientazioni molto diverse.
Potrebbe essere l'istnto e la curiosita' dell'esploratore? Pero' e' un po' un esploratore anni '30, che esplora per dominare, prendere possesso, raccogliere trofei... gente legata ad un'epoca nella quale si guardava al mondo e alle sue "praticamete infinite" possibilita' (anche di sfruttamento...) in modo molto diverso da oggi.

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
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Re: Conan il Barbaro

@Yaztromo

Yaztromo ha scritto:

Potrebbe essere l'istnto e la curiosita' dell'esploratore? Pero' e' un po' un esploratore anni '30, che esplora per dominare, prendere possesso, raccogliere trofei... gente legata ad un'epoca nella quale si guardava al mondo e alle sue "praticamete infinite" possibilita' (anche di sfruttamento...) in modo molto diverso da oggi.

Penso che questo genere potrà tornare nel futuro: ci sono già le selezioni per i coloni che andranno su Marte entro qualche anno. Immagino che quando la "conquista spaziale" sarà più concreta, la gente (e gli autori) fantasticheranno sugli altri pianeti dello stesso modo che gli autori degli anni 30 hanno fatto per l'Africa e le terre colonizzate dagli europei. Forse i nostri nipoti potranno leggere i fumetti o romanzi o ancora vedere dei film in 4D (con gli odori...) di avventurieri nei deserti marziani, di un' archeologo che scopre il tempio maledetto sul Monte Olimpo (quello marziano) e così via...

PS: Non mi stavo riferendo a "Fascisti su Marte"...

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Pirata delle Alpi
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Re: Conan il Barbaro

e bisogna dire che questi eroi pulp hanno decisamente qualcosa in comune tra di loro, pur in ambientazioni molto diverse.

si, se consideri la visione ingenua che avevano nell' ottocento del continente africano e asiatico, le avventure esotiche significavano battute di caccia alla fiera, selvaggi da aiutare e principesse da sposare. L'avventuriero bianco, licenza narrativa, impliciamente primeggiava con facilita' sui nativi diventando l'eroe della situazione e in breve tempo si trovava a capo di una fazione di indigeni buoni contro i cattivi del  caso.
Se analizzate J.C. di Marte, ancora presente nei fumetti della mia infanzia (oggi pero' sostanzialmente tramontato nei gusti del pubblico), e' un buon esempio di queste caratteristiche ed inoltre i vari elementi stilistici e belve feroci non sono altro che trasposizioni dell'india misteriosa, che all'epoca era il massimo della "fantascienza" immaginabile.

Immagino che quando la "conquista spaziale" sarà più concreta, la gente (e gli autori) fantasticheranno sugli altri pianeti dello stesso modo che gli autori degli anni 30 hanno fatto per l'Africa e le terre colonizzate dagli europei.

Difficile in realta' perche' perche' questa visione dell'eroe maschio e come tale in giro a raddrizzare i torti a forza di duelli e scazzottate e' durata fino alla rivoluzione sessantotina, vero punto di superamento di molte ingenuita'. Oggi il pubblico e' piu' evoluto ed esigente. Senza contare che l'esplorazione spaziale dei prossimi 100 anni non ha modo di portare elementi nuovi al discorso rispetto a quello che gia' possiamo fantasticare. O ti butti sulla scifi realistica (e al massimo l'uomo ha colonie su qualche pianeta brullo) o su quella cosi' remota nel futuro da non avere troppi legami con il realismo odierno (tipo star trek).
In tutti i casi, il pianeta spaziale visto come una giungla misteriosa da esplorare e conquistare come negli anni '30/ '40 suona ormai ingenuo.

Seven_Legion
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Re: Conan il Barbaro

Pirata delle Alpi ha scritto:


Forse i nostri nipoti potranno leggere i fumetti o romanzi o ancora vedere dei film in 4D (con gli odori...) di avventurieri nei deserti marziani, di un' archeologo che scopre il tempio maledetto sul Monte Olimpo (quello marziano) e così via...

In realtà ci sono già da tempo, vedi molti racconti di Urania. Vedi "Notturno" di Asimov, dove appunto un'archeologa aliena scopre resti di un'antica civiltà locale e non solo. Vedi anche "Cronache marziane".

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Aloona
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Re: Conan il Barbaro

@sevenlegion e Aloona

Io intendevo su quel che potrà essere il fantastico nel futuro. Mi sono sicuramente espresso male: penso che nel futuro si scriverà delle opere che faranno fantasticare la gente che vedrà i primi passi dell'uomo su Marte, esattamente come i nostri bisnonni o nonni hanno potuto leggere i racconti di finzione più o meno basati sulle spedizioni coloniali.

Non sono sicuro che lo stereotipo del "maschio" che da scazzottate sia del tutto estinto: secondo te, Seven Legion, è durato fino al 68... ma quando vedo l'esplosione di eroi palestrati ed esperti in combattimento nel cinema dagli anni 70 in poi, penso che tu possa sbagliare (Jean-Claude Van Damme, Jet Li, Jason Stattham, Vin Diesel,Cho Yun Fat...) e poi, anche se non penso che ci sarà un nuovo Maciste nel futuro, non impedisce la possibilità di una specie di nuovi Flash Gordon, Buck Rodgers o Perry Rhodan di cui le avventure saranno legate all'attualità delle colonie di Marte.

La gente non ha molta memoria storica e sono convinto che, nonostante l'importante produzione letteraria e non solo della fantascienza, ci sarà un interesse (e le stesse fantasie) sulle nuove "conquiste" spaziali
simile a quello che c'è stato sulle scoperte sulla Terra (West americano, Africa, Asia ecc...)

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Pirata delle Alpi
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