gabrieleud ha scritto:
Seven_Legion ha scritto:
facciamo cosi': inizia a leggerlo e dicci
Armiamoci e partite... 
Bene... l'avete voluta voi (la recensione)
L'autore è più scaltro di quanto sembri: non si firma e non si espone. Magari è un utente di vecchia data di LGL, finché non si rivelerà non lo sapremo mai.
Prima di tutto vorrei scagliare qualche pietra riguardo alla postfazione (per quanto strano possa sembrare, parto dal fondo):
- "in questo libro introduttivo..."
- "che possiamo considerare una specie di 'libro zero'" [niente battutine]
- "l'intento era di creare un primo affresco"
Vabbè, amico, abbiamo capito: è un libro introduttivo, nella postfazione prometti che vedremo gli sviluppi futuri... insomma, serviva una pagina per spiegarci a cosa servono gli 1, 2, 3, 4 sulla costicina delle serie di libri.
Ah, e hai detto LE STESSE COSE che hai detto nell'introduzione, e quindi??
REGOLAMENTO
anzi no
TITOLO
"il primo ordine" è un titolo evocativo. Era partito bene.
SOTTOTITOLO
a caratteri grossi scopriamo che è un "libro game con trama a bivi", precisazione essenziale.
REGOLAMENTO
In 9 pagine di regolamento "impariamo" le specifiche delle 4 classi (spiegate, chissà perché, in separata sede) e delle 6 razze (nessuna caratteristica particolare).
Teniamo presente che pezzi importantissimi del regolamento non sono scritti nel regolamento, ma sono sparpagliati nella quarta di copertina (riguardo all'esperienza), nell'introduzione (riguardo al fatto che il mago può usare due volte il potere in ogni capitolo, mentre le altre classi sono limitate a una volta sola), e nascoste in un interstizio irraggiungibile fra il paragrafo 3.16 e 4.1 (riguardo cosa succede a 100 punti di esperienza). Non si spiega NULLA riguardo all'equipaggiamento e ai poteri che ci vengono attribuiti. Serviranno dadi? Boh.
E ora devo fare una precisazione. Il libro è diviso in CINQUE capitoli, ogni capitolo si apre con una descrizione della scena, e poi ci viene data una lista di scelte. Talvolta sono obbligate. Dopo ogni scelta guadagniamo o perdiamo 25 o 50 punti esperienza. Arrivati a 100 passiamo di livello. Quante scelte ci sono per ogni capitolo? Di solito 1 o 2.
È possibile morire. In certi paragrafi perdiamo tutti i punti esperienza e torniamo... a inizio libro? No, a inizio capitolo. Cioè uno o due paragrafi più indietro.
Sono cascato dalla sedia al paragrafo 1.2.7: "perdi 5 punti ferita"... e che cosa sono i punti ferita? Quanti ne ho? Ne sento parlare qui per la prima e unica volta nel libro.
STORIA
Sto ragazzo fa parte di un esercito. Si risveglia in una caverna ma ha perso la memoria, un suo commilitone lo scuote per trascinarlo fuori dove si svolge la battaglia. I suoi compagni di ventura stanno combattendo "una creatura alta tre volte un uomo", che viene meglio definita "un essere mai visto", "un mostro", "un abominio", "un'orrenda creatura", "il gigante", "il golem" - finalmente al paragrafo 1.2.8, se abbiamo compiuto determinate scelte, scopriamo che l'essere "sembra essere costituito da parti di cadaveri assemblati frettolosamente". In tutti gli altri casi restiamo col dubbio.
Proseguendo, il ragazzo viene incaricato di fermare un rituale malvagio, in un tempio sorvegliato dalla più sveglia delle guardie. Basta dirle "stupido, la parola d'ordine è stata cambiata" e la porta del tempio si aprirà come le porte di Moria davanti alla compagnia dell'Anello.
E insomma... basta così. Per cinque scelte che abbiamo fatto in tutto il libro, 10 euro le ripagano abbondantemente.
NARRATIVA
Raramente ho assistito a una tale pochezza. L'abilità di regia è ai minimi, ci sono errori di concordanza nelle frasi complesse.
Il fatto che il protagonista sia stato colpito da amnesia non esenta l'autore dal fornirci almeno le informazioni essenziali. Oltretutto - a quanto pare - siamo una pedina importante del nostro esercito: quando ci avviciniamo, confusi, per combattere il golem, i soldati nostri alleati si fanno da parte per cederci il passo. Ci conoscono! Siamo fighi! Fanno affidamente su di noi!
E poi, a colloquio col comandante: "Capo, non mi ricordo nulla, chi stiamo combattendo e perché", lui non trova meglio di rispondere "strano, ma sono sicuro che se ti concentri comprenderai."
E niente, non ci dice chi sono gli alleati, chi è il nemico... sto povero ragazzo non riesce a farsi dire nulla nemmeno dai suoi compagni di reparto.
La storia è talmente diafana, e tanto è il ricorso dell'autore alla modalità riassunto, che una volta terminato il libro non ci rimane alcuna vibrazione.
Non c'è un NOME, intendo dire che non ce n'è nemmeno uno. Nessun nome proprio. Il protagonista non ha nome, il comandante non ha nome, i compagni di reparto non hanno nome, il nemico non ha nome. Quando il personaggio-sacerdote lancia un incantesimo, il testo dice "Invochi il tuo Dio, e [...]" - e certo, non sprecarti a dirci il nome del Dio, o addirittura a cosa presiede.
In tutto questo, tenete presente che è possibile scegliere come razza "NON MORTO". È possibile giocare letteralmente come zombie/spettro/vampiro, il testo specifica che in tal caso non proviamo dolore... e la storia si apre con noi che abbiamo male al ginocchio. Per di più nessuno attorno a noi sembra far caso che siamo dei non morti.
IL PRIMO ORDINE entra a gomiti larghi nel mio scaffale della monnezza.
"La gramatica è tutto ciò che conta"