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Librogame in versione variant o deluxe: cosa ne pensate?

Recensione: L'Esodo di Terminus

Re: Recensione: L'Esodo di Terminus

Mimimmi ha scritto:

Io dissento nel rispetto, ovviamente, della vostra opinione. Non è una furbata, la scritta dice "Asimov Galactic Foundation Games" ed è il nome della serie, ambientata in uno dei mondi creati da Asimov.

Anche io dissento con rispetto smile
Sono stati così furbi da scrivere Asimov con un carattere enorme e galactic foundation games più in piccolo e addirittura con altro font. Questo, a casa mia, è un modo per far credere che non si tratti del nome della serie ma piuttosto che la serie sia "Galactic Foundation Games" e Asimov sia l'autore.
Non ho dubbi che sia una operazione lecita, ma nemmeno ho dubbi che sia eticamente scorretta.
A questo aggiungiamo che sono ben pochi i libri che non hanno l'autore in copertina, e quindi è normale che venga da pensare che Asimov ne sia l'autore, e su questo Mondadori ha giocato.
Oltretutto, su libri che erano rivolti a un pubblico giovane che in larga parte (suppongo) non era abbastanza esperto di fantascienza da capire la furbata.

phantom
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Re: Recensione: L'Esodo di Terminus

Beh allora che mi dici dei topolino di "Walt Disney"?

Asimov è scritto molto grande, è non c'è il mone di battesimo (Isaac), la scritta Galactic è addirittura sovrapposta alla scritta Asimov, le scritte Foundation e Games sono a loro volta sovrapposte, la sovrapposizione suggerisce che si tratta di un tutt'uno (Asimov Galactic Foundation Games). Diverso sarebbe se avessero scritto Asimov -- spazio -- Galtactic Foundation Games. Asimov è più grande ma Galactic Foundation Games si legge benissimo (è scritto in bianco, mentre Asimov è scritto in giallo). La grafica ha un suo linguaggio e non si può prescindere anche da questo.

E' come se usaste una uscita di emergenza e quando vi contestano questo comportamento diceste: "Ma c'è scritto uscita!!", certo che c'è scritto uscita ma c'è scritto anche "di emergenza", sul libro c'è scritto Asimov, ma c'è anche scritto Galactic Foundation Games!!

PS: è il 13 agosto e noi ci stiamo perdendo proprio in chiacchere da spiaggia, come i tifosi di calcio, ma noi siamo in attesa della ripresa della stagione "librogamistica"

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Mimimmi
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Re: Recensione: L'Esodo di Terminus

Mimimmi ha scritto:

Beh allora che mi dici dei topolino di "Walt Disney"?

Ma qui non si parlava di libri-gioco? Di Topolino non so nulla.

Mimimmi ha scritto:


Asimov è scritto molto grande, è non c'è il mone di battesimo (Isaac), la scritta Galactic è addirittura sovrapposta alla scritta Asimov, le scritte Foundation e Games sono a loro volta sovrapposte, la sovrapposizione suggerisce che si tratta di un tutt'uno (Asimov Galactic Foundation Games). Diverso sarebbe se avessero scritto Asimov -- spazio -- Galtactic Foundation Games. Asimov è più grande ma Galactic Foundation Games si legge benissimo (è scritto in bianco, mentre Asimov è scritto in giallo). La grafica ha un suo linguaggio e non si può prescindere anche da questo.

A me sembra un volersi arrampicare sugli specchi. Probabilmente hai una quota parte di Mondadori smile
Io sono convinto che l'80% dei potenziali acquirenti di allora ci sia cascata come quasi ci cascai io.
Comunque ognuno ha la sua idea, ci mancherebbe.

Ora mi metto a fare cose serie: devo finire due copertine di LN di prossima uscita. Ma non ci scriverò ASIMOV, con o senza nome di battesimo  tongue

phantom
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Re: Recensione: L'Esodo di Terminus

L'anno scorso mi sono riletto il primo libro di Asimov sulla fondazione e subito dopo questo librogame, effettivamente leggerli uno dopo l'altro cambia molto che leggerli a distanza di anni, o leggere il LG senza aver letto il libro. Ad ogni modo non mi ha molto appassionato il libro (di Asimov preferisco Abissi d'acciao, il Sole Nudo o io Robot) e lo stesso il librogame di Felician. Quando lo comprai avevo circa 14 anni leggevo già gli Urania ma questo librogame non mi entusiasmò, e poi c'è la fregatura che se non hai scelto subito le caratteristiche giuste non riesci a finire bene il libro.

Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)

djmayhem
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Re: Recensione: L'Esodo di Terminus

phantom ha scritto:

Mimimmi ha scritto:

Beh allora che mi dici dei topolino di "Walt Disney"?

Ma qui non si parlava di libri-gioco? Di Topolino non so nulla.

Mimimmi ha scritto:


Asimov è scritto molto grande, è non c'è il mone di battesimo (Isaac), la scritta Galactic è addirittura sovrapposta alla scritta Asimov, le scritte Foundation e Games sono a loro volta sovrapposte, la sovrapposizione suggerisce che si tratta di un tutt'uno (Asimov Galactic Foundation Games). Diverso sarebbe se avessero scritto Asimov -- spazio -- Galtactic Foundation Games. Asimov è più grande ma Galactic Foundation Games si legge benissimo (è scritto in bianco, mentre Asimov è scritto in giallo). La grafica ha un suo linguaggio e non si può prescindere anche da questo.

A me sembra un volersi arrampicare sugli specchi. Probabilmente hai una quota parte di Mondadori smile
Io sono convinto che l'80% dei potenziali acquirenti di allora ci sia cascata come quasi ci cascai io.
Comunque ognuno ha la sua idea, ci mancherebbe.

Ora mi metto a fare cose serie: devo finire due copertine di LN di prossima uscita. Ma non ci scriverò ASIMOV, con o senza nome di battesimo  tongue

infatti dovresti scriverci "Headline" e "Brennan", almeno per quanto riguarda i miei bigsmile

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djmayhem
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Re: Recensione: L'Esodo di Terminus

Non c'è molto divertimento in un librogame che va risolto dal fondo, per me.

Intendiamoci: tecnicamente parlando, anche un qualsiasi librogame a true path va risolto "dal fondo". Anche lì si tratta di eliminare progressivamente i bivi che non portano al finale, una partita dopo l'altra, e il grafo dei paragrafi va a infilarsi "a imbuto" verso l'ultimo.

Ma in Asimov il gioco di esclusione e premeditazione coinvolge addirittura la scelta dei punteggi, o delle caratteristiche, iniziali. Non c'è spazio per alcuna iniziativa. Se attribuisci alla caratteristica X un numero di punti Y invece che un numero di punti Z, hai già perso la partita prima ancora di averla iniziata.

Inoltre, è diverso da un true path "alla Livingstone" perché i bivi stessi sono subordinati alle scelte pre-partita. In alcuni bivi, andare al 58 piuttosto che al 274 è deciso dai punteggi che possiedi nel momento in cui giungi al bivio. E va da sé che i punteggi che possiedi in quel momento, sono tali in conseguenza delle tue scelte pre-partita, oltre che dei bivi precedenti. È chiaro che se parti con 3 punti di una certa caratteristica, arrivato al paragrafo 342, avrai necessariamente un punteggio diverso che se fossi partito con 0 punti, e questo a prescindere dalle variazioni di punteggio verificatesi in tutti i paragrafi precedenti al 342. Ed essendoci così tante combinazioni pre-partita possibili, solo quando arrivi a un paragrafo dal finale sei davvero in grado di ricostruire con esattezza tutta la sequenza.

Volendo fare i nerd che etichettano tutto, non so, potremmo dire che c'è un "true score" che a sua volta determina un true path smile

La grande quantità di paragrafi di questi libri rende naturalmente molto complicato il lavoro di calcolo e di esclusione progressiva di tutti i path "sbagliati", e il lettore si trova a poter finire il libro solo se:
- è molto fortunato (la botta di culo può capitare, ma è statisticamente improbabile) e/o
- è molto intelligente (ma tipo che il suo cervello funziona in stile A beautiful mind/Codice Da Vinci) e/o
- è molto paziente (cioè è disposto a dedicare anche settimane alla pianificazione e risoluzione del true path e del true score) e/o
- legge la soluzione a fondo libro.

L'alta complessità e lo stile asciutto dei libri rendono l'esperienza poco avvincente e molto frustrante, a meno che non andiate pazzi per questo genere di enigmi. Direi quasi che la conoscenza delle opere di Asimov sia fondamentale per poter vagamente apprezzare la storia, dato che ogni racconto è essenzialmente una fanfiction e il fanservice è il succo della parte "libro" di questi librogame. A differenza, per dire, di ACDRA, dove puoi non sapere una cippa dei racconti della Tavola Rotonda e divertirti comunque un sacco.

Per la questione "furbata", è assolutamente una furbata, perché i volumi non scrivono affatto chiaro e tondo che Leonardo Felician è l'autore dei libri. Negli anni in cui questi libri furono pubblicati, in giovane età e senza Internet, era facilissimo cadere nell'equivoco. Non dico che il lettore credesse automaticamente che l'autore fosse Isaac Asimov in persona, se era un po' scafato, ma era comunque impossibile capire, per esempio, se fossero libri originali italiani oppure tradotti dall'inglese. Personalmente, fu solo grazie ad Amazon che scoprii che non esistono degli originali in inglese, e mi venne quindi il dubbio che fossero scritti in Italia.



EDIT: to' guarda, 9 anni fa ero in grado di descrivere i miei pensieri in modo molto più ordinato e leggibile:
https://www.librogame.com/modules/newbb … mpost27322
https://www.librogame.com/modules/newbb … mpost27325

RI-EDIT: e sono pure ripetitivo. La demenza senile galoppa.
https://www.librogame.net/index.php/for … p=1#p63453

EGO
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Re: Recensione: L'Esodo di Terminus

Sarà come dite voi...
Ma io qui leggo "Asimov Galactic Foundation Games", e ripeto che le scritte sono graficamente sovrapposte proprio per sottolineare che si tratta di un tutt'uno.

http://thumbs4.ebaystatic.com/d/l225/m/mcNajYxZT2N7zescmifJBgQ.jpg



Probabilmente sono strano io, qui per esempio io leggo "A tribute to Ramones", però aspettate un secondo, Ramones è scritto più grande proprio come Asimov, beh allora sono autorizzato a pensare che si tratti di album dei Ramones, e se non è un album dei Ramones allora è una furbata maligna dei discografici! Vogliono farmi credere che sia un album dei Ramones ma dentro ci sono cover di altre band!! Mi hanno fregato alla grande con quella scritta, ma come hanno fatto a fregarmi? Sono diabolici...

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/9/9f/We're_a_Happy_Family-A_Tribute_to_Ramones_cover.jpg



PS: fate molta attenzione quindi, le fregature sono ovunque! Questo è the alla pesca, la fregatura sta nel fatto che "alla pesca" è scritto più piccolo e quindi uno pensa che si tratti di the normale!

http://www.bevab.it/catalogo%20prodotti/The/images/San%20Benedetto%20th%E8%20alla%20pesca%20barattolo.JPG

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Mimimmi
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Re: Recensione: L'Esodo di Terminus

Dai Mimimmi, io per esempio non ho detto questo.

Non è la grafica di copertina. È che proprio dentro i libri non c'è scritto chi è l'autore. Felician mi pare che sia citato come curatore, che converrai non è proprio uguale ad autore.

Come dicevo, anche un ragazzino un po' scafato capisce che i libri non sono scritti di suo pugno da Asimov, ma il colophon e tutte le scritte interne non sono sufficienti a capire chi ha scritto i libri e se siano scritti in Italia o tradotti. È volutamente vago, e direi anche un po' denigratorio verso l'autore.

Poi qui nessuno sta a dire che sia un caso analogo a quello, negli anni Cinquanta, quando il direttore di Topolino rispose ai lettori "nelle vesti" di Topolino scrivendo qualcosa tipo: "Piccoli amici, mi avete fatto arrabbiare! Qualcuno di voi mi ha scritto sostenendo che non posso essere io a scrivere tutte queste storie che a voi piacciono tanto! Ebbene sì, sono proprio io con il mio papà Walt Disney! Come avete potuto dubitarne?"

Tra parentesi: come mai sia i Galactic Foundation, sia Il Presidente del Consiglio sei tu e Carriere sono opera (o co-opera) dello stesso autore, e tutti e tre non indicano con indiscutibile chiarezza il suo nome e il suo ruolo? Politica mondadoriana d'epoca nei confronti delle opere per ragazzi  create in Italia? Tanto per richiamare il parallelo con Topolino: fino a che le opere Disney italiane furono edite da Mondadori, nelle singole storie non veniva mai indicato il nome degli autori; al massimo, i loro nomi venivano elencati insieme a tutti quelli del resto della redazione, in ordine alfabetico, cosicché era impossibile collegare con certezza un nome a una storia.
Vedi per esempio che tale ambiguità e incertezza non sussiste in opere come Falcon, dove sono bene indicati autori e traduttori, trattandosi di originale straniero.

EGO
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Re: Recensione: L'Esodo di Terminus

Rimanendo alla Mondadori, anche gli SLTA hanno gli autori chiaramente indicati, inclusi gli Indiana Jones.

EGO ha scritto:

È che proprio dentro i libri non c'è scritto chi è l'autore. Felician mi pare che sia citato come curatore, che converrai non è proprio uguale ad autore

Qualcuno che ha il volume sotto mano puo' confrmare o smentire che Felician e' citato solo come curatore e non come autore anche nelle pagine interne con le parole scritte in piccolo?
Nlle citate copertine dei FF, Steve Jackson e Ian Livingstone (in grande) "presentavano" (in piccolo) il librogame, ma poi nelle pagine interne il vero autore era citato come tale (magari in piccolo).

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
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Re: Recensione: L'Esodo di Terminus

Vabbè ammetto che ho un po' esagerato, ma la scritta dice "Asimo Galactic Foundation Games" e la soluzione grafica della scritta, per me, non lascia dubbi. Chiudiamola qui, non è comunque un argomento interessante.

Per quanto riguarda invece "Il presidente del consiglio sei tu" forse l'idea di usare una sigla per indicare gli autori voleva far credere che si trattasse di persone molto a conoscenza degli altarini della politica italiana della prima repubblica. Piero Ottone invece era un giornalista politico famoso in quegli anni, anche l'autore della copertina era un vignettista in voga all'epoca (ho fatto delle ricerche ma non sono riuscito a trovare il nome). Si tratta di un librogame per adulti, parla di politica e penso lo faccia con una certa satira, e in particolare la politica degli anni 80 nel nostro paese (in copertina ci sono Craxi e De Mita).

"Leggi, e diventerai capace di creare i personaggi DELLA fantasy!"
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