Io sono perfettamente d'accordo con te nel seguire la linea dell'accessibilità rispetto a quella della qualità. Meno famosi diventano i Corti, tanto meglio è per noi.
Non sono invece d'accordo sul discorso "altra categoria". Se a ciascun partecipante ai Corti di LGL venisse:
1) affiancato un betatester o un gruppo di lavoro (come hanno i professionisti)
2) dato tutto il tempo che hanno i professionisti per partecipare al Windhammer (un racconto si può iniziare a scrivere ora per l'anno prossimo = 12 mesi di tempo per perfezionarlo a dovere)
queste grandi differenze non ci sarebbero.

Cito dal racconto che ha vinto il Windhammer nel 2015:

Thank you to the beta readers James Walker, Ben Crispin, Chris Banks, Ann Jensen, Selina, Chris Northey, Helen Northey, Brian Rushton, and Julian Fleetwood. Any remaining mistakes are mine.

Beh, una bella squadra di betatester, bisogna ammetterlo. Magari se qualcuno di noi ne avesse avuto la metà, di tutte le imprecisioni/incongruenze che leggiamo ne rimarrebbero meno di un decimo.

Per fortuna i Corti non sono un fenomeno planetario, e forse è questa la loro fortuna (e qui vengono fuori tutti i discorsi che giustamente hai fatto tu Yaz, tipo che uno scrittore "di prestigio" magari non partecipa per paura di far brutte figure).
Se posso fare una previsione, quest'anno i Corti manterranno almeno lo stesso numero di racconti dell'anno 2016, se non superiore.

Infatti sono d'accordo con te.