Ciao Joe, R.I.P. e condoglianze alla tua famiglia, dovevi effettivamente essere un'ottima persona oltre che un grande scrittore, visto che appena possibile non hai esitato a riprendere la tua opera maxima per darle un finale degno della fama che la circonda da sempre, e anche per venire incontro alle richieste dei tuoi fan che lo desideravano da tempo.

Un tardo pomeriggio sul finir di novembre, sulla torre più alta di un antico monastero non lontano da Holmgard, un uomo scrutava l'orizzonte. Indossava un abito a scacchi argentati e verdi, e si stringeva nel mantello che lo aveva accompagnato per tante avventure. Al suo fianco pendeva una spada un tempo lucente.

Lo raggiunse un altro uomo con addosso le vesti azzurre e bianche della Corporazione dei Maghi. Erano amici da una vita.
Il viso dell'uomo vestito da mago era triste e cupo, ma l'uomo con la spada non si voltò per rendere saluto.
Si limitò a dire: "Sono stato il primo a saperlo. Grazie per essere qui con me."

Tra gli alberi sotto il monastero si erano radunati migliaia di ragazzi. Il più giovane di loro avrà avuto sei anni appena. Avevano tutti un piccolo libro in mano.

Increduli, non parlavano, ma guardavano con il naso all'insù la bandiera Ramas sventolare triste a mezz'asta.
Poi, silenziosi così come erano arrivati, si calarono il cappuccio verde sulla testa e svanirono a uno a uno nella foresta.

Senza parole...
Ho aperto il pc per un fuggevole sguardo al sito e ho beccato questa mazzata...

Ho imparato ad apprezzare i Lupo Solitario da grande, proprio frequentando questo sito e andando a cercarmeli nei mercatini; da ragazzo non li avevo apprezzati, li avevo trovati inferiori rispetto ad altri e mi disturbava che l'imponenza della saga oscurasse altre collane che preferivo. Solo dopo aver letto Traversata infernale, uno dei librogame più belli mai avuto tra le mani, ho capito che grande scrittore fosse, cosa poi confermata da quasi tutta la serie fino al numero 12. Sono contento di esserci arrivato, anche se tardi.
Riposa in pace

Ho letto la notizia poco fa. Avevo pensato a Joe solo ieri o l'altroieri, di quando lo incontrai a Lucca, le due volte che ci sono andato negli ultimi 10 anni. Mai più avrei pensato di leggere della sua morte.

Abbiamo fatto molte spiacevoli ironie sugli infiniti ritardi dei volumi 29-32, su come ogni anno sarebbe stato l'"anno del Lupo". Be', poi il bistrattato autore scompare, e ci resta il rimpianto di sapere che quelle sue ultime opere - e quelle ulteriori che ancora sognava di scrivere - ora non le leggeremo proprio mai, almeno non scritte di suo pugno. E ora lo possiamo dire, no? che in fondo non abbiamo mai smesso di credere che le avrebbe scritte davvero, anche se era più facile chiamarlo furbacchione e pensare che ci prendeva in giro per continuare a vivere di infinite ristampe di roba scritta 30 anni fa.

Quando capitano queste cose, è più facile - almeno spero che lo sia per tutti, anche se ci sono i cinici irriducibili - capire come l'opera di un uomo definisce la sua vita. E come non importa quanto quell'opera sia lontana del tempo, e che ne sia stato della vita dell'autore da allora. C'è chi continua a creare fino alla fine; c'è chi, per vari motivi, si ferma, e scompare dalla scena. Ma quando l'opera ha segnato un'epoca e così tante persone, come ha fatto Lupo Solitario, bisogna prenderne atto. Joe Dever è stato un grande; poco importa se, negli ultimi anni, le speranze che riponevamo in lui non si sono realizzate come volevamo noi.

Sono contento di averlo potuto incontrare, stringergli la mano, dirgli grazie. Un grazie che si esaurì in quel breve momento a Lucca, ma che veniva dalla mia infanzia, quando per me Lupo Solitario era un appuntamento quotidiano, una rilettura infinita, una fantasia che mi accompagnava ovunque andassi; una piccola ossessione che imparavo anche a memoria, tanto mi piaceva, tanto risuonava con me.

L'avventura di Joe è finita davvero, questa volta. Ma spero che, finché sarà possibile, finché resterà un motivo per farlo e interesserà a qualcuno, noi continueremo a far brillare quel faro in cima alla Torre del Sole, per Sommerlund e per i Ramas.

Addio, Joe! Grazie di tutto. Spero che tu ora stia solcando i cieli a bordo del Cloud Dancer, come hai fatto fare a noi così tante volte.

Se ne va un uomo straordinario che ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere personalmente.
Ciò che ha creato ha avuto un impatto enorme sulla mia infanzia/adolescenza e di conseguenza sulla mia vita. Lui ha plasmato ciò che sono, mi ha fatto diventare una persona migliore e per questo lo ringrazierò per sempre e non lo dimenticherò. Sapere che ha avuto il solito impatto su tante altre persone nel mondo mi rende ancora più orgoglioso di lui.

Ciao Joe, mi mancherai tantissimo.