Ciao Ubik,

Si sono io! Segui Dampyr?

Ubik ha scritto:

In effetti avevo pochi dubbi, il soggetto delle tua storia e quello riportato sul forum da Borden coincidono ;-).

Sì, seguo Dampyr. Ho anche mandato un paio di proposte a Boselli ma purtroppo senza risposta (ma non demordo :-) ! ). Tu come mai non hai proseguito?

Ah! Un altro Dampyriano! 

Continua a provare, non si può mai dire... Ho capito dopo averlo conosciuto di persona che il Sommo le legge quasi tutte ma non risponde mai finché non vede la scintilla che lo fa scattare. Il grosso problema di presentargli un soggetto è che non puoi mai sapere che piani ha per la serie quindi, senza saperlo, puoi mandargli qualcosa che è in conflitto con la continuity che c'è nella sua testa. A me capitò con un secondo soggetto, ambientato in egitto, che si basava su personaggi che sarebbero morti di lì a poco. Mi disse "Bello, ma come vedrai fra 6 mesi, non potrei usarlo!" 

Io comunque non ho continuato per vari fattori. Prima di tutto perché non avendo studiato sceneggiatura, il mio lavoro si poteva fermare solo al soggetto, richiendendo sempre la partecipazione di una seconda persona e giustamente uno come Cajelli (gentilissimo) dopo un po' si rompe anche a sceneggiare storie di altri. Avrei dovuto studiare, magari fare qualche corso di fumetto ma ero in piena università e stavo già scrivendo questo libro (ci lavoro da 8 anni considera) quindi di tempo ne avevo poco. Sono sicuro che, se anche tu scrivi, sai quanto tempo porta via lavorare a una storia col giusto criteri.
Ho dovuto fare una scelta e ho sacrificato i fumetti per dedicarmi ai "Regni degli Uomini" mi è dispiaciuto ma mi sono detto: "se non provo ora a scrivere questa storia poi, col lavoro di mezzo, non lo faccio più" . Ho voluto fare sta scommessa però, già il fatto che uno come Cajelli l'abbia letto e gli sia piaciuto, è stata una grandissima soddisfazione.

Ubik ha scritto:

Grazie per le info!
Comunque sì, quando penso a proposte per serie come Dampyr propongo sempre soggetti che non tocchino né la continuity né personaggi che non siano i principali o nuovi, in questo modo si inserisce dovunque, tipo fill-in.

Per quanto riguarda la sceneggiatura, si può imparare da soli, senza fare corsi o altro.

Sei arrivato all'autopubblicazione per scelta o perché non hai trovato un editore?

Vero, si può imparare da soli ma io sono uno di quelli che prima di fare qualcosa devo essere certo di saperla fare al meglio e, sulla sceneggiatura, partirei praticamente da zero. Per presentarmi da Boselli e dirgli "fammi lavorare su un albo da solo" mi serve molta più competenza "tecnica" del mezzo di quella che ho. Poi farsela da soli o studiando in aula non cambia nulla.

Ci tengo a ribadire che questa non è un autopubblicazione    Non per essere pedante o cosa, ma comunque "I Tre Regni Degli Uomini" ha passato due fasi di selezione. Non ho niente contro l'autopubblicazione ma io non me la sono sentita, l'ho considerata a lungo ma mi pareva un "cantarmela e suonarmela da solo". E' un problema più mio che di altri ma, senza un'autorità a certificarmi che quanto ho scritto vale qualcosa, non avrei pubblicato mai. Nessuno, secondo me è un buon arbitro del proprio lavoro, è troppo difficile essere oggettivi.
Avevo ovviamente mandato il testo già a editori più grandi (Mondadori e Nord perché mi piace sparare in altro) ma non mi hanno ovviamente "cacato di pezza" se mi passi il francesismo. Poi ho visto (la mia ragazza, in verità) l'annuncio di Bookabook e mi sono fatto convincere a provare. Onestamente ci sono delle loro politiche che non mi piacciono (in particolare i prezzi su cui marginano troppo e la loro partecipazione scarsa finché non sono sicuri del ritorno economico), però visto l'andazzo dell'editoria meglio di niente.

Ciao!

Ubik ha scritto:

Beh, sempre di un editore a pagamento si tratta.
Cmq può essere una strada interessante, soprattutto per chi vorrebbe fare un CF ma senza farselo da solo.
Da darci un occhio!

In bocca al lupo e ancora grazie per le info!

Guarda, io non ho pagato un euro. Gli editori a pagamento li conosco e me ne tengo alla larga. Non è proprio questo il caso. Come dici tu è una sorta di Kickstarter assistito, cosa che per chi non ha troppo tempo da dedicare all'organizzazione aiuta non poco, visto che non avrei saputo dove mettere le mani fra tiratura, copertina e promozione...

Ubik ha scritto:

Non per voler fare polemica, ma un editore che si fa pagare prima tot copie è editoria a pagamento, poi che queste vengano pagate direttamente dall'autore o tramite un CF non cambia niente.

Guarda non voglio fare polemica nemmeno io ma ci tengo a chiarire. Un editore a pagamento si fa pagare per pubblicarti in una tiratura limitata che, in genere, ti finisce in garage. Non ti offre spesso né la distribuzione né un minimo di editing. In pratica è una copisteria vestita bene.

Bookabook, invece, non mi ha chiesto né mi chiederà mai un soldo. Chiedono di preordinare delle copie esattamente come accade con Kickstarter e, se la campagna fallisse, non vedrebbero un euro. In caso di successo, invece, mi darebbero un editing completo, la grafica e la promozione (e chi frequenta gli editori sa che un editing soltanto costa diverse centinaia di euro). Ultimamente ha mandato alcuni autori in tv e su quotidiani nazionali, mai visto nessun editore a pagamento fare nulla di simile. Poi chiaro, un editore classico queste cose te le offre da subito (lo fanno ancora?) ma secondo me ci sta che un piccolo editore voglia cautelarsi quantificando la risposta del pubblico prima di investirci troppi soldi. Poi ehi, se fossi stato il nuovo Manfredi, magari la Mondadori mi rispondeva ma per capire la differenza fra bookabook e un editore a pagamento ti basta farti un giro sul catalogo (io mi sono convinto così). Su bookabook ci sono libri belli e meno belli, sicuramente, ma la media è decente secondo me. Su un editore a pagamento hai difficoltà a non trovare spazzatura.

Scusami se sono stato pedante ma per me c'è una bella differenza fra lucrare sui sogni (a volte anche troppo ambiziosi della gente) e cautelarsi prima di investire dei soldi. Poi sei liberissimo di restare della tua opinione, per carità ma lo trovo ingeneroso nei confronti sia degli autori che dell'editore. E come me la pensano anche molti forum di aspiranti scrittori in cui ci sono le liste nere degli editori a pagamento.