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Il Palazzo dei Misteri Orsini Librarsi - 3.2%
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Lo Stregone della Montagna Infuocata Jackson Livingstone Raven/Vincent Books - 7.9%
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Nel Vortice del Tempo Bailey Bailey Raven/Vincent Books - 0.8%
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Somora La Città della Menzogna Sussner Sussner Raven/Vincent Books - 0.8%
Turno di Notte Hancox Raven/Vincent Books - 4%
Una Notte da Cana Tartarotti MS Edizioni - 8.7%
Verso la Terrasanta Cresci Aristea - 9.5%

Voti totali: 126

Quale librogame nel 2017

Re: Quale librogame nel 2017

Prodo ha scritto:

sancio ha scritto:

Tornando serio, rispondo alla domanda di Prodo con un titolo : "Il cavaliere della porta"

Io ho in mano proprio in questi giorni Il Torneo della Regina Bella, e conto di leggerlo al più presto. Umberto mi ha spiegato con dovizia di particolari a Lucca il suo modus operandi (e quello di Francesca Baerald) quando scrivono Kata Kumbas, e devo dire che la descrizione mi ha tanto colpito che l'ho inserita nel Magazine dedicato a Lucca che uscirà tra pochi giorni.

Grandi! Sia a te che l'hai inserito sia a Umberto e Francesca che ti hanno svelato i loro segreti :-).

Senza spoilerare nulla, credo che questo libro contenga alcuni elementi che si dovrebbe tenere presente in un librogame moderno, almeno in uno con un regolamento:
1. Il rincontro di personaggi, tenendo conto di cosa è avvenuto nei precedenti incontri.
2. La possibilità di acquisire quanto necessario in diversi modi, alcuni dei quali aprono diverse sotto-trame.

Io credo che i codici per far ricordare al libro eventi passati, sia un must have per un librogame moderno.

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Ubik
Grande Maestro Ramas
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Re: Quale librogame nel 2017

La ricchezza di sotto-strade è a mio avviso ciò che rende Kata Kumbas davvero speciale. I LG nascono con la promessa di farti vivere a ogni lettura un'avventura diversa: KK è una delle poche serie che lo fa davvero.

Zakimos
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Re: Quale librogame nel 2017

Altro elemento che potrebbe arricchire un libro-gioco moderno (anche se non si tratta di una vera e propria novità) è la possibilità di introdurre passaggi in cui è possibile comandare una schiera di servitore, o addirittura un esercito o una ciurma in una battaglia navale. Passaggio che potrebbe implementare dinamiche, semplificate, piuttosto strategiche e aumentare profondità di gioco e di risvolti. Un approccio simile, abilmente gestito, è stato usato anche in un Corto del nostro concorso non ricordo se dell'ultima o penultima edizione.

Prodo
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Re: Quale librogame nel 2017

Prodo ha scritto:

Altro elemento che potrebbe arricchire un libro-gioco moderno (anche se non si tratta di una vera e propria novità) è la possibilità di introdurre passaggi in cui è possibile comandare una schiera di servitore, o addirittura un esercito o una ciurma in una battaglia navale. Passaggio che potrebbe implementare dinamiche, semplificate, piuttosto strategiche e aumentare profondità di gioco e di risvolti. Un approccio simile, abilmente gestito, è stato usato anche in un Corto del nostro concorso non ricordo se dell'ultima o penultima edizione.

Molti videogiochi moderni spezzano la ripetitività dell'azione inserendo parti a bordo di veicoli che cambiano completamente l'approccio al gioco per una sezione. Non vedo perché non si potrebbe fare cose simili in un libro. L'importante è mantere alta l'attenzione del lettore, se lo si lascia a bocca aperta con una trovata inaspettata può far solo che bene. In generale mi piace l'idea di inserire dei "giochi nel gioco", magari opzionali, per sorprendere il lettore.

Altra cosa: ieri sera mi sono rimesso sotto con Il Cavaliere della Porta, sperando di spolparlo presto per passare al seguito. Confermo che è la cosa che più si avvicina al concetto di librogioco perfetto per il 2017, soprattutto per il focus che ha sulla storia, sui personaggi (porca miseria, ma quanto sono belle certe scene? Sembra di essere ne La Storia Fantastica e io ODIO il fantasy) per le meccaniche semplici e per nulla difficili da tenerne traccia e per le possibilità di uscire in modi diversi da ogni situazione. Nondimeno ha due aspetti che lo rendono ancora  "old school", cosa che non è necessariamente un male ma che per i miei gusti "il librogame del 2017" dovrebbe evitare: ossia le strozzature e i loop.

Le prime sono quelle parti del racconto obbligate in cui in un modo o nell'altro si arriverà. Ricordo che Dever nei suoi seminari insegnava che un buon autore dovrebbe avere in mente questi colli di bottiglia e costruire la storia intorno ad essi: ecco, io vorrei che qualcuno avesse il coraggio di andare oltre e rimuoverli del tutto, creando una storia che ad ogni scelta (ecco, magari non a OGNI scelta) vada per una strada completamente diversa. L'esempio migliore che mi viene in mente è I Misteri di Baghdad, dove le strade dell'avventura sono totalmente libere, salvo ricondursi tutte ad un unico segmento finale (io rimuoverei pure quello), o AD&D16 dove la scelta iniziale fa dipanare l'avventura in modo radicalmente diverso.

Per quanto riguarda i loop, ossia quei paragrafi in cui puoi tornare facendo accadere le stesse cose di prima come se nulla fosse accaduto, non mi danno fastidio essendo un amante di Brennan. Però visto che Angiolino era riuscito a rimuoverli alla radice nel 1987 con In Cerca di Fortuna, e visto che Fabled Lands che è un po' il paradigma moderno è costruito tutto intorno all'evitare i loop, penso che il librogame del 2017 non possa prescindere da un sistema che renda la lettura dei paragrafi sempre coerente. A modo mio ci ho provato con Il Regno di Makiritas (e ci è riuscito bene Alex con l'Eretico) per cui secondo me è una cosa che si può fare.

Zakimos
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Re: Quale librogame nel 2017

Grazie per i complimenti Zakimos, di seguito i miei commenti sulle strozzature e i loop.
1)Strozzature. E` una scelta di design. Esattamente come quando scrivi un modulo di avventura per gdr devi scegliere se avere un approccio plot-oriented (a scene) o sandbox (liberta`),  se hai una trama devi mettere dei punti chiave, altrimenti vai a creare una struttura ad albero, che e` sicuramente fattibile, ma accorcia la durata complessiva di ogni percorso. Io ho un "budget" di 500 paragrafi da spendere. Se posso narrare una storia sola, essa avra` una certa lunghezza e spessore, se la devo frammentare in X storie diverse, saranno tutte molto piu` corte. Ovviamente, puoi benissimo scegliere di creare un sandbox, ad esempio come sono fatti gli skyfall, ma ottieni un'esperienza di gioco sicuramente diversa. Nel torneo comunque, il finale "unico" e` modulato in quattro, passatemi il termine, "sottofinali" diversi, che derivano da scelte fatte nel corso del libro insieme a decisioni prese contestualmente (si`, vuol dire tutto e niente, ma voglio evitare gli spoiler wink).
2)I loop. Non ho capito se intendi ad esempio i paragrafi "di raccordo" da dove puoi raggiungere varie locazioni (es. il cortile del Castello delle Nebbie) o altro. Anche qui si tratta di economia di paragrafi, un paragrafo "perno" mi permette di risparmiarne molti. Nel Torneo troverai una o due situazioni dove il paragrafo perno e` reso dinamico dall'interazione con le Note di Gioco (del tipo: sei nella strada, dove puoi fare x, y o z, ma se hai la nota Alfa non considerare quanto sopra e vai subito al d). Il problema di rendere troppo articolato questo meccanismo e` che rende il testo piu` complesso e difficile da leggere, inoltre, cosi` facendo, crei potenzialmente un true path (nel senso: se devo visitare prima la locanda, poi la forgia e infine la chiesa per triggerare una situazione obblighi il giocatore a seguirti in questo).

Ovviamente quanto sopra sono solo mie considerazioni nate dal design dei due libri, sicuramente esistono modi alternativi di agire che ovviano a questi problemi wink.

kaltorak
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Re: Quale librogame nel 2017

Per quanto riguarda le strozzature sono come dici scelte di design, non c'è assolutamente nulla di male a inserirle. Lì davvero si va solo sul gusto personale, e su quello non si può davvero comandare, né soprattutto soddisfare tutti! E poi la storia che hai creato è talmente bella che vale la pena gustarsela approfondita, anche a costo di limitare le vie diverse. Soprattutto perché il bello di KK sta (per me) nei personaggi secondari con cui interagisci, raramente (mai?) così piacevoli in un LG, mentre il sandbox presuppone un'avventura marcatamente solitaria.

I loop invece secondo me sarebbero da evitare sempre se possibile, e non sono i paragrafi di raccordo: i loop sono quelli in cui si finisce quando si legge un testo che non ha senso alla luce di ciò che è già accaduto in precedente. Facciamo un esempio pratico cercando di limitare gli spoiler: quando mi avvicino a un certo edificio nei boschi notando un certo oggetto nei campi, posso dirigermi all'edificio oppure controllare l'oggetto. Se scelgo la seconda opzione posso prenderlo oppure lasciarlo lì: in ogni caso mi vien detto di tornare al paragrafo precedente... e lì Ugger vede di nuovo l'edificio e nota di nuovo l'oggetto nei campi, anche se l'ha già preso! Dal punto di vista logico non ha senso. Dal punto di vista del gioco non è un problema: si sceglie l'altra opzione e bon. Tutti i libri di Brennan sono strutturati così. Ma lo trovo inelegante. Mi rifaccio a una recente chiacchierata con Angiolino, in cui mi disse in sostanza a proposito dei loop: se vado a sinistra e mi stupisco di vedere qualcosa, poi vado a destra e poi torno a sinistra, non posso stupirmi una seconda volta.

Nel caso di cui sopra ad esempio io avrei risolto mettendo la scelta se dirigersi all'edificio o evitarlo nello stesso paragrafo in cui si decide di portare o non portare con sé l'oggetto. Tanto non sarebbe cambiato nulla e si sarebbe evitata la possibilità che il lettore possa di nuovo interagire con l'oggetto.

Altro esempio: a Torviero in molti paragrafi accade qualcosa di diverso se siamo già stati nella zona oppure no. Ottimo, questo è un buon modo per evitare i loop (Morris va oltre e ci fa mettere una X sul paragrafo in modo da non basarci sulla nostra memoria e basta). Ma alla locanda questo non succede: possiamo incontrare Cozy, dirgli di no, poi tornare nella zona e lui ci parlerà come se non ci avesse mai visto prima.

E' difficile, ma IL librogame del 2017 a mio avviso dovrebbe evitare situazioni di questo tipico, specie se story driven. Nel mio piccolo, con molti meno paragrafi e molte meno strade, mi sono sforzato di farlo ne Il Regno di Makiritas, a volte con dei piccoli trucchetti: ad esempio, un tizio a cui possiamo porre più volte la stessa domanda risponde: "Ma perché oggi tutti mi chiedono la stessa cosa?!" senza guardarci in faccia (penso anche alla geniale implementazione de "il giorno della marmotta" fatta in Eretico 1).

E' una piccolezza che non sminuisce il lavoro eccezionale che hai fatto, ma sono quelle piccole cose che unite insieme rendono ancora più bello un capolavoro. Tutto sempre rigorosamente IMO, ovviamente bigsmile.

Zakimos
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Re: Quale librogame nel 2017

Ringrazio nuovamente per i complimenti (ebbasta ragazzi, che poi mi impappino).
Ho capito cosa intendi per loop: inesattezze della storia che non tengono conto del pregresso. Nel Torneo ho cercato di limitarle, facendo appunto uso del sistema a croci di Morris (e` un caso di evoluzione convergente, penso: non ho ancora letto Fabled Lands -  siamo arrivati alla stessa soluzione).

kaltorak
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Re: Quale librogame nel 2017

Un motivo in più per sbrigarmi e passare al 2 (io facevo direttamente cancellare le opzioni sul testo non più logiche con una croce a matita: alla fine i metodi artigianali sono i migliori bigsmile).

Zakimos
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Re: Quale librogame nel 2017

Per non far gasar troppo Umberto, voglio citare un altro aspetto secondo me interessante in un librogame moderno citando altri autori: la possibilità di approcciarlo con diversi regolamenti e goderne in ogni caso. Lo fanno alla grandissima

- gli Ultima Forsan di Mornon
- gli ACE gamebooks di Jonathan Green
- la serie Cavalieri della Makaka Editions

In tutti e tre i casi è previsto un regolamento più complesso per giocatori esperti e uno semplificato per occasionali, o per chi non ha voglia di smanettar troppo con dadi e statistiche. Doppio lavoro, ma un modo eccellente per coniugare semplicità e complessità in un solo prodotto.

Zakimos
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Re: Quale librogame nel 2017

Zakimos ha scritto:

Doppio lavoro, ma un modo eccellente per coniugare semplicità e complessità in un solo prodotto.

A questo punto aspettiamo un libro che abbia doppio regolamento e anche doppia storia, ovvero la possibilità di vivere la stessa vicenda da due punti di vista diversi, in modo da pompare esponenzialmente la possibilità di rigiocare i vari titoli.

Prodo
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