In effetti per rivolgersi all'utente causale l'avventura unica forse è meglio, ma la mia preferenza personale va per le saghe. Da 4 a 6 episodi.

Aggiungo un elemento importante alla base della domanda: l'avevo posta agli autori chiedendo loro cosa preferissero creare, in quanto penso che per un autore sia sempre meglio creare un One shot rispetto a una saga. Me ne sto rendendo conto con Dragowolf: il 3 è estremamente migliore dell'1, ma i numeri di accesso alla scheda mi dicono che molte più persone hanno consultato l'1 (trovandolo magari mediocre) senza proseguire fino alla fine della serie.

Il grosso problema se avessi deciso di andare avanti con DW è che per leggere un eventuale 4 i lettori sarebbero dovuti partire obbligatoriamente dall'1, essendo i volumi interconnessi tra loro. C'è anche un altro problema relativo al fatto che in una saga bisogna recuperare e leggere i volumi di fila: in una serie come Realtà Virtuale invece posso partire tranquillamente da Cuore di Ghiaccio ignorando i rari e costosi precedenti.

Insomma: è abbastanza pacifico che la breve saga batta facilmente il one shot come gradimento presso il pubblico, ma ci sono altri elementi che un autore non dovrebbe sottovalutare.

In generale preferisco le saghe, ma avendo iniziato a leggere LG con Oberon e LS, il bias è inevitabile!

Paradossalmente, a pensarci adesso, i volumi one-shot erano molto spesso meno bilanciati di alcuni volumi finali di una lunga saga! Un libro a caso di Livingstone è molto più infame di un LS avanzato, con qualche illustre eccezione.

In Italia i nostri gusti sono comunque stati fortemente condizionati da EL, dato che l'editore stesso ha quasi sempre dimostrato di preferire le saghe, favorendole con una cura generalmente superiore in quanto a traduzioni, cadenza di uscita e tirature. Le serie di avventure one-shot godevano indubbiamente di minor fiducia da parte di EL, e a causa di ciò anche il ritorno di pubblico era probabilmente minore, in una perfetta profezia autoavverante. Non è forse vero che i volumi di minor tiratura sono spesso appartenenti a serie di avventure one-shot? E pensiamo alla lentezza con cui EL portò avanti AD&D e Dimensione Avventura - le uniche serie, oltre a LS, a superare i 10 volumi.

In quanto a lunghezza della saga, non saprei. Ho amato le saghe da 4 volumi (Sortilegio, Oberon) tanto quanto quelle più lunghe. Oltretutto, se non sbaglio, esistono soltanto 3 serie superiori a 5 volumi: Ninja (pre-revival), Re Artù, e Lupo Solitario. Non abbiamo quindi molti esempi di saghe lunghe.

Sì, mi sono dimenticato di aggiungere "in Italia" Anche lì capire se noi italiani amiamo le saghe e per questo abbiam preferito LS o se amiamo le saghe per via di LS è impossibile, però è un dato di fatto che da noi abbia più appeal la serie, intendo anche presso il grande pubblico, me ne rendo conto quando mi chiedono consigli. All'estero invece non è così.

LordAxim ha scritto:

Tuttavia per mio gusto più la saga è lunga MEGLIO è, sempre che i volumi siano tutti di alto livello e non si perdano per strada con storie monche, contraddizioni.
Saga duratura vuol dire miglior immedesimazione, maggiori dettagli, miglior caratterizzazione, possibilità di suddividere un volume troppo corposo e di difficile lettura (proprio per la lunghezza) in più agili avventure.

Questa equazione non mi convince del tutto. Io tendo invece a pensare che quando la saga diventa troppo lunga i motivi che ne condizionano la longevità sono quasi sempre commerciali, e che si arrivi molto prima dell'esaurimento della saga stessa a terminare idee, mordente e innovazioni. E lo dico in base all'esperienza maturata non solo in ambito librogame.

Zakimos ha scritto:

All'estero invece non è così.

Secondo me questo accade soprattutto nei paesi anglosassoni, e la spiegazione è da ricercare nel fatto che lì i gamebook hanno avuto fasi in cui sono stati veramente diffusi in maniera capillare. Ed è pacifico che una persona non particolarmente calata nelle atmosfere e nelle dinamiche di un libro-gioco preferisca un'avventura autoconclusiva e addirittura priva di regolamento (leggi CYOA) piuttosto che una saga, magari lunga e intricata. Se ci pensate l'unico momento in cui, in Italia, i one-shot hanno avuto un po' di seguito è stato nella golden age dei LG, verso la fine degli anni '80.
Quindi direi che da noi è accaduto il contrario sicuramente per il pesante influsso che ha avuto LS, ma credo principalmente perché nel nostro paese quasi in ogni momento i LG sono stati un fenomeno di nicchia, o comunque seguito da uno zoccolo duro di appassionati, e non un vero caso letterario a diffusione nazional-popolare.