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Librigame: stili di scrittura

Re: Librigame: stili di scrittura

gabrieleud ha scritto:

Questa spiegazione non mi convince... anche se scrivessi un libro da 1000 paragrafi, ciò non comporterebbe affatto che il lettore possa costruire la trama.

Mi sai che non hai capito molto del mio ragionamento, non ho detto che un Librogame con mille paragrafi lascia libertà al lettore, ma, diversamente che se lo scrittore vuole lasciare libertà al lettore di percorre tante strade diverse allora avrà bisogno di molti paragrafi (nel caso non sia un Librogame a mappa).

gabrieleud ha scritto:

Sarebbe sempre vincolato agli sviluppi che lo scrittore ha pensato per lui.

Che ovvietà, è lo scrittore che scrive il libro anche se ti lasciasse 2000 bivi da prendere è sempre lo scrittore che decide dove portano quei bivi.

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Re: Librigame: stili di scrittura

Mimimmi ha scritto:

Secondo me il true path è in parte anche un "trucco" per scrivere più in fretta un Librogame e per fare in modo che esso non sia troppo lungo e che l'autore non sbagli o si perda nella stesura dei paragrafi.

Il true path si porta dietro invece una complessità intrinseca (che considero un aspetto positivo): lo "studio" dell'opera.
Il lettore è bene o male costretto, per via della ripetitività, a imprimersi nel cervello trama, bivi e personaggi e tutto ciò si traduce in emozioni che alla fine rimangono, specialmente se la storia è valida.
Questo aspetto dell'analisi approfondita mi garba e non a caso è stato subito amore a prima vista con la serie Progetto Mortale, per la quale ho scritto l'abstract.
Avere una via sola da seguire quindi non significa scrivere un LG semplice o facilitare la vita al lettore. Io ho citato PM ma potrei fare altri esempi.
Poi certo, adoro anche i LG con mille diramazioni come Le Segrete di Torgar (LS 10)...perché alla fine la vera conquista per me rimane quella di fare un LG giocabile, al di là delle meccaniche scelte dall'autore.

E comunque quando vai a letto e fissi il soffitto pensando alla storia che hai vissuto o ai percorsi che devi fare, l'autore ha fatto centro.

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Re: Librigame: stili di scrittura

Il true path è affascinante ed ha certo una sua leggitimità all'interno delle varie tipologie di strutture di un Librogame, anche se poi non è solo la struttura a decretare la bellezza di un opera.

Forse mi spiego male, perchè comunque non mi pare di aver scritto le cose che dite voi, non ho mai detto che  il true path semplifica il librogame o la vita del lettore (visto che, tra l'altro, in genere sono i Librogame più difficili), ma al contrario che ne semplifica la scrittura, visto che c'è solo una "strada principale" (il ture path appunto) da seguire.

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Re: Librigame: stili di scrittura

Mimimmi ha scritto:

se lo scrittore vuole lasciare libertà al lettore di percorre tante strade diverse allora avrà bisogno di molti paragrafi (nel caso non sia un Librogame a mappa).

Premesso che secondo me anche un LG con true path può dare un ottimo senso di profondità alla storia e libertà di movimento al lettore, quello che dici ha perfettamente senso.
Aumentando il numero dei paragrafi aumentano anche le possibilità di scelta per il lettore, la trama si amplia e la libertà di "movimento" si espande.
Teoricamente hai ragione.
Nella pratica invece (oltre al fatto che scrivere un LG da 1.000 paragrafi è dura) bisogna vedere se una storia così lunga ben si adatta a un formato (il LG) nato per storie più brevi.

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Re: Librigame: stili di scrittura

Anima di Lupo ha scritto:

Nella pratica invece (oltre al fatto che scrivere un LG da 1.000 paragrafi è dura) bisogna vedere se una storia così lunga ben si adatta a un formato (il LG) nato per storie più brevi.

E siamo al punto, ecco spiegata la bontà del sistema true path in relazione all'ampiezza in paragrafi del libro, che era la mia tesi iniziale. Poi nulla vieta di scrivere un true path di 1000 paragrafi, in linea teorica.

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Re: Librigame: stili di scrittura

Mimimmi ha scritto:

Forse mi spiego male, perchè comunque non mi pare di aver scritto le cose che dite voi, non ho mai detto che  il true path semplifica il librogame o la vita del lettore (visto che, tra l'altro, in genere sono i Librogame più difficili)

Allora vedi che se ci dai ragione andiamo d'accordo! smile2 wink

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Re: Librigame: stili di scrittura

Io in linea di massima e con alcune eccezioni non sono un amante del genere true path, e normalmente più è serrato il true path e più lo avverto frustrante e così aumenta il rischio di non riuscire a terminarlo; perciò non penso che un Autore pensi di voler complicare così tanto la vita al lettore-giocatore da allontanarlo dalla sua creatura. Se da Holmgard devo recarmi a Durenor per salvare l'antica spada (o era il vaso del Montenegro...!?!?) gongolo tantissimo e mi metto a riflettere almeno 10 minuti tra me e me davanti alla scelta di vita se solcare i mari o tentare la via della costa. Sono scelte di vita, eppure in entrambi i casi potrei riuscire a raggiungere la meta. Ciò rispecchia d'altro canto (certamente meglio di un true path) la vita reale dove si può ottenere uno scopo in diversi modi, percorrendo diverse strade.
Naturalmente il limite intrinseco del libro game è il numero di paragrafi, ma di buon grado accetto questo limite purchè le strade siano ben congegnate, la parte game sia sviluppata e la narrazione sia avvincente.
Un true path è "solo" un labirinto, che può essere scritto in maniera avvincente ma che in fondo non assomiglia alla vita vera, salvo naturalmente ambientazioni particolari dove in effetti hai un solo modo di fare le cose, ad esempio cavartela da un laboratorio allagato.

In questo libro il protagonista sei TU!

LordAxim
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Re: Librigame: stili di scrittura

LordAxim ha scritto:

Se da Holmgard devo recarmi a Durenor per salvare l'antica spada (o era il vaso del Montenegro...!?!?) gongolo tantissimo e mi metto a riflettere almeno 10 minuti tra me e me davanti alla scelta di vita se solcare i mari o tentare la via della costa. Sono scelte di vita, eppure in entrambi i casi potrei riuscire a raggiungere la meta. Ciò rispecchia d'altro canto (certamente meglio di un true path) la vita reale dove si può ottenere uno scopo in diversi modi, percorrendo diverse strade.

L'eterna sete di avventura e di libertà di cui parli credo ci accomuni tutti e se eviti il true path puoi metterla in risalto meglio perché quando arrivi a fine libro hai ancora un sacco di strade da esplorare che hai saltato (quel saltarle dal punto di vista tecnico ti "espande" il LG, l'avventura e l'ambiente).

Il mio avatar rispecchia tra l'altro proprio questo concetto per me (il Grande Maestro Kai che naviga verso l'avventura in solitaria sul Quarl) mentre tu hai citato Traversata Infernale, uno dei top di tutti i tempi.

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Re: Librigame: stili di scrittura

djmayhem ha scritto:

Trovo nei D.A/FF uno stile di narrazione asciutto e diretto che mi ha sempre conquistato, paragrafi quasi sempre brevi con poche righe di contesto e dialoghi rapidi, descrizioni minimal ma efficaci, che permettono (a mio parere) una lettura rapida e quindi anche un gioco più veloce e coinvolgente

Concordo assolutamente con te. E paradossalmente invecchiando sto apprezzando sempre di più gli stili asciutti e immediati, rispetto alle "sbrodolate letterarie". E' vero che in certi contesti alcuni autori sono riusciti magistralmente a unire letteratura e dinamiche ludiche, ma in altri casi le descrizioni lunghe ed eccessivamente accurate sono figlie più che altro di elefentiasi dell'autore e finiscono per appesantire narrazione e libro senza una reale utilità.
Secondo me Bloodsword è un'ottima sintesi tra necessità descrittive, narrazione e gioco, mentre per esempio ho sempre trovato un po' pesante la prosa deveriana dei Guerrieri della Strada, volumi in cui l'interattività è minima (in pratica esistono brevi bivi che si ricompongono dopo qualche paragrafo sulla direttrice principale e poco altro) e sovente si perdono in descrizioni troppo lunghe e ridondanti.
La prosa del primo Dever invece la adoravo proprio perché era letteraria senza essere eccessiva (vedi i primi 6 volumi di LS).

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Re: Librigame: stili di scrittura

LordAxim ha scritto:

Sono scelte di vita, eppure in entrambi i casi potrei riuscire a raggiungere la meta. Ciò rispecchia d'altro canto (certamente meglio di un true path) la vita reale dove si può ottenere uno scopo in diversi modi, percorrendo diverse strade.

Beh, se cerco qualcosa che rispecchi la vita reale, non mi metto a leggere di mondi fantastici.

Se non volete spoiler su Il tempio del terrore, vi consiglio di fermarvi qui ;-).

Facciamo comunque un paragone:
Dever ti dà due strade, entrambe portano alla meta.
La prima parte de Il tempio del terrore ti dà due strade, una è fuori dal true path.
Nella vita ci sono delle scelte, ma non tutte ti portano alla meta agognata.

Prodo ha scritto:

E paradossalmente invecchiando sto apprezzando sempre di più gli stili asciutti e immediati, rispetto alle "sbrodolate letterarie".

Anch'io, crescendo ;-), apprezzo i paragrafi sintetici.

Sul blog di Morrison ci sonoa articoli sul problema che i lettori tendono a saltare la parte narrativa per concentrarsi sui bivi a fine paragrafo, evidentemente è un problema noto.

Guarda dietro di te! Una scimmia a tre teste!
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