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Re: Librigame: stili di scrittura
LordAxim ha scritto:Evidentemente è un problema di "fretta" del lettore.
Il problema è dello scrittore che, a conoscenza di questo fatto, deve porci rimedio.
Succede così anche nella scrittura più moderna, se la soglia del lettore si abbassa, il problema è dello scrittore che deve tenerlo "ingaggiato".
LordAxim ha scritto:Allora la funzione di avvicinamento alla lettura dei lg è fallita?
Perchè un lg dovrebbe avere questa funzione?
FF, per esempio, è concepito per essere una sorta di gdr in solitaria, non certo per far avvicinare i ragazzi alla lettura.
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Re: Librigame: stili di scrittura
LordAxim ha scritto:Sinceramente che piacere c'è nel saltare le pagine di un libro per arrivare auna scelta/bivoi?!?
Questa domanda è molto interessante. Bisognerebbe però capire se questo tipo di situazione si ripete sistematicamente per ogni tipo di libro-gioco affrontato o se accade solo in talune occasioni. Perché nel primo caso secondo me arriva un tipo di risposta, più riconducibile al lettore, nel secondo un'altra, maggiormente imputabile all'autore.
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Re: Librigame: stili di scrittura
Ubik ha scritto:Perchè un lg dovrebbe avere questa funzione?
FF, per esempio, è concepito per essere una sorta di gdr in solitaria, non certo per far avvicinare i ragazzi alla lettura.
Questo per la struttura di avventura one-shot di FF, a me i paragrafi lunghi mi piacevano in un certo senso perchè generalmente svelavano personaggi, intrecci, misteri e situazioni dell'ambientazione che potevano anche risolversi in altri volumi. Per esempio il Re di Sdrodolandia in realtà è un Negromante che ha sposato una Principessa Vampira che ha avuto un figlio Goblin da un rapporto con il Drago Morbidon nel bagno della locanda dello Spadone Perduto. Per me l'ambientazione, la sua bellezza, la sua coerenza, sono elementi importanti perchè sono il dove si svolge l'avventura.
A me personalmente i Librogame hanno avvicinato ai GDR, al Fantasy, al Medioevo, alle leggende, quindi in parte anche alla lettura.
"Leggi, e diventerai capace di creare i personaggi DELLA fantasy!" Terza di copertina di Tunnel & Troll Edizioni Mondadori
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Re: Librigame: stili di scrittura
LordAxim ha scritto:..ma le distrazioni son tutte del lettore! Non crocifiggiamo gli Autori...
Quando si vuole comunicare è chi comunica il responsabile della comunicazione stessa, deve veicolare il messaggio in modo che arrivi a colui con cui deve comunicare.
La scrittura è comunicazione, chi scrive deve conoscere il suo pubblico e fare si che il suo prodotto lo catturi. Per questo è diverso scrivere per il cinema piuttosto che per la televisione oppure scrivere un fumetto popolare piuttosto che un graphic novel. Così come scrivere per ragazzi è diverso dallo scrivere per adulti.
Questo fa parte del mestiere dello scrittore e sì, se uno scrittore fallisce perchè il lettore è distratto, la colpa è solo dello scrittore, che avrebbe dovuto conoscere il suo pubblico e riuscire a ingaggiarlo ugualmente.
LordAxim ha scritto:Sinceramente che piacere c'è nel saltare le pagine di un libro per arrivare auna scelta/bivoi?!?
Ho ricercato l'articolo a cui facevo riferimento, per contestualizzare meglio e avere il punto di vista di un veterano, ma non l'ho trovato, è nel blog di Morris, comunque. Magari dopo riguardo.
Ma dal punto di vista di un autore la domanda è mal posta, quella corretta è "Cosa porta un lettore a saltare il corpo di un paragrafo per arrivare subito alla scelta? Come posso far sì che non lo faccia!"
E poi il gioco sta nel trovare una soluzione ;-).
Per tornare alla domanda originale, una possibile soluzione è che se scelgo un librogame è proprio per la presenza dei bivi, altrimeni leggo un libro normale. E' lì che scorre l'adrenalina della scelta, che faccio le mie considerazioni, che pondero la strada. Per questo si tende a gustarsi quel momento.
Mimimmi ha scritto:A me personalmente i Librogame hanno avvicinato ai GDR, al Fantasy, al Medioevo, alle leggende, quindi in parte anche alla lettura.
I singoli casi ci stanno. A me per esempio non hanno spostato di una virgola, leggevo prima, ho letto dopo e mai principalmente fantasy. Anzi la maggior parte delle mie letture fantasy da cinno erano proprio legate ai librogame.
Al fantasy mi ci ha fatto avvicinare D&D.
Ma il mio discorso riguardava le intenzioni di chi i librogame li crea, non credo ci sia mai stata l'intenzione di fare un viatico per far avvicinare i ragazzi alla lettura.
Sono convito che per quello sia sufficiente fargli leggere libri belli :-).
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Re: Librigame: stili di scrittura
LordAxim ha scritto: Allora la funzione di avvicinamento alla lettura dei lg è fallita?
Io non credo che i LG abbiano mai avuto questa funzione. Anzi, nella mia epoca tutto ciò che aveva a che fare con il fantasy veniva ostacolato dai "grandi" (loro sì che ne capivano...). Penso che anche alla E.L. o alla Mondadori si siano posti poco il problema di quanti ragazzi avrebbero salvato dall'analfabetismo, concentrandosi invece su quante copie avrebbero venduto.
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Re: Librigame: stili di scrittura
gabrieleud ha scritto:Gli stessi Livickson e Jackstone spiegano (nella loro Guida) che gli unici paragrafi che vale la pena di scrivere per bene sono il primo e l'ultimo, ovvero quelli che certamente verranno letti con attenzione.
Di più: in originale, la maggior parte dei LG ha i punteggi indicati in maiuscoletto (es: perdi 4 punti di RESISTENZA) e gli oggetti scritti con la lettera maiuscola affinché il lettore frettoloso (o che sta rileggendo per la decima volta gli stessi paragrafi) vada subito con l'occhio alle parti "ludiche" del paragrafo.
Fighting Fantasy nasce letteralmente come una sessione di GdR in solitaria. Lo Stregone non è altro che una sessione di puro EUMATE: prendi il tunnel a destra o a sinistra? C'è una porta, la apri o prosegui? Se apri la porta, entri, uccidi mostro, arraffi tesoro ed esci. In seguito FF si è evoluto oltre questo stile puramente descrittivo, con risultati altalenanti.
Da parte mia, trovo che serie come Blood Sword non sarebbero la stessa cosa senza la prosa più ricercata di Morris. È uno stile che fa piacere leggere, a differenza per esempio di quello del Dever più maturo; puoi anche avere un sacco di cose da raccontare, ma se non sei un bravo narratore (e Joe, per quanto fosse un bravo costruttore di avventure, non lo era), paragrafi più lunghi vogliono solo dire più noia e meno coinvolgimento.
Idem per Brennan: nei suoi libri è pieno di paragrafi "morti", senza oggetti e senza altri sbocchi, ma te li racconta in un modo che li fa sentire parte integrante della storia.
In quanto a true path sì/no, non c'è una risposta definitiva. Il true path può essere bello, se ha una logica. La creatura del male è un bel true path perché ogni passaggio decisivo della storia deve andare in un certo modo e in un certo ordine. La maggior parte dei true path di Livingstone e altri sono invece una sequenza di eventi che non hanno una logica, e devono essere attraversati in quell'ordine solo perché l'autore ha deciso che da quella parte vinci e dall'altra no.
Il labirinto della morte è il miglior libro di Livingstone perché ha un senso e un obiettivo: hai trovato le tre gemme? No? Be', hai perso perché era quello che dovevi fare e non ci sei riuscito. Ma La cripta dello stregone? Hai trovato la cripta, che era il tuo obiettivo, ma per arrivare allo stregone devi aver letto quell'iscrizioncina insignificante su quella lapide di pietra nascosta in mezzo al nulla, nonché quel paragrafetto completamente inutile su un libro trovato per caso nella bisaccia di un tizio che non avevi alcun motivo di ammazzare. Perché? Esatto, non c'è un perché. L'autore ha deciso così, fuck you. Questo è un brutto true path. I tuoi risultati sono casuali; dietro ciò che fai non c'è un'intenzione precisa, devi fare delle cose anche insensate per sbloccare un pezzo di true path. Ed è un problema che nasce quando il librogame viene ideato "a ritroso", partendo dal finale ("prima di Razaak metto un quizzone di domande sceme per vedere se il lettore è andato a destra o a sinistra nei punti giusti") invece che dal principio ("la missione è questa, l'obiettivo è questo, come arrivo dal primo al secondo raccontando una storia credibile e proponendo un gioco interessante?").
La costruzione "a ritroso" è anche uno dei motivi per cui la serie Asimov Galactic Foundation sembra bella sulla carta, ma è un disastro da giocare.
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Re: Librigame: stili di scrittura
Ubik ha scritto:se uno scrittore fallisce perchè il lettore è distratto, la colpa è solo dello scrittore, che avrebbe dovuto conoscere il suo pubblico e riuscire a ingaggiarlo ugualmente.
Ma qui si sta generalizzando...
Lo scrittore deve scrivere bene a prescindere perché la scrittura è comunicazione, come giustamente dici anche tu.
Ma tu generalizzi pensando che tutti i lettori di un dato autore la pensino allo stesso modo (e non lo puoi sapere, nessuno può).
Tu inoltre parti dal presupposto che possa esistere solo un tipo di LG vincente: quello dai paragrafi cortissimi (massimo 4/5 righe diciamo?).
Solo questo tipo può dare emozioni e tutto ciò che allunga il testo è prolisso e noioso. Questa è la tesi di chi la pensa come te ma credo che non sia la verità assoluta. È solo un punto di vista.
E ve lo dice uno che adora volumi come Traversata Infernale, per intenderci.
Ubik ha scritto:
LordAxim ha scritto:Allora la funzione di avvicinamento alla lettura dei lg è fallita?
Perchè un lg dovrebbe avere questa funzione?
FF, per esempio, è concepito per essere una sorta di gdr in solitaria, non certo per far avvicinare i ragazzi alla lettura.
Non deve averla per forza questa funzione ma se la ha per me è meglio.
I LG sono pur sempre anche libri, prodotti che si portano dietro un retaggio culturale e quando vanno a incontrare giovani menti (bambini e pre-adolescenti) se sono "buoni prodotti" spero proprio che qualcuno venga rapito dalla bellezza della lettura in sé.
Ubik ha scritto:per tornare alla domanda originale, una possibile soluzione è che se scelgo un librogame è proprio per la presenza dei bivi, altrimeni leggo un libro normale. E' lì che scorre l'adrenalina della scelta, che faccio le mie considerazioni, che pondero la strada. Per questo si tende a gustarsi quel momento
Ma è ovvio che stiamo sempre parlando di LG, non di romanzi.
Secondo me essun LG sarà mai così mastodontico come scrittura da azzoppare la parte game.
Se la parte game risulta deficitaria in quel dato LG è perché è stata calibrata male! Ovvero i paragrafi lunghi (che comunque sono sempre alternati a quelli corti. Non esiste LG che abbia solo paragrafi lunghi!) finiscono con scelte prive di mordente tipo vai a destra/vai a sinistra. Questo sì, un lettore adulto non lo sopporta più. Questi bivi semplici sono adatti solo a LG per bambini e vanno usati pochissimo in LG per adulti, secondo me.
Oppure è stato scelto un regolamento sbagliato, ecc...
Mi vengono in mente tre serie scritte in maniera non certo breve dal punto di vista narrativo ma con un'ottima giocabilità: Mizar III, L'Eretico e Star Wars. Ma ce ne sono molte altre...
Al di là dei gusti personali, non mi direte che sono brutte?
Quindi sì, il bivio è fondamentale, dici bene.
Esso è un po' l'essenza, insieme al paragrafo, del concetto di LG ma se l'autore sa scrivere bene e costruisce una bella storia buttando giù qualche parola in più non diamogli la colpa per giustificare la pigrizia del lettore... 
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Re: Librigame: stili di scrittura
EGO ha scritto:Di più: in originale, la maggior parte dei LG ha i punteggi indicati in maiuscoletto (es: perdi 4 punti di RESISTENZA) e gli oggetti scritti con la lettera maiuscola affinché il lettore frettoloso (o che sta rileggendo per la decima volta gli stessi paragrafi) vada subito con l'occhio alle parti "ludiche" del paragrafo.
E i mostri in upper case. Anima di Lupo ha scritto:Ma qui si sta generalizzando...
Anima di Lupo ha scritto:Ma qui si sta generalizzando...
Sì, certo. Ho ampliato il discorso.
Anima di Lupo ha scritto:Lo scrittore deve scrivere bene a prescindere perché la scrittura è comunicazione, come giustamente dici anche tu.
Ma tu generalizzi pensando che tutti i lettori di un dato autore la pensino allo stesso modo (e non lo puoi sapere, nessuno può).
Come ho detto, parte del mestiere dello scritto è conoscere il pubblico di una determinata opera. Che non significa conoscere ogni lettore, ma come si comporta la "massa".
Anima di Lupo ha scritto:Tu inoltre parti dal presupposto che possa esistere solo un tipo di LG vincente: quello dai paragrafi cortissimi (massimo 4/5 righe diciamo?).
Non mi sembra di aver mai detto questo. A prescindere, non lo penso.
Anima di Lupo ha scritto:Solo questo tipo può dare emozioni e tutto ciò che allunga il testo è prolisso e noioso. Questa è la tesi di chi la pensa come te ma credo che non sia la verità assoluta. È solo un punto di vista.
Sì, ma non il mio :-).
Anima di Lupo ha scritto:Non esiste LG che abbia solo paragrafi lunghi!
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