Figo è figo, ma non è come un fumetto-game Makaka Editions, non ha un regolamento ed è una semplice ricerca del percorso per raggiungere uno dei possibili finali (di cui solo alcuni positivi). E' comunque bellissimo e con un paio di finali anche abbastanza pesanti per il suo target, ma "giusti" per trasmettere alcuni messaggi ai bambini.
Uno in particolare l'ho adorato nel suo cinismo:
Il topino selvatico tutto felice trova una padrona, salvo poi inaspettatamente alla pagina dopo trovarsi grasso, annoiato e chiuso in gabbia. Ad insegnare che non sempre la cattività è una cosa buona per una bestia. Mi ha colpito talmente tanto da adulto che credo che se l'avessi visto da bambino sarei scoppiato a piangere.
E solo uno invece non mi è piaciuto:
Quello in cui il topino diventa la cavia di uno scienziato pazzo.
Il motivo però è veramente molto sottile e personale:
le generazioni attuali, sopratutto la nostra, sono cresciute bombardati da libri, immagini, filmografia e propaganda che spesso demonizzavano la figura dello scienziato, raffigurandolo come un folle criminale senza morale disposto a tutto per le sue ricerche, contrapposto al buono ecologista e che tanto ama gli animali e che si circonda di essi.
Visto che da parte mia invece vorrei educare mio nipote all'amore per la scienza e alla consapevolezza che "amare gli animali" non significa trattarli come esseri umani, preferisco che essa sia rappresentata in modo positivo nelle opere per i bambini e ragazzi. So che non è una singola immagine a fare la differenza, ma in un mondo in cui una grossa fetta della popolazione mondiale rifugge il progresso e la ricerca anche in modo violento tutto fa.