"Ma quand'è che si parla di librogame in queste interviste pubblicate in un forum di librogame?".
"Quando ti degni di aggiornare il thread generale??".
Lo so, lo so... vi starete sicuramente facendo queste due domande...
Alla prima rispondo dicendovi che questa "dovrebbe" essere l'ultima intervista-cuscinetto, dalla prossima dovrei avere nuovo materiale per parlare d'altro (almeno spero... eventualmente ce ne sarà un'altra di ripiego, purtroppo il periodo è quello che è...).
Alla seconda domanda rispondo dicendovi che in questo weekend dovrei aggiornare il tutto.
Bene, dopo questa sparata iniziale, veniamo a noi: si parla di Arti marziali oggi, e a darci il loro punto di vista saranno Albyc80, Kensei e marco.caponera.
Vi ricordo che il thread generale delle interviste doppie è stickato ed è accessibile a questo link: https://www.librogame.net/index.php/for … c?id=2352.



-   Come sei entrato nel mondo delle arti marziali?
Albyc80: Da piccolo come sport, da grande come appassionato e spettatore.
Kensei: Mi piace l'oriente fin da piccolo e quando mi dissero che nel paese vicino aveva aperto un corso di karate volli iniziare.
marco.caponera: Da bambino, mio padre aveva un corso di karate
-   Ce n’è qualcuna che pratichi? Se si, da quanto?
Albyc80: Praticavo Karate ai tempi della scuola media.
Kensei: 8 anni di karate (seconda elementare-fine delle medie più o meno). Poi il sensei se ne andò e il rimpiazzo non mi fece felice. Un anno dopo qualche mese di kickboxing (carina ma cominciavo a divenire pigro), due anni fa un po’ di pugilato.
marco.caponera: Ora pratico e insegno krav maga, da sette anni o più credo
-   I valori morali di un praticante di arti marziali?
Albyc80: Lealtà, rettitudine, disciplina.
Kensei: Son tutte cagate per me. Se l'arte marziale sconfina in queste cose a discapito di ciò che dovrebbe fare (rendere letale un essere umano) perde la sua ragion d'essere. I valori morali li impari a scuola, in famiglia, dallo psicanalista, magari in chiesa. In palestra impari a fare gruppo, a sforzarti, far lavorare il corpo e anche la mente. MA non ti rende necessariamente una brava persona.
marco.caponera: Sono numerosi, rispetto di sé, degli altri, del maestro, l'unico avversario è dentro di me non fuori.
-   In che modo praticare un’arte marziale può fare la differenza nella crescita psico-fisica di un bambino?
Albyc80: Insegnando l'autocontrollo e che quando si usa la violenza si può fare male.
Kensei: Basta trovare un insegnante in grado di far tutto senza nuocere al bambino. Per me è una cretinata perchè si tratta di una cosa seria, che un bambino non può decidere appieno da solo.
marco.caponera: Gli può far capire numerosi valori, come il rispetto degli altri, lo può aiutare a scaricare e energie negative in modo controllato. E gli insegna che c'è sempre qualcuno che te le può suonare! Ahahah
-   Quale rapporto si dovrebbe instaurare tra maestro e allievo?
Albyc80: Stima e rispetto.
Kensei: È qualcosa di molto simile al padre/figlio. Senza troppo affetto. Rispetto principalmente, perchè ti sta donando tanto. Avere un maestro è avere una direzione, la cosa più bella (almeno per me).
marco.caponera: Stima e rispetto reciproco il resto viene da sé, ma il maestro se lo deve guadagnare il rispetto
-   Quali messaggi danno i film passati e moderni sulle arti marziali?
Albyc80: Che la violenza deve essere l'ultima risorsa.
Kensei: Un mare di cretinate inattuabili, ma che figata che sono!
marco.caponera: Alcuni messaggi molto positivi, purtroppo ormai si mena al cinema senza dare centralità all'arte marziale, non è più come ai tempi di Bruce Lee e Van Damme.
-   Esistono arti marziali migliori di altre?
Albyc80: No, ma esistono praticanti migliori di altri.
Kensei: Sicuramente si. Conta moltissimo il praticante (e tutte le variabili quali peso, umore, esperienza ecc.), ma è indubbio che alcune cose sono migliori di altre NEI PROPRI AMBITI. Spesso ci si allena per sport o per forma o altre cose che non sono necessariamente il combattere. Ma se prendiamo due e li facciamo combattere in un quadrato, conta solo quello che funziona. E, vedendomi in giro, molta roba "tradizionale" (karate in primis) è davvero inattuabile fuori, quindi inutile per me.
marco.caponera: No esistono arti marziali migliori per determinati scopi, altre per altri, ciascuno deve scegliere quella giusta in virtù degli scopi che si prefigge.
-   Hai avuto qualche soddisfazione personale da qualche disciplina che hai praticato?
Albyc80: Durante l'esame di passaggio a cintura gialla contro un compagno nettamente più forte di me, che mi umiliava spesso in allenamento. Poco prima del combattimento libero avevamo litigato e riuscendo a controllare meglio di lui la rabbia sono riuscito a colpirlo con un calcio mawashi geri in pieno volto. Alla fine ho ricevuto un complimento dal maestro e abbiamo fatto pace.
Kensei: Mi sentivo Ryu di Street Fighter i primi tempi, stupendo. E poi i traguardi fisici non sono mai brutti da vivere.
marco.caponera: Sì nella kick boxing ho vinto diversi incontri.
-   In un paese tradizionalmente incatenato al calcio come sport principe, credi che ad oggi in Italia ci siano margini di sviluppo per le arti marziali?
Albyc80: Temo di no.
Kensei: Si, ma se devono farne una cagata come con tutto, spero di no.
marco.caponera: Sì ce ne sono come in passato, il krav maga ad esempio è sempre più praticato perché insegna a difendersi nella vita di tutti i giorni, per strada, e purtroppo la società in cui viviamo è violenta.
-   Qual è la disciplina che ritieni più violenta?
Albyc80: Non sono un grande amante delle arti marziali miste, ho visto alcuni incontri particolarmente violenti.
Kensei: Quelli del karate kyokushin si pestano a mani nude tutto il tempo (senza pugni al volto, altrimenti avremmo qualche decesso), i praticanti di muay thai un po’ "tradizionalisti" picchiano alberi di banane a tibiate (e son duri, fidatevi), quelli del krav maga cercano sempre di colpirti le palle in qualunque modo. L'elenco è lungo e direi che dipende dalla palestra/maestro più che dall'arte in sé.
marco.caponera: Gratuitamente violente ritengo siano le MMA, far picchiare con guantini ridicoli due atleti fa loro solo del male, avranno problemi cerebrali e di altro tipo per il resto della loro vita, ma è un'arena e al tempo dei romani come oggi il sangue alla gente piace.