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Addio allo scrittore pulp Stefano Di Marino/Stephen Gunn

Addio allo scrittore pulp Stefano Di Marino/Stephen Gunn

ho appreso la notizia solo ieri, Stefano Di Marino è un nome conosciuto per chi legge Segretissimo, o in genere letteratura pulp ma non solo, avendo scritto anche libri fantasy e fantascienza pubblicati da Mondadori.
Autore prolificissimo, sfornava annualmente 3/4 romanzi e racconti vari ogni anno, firmati con vari pseudonimi, in particolare quello di Stephen Gunn. Il suo nome è legato soprattutto al personaggio del Professionista, un ex mercenario protagonista di una serie di romanzi e racconti molto prolifica, pubblicata su Segretissimo.
Confesso di averlo conosciuto da poco, non essendo un genere che mi ha mai interessato.
Ultimamente però, con la mia passione per il cinema italiano di genere, ho iniziato a guardare vecchi spymovie italiani degli anni '60, e ho comprato la guida di Bloodbuster, insieme mi hanno regalato proprio un libro sul Professionista, che altro non è che una biografia letteraria di Di Marino e del suo personaggio.
Ho comprato così un paio di libri, anche perché nelle mie intenzioni c'è quella di scrivere un librogame ispirato ai film di spionaggio italiani, trovandoli però molto più action che non spy (mi hanno ricordato molto i film action anni '80 della Cannon, per intenderci).
Di Marino era anche molto esperto di armi e di arti marziali, maestro di un paio di discipline, aveva girato il mondo, soprattutto nei luoghi esotici in cui ambientava i suoi romanzi, e che li rendeva davvero unici.
Mi è davvero spiaciuto, ad ogni modo ha lasciato di sicuro un segno nella letteratura italiana, non certo quella snob, radical chic del premio strega o simili, ma in quella destinata a chi, come noi, ama l'avventura e tutti i suoi derivati.



Milano - E’ morto Stefano Di Marino, 60 anni, lo scrittore noir milanese che si firmava con diversi pseudonimi tra cui “Stephen Gunn“, il più noto. Si sarebbe tolto la vita. Il corpo è stato trovato vicino alla sua abitazione di via Cagliero, zona Maggiolina, ieri mattina poco dopo le 7.30. La polizia intervenuta sul posto insieme al 118 esclude la morte violenta: a casa c’era un biglietto in cui lo scrittore ha spiegato chiaramente le sue intenzioni suicide. Viveva solo. Molto amato dai suoi fan, era il padre del personaggio Chance Renard, soprannominato “Il professionista“.

Le sue passioni erano i thriller, il noir metropolitano d’azione e l’horror. Oltre a scrivere romanzi insegnava scrittura creativa ed era anche sceneggiatore di fumetti, autore di numerosi articoli e traduttore. In più amava le arti marziali: era stato maestro di Thai boxe, Kickboxing, Savate (boxe francese) e Taiji, e a queste discipline ha dedicato vari saggi e manuali. Nato il 28 marzo del 1961, si era laureato in Giurisprudenza alla Statale.

Al 1989 risale il suo ingresso nella redazione della rivista fantascientifica Urania. Ha lavorato con diverse case editrici tra cui Longanesi, Piemme, Bonelli e Mondadori, con la quale ha pubblicato il romanzo “Un uomo da abbattere“, primo della trilogia Montecristo. "Era una colonna portante della collana Segretissimo Mondadori", ricordano i fan. Attivo anche sui social: su Facebook teneva la rubrica “Colpo in canna“, dedicata ad autori e narrativa di genere. Sulla sua pagina, ogni giorno promuoveva e presentava il suo lavoro e quello di colleghi. L’ultimo post è di giovedì pomeriggio: un ringraziamento per un fan. Molti, infatti, gli inviavano foto dei suoi libri scelti come letture per le vacanze, e Di Marino mostrava la sua gratitudine. Poche ore prima aveva mostrato delle "sorprese" trovate in edicola, tra cui l’albo "Storia del West". La sua morte ha lasciato sotto choc i vicini di casa.

Poche ore dopo, Facebook si è riempito di lacrime e messaggi di cordoglio: "Non poteva esserci risveglio peggiore di questo - scrive lo sceneggiatore Antonio Lusci -. Un duro colpo al cuore, davvero. Se ne è andato incredibilmente Stefano Di Marino. Non solo uno scrittore sopraffino ma pure un carissimo amico. Così generoso da indurmi a credere in me e spingermi a scrivere . Un punto di riferimento che non c’è più e la notizia ancora mi disorienta. Ciao, Steve". Il fumettista Roberto Recchioni, di lui dice: "Stefano era un tipo di scrittore popolare di una razza che quasi non esiste più e, con Sergio Altieri (Alan D. Altieri) ha rappresentato per tanti anni una via e un esempio per gli scrittori di genere del nostro paese. Mi spiace davvero molto".
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/ … -1.6670832

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djmayhem
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