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Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

INTERVISTA LGL: Mini-Intervista a tema n. 32

INTERVISTA LGL: Mini-Intervista a tema n. 32

Visto il periodo estivo, il materiale scarseggia un po', quindi oggi dovrete sorbirvi una mini-intervista leggera leggera.
Si parla di scacchi, e anche i non avvezzi a questo gioco potranno passare 10 minuti di relax a leggerla per (perchè no?) iniziare ad interessarsi a questo gioco.
Oggi gli intervistati saranno ben quattro, e cioè Adriano, gabrieleud, Mimimmi e spadadelsole.
Vi ricordo che il thread generale delle interviste doppie è stickato ed è accessibile a questo link: https://www.librogame.net/index.php/for … c?id=2352.




-   Quando hai imparato a giocare a scacchi?
Adriano: Le regole a 11-12 anni, a giocare a livello base durante le scuole superiori, a giocare davvero solo a 30 anni.
gabrieleud: Ho imparato da piccolo, alle elementari.
Mimimmi: Penso intorno ai 6 anni.
spadadelsole: In famiglia a sei anni o meno
-   Cosa ti ha affascinato di questo gioco?
Adriano: La sua complessità e allo stesso tempo la semplicità delle sue meccaniche, e il suo essere infinito all’interno di uno spazio finito. La scacchiera è come un pianoforte: con 88 note si può creare musica infinita, così come con 64 caselle si possono creare combinazioni infinite.
gabrieleud: Ogni partita è diversa dalle precedenti. Si impara sempre qualcosa. Ora per esempio sto studiando una strategia nuova: consiste nel mangiare i pezzi dell'avversario.
Mimimmi: È un gioco divertente ad ogni livello, e per onestà devo dire che è anche un po’ SNOB mancando assolutamente l’elemento aleatorio. Poi per appassionato di medioevo e fantasy muovere torri, re, regine ha un fascino ancora più profondo.
spadadelsole: La sua semplicità, dato che basta meno di un’ora per saper giocare ma al tempo stesso la sua complessità dato che il numero di mosse è quasi infinito. E non credete a Poe e al suo parere secondo cui la dama è più raffinata e complessa degli scacchi: la scienza ci insegna che non è assolutamente vero.
-   Giochi più spesso dal vivo o online?
Adriano: Le partite vere le gioco dal vivo, per allenarsi però devo ricorrere quasi obbligatoriamente all’online, per semplice questione di comodità.
gabrieleud: Sempre online
Mimimmi: Online, ma gli scacchi veri si giocano al tavolo, ho già detto che è un gioco snob no?
spadadelsole: Vivo… con un programma da pc
-   Hai mai giocato in qualche torneo ufficiale?
Adriano: Ne gioco tutt’ora.
gabrieleud: Ho giocato un torneo U14 a Pordenone (terzo class.) e altri piccoli tornei amatoriali. Una volta sono stato invitato a fare da interprete in un torneo a Wolfsberg in Austria, alla fine mancava una persona e l'ho sostituita (ho fatto anche mezzo punto!!!)
Mimimmi: Una sola volta, non è andata bene.
spadadelsole: Mai
-   La vittoria che più ti ha dato soddisfazione?
Adriano: Ricordo in particolare una vittoria in un torneo di 3-4 anni fa, in una partita giocata contro un ragazzo che diceva che il sistema di apertura che utilizzavo era obsoleto. Rimase con una torre intrappolata in mediogioco e poi perse. A dimostrazione del fatto che è inutile conoscere a memoria le varianti di apertura se poi in mediogioco non hai ben chiaro cosa fare.
gabrieleud: Credo la prima volta che ho applicato il Danish Gambit.
Mimimmi: Quelle in cui sei sotto con il materiale ma anche quelle che si realizzano con le trappole in apertura.
spadadelsole: segreto
-   Hai mai acquistato un libro per studio?
Adriano: Prima ne acquistavo diversi, ora ho il materiale che mi fornisce il mio maestro. Anche se in realtà ci sono libri che meritano di essere posseduti a prescindere, per citarne uno “Il centro statico” di Laketic.
gabrieleud: Sì, ne ho solo 3 però. Uno con problemi di scacchi a tempo, uno sulla partita ortodossa, e uno (in arrivo) sulle aperture
Mimimmi: Presi “Il mio Sistema” di Nimzo ma penso di essermi fermato a pagina 20, son libri da studiare con la scacchiera davanti purtroppo non basta leggerli per migliorare.
spadadelsole: Solo uno? Ne avrò una trentina. In ogni caso non dimenticherò mai Bobby Fisher insegna gli scacchi” davvero perfetto per i novizi e “Il gioco degli scacchi interamente visualizzato” di Ghedina.
-   La tua partita/vittoria/sconfitta più stravagante?
Adriano: Cito una sconfitta che mi è rimasta impressa: partita di torneo di un paio di anni fa, io in vantaggio evidente di materiale, arriviamo in finale e inizio a proporre una sequenza di scambio di pezzi pesanti, ma non faccio caso all’unica sequenza che termina con un matto nella casa C1 e… prendo matto! Il mio corpo ha reagito spontaneamente scoppiando in una risata nella sala con tutti i giocatori ancora impegnati nelle loro partite. Ho continuato a ridere anche durante la sistemazione dei pezzi, ma in realtà dentro stavo ribollendo dalla rabbia!
gabrieleud: Non so dirti che soddisfazione si prova quando si sta evidentemente perdendo e si finge di regalare pezzi all'avversario per poi chiudersi in uno stallo beffardo.
Mimimmi: Mi è capitato due volte di sedermi di fronte a due sconosciuti, giocare e perdere ma non perdere male, perdere vendendo cara la pelle, ricevere dei complimenti per come gioco e al momento del commiato con i neuroni ancora tutti sudati scoprire che avevo giocato contro due maestri di scacchi.
spadadelsole: Segreto
-   Cosa ne pensi degli scacchisti professionisti?
Adriano: Che hanno una profondità di comprensione del gioco a un altro livello. Spero un giorno di eguagliarne le prestazioni.
gabrieleud: Grande ammirazione! Una volta ho fatto vedere a mio figlio il video di Anand che rifletteva 2 minuti alla terza mossa.
Mimimmi: Dal punto di vista del gioco sta succedendo quello che succede da anni in quasi tutti gli sport, ovvero che il livello è talmente alto che vedi solo tattica e strategia, non c’è più spazio per virtuosismi e soluzioni spettacolari.
spadadelsole: È inevitabile che ci siano: uno non può raggiungere certi livelli senza studiare da morire. Hanno tutta la mia ammirazione. Mi permetto di consigliare loro ciò che consigliava in campione Tartakover, un autore di aforismi pieni di saggezza sugli scacchi e non solo: “Ogni scacchista dovrebbe avere almeno un hobby”
-   L’ultima sfida per il titolo mondiale ha visto la vittoria del giovane Carlsen: cosa ne pensi di questo ragazzo?
Adriano: Una bestia! Se lo guardate giocare partite a 1 minuto è qualcosa di inumano...
gabrieleud: Cosa devo dire... bravo, ma la sua applicazione è qualcosa di ultrapropagandistico al limite dell'irritante.
Mimimmi: Uno scacchista non è più giovane a 16 anni XD. È ovviamente fortissimo, inoltre gioca tutte le varianti possibili del gioco a livelli mostruosi. Però l’ultima sfida contro Caruana a tempi lunghi e stata decisa da uno spareggio rapid (10minuti), spareggiare in rapid il titolo a tempi lunghi lo trovo davvero triste.
spadadelsole: Non lo conosco
-   Suggeriresti mai a qualcuno di iniziare a giocare?
Adriano: A tutti.
gabrieleud: Altroché. A Cyrax ad esempio.
Mimimmi: Si perché è come il calcio, ovvero è un gioco-sport, ci si diverte ad ogni livello.
spadadelsole: Lo consiglio a tutti, specie ai bambini perché è un gioco fantastico e fa bene al cervello
-   È fondata la teoria che assimila il gioco degli scacchi ad un true path più o meno serrato?
Adriano: Nelle aperture, in parecchi casi, si, e anche nei finali. E se esci dal true path è quasi sicuro che perdi il punto.
gabrieleud: Sì. Poiché il numero di mosse è limitato, sebbene alto, il gioco è da considerarsi risolvibile in senso matematico, come il tic tac toe. La bellezza di questo true path sta nel fatto che il corridoio dipende dall'abilità dell'avversario, che a sua volta si scontra con la tua. Everlasting.
Mimimmi: Sbagliatissima, è un librogame a mappa puoi risolvere la stessa posizione in una vittoria in mille modi diversi.
spadadelsole: -
-   Anche LGL ha ospitato un torneo di scacchi in passato: come metteresti in relazione questo gioco ai librogame?
Adriano: Non lo metto in relazione, però mi ricordo benissimo quel torneo. Magari poterne organizzare un altro... Colleghi scacchisti, che ne dite?  smile
gabrieleud: E non mi dite niente?
Mimimmi: Non saprei proprio, il Librogame ha bisogno del dado dell’elemento aleatorio che rappresenta il destino mentre gli scacchi no. Un’analogia forse è quella che tu muovi il tuo personaggio dall’alto all’interno della storia come i pezzi sulla scacchiera. Però il matto del corridoio brucia sempre forte: è proprio come un instant death!
spadadelsole: Rispondo alle due domande insieme: per me non c’è nesso scacchi - librogame. Quando si inizia a giocare una partita le strade sono infinite e le variabili pure, per cui..... Altro discorso se si studia la singola partita, poiché li si che il true path è estremamente serrato.

Ultima modifica di: Adriano
Set-11-21 17:39:53

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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