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Il mio PlayModena 2023

Il mio PlayModena 2023

Nefasti presagi gravano sulla mia trasferta modenese: l’amico con cui dovrei andarci in auto (è lui che guida) comincia a tempestarmi di mail in cui mi chiede se sia veramente il caso di andarci a causa dei disastri che ci sono stati in zona. In realtà non è che si siano manifestati proprio “in zona” ma comunque mi dice che per il fine settimana ci sarà un’allerta rossa o arancione, comunque teme inondazioni. Subodoro che forse non ha tutta questa voglia di andarci e gli dico che se vuole posso andarci in treno per conto mio, ma mi risponde che ha preso il biglietto e che vuole veramente andare al Play, aggiungendo che oltretutto i contatti ferroviari tra Bologna e Modena sono compromessi perché lui per lavoro avrebbe dovuto andare in zona ma la cosa è saltata proprio perché non c’erano treni.
Frastornato dalla situazione contatto i miei agganci in loco per avere informazioni aggiuntive di prima mano e mi dicono che per sabato, il giorno in cui come da tradizione dovremmo andare al Play, dovrebbe piovere ma niente di drammatico. I ponti sono in sicurezza ma ovviamente venendo dall’autostrada non passeremmo da quella parte. Questo mi viene comunicato venerdì, lo stesso giorno in cui porto l’auto a fare il tagliando, occasione in cui mi viene detto dal meccanico che per questa volta si era limitato alle solite cose come olio e filtro dell’aria, ma che alla prossima probabilmente bisognerà intervenire anche sulle pastiglie dei freni.
Comunico all’amico le informazioni ottenute e alla fine decide di andare in auto come da programma: partiremo sabato mattina alle 6.
Se non fosse che alla sera mi telefona dicendo che la sua Mini Cooper gli segnala di dover cambiare le pastiglie dei freni con un messaggio categorico che gli vieta di circolare. L’ipotesi di andare con la mia viene cassata e, pur con tutti i timori del caso, si risolve di andare veramente in treno, se non fosse che per la giornata di sabato i treni sono impraticabili perché quelli utili a noi per andare e tornare in giornata non sono disponibili, probabilmente già pieni. Alla fine il mio amico ha l’intuizione di andare di sabato pomeriggio, dormire a Modena e andare in fiera la domenica. Ed è così che faremo.

Il viaggio di andata si svolge interamente su treni regionali quindi pur partendo alle 12:40 arriviamo a destinazione che sono circa le 18:00 e per fortuna è anche presto rispetto al preventivato perché io avevo preso nota di un treno che partiva da Bologna verso Modena prima di quello che alla stazione di Trieste avevano consigliato (anzi dato come unico disponibile) al mio amico. Vatti a fidare!
Dai finestrini vedo campi allagati soprattutto a Ferrara, ma l’allerta rossa o arancione non mi sembra poi così giustificata, non piove nemmeno o comunque assai poco.
Dopo aver lasciato armi e bagagli in albergo ci concediamo una cena e un giro per il centro storico di Modena (molto bella). Al ritorno vorrei approfittare per finire di leggere il romanzo che mi sono portato dietro, “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno” di Benjamin Stevenson ma alle 23:30 sono schiantato e non riesco a proseguire nella lettura. La nottata sarà tormentata da sirene, rumori del traffico, gente che rientra rumorosamente in albergo e delle tende che non riescono ad annullare del tutto la luce che penetra nella stanza.
La mattina dopo ci concediamo una lautissima colazione continentale e un taxi per il Play.

Le file per entrare in fiera sono lunghette, alcuni della nostra (quella delle prevendite online, ma io ho un accredito) levano proteste perché vengono fatti passare prima quelli che devono ancora fare il biglietto in loco. Restare in coda non è ovviamente piacevole ma faccio notare al mio amico che almeno non c’è il caldo degli anni passati, in effetti il cielo è nuvoloso e chissà che non piova sul serio come da allerta.
Una volta dentro dobbiamo vedere come organizzare la giornata. La fissa per Four Against Darkness mi è passata e non mi pare che ci siano novità di Sine Requie, se non un librogame – e comunque dovrei mettermi in pari con almeno tre manuali. I miei obiettivi primari sono dunque Brancalonia, Lex Arcana e materiale vintage se ne trovo.
Ci informiamo presso la postazione della Torre Nera nel corridoio sulla possibilità di fare la solita partita e ci dicono che quest’anno non è tassativa la presenza di 4 giocatori ma si possono fare gruppi da 3 e 5. Ci accodiamo a un gruppo di 3 che giocherà tra le 9:30 e le 10:30. Io intanto devo andare allo stand di MonDiversi per ritirare la mia copia di TSR – Tante Storie di Ruolo e prenderne qualche altra con cui locupletare amici e conoscenti. Prima passo da Acheron visto che devo rimpolpare la mia collezione di Lex Arcana e magari anche di Brancalonia. Della nuova edizione di Lex Arcana mi mancano solo due tomi, rimango un pochino deluso dal fatto che le annunciate Britannia e Achaia non siano ancora disponibili, ma solo un pochino perché sapevo che ci stavano ancora lavorando – e poi dell’Achaia ricordo solo vaghi riferimenti in Dacia & Thracia, non è detto che ci stessero veramente lavorando. Tra i due pezzi mancanti opto per I Misteri dell’Impero, prima (e finora unica) raccolta di avventure che risale ancora al 2019 ma non avevo ancora integrato nella collezione. A farmelo preferire al manuale sull’Italia è anche il costo, non sapendo ancora quando spenderò in materiale da collezione, stesso motivo per cui rimando anche l’acquisto di materiale di Brancalonia.
Come da manuale, passo quindi da MonDiversi e come da manuale il titolare Amos Pons non è allo stand. Nonostante la sua politica di non portare materiale vintage in fiera, mi guardo un po’ in giro per vedere se trovo qualcosa di interessante ma niente attira la mia attenzione se non una di quelle versioni aggiornate e ampliate delle avventure classiche di D&D, credo edite da Goodman Games: il mio amico adora la B4 e cede alla tentazione. Dato il mio ascendente mi chiede però di farla mettere da parte (è un cartonato decisamente pesante) e soprattutto di spuntare un prezzo di favore, entrambi obiettivi che raggiungerò più tardi. In attesa di Amos Pons ci aggiriamo per gli stand e mi sembra che la circolazione sia ottima.
Allo stand Acheron ci prenotiamo per una partita dimostrativa di Lex Arcana alle 13. Dalla Torre Nera mi contattano dicendo che una giocatrice è interessata a provare Cthulhu e potremmo fare un gruppetto di 3 che però giocherebbe intorno alle 14: visto l’impegno con Lex Arcana devo declinare l’invito.

Arriva il momento di giocare (un po’ in ritardo) a Cthulhu. Il Custode ci chiede se preferiamo giocare con le regole de Il Richiamo di Cthulhu o quelle di Sulle Tracce di Cthulhu. Non conosco le seconde e mi viene spontaneo dire che preferirei il Richiamo, se ne discute un po’ con gli altri e alla fine visto che lo stesso Custode dice che l’avventura riesce meglio con quel sistema si delibera per il Richiamo. Il Custode ci informa inoltre che la partita durerà due ore e mezza, al massimo tre e facendo due rapidi conti già intuisco che non riusciremo ad arrivare in tempo per Lex Arcana alle 13.
L’ambientazione è originale, l’avventura molto articolata e il Custode è bravo e volenteroso (qualità non sempre riscontrate nelle nostre precedenze esperienze, ma è fisiologico che uno sia più o meno ispirato e/o stanco di masterizzare). Con il mio amico concordiamo che tra quelle che abbiamo fatto questa è stata l’avventura migliore, anche se le altre furono tutt’altro che disprezzabili. Chiedo al Custode commenti sulla nostra performance e ci dice che siamo stati bravi ma non abbiamo brillato, abbiamo avuto anche sfiga coi dadi. Alla Torre Nera sono piuttosto esigenti, d’altra parte mettono in palio anche dei premi mi pare (che ovviamente non abbiamo mai vinto). Ci sarebbe da compilare il solito questionario/quiz ma abbiamo già sforato, anche se di poco, l’incontro per Lex Arcana e quindi ci precipitiamo allo stand Acheron.
Qui vedo che siamo ancora in alto mare: degli altri giocatori ne è arrivato uno solo. Approfitto per fare un ulteriore giretto e noto che la giornata è splendida, c’è un sole che spacca le pietre alla faccia dell’allerta rossa o arancione. Passando nel capannone esterno noto che i giochi di legno, una delle attrattive principali per me qui al Play, quest’anno non offrono grandi novità. C’è una specie di padella gigante in cui far entrare un uovo nell’apposito buco, un “formaggio” di legno coi buchi da cui estrarre topi e bachi con le calamite e un “Fantozzi” da fare attraversare delle palle oscillanti: ben poca cosa considerando la genialità dell’ideatore dei giochi, di cui ci sono testimonianze tangibili nello stesso stand. D’altra parte non è possibile pretendere sempre l’eccellenza.

Arriva il momento di giocare a Lex Arcana, che nel gruppo sono l’unico a conoscere. Sia il mio amico che gli altri giocatori sono entusiasti del sistema geniale ideato da Nepitello & co. per cui si possono decidere quanti dadi tirare a seconda dei punteggi delle caratteristiche. Purtroppo l’ambiente dove ci troviamo è molto chiassoso e per quanto il tavolino sia piccolo si fa fatica a parlare tra di noi e a sentire il Master. Il quale, onore al merito, parla comunque con un tono di voce molto alto e scandisce bene le parole. Mi viene in mente che sarebbe il caso di inventare un regolamento o qualche sistema generico per poter giocare nel silenzio più assoluto e godersi quindi i tornei: se un domani qualcuno dovesse inventarlo spero che questo mio post rimanga a futura memoria del fatto che ci avevo già pensato io.
L’avventura è piuttosto impegnativa a livello investigativo (il Master ci rivela che si tratta di un riadattamento di un modulo per il gioco di ruolo di cui è l’autore, Mutter mi pare che si chiami – il nome etrusco di Modena, comunque) e l’impostazione del gioco prevede che venga posto l’accento sull’interpretazione dei personaggi e delle loro relazioni. Forse non è una cosa molto adatta al contesto, ma il risultato è soddisfacente per tutti.
Mentre giocavamo ho notato Mauro Longo allo stand Acheron. Approfittando della sua presenza e di un segnalibro/sconto che viene fornito a chi gioca a gdr Acheron acquisto una copia dell’Almanacco del Menagramo facendomela dedicare da Mornon. Il quale mi sciorina i molti premi che hanno ottenuto quest’anno i librogame nei vari contesti (mi dispiaccio che Zakimos non abbia vinto il Librogame Magnifico). Mi dice che tutto il gruppone di LGL se n’è già partito sabato, quindi anche volendo non sarei riuscito a incontrare nessuno. Mi lamento con lui dell’assenza di gdr classici, motivo principale (in teoria) della mia visita al Play, e lui mi risponde che forse da Stratagemma potrei trovare qualcosa.

Le necessità fisiologiche impellono, inoltre non ci resta poi molto da fare o da visitare. Mentre sono in gabinetto il mio amico ne approfitta per andare a prendersi qualcosa al bar (abbiamo saltato del tutto il pranzo) e io lo raggiungo acquistando una Red Bull e una “genovese” (due fette di focaccia con del salame in mezzo): totale 9,50 euro. Non esoso, ma non mi pare nemmeno conveniente.
Come da tradizione il mio amico compra una trottola nello stand dei giochi di legno (almeno mi pare che sia lo stesso) e facciamo un giretto tra le varie invenzioni lignee confermando l’impressione di scarsa innovazione che hanno quest’anno. Ma non si possono pretendere ogni anno i fuochi d’artificio e il flipper di legno è sempre una figata.
Nello stesso capannone trovo un negozio dove accanto a libri e giochi di ruolo moderni vendono anche qualcosina di più “vintage”, tra il molto materiale Stratelibri fanno anche capolino dei rari pezzi della TSR. Tra l’altro vendono pure le mappe sfuse di Undermountain, ma hanno il buon gusto di non scriverne il prezzo. Il Manuale di Conversione dalla Seconda alla Terza Edizione viene invece venduto a 15 euro. Potrei sbagliarmi, ma mi pare che io lo avevo trovato dentro la scatola italiana dei Forgotten Realms, ovviamente gratis. Chiedo alla signora dello stand se per caso non avesse qualcos’altro di Advanced D&D e lei mi risponde impietosa che ne aveva ma il giorno prima gliel’hanno spazzolato tutto. Spero che mentisse.
Forte dell’imbeccata di Mornon vado a vedere se da Stratagemma troverò qualcosa di interessante. Ci sono alcune cose di Advanced, ma proprio una manciata e comunque le ho già o non mi interessano. Come l’anno scorso vedo i gdr della E. Elle e come l’anno scorso mi stupisco dei prezzi piuttosto alti a cui li vendono. Mentre sono chino tra gli scaffali nella speranza di trovare chissà quale tesoro mi cade in testa un “bundle” di qualcosa: niente di rotto (credo…) e anzi è un’ottima cosa, adesso cerco qualcosa di vagamente interessante allo stand e chiedo uno sconto “trauma cranico”! Purtroppo di interessante non c’è proprio niente… al massimo ci sarebbe un supplemento per la Terza Edizione di D&D ambientato nel gioco da tavolo Talisman, ma già lo vendono scontatissimo a meno di 10 euro. Alla fine lo prenderà il mio amico. Da segnalare che da Stratagemma ci sono anche vari supplementi della Stratelibri venduti a prezzi che mi sembrano molto onesti, come avventure per Il Richiamo di Cthulhu a circa 20 o 25 euro. Ma è tutta roba che ho già (Cthulhu, Girsa, Basic, Stormbringer) o che non mi interessa (Cyberpunk, Star Wars).

Mentre spulciavo i vari scaffali al mio amico è stato offerto in un banchetto di fronte allo stand Stratagemma un sacco di roba interessante, tra cui un’avventura old school amatoriale e un gioco di ruolo contenuto in un biglietto da visita! Mi avvicino anch’io per farmi dare un po’ materiale e devo dire che questa è stata la parte più piacevole del Play, vedere la creatività di questi designer che si inventano giochi che stanno in un solo foglio A4 o in una cartolina o addirittura nel succitato biglietto da visita. Purtroppo però di tre giochi di ruolo in una pagina non sono rimaste che delle copie dimostrative e quindi non me li possono dare ma si possono scaricare da internet.

È tempo di andarsene, all’ufficio informazioni ci dicono che l’autobus da prendere per la stazione è il 9 che raccatta i visitatore all’altezza del “Metro”, che dovrebbe essere un outlet della zona. Fatta la scarpinata fino al posto aspettiamo mezz’ora circa per vederci sottrarre i nostri posti da utenti più rapidi e decisi di noi (nota di colore: mentre aspettiamo mi è sembrato di vedere il fumettista Matteo Casali che si allontanava in auto). Il conducente del bus dice che comunque tanto tra poco passerà la navetta e i passeggeri in esubero possono prendere quella. E infatti poco dopo arriva la navetta, solo che partirà appena alle 18:28 e noi abbiamo il treno alle 18:31! Attimi di panico e fastidio (più il secondo del primo). Dico al mio amico di chiamare un taxi sperando che riesca ad arrivare e a portarci in stazione in tempo. Avanzo l’ipotesi che visto che già all’andata le FFSS hanno fornito al mio amico dei dati carenti o sbagliati sull’orario dei treni magari anche stavolta sarà così e ci sarà un altro regionale più tardi.
Il taxi arriva e ci deposita in stazione alle 18:30, ma infatti del fantomatico treno delle 18:31 non c’è traccia, mentre ce n’è uno alle 18:38! Belli comodi prendiamo quello e poi da Bologna l’Intercity verso casa. Ovviamente la comodità e la qualità della compagnia di un treno non sono paragonabili a quelle che avremmo avuto se fossimo venuti in auto, ma vi risparmio i dettagli (che comunque non sono così drammatici, anzi).
Considerato che è stata un’edizione in cui abbiamo dovuto fare di necessità virtù non è andata affatto male. Rimpiango però che non ci siano state iniziative dedicate alle vittime dell’alluvione, come manuali o avventure il cui ricavato delle vendite sarebbe andato a qualche opera benefica, li avrei presi volentieri.

GGigassi
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Re: Il mio PlayModena 2023

Sono sinceramente felice di vedere che il tuo commento ha ricevuto l'interesse assolutamente meritato

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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