Re: Polyhedral Galaxy - La rece-Lettura
Rieccomi a rece-leggiocare questo strano LibroGame.
L’ultima volta mi ero interrotto nel momento in cui, a mio sentire, l’avventura stava per partire.
Dopo aver parlato con la gente nel bar sono partito all’esplorazione della Stazione Orbitante (che in alcuni paragrafi diventa un’ “astronave”). Per quanto riguarda gli incontri al bar sono soddisfacenti, con un incontro che mi da una missione e un altro che mi introduce ad un minigioco.
A tal proposito ho alcune cose da dire. Il minigioco è, a mio parere, davvero troppo complesso, soprattutto rispetto alla semplicità del sistema di regole fin qui visto (semplice per un GdR, non per un LG, intendiamoci). Anche in questo caso secondo me c’è una scollatura tra il media GdR e quello LG. In un GdR spezzare il racconto per fare dei minigiochi è del tutto giustificabile, anzi è divertente. Quante volte abbiamo fatto (o proposto ai nostri giocatori) minigiochi di corse a ostacoli, tiro con l’arco, giochi di carte, dadi o quant’altro? E sempre questi venivano ben recepiti dai giocatori ed erano un piacevole diversivo. Il LG, non smetterò mai di ripeterlo, NON è la trasposizione su carta di un gioco di ruolo! Un LG è un esperienza ludica ma soprattutto letteraria. Spezzare il ritmo della lettura, con l’inserimento di minigiochi, soprattutto quando troppo lunghi, complessi e avulsi dalla storia, secondo me andrebbe evitato.
Se, ad esempio, affrontare un minigioco porta a un’evoluzione della trama, la cosa per me è accettabile. Ma se il minigioco viene messo lì solo per “fare minutaggio” e l’unico scopo del minigioco è quello di guadagnare/perdere dei soldi … be’, per me c’è un problema di progettazione del libro.
A proposito di errori di progettazione, tornando dal barista e ordinando un altro Grog… pardon, Grug, devo tirare l’effetto su una tabella percentuale. Idea senz’altro carina. Ma con un risultato di 1 si ottiene … morte immediata!
Tanto in un GdR quanto in un LG non c’è nulla di più fastidioso e frustrante del morire esclusivamente a causa del lancio sfortunato su un dado. Un conto è morire perché si sono mal gestite le proprie risorse, o perché si sono fatte scelte sbagliate o non si ha notato qualche indizio lasciato dallo scrittore/master, magari va anche bene morire perché si è mal valutata la forze del proprio avversario o la propria. Ma morire perché al tiro di dado si ottiene un 1, oppure perché ad un bivio senza indicazioni si sceglie di andare a destra piuttosto che a sinistra è davvero frustrante e toglie la voglia di continuare a giocare.
Comunque sia, dicevo, esco dal bar con una missione e con un codice da trovare per aprire la porta alle spalle del barista, anche se, a dire il vero, non ho uno straccio di motivazione per cui dovrei tentare di aprirla; infatti la motivazione che sta dietro alle azioni tanto del protagonista quanto dei PNG sono importantissime, se mancano ci si trova a vagare senza meta.
Ed è così che mi sono trovato a vagare: senza meta e alla cieca.
In pratica questa parte di lettura è un LG a mappa ma … senza mappa. Ci si trova in un semplice labirinto e ci si sposta da un paragrafo all’altro, sempre con l’opzione di tornare indietro. Solo che io mica memorizzo il numero del paragrafo da cui vengo, per cui ecco che continuavo a fare avanti e indietro e a perdermi di continuo. Tanto che a un certo punto ho preso un foglio e ho mappato la stazione spaziale.
Questo tipo di soluzione a me non piace ma ammetto che può essere interessante quando si esplora un ambiente sconosciuto, così il fatto che io Giocatore mi metta a fare una mappa dell’ambiente, restituisce il fatto che anche il personaggio deve farlo per non perdersi.
Ma non è questo il caso. La stazione spaziale dovrei conoscerla, no? E anche non la conoscessi possibile che non ci siano mappe con indicato dove mi trovo e dove sono i vari luoghi della stazione? Personalmente avrei apprezzato molto di più avere una mappa con segnati i rimandi dei vari luoghi e poi spostarmi su di essa, senza impazzire a fare avanti e indietro.
Tanto più che per quanto ho esplorato fino ad ora i luoghi sono sempre uguali a se stessi, anche se in una stanza torno dieci volte di fila essa non cambia, così come non cambia la reazione dei pochi esseri viventi che incontro. Insomma a parte muovermi non ho alcuna interazione con l’ambiente che percorro e questo lo sto trovando noioso, quando oggigiorno utilizzando una mappa e dando indicazione al giocatore di cambiare il rimando ad una locazione al verificarsi di determinati eventi, si può facilmente ottenere un’ambientazione viva e dinamica. Guardate Where is a Wolf di Costantini, giusto per fare un esempio.
Mi rendo conto che lo spostarsi ed esplorare le varie stanze sia solo una scusa per presentare le regole del GdR, quindi entro nell’armeria e scopro le regole per il combattimenti, entro nello spazioporto e scopro le regole per pilotare le navette ecc.
Sulla carta questo è un sistema ottimo e l’ho utilizzato anche io.
Ma occorre domandarsi: perché voglio usare questo sistema di “introduzione progressiva” alle regole? Per me la risposta è: per non tediare il lettore obbligandolo a leggersi e memorizzarsi millemila regole prima di iniziare l’avventura, quindi per rendere divertente l’apprendimento delle stesse.
E qui casca l’asino.
Perché un sistema simile risulti divertente deve accadere qualcosa! Deve esserci una storia che si sviluppa man mano che si procede con l’esplorazione e si scoprono le meccaniche di gioco, magari le meccaniche spiegate devono essere immediatamente usate per far evolvere quella storia.
Tutto ciò in quanto ho letto fino ad adesso è totalmente assente. Le regole vengono spiegate nelle varie location ma non vengono mai messe in pratica. Non dubito che arriverà il momento di farlo, ma a quel punto mi toccherà andare a rileggermele perché me le sarò già scordate. Ma soprattutto si procede ad una esplorazione fine a se stessa, priva di mordente e che non serve a creare una storia o a presentare personaggi o incontri interessanti.
Non che commercianti simpatici non se ne incontrino, ad esempio mi è piaciuto molto lo scambio di battute con Ang, il Micronoide, che mi ha confermato l’abilità dello scrittore nel costruire dialoghi gradevoli e naturali.
Comunque ho finito di mappare la stazione spaziale, ho speso i pochi soldi a mia disposizione e scelto la specializzazione (sono uno scout), anche se mi domando perché sentiamo la necessità di inserire termini in inglese anche quando non è assolutamente necessario: Space Warrior? Sky Scout? Perché? Cosa aveva l’autore contro una specializzazione con nome italiano? Tanto più che siamo milioni di anni nel futuro! O ci si inventa una lingua futuristica e si usa tale terminologia inventata, oppure si usano parole italiane, no?
Per concludere confermo le mie impressioni prima esposte: l’esplorazione mi è risultata piuttosto noiosa con appena un paio di momenti interessanti quando l’autore ha voluto caratterizzare un po’ di più i commercianti. Ho letto un sacco di regole ma senza mai metterle direttamente in pratica, quindi, in sostanza, dovrò rileggermele tutte quando mi serviranno. La stazione di Karnak l’ho trovata fredda e poco interessante, diciamo che è una “stazione standard” come potremmo immaginarla senza voler sforzare troppo la fantasia,inoltre moltissimi bivi si rivelano a conti fatti dei falsi bivi, per cui posso andare a X o Y, ma se vado a Y mi trovo davanti a un vicolo cieco che non comporta nulla, né in termini di evoluzione della trama (che non c’è) né per l’arricchimento dell’ambientazione, o per quanto riguarda l’evoluzione del personaggio o dei suoi punteggi. Tutto ciò che posso fare da Y è prendere atto del vicolo cieco e proseguire per X. Quindi anche dal punto di vista dell’ambientazione non mi dico per nulla convinto.
Infine ho notato alcuni refusi e diversi punti in cui servirebbe un editing approfondito, cosa che consiglio caldamente all’autore qualora volesse rimettere mano a questo lavoro.
Oddio, a leggere quanto ho detto sopra sembra che sia tutto negativo. Non è così! L’autore sa scrivere molto bene i dialoghi e sa caratterizzare i PNG in modo soddisfacente, trovo carine (anche se a volte un po’ forzate) le numerosissime citazioni a tutto quel mondo pop della fantascienza anni ’80 e ’90 dalla quale tutti noi ci siamo abbeverati.
Prossimamente vedrò come procede l’esplorazione del relitto che ho raggiunto (ovviamente) tramite teletrasporto.
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gpet74
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Re: Polyhedral Galaxy - La rece-Lettura
gpet74 ha scritto:Oddio, a leggere quanto ho detto sopra sembra che sia tutto negativo. Non è così!
Ma se anche così fosse -credimi- non avrei nulla da eccepire. Nel senso che avevo chiesto un parere schietto e sincero e non un confortante ma poco onesto "contentino".
Ti ringrazio perciò per la tua franchezza e per i tuoi preziosi consigli. E anche, diciamo così, per l'impegno che ti sei preso nel portare avanti questa cosa. Lo sto apprezzando veramente tantissimo!
In particolare ci sono un paio di cose su cui avevo riflettuto e sulle quali, col senno di poi, mi sarebbe piaciuto confrontarmi prima. Quella della mappa ad esempio: nella mia testa mi sembrava divertente l'idea di esplorare l'ambiente scoprendolo mano a mano. E mi sembrava persino facile, dal momento che è quasi circolare e quindi è sufficiente andare sempre nella stessa direzione (salvo l'importante deviazione che conduce al teletrasporto). Perciò mi dispiace scoprire che per l'esperienza del leggiocatore, la cosa non solo non è divertente ma è addirittura noiosa e difficile. Sì, una mappa grafica avrebbe potuto essere una buona idea! Peccato non averci pensato.
Si sarebbe inoltre ben sposata con l'idea di gdr atipico che avevo in mente.
A questo proposito c'è una cosa che però ci tengo a dire: non voglio che suoni come una "giustificazione" ma piuttosto come un chiarimento che, a questo punto, ritengo importante fare.
gpet74 ha scritto:Il LG, non smetterò mai di ripeterlo, NON è la trasposizione su carta di un gioco di ruolo! Un LG è un esperienza ludica ma soprattutto letteraria.
Il mio NON è proprio un libro-game ma piuttosto un esperimento (evidentemente fallito) che ha sì elementi del libro-game ma anche, e soprattutto, del gdr. E, nello specifico del GDR MasterLess.
Quella che tu hai percepito come una sezione a mappa di un classico libro-game, avrebbe dovuto corrispondere, nella mia idea, alla fase in cui il master spiega le regole al giocatore. L'idea era: ti faccio respirare un po' l'ambiente, ti faccio prendere familiarità con quelle due regoline che ti serve sapere per combattere, ti faccio conoscere i negozi in cui potrai comprare armi, armature ecc (che costituiscono un po' l'ossatura del gioco), ma non stiamo ancora giocando...
Il tuo timore di non ricordare le regole quando sarà il momento di metterle in pratica era (sempre nella mia testa) risolto dal fatto che le regole sono riportate tutte all'inizio in modo che siano facilmente consultabili. I continui rimandi in stile librogame danno l'impressione che non siano affatto presentate in maniera lineare, ma all'inizio del libro è spiegato che invece è proprio così. In altre parole puoi leggere le regole di seguito e non seguire i rimandi da libro-game, e la cosa funziona lo stesso. E quando poi, più avanti nel libro, avrai bisogno di tornare nei vari negozi, ci potrai andare direttamente, semplicemente facendo riferimento ai capitoletti iniziali dove tutto è -in qualche modo- raccolto e riassunto.
Sia chiaro: se tutto questo -che a me pareva ovvio- tu non l'hai capito, non è colpa tua ma è, evidentemente, un mio errore di progettazione o una mia leggerezza nel dare per scontate alcune premesse.
è un po' come se ti racconto una barzelletta e tu non ridi! Non posso nascondermi dietro al fatto che tu non l'hai capita e poi pretendere di farti ridere spiegandotela (non c'è niente di più triste che spiegare una barzelletta) - ma devo piuttosto accettare il fatto che non sono capace di raccontare le barzellette.
O forse è tutto un grosso equivoco. Il mio errore maggiore è stato forse quello di non chiarire -o di non scegliere- il media che intendevo usare. Un libro-game? Un gdr classico? Un gdr-master-less?
L'esperimento stava proprio nel fatto che la mia operetta voleva essere un po' di tutte e tre queste cose. Ma forse, così facendo, nessuna delle tre è venuta bene.
La storia? Non c'è una storia.
Il fulcro dell'esperienza sta nel giocarsi un dungeon (nello spazio) grazie a un complesso sistema di auto-generazione procedurale. Questo è il cuore del mio lavoretto. Il concetto attorno a cui gira la mia intera operetta. Sono innamorato del concetto di dungeon procedurale. Nel mio primo D&T ne avevo presentata una versione molto easy (sì, di tanto in tanto mi piace usare parole in inglese a cazzo ahaha). Questo Polyhedral Galaxy voleva essere lo sviluppo all'ennesima potenza di quel concetto.
Ora che, grazie al teletrasporto, sei giunto nel relitto di un'astronave (che altro non è che un dungeon nello spazio) comincia il gioco!
Esplori quest'ambiente fatto di "stanze" piene d'insidie che si creeranno istantaneamente al tuo passaggio e, ad ogni passaggio, in maniera ogni volta nuova.
La RIGIOCABILITA' (che mi pare essere uno degli aspetti che si prende in considerazione quando si giudica un librogame - anche se poi abbiamo visto che questo non è un vero librogame ehehe) è sostanzialmente INFINITA.
Davvero. Prossima all'infinito perlomeno.
Avevo provato a calcolare quante "stanze" diverse potessero generarsi ad ogni tiro di dadi, e non ci ero riuscito, perchè le combinazioni sono davvero tante. E ogni stanza è poi risolvibile (nella maggior parte dei casi) tirando di nuovo i dadi.
Però è ovvio che ti deve piacere questo tipo di idea.
Se non ti piace, non ti posso far cambiare idea.
Quello che invece avrei forse potuto gestire meglio, era la presentazione stessa del media/dell'esperienza. Forse questo è stato il mio grosso fallimento/equivoco.
Ora sei arrivato nel dungeon.
Se ti aspetti che la storia cominci ora rimarrai sempre più deluso. Invece ti divertirai solo e soltanto se ti piace tirare secchiate di dadi. Questo è quel che diverte me e questa è l'esperienza che volevo trasmettere. Ormai che sei qui, provaci dai, tanto ormai ci sei eheheh
gpet74 ha scritto:L’autore sa scrivere molto bene i dialoghi e sa caratterizzare i PNG in modo soddisfacente,
GRAZIE !
Poichè sei stato onesto nelle critiche (per quanto esprimendole sempre in modo costruttivo e argomentato) devo dedurre che anche i complimenti siano sinceri, quindi mi fanno estremamente piacere!
gpet74 ha scritto:trovo carine (anche se a volte un po’ forzate) le numerosissime citazioni a tutto quel mondo pop della fantascienza anni ’80 e ’90 dalla quale tutti noi ci siamo abbeverati.
eheheh sì, questa cosa era assolutamente voluta. Ce ne sono tantissime ehehe
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Budellaro
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Re: Polyhedral Galaxy - La rece-Lettura
Arieccomi, per l’ultima volta (più o meno).
Ebbene… mi sono reso conto di sentirmi come quello che, uscito di casa per comprare due etti di salame, si accorge solo dopo due ore di discussione con il commesso di essere entrato per sbaglio in un negozio di scarpe!
Eppure Budellaro lo ha scritto nel suo libro e lo ha ribadito a più riprese nelle risposte ai miei commenti: questo Polyhedral Galaxy NON è un LG, ma un GdR auto procedurale (come spiegato dall’autore poco sopra).
Arrivato alla sezione dell’esplorazione del relitto ho sbattuto il naso su questo fatto e ho dovuto ammetterlo.
Anche se non ho “esplorato” più di tanto, ritengo giusto concludere questa rece-lettura e spiegare a tutti cosa sia questo libro, perché a me proprio non piaccia e perché il mio parere non debba contare nulla.
In sostanza arrivati al primo relitto si accede a una sezione in cui sono contenute tonnellate di tabelle: c’è la tabella per determinare quante porte ci siano in una stanza, se aperte o chiuse, che tipo di chiusura abbiano, cosa contiene la stanza, se ci siano nemici, di quale tipo esso sia, ecc ecc.
Un lavoro davvero enorme per il quale non posso che complimentarmi con l’autore, dai lanci dei dadi su queste tabelle si possono ricavare infiniti dungeon.
Ma è proprio qui che, per me, la cosa perde di ogni interesse.
Se parliamo di un LG, o di un GdR in solitario (quindi Masterless, per chi ama gli anglicismi), quello che mi trovo davanti è un costrutto caotico (anche se in un certo senso coerente, lo ammetto) e privo di anima. Incontro una sequela di stanze con varie prove da superare: mostri, trappole, enigmi, ecc. e varie ricompense: soldi, equipaggiamento, esperienza ecc.
Una situazione simile, forse, poteva entusiasmarmi a 10 anni, quando il massimo concetto di GdR era esplicitato dal famoso acronimo EUMATE (Entra, Uccidi il Mostro, Arraffa il Tesoro, Esci).
Oggi invece cerco una trama avvincente, cerco comprimari, villain e anche semplici comparse che siano tridimensionali, credibili e interessanti. Se devo giocare ad un gioco che comporti combattimenti allora voglio nemici gestiti da intelligenze artificiali evolute e sistemi di regole semplici da gestire ma raffinate. Voglio rimanere sorpreso dall’evoluzione della trama e, soprattutto, cerco una storia che sappia catturarmi dall’inizio alla fine.
Viene da se che quello che l’opera di Budellaro offre è drasticamente diverso da quello che io cerco (lui offre scarpe, io cerco salame, per l'appunto)
Il discorso cambia se analizziamo quest’opera come supporto ad un master, magari con poca capacità di creare dungeon o senza il tempo a disposizione per farlo. Ecco, in un GdR classico, con master e giocatori, questo sistema di generazione procedurale acquisisce senso visto che sarà poi la capacità del master a dare anima al costrutto e ad adeguarlo ad una trama.
Quindi il mio parere, sostanzialmente negativo sull’opera deve essere considerato per quel che vale: nulla!
Infatti questo lavoro non è (e non vuole essere) un LG e neppure un GdR in solitario, ossia le cose che invece io ero partito ad analizzare.
Esso a mio avviso può essere un ottimo strumento per il master, nella creazione di strutture labirintiche. Su questo aspetto non posso però addentrarmi perché non masterizzo più da quasi quindici anni e non ho nemmeno idea di come si siano evoluti i GdR in questi tre lustri. Inoltre non avendo un gruppo di giocatori con cui sperimentare questo sistema ogni mia osservazione in merito sarebbe una pura supposizione.
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gpet74
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Re: Polyhedral Galaxy - La rece-Lettura
Veniamo adesso all’analisi non dell’opera di Lorenzo “Budellaro” Maida ma dell’esperimento di questa Rece-Lettura.
Direi che gli elementi per giudicarla sono tre: Parere del/dei rece-lettori; Parere dell’autore; parere dei lettori.
Purtroppo sono stato l’unico rece-lettore (ma il bello del forum è che questa discussione rimarrà a disposizione di tutti e chissà che un domani qualcun altro non voglia intervenire con altre rece-letture). Inoltre, probabilmente, questo Polyherdal Galaxy, vista la sua natura era il volume peggiore con cui iniziare questo esperimento
Non di meno mi sono divertito molto a leggere e a commentare questo libro e mi piacerebbe ripetere l’esperienza, magari con qualcosa di più classico (mi piacerebbe affrontare qualcosa del prolifico DjMayhem, del quale, devo ammettere con vergogna, non ho mai letto nulla). Quindi dal punto di vista meramente personale ho trovato quest’esperienza positiva, nonostante l’assenza di partecipazione
Comunque questo psot ha totalizzato circa 330 visualizzazioni che, per le medie attuali del forum non è nemmeno male, quindi passo la parola a coloro che magari hanno letto senza intervenire: Cosa ne pensate? Può aver senso aprire altre rece-letture dedicate ai LN? C’è qualcosa che magari vi piacerebbe leggere o rileggere e recensire?
Non siate timidi.
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gpet74
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Re: Polyhedral Galaxy - La rece-Lettura
gpet74 ha scritto:mi piacerebbe affrontare qualcosa del prolifico DjMayhem
Su Facebook stiamo leggendo Fantasy Punk 3 - Il mio nome è Dotar Sojat
Su quello magari potrei dire la mia, avendolo già letto in autonomia alla sua uscita.
Polyhedral Galaxy non l'ho ancora letto, non amo i procedurali e di sicuro non mi piace lanciare tonnellate di dadi, in compenso ho giocato qualche gioco (scusate il gioco di parole) del primo volume di Giochiamo a Dadi (sempre di Lorenzo) con i miei figli, più che altro per intrattenerli e per vedere che effetto aveva su di loro (ne ho regalata anche una copia a un amico, ma non ho mai avuto feedback in merito).
What I have shown you is reality. What you remember, that is the illusion
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sephirot0
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Re: Polyhedral Galaxy - La rece-Lettura
gpet74 ha scritto:mi sono reso conto di sentirmi come quello che, uscito di casa per comprare due etti di salame, si accorge solo dopo due ore di discussione con il commesso di essere entrato per sbaglio in un negozio di scarpe!
la colpa è mia.Sono io che mi ostino a presentare scarpe in un negozio di salumi eheheh
Ho pubblicato 5 libri su LGL e di questi
- DUE sono manuali di giochi sui dadi,
- DUE sono sostanzialmente dungeon procedurali masterless misti con elementi di libro-game e/o gioco di ruolo
- e SOLO UNO è un vero libro-game classico che più classico non si può. Cioè questo:
DUNGEONS AND TROLLS - AMMAZZADRAGHI
https://www.librogame.net/index.php/old … azzadraghi
Questo era il "salame" che tu cercavi e per altro proprio quello su cui io avevo fatto i "capricci".
L'avevo in effetti esplicitamente detto in quel famoso topic:
Budellaro ha scritto: Quest'ultimo è proprio quello su cui "mugugnavo", quello di cui riportavo l'esempio, quello che ho impiegato anni a scrivere e quello che, più di tutti, rispondeva al 100% ai canoni del classicissimo librogame.Per altro, non solo è il più classico dei librigame, ma anche il più classico dei fantasy (che, Tolkien, spostati) e....
Infatti, quando ti sei buttato sulla rece-lettura di Polyhedral Galaxy mi era sembrato strano, ma avevo pensato ti fosse chiara la natura di quest'ultimo e che fossi incuriosito proprio dalla sua "diversità". Perciò non avevo "protestato". A sapere dell'equivoco ti avrei bloccato sul principio della rece-lettura e avrei cercato di re-indirizzarti sull'AMMAZZADRAGHI.
Beh, ma ora non mi ri-metterò a fare capricci perchè tu legga anche questo eheheh
Veniamo ora all'analisi dell'esperimento dal mio punto di vista:
Per me è stata un'esperienza bellissima:
- ho avuto i miei famosi "15 minuti di fama" di cui parlava... chi era? Andy Warhol forse? boh, non ricordo...
- ho ricevuto dei complimenti (pochi) che mi hanno fatto gongolare. Hai detto più volte che ti piaceva come costruivo i dialoghi tra i personaggi e che i personaggi stessi erano credibili (il che ha ancora più valore in questo caso dal momento che i dialoghi tra i personaggi, qui altro non erano che pretesti per presentare regolette o ambientazioni). Quindi credo di poter dire che magari non scrivo bene, però neanche proprio di merda dai ehehe (ed era quello che volevo scoprire, ecco)
- ho ricevuto delle critiche (molte) che però sono state tutte costruttive e istruttive. Credo mi abbiano fatto maturare nel mio percorso di scrittore amatoriale e credo che mi saranno utili se in futuro mi dovessi rimettere al lavoro su un un nuovo libro. L'unica critica che mi ha un pochino "ferito" (sono sincero) è stata quella relativa al fatto che il mio lavoretto sarebbe gpet74 ha scritto: privo di anima
. In realtà credo di aver capito cosa intendevi: la lunghissima serie di tabelle utili a generare proceduralmente il dungeon spaziale vanno lette ed usate in maniera quasi matematica. E quindi in questo senso "senz'anima". E tuttavia io c'ho messo il cuore anche in questo lavoretto. Per questo un poco mi è dispiaciuto leggere questo commento. E per questo, a maggior ragione, avrei preferito tu avessi letto l'AMMAZZADRAGHI che avrà millemila difetti (sono consapevole necessiti di un'importante revisione) ma di cui, di sicuro, non si può dire non abbia un'anima.
La cosa più meravigliosa di tutte però, è che credo che tu, Gpet, abbia davvero trovato un metodo concreto per rilanciare il forum (era poi di questo che si parlava inizialmente in quel famoso post, dico bene?).
Ecco il gioco che potrebbe dare nuova vita al forum:
chi sentisse che un suo libro-nostro sia passato inosservato e avesse desiderio venisse letto/recensito, non dovrà far altro che fare i capricci (proprio come ho fatto io), e IO (che sono moralmente in debito in questo momento) ne farò una rece-lettura. Chiunque potrà partecipare alla rece-lettura ma il protagonista/oggetto della stessa, sarà poi moralmente tenuto ad impegnarsi in una rece-lettura del prossimo che dovesse fare i capricci. Si Innescherebbe così un circolo virtuoso che darebbe nuova linfa al forum, non credete?
è pur vero che tutto ciò comporterebbe il rischio di sentirsi costretti in quel famoso "debito morale" di cui parlava il buon Zakimos e che per lui era senz'altro negativo ma, dal mio punto di vista, poichè questo debito morale non comporta un dispendio economico ma solo di una modesta quantità di tempo, non sarebbe necessariamente un vero problema. Che ne pensate?
gpet74 ha scritto: mi piacerebbe affrontare qualcosa del prolifico DjMayhem, del quale, devo ammettere con vergogna, non ho mai letto nulla
ho follemente amato il secondo volume della sua collana Fantasy Punk: Helvete. Non oso dire "capolavoro" perchè comunque rimane un'opera amatoriale che, in quanto tale, non ha potuto godere dell'editing che avrebbe avuto un'opera professionale, ma è sicuramente un gioiellino! Fantasy super-classico nelle premesse, un po' dark e brutale nello sviluppo. Per altro ha saputo giocare con due stili classici del libro-game, cioè la struttura a mappa e quella lineare.
Altrimenti ti consiglio il quarto volume della stessa collana: Bitpunk 1987. Meno classico ma molto più maturo nei temi e nella scrittura. (ho partecipato marginalmente a una parziale "revisione" perciò me lo sono proprio sviscerato e goduto).
sephirot0 ha scritto:in compenso ho giocato qualche gioco (scusate il gioco di parole) del primo volume di Giochiamo a Dadi (sempre di Lorenzo) con i miei figli, più che altro per intrattenerli e per vedere che effetto aveva su di loro
Questo mi riempie il cuore di gioia!! Spero che la cosa abbia contribuito a creare dei momenti piacevoli insieme ai tuoi figli!
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Budellaro
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Re: Polyhedral Galaxy - La rece-Lettura
BUDELLARO ha scritto:Infatti, quando ti sei buttato sulla rece-lettura di Polyhedral Galaxy mi era sembrato strano, ma avevo pensato ti fosse chiara la natura di quest'ultimo e che fossi incuriosito proprio dalla sua "diversità". Perciò non avevo "protestato". A sapere dell'equivoco ti avrei bloccato sul principio della rece-lettura e avrei cercato di re-indirizzarti sull'AMMAZZADRAGHI.
Beh, ma ora non mi ri-metterò a fare capricci perchè tu legga anche questo eheheh
In realtà ho agito d'impulso: tu ti eri appena lamentato, ultimo di una lunga serie di altri utenti che lamentavano la scarsa atenzione riservata ai LN. Contemporaneamente Prodo aveva rilasciato il tuo Polyhedral Galaxy, presentandolo in home page. QUindi ho pensato di fare il "colpo" andando a rece-leggere un LN appena rilasciato, immaginando che in questo modo l'interesse del pubblico potesse essere maggiore.
Mi sbagliavo, non di meno non mi pento di averlo fatto: mi sono divertito un sacco.
BUDELLARO ha scritto:L'unica critica che mi ha un pochino "ferito" (sono sincero) è stata quella relativa al fatto che il mio lavoretto sarebbe "privo di anima"
Calma. Non è il tuo lavoro ad essere rpivo di anima, infatti mi pare di essermi complimentato per il grande lavoro fatto. Ad essere "privi di anima", secondo me, sono i dunegeon e le ambientazioni creati con il sistema procedurale, sopratrtutto in un gioco masterless.
BUDELLARO ha scritto: E per questo, a maggior ragione, avrei preferito tu avessi letto l'AMMAZZADRAGHI che avrà millemila difetti (sono consapevole necessiti di un'importante revisione) ma di cui, di sicuro, non si può dire non abbia un'anima.
Prima o poi lo rece-leggerò. Abbi fede!
DUBELLARO ha scritto:La cosa più meravigliosa di tutte però, è che credo che tu, Gpet, abbia davvero trovato un metodo concreto per rilanciare il forum (era poi di questo che si parlava inizialmente in quel famoso post, dico bene?).
Ecco il gioco che potrebbe dare nuova vita al forum:
chi sentisse che un suo libro-nostro sia passato inosservato e avesse desiderio venisse letto/recensito, non dovrà far altro che fare i capricci (proprio come ho fatto io), e IO (che sono moralmente in debito in questo momento) ne farò una rece-lettura. Chiunque potrà partecipare alla rece-lettura ma il protagonista/oggetto della stessa, sarà poi moralmente tenuto ad impegnarsi in una rece-lettura del prossimo che dovesse fare i capricci. Si Innescherebbe così un circolo virtuoso che darebbe nuova linfa al forum, non credete?
Sì, mi hai sgamato. In realtà l'idea delle rece-letture mi frullava in testa già da mesi, come un tentativo da fare per dare un po' di vita al forum.
Però non ho mai pensato alla seconda parte del tuo discorso. Non esiste che un autore si "debba sentire in dovere".
Io mi sono divertito a rece-leggere il tuo lavoro (indipendentemente dal fatto che nessuno a parte te abbia partecipato) perchè adoro fare editing, anche se fino a oggi l'unico lavoro (pubblicato) per il quale ho fatto un editing completo è stato Shugendo, di Simionato.
Se qualcun altro votrrà seguire le mie orme ne sarei felicissimo, ma dovrà accadere perchè costui riterrà di divertirsi nel farlo, e non perchè "si sente in dovere" o, peggio, per ottenere a sua volta lo stesso trattamento.
BUDELLARO ha scritto:ho follemente amato il secondo volume della sua collana Fantasy Punk: Helvete. Non oso dire "capolavoro" perchè comunque rimane un'opera amatoriale che, in quanto tale, non ha potuto godere dell'editing che avrebbe avuto un'opera professionale, ma è sicuramente un gioiellino! Fantasy super-classico nelle premesse, un po' dark e brutale nello sviluppo. Per altro ha saputo giocare con due stili classici del libro-game, cioè la struttura a mappa e quella lineare.
Altrimenti ti consiglio il quarto volume della stessa collana: Bitpunk 1987. Meno classico ma molto più maturo nei temi e nella scrittura. (ho partecipato marginalmente a una parziale "revisione" perciò me lo sono proprio sviscerato e goduto).
Mmmmm... io non ne consoco nessuno, per questo avevo pensato di iniziare con Cagliostro 1, magari la versione Revised. Ho anche cominciato a pellere i primi capitoli, appuntandomi mentalmente le cose da dire (anche qui qualche critica c'è, ma purtroppo la mia natura da editor è troppo forte e non riesco a non mettere in luce quelle che a mio avviso sono delle magagne, quando le vedo.
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gpet74
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Re: Polyhedral Galaxy - La rece-Lettura
gpet74 ha scritto:
Mmmmm... io non ne consoco nessuno, per questo avevo pensato di iniziare con Cagliostro 1, magari la versione Revised. Ho anche cominciato a pellere i primi capitoli, appuntandomi mentalmente le cose da dire (anche qui qualche critica c'è, ma purtroppo la mia natura da editor è troppo forte e non riesco a non mettere in luce quelle che a mio avviso sono delle magagne, quando le vedo.
no problem, ho fatto la scorza alle critiche. E mal che vada do la colpa al betatester.
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Re: Polyhedral Galaxy - La rece-Lettura
Budellaro ha scritto:
ho follemente amato il secondo volume della sua collana Fantasy Punk: Helvete. Non oso dire "capolavoro" perchè comunque rimane un'opera amatoriale che, in quanto tale, non ha potuto godere dell'editing che avrebbe avuto un'opera professionale, ma è sicuramente un gioiellino! Fantasy super-classico nelle premesse, un po' dark e brutale nello sviluppo. Per altro ha saputo giocare con due stili classici del libro-game, cioè la struttura a mappa e quella lineare.
Altrimenti ti consiglio il quarto volume della stessa collana: Bitpunk 1987. Meno classico ma molto più maturo nei temi e nella scrittura. (ho partecipato marginalmente a una parziale "revisione" perciò me lo sono proprio sviscerato e goduto).
grazie, troppo buono
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