Prodo ha scritto:

Ma è possibile rifare il personaggio X volte finché non si ottengono a inizio volume punteggi accettabili?

Volendo sì... ma devi tirare i tre punteggi, andare al paragrafo 1, tornare al menu iniziale, avviare una nuova partita, e ritirare i punteggi pregando che ti vada meglio. Ci sarebbero infiniti modi di gestire meglio la cosa. A volte piacerebbe anche avere la possibilità di settare apposta punteggi bassi per vedere, per esempio, le scene in cui fallisci il tiro per la Fortuna.

EGO ha scritto:

Ci sarebbero infiniti modi di gestire meglio la cosa. A volte piacerebbe anche avere la possibilità di settare apposta punteggi bassi per vedere, per esempio, le scene in cui fallisci il tiro per la Fortuna.

Assolutamente sì, indubbiamente hanno scelto un metodo troppo rigido, adatto ai libri classici, ma non a un contesto del genere.

(segnalo –in margine– che è uscita la nostra quarta polistoria, "cuore à la coque" di mauro mazzetti: non è un gioco, non è a bivi, ma si tratta di un hypertext fiction, un po' come leggere un "romanzo" costruito come wikipedia. il "gioco" qua è tutto letterario. chi fosse comunque curioso, qua si trovano un po' di informazioni e degli screenshot:

http://www.quintadicopertina.com/index. … ;Itemid=79

un saluto!)

Segnalo che già da un paio di settimane la Megara Entertainment ha aggiornato la app di Fabled Lands, correggendo uno dei bug da me segnalati, insieme a molti altri. Sono davvero molto professionali; indubbiamente, avere pochi progetti per volta aiuta a curarli meglio. Peccato solo che, attualmente, la versione elettronica di FL metta in luce il grande difetto della serie: un solo volume non è sufficiente. Buona parte dell'avventura è ampiamente al di là delle possibilità di alcuni personaggi, in particolare quelli con bassa Combattività. Se si potesse già accedere a Golnir, sede del secondo volume, il gioco sarebbe molto più equilibrato e vario: il primo volume è molto meno ricco di possibilità, ed è visibilmente pensato per i personaggi più equilibrati.


Ho anche giocato il secondo libro della serie Gamebook Adventures: The Siege of the Necromancer. Nel complesso è meno buono di An Assassin in Orlandes: la difficoltà è bilanciata assai meno bene, e per riuscire a finirlo senza il cheat mode è pressoché obbligatorio seguire un percorso ben preciso, altrimenti i combattimenti finali sono quasi impossibili. È però sempre divertente esplorare tutti i passaggi e le opzioni disponibili, e si vede una certa ispirazione da Steve Jackson in certi trucchetti. Se fosse stato un po' meno difficile... Inoltre è scritto nettamente meno bene del primo volume: ci sono numerosi errori di battitura, e anche alcune incertezze ortografiche, come "mucous" al posto di "mucus", che è proprio una lacuna dell'autore, visto che si ripete almeno due o tre volte. E ci sono svariate morti istantanee, che sono quasi del tutto assenti in Assassin.

No, il testing c'è stato senz'altro: gli autori di questi libri sono degli appassionati di lunghissima data e tutti frequentatori del gruppo Yahoo di gamebooks.org. Sanno troppo bene quello che non gli piace dei LG per proporlo al pubblico, e sanno che testare il libro è fondamentale. Il problema dei combattimenti è che non puoi barare, e poi c'è il fatto che per buona parte del libro non si trovano pozioni risananti. Si combatte un po' troppo, e contro nemici sempre un po' troppo forti, e ci si cura poco.

In realtà i true path ideali per finire il libro sarebbero due, ma entrambi hanno uno scoglio. Il percorso "ideale" ha un nemico molto potente, sebbene lo si possa affrontare con le armi e l'armatura migliori; l'altro percorso permette di evitare quel nemico uccidendolo con un oggetto, ma poi ti serve anche dell'equipaggiamento decente per gli scontri finali, e per averlo è necessario battere due avversari difficilissimi. Alla fine, il primo percorso è l'unico veramente fattibile senza aver sbloccato il cheat mode (col quale si può battere ogni nemico senza essere feriti).