Non ho mai avuto il piacere di leggere il tuo blog.
Ma negli anni ho scritto diversi microracconti
Tipo questi

Dal pianeta Jord


Il mio nome è Hazel Robson e sono cittadina dell'USB (United States of Britain), sono nata a New Portsmouth. Da bambina non riuscivo a stare nel banco se non mi davano il Ritalin... Alle superiori la mia squadra di basket femminile ha vinto i campionati scolastici regionali due volte di fila ed entrambe le volte ci siamo piazzate sul podio alle nazionali, la terza volta abbiamo vinto le nazionali, la finale contro le ragazze del Kemet è stata combattuttissima ma alla fine abbiamo vinto noi bifolche di New Porthsmauth! ...All'ultimo anno mi hanno fatto fuori dalla squadra per via dei miei votacci e la squadra ha rimediato un risicato terzo posto. Mi sono diplomata in lingue con una sufficienza tiratissima. Siccome non avevo voglia di studiare, né di lavorare e nemmeno di fare la mogliettina ho tentato l'ingresso all'accademia militare di New London: mi hanno preso al primo colpo: su migliaia di candidati ci hanno preso in 100. Gli allenamenti massacranti il nonnismo e via dicendo non li ho nemmeno sentiti o se si non me lo ricordo: all'inizio del secondo anno ho sentito alcune voci sui morti che stavano tornando dall'inferno, a marzo mi hanno dato il mio fucilino con la baionetta, un machete e una pistola e mi hanno detto di sopprimere gli infetti: in pratica si trattava di uccidere zombie, come in un cazzo di videogioco, solo che non era un videogioco, ho dovuto far fuori quelle che erano state le amiche con cui uscivo durante la licenza, il ragazzo che mi piaceva di cui non sapevo il nome, quel barista simpatico, la piccola Mary che voleva diventare bibliotecaria, la commessa del negozio di scarpe, il poliziotto che conoscevo solo di faccia e il cielo sa quanta altra gente perché poi col tempo sono diventati solo bersagli da abbattere. ...Siccome ho sempre avuto il vezzo di muovermi prima di pensare sono riuscita a diventare una veterana, i miei compagni di corso invece sono morti in servizio o sono stati assegnati a incarichi logistici o civili dopo aver subito una qualche mutilazione: ho combattuto per due anni durante la prima ondata della pandemia poi sono stata infettata in modo poco eroico e molto ridicolo: un proiettile vagante ha attraversato uno zombie, il mio giubbotto e mi si è conficcato nell'intestino, bang! Infettata. Siccome cercavano cavie per il Progetto Eternal Solid invece di un proiettile in testa mi hanno dato un retrovirale sperimentale, il mio corpo ha risposto bene: il mattino dopo ero in coma anziché una zombie. Mentre ero in terapia intensiva mi hanno aperto la testa e mi hanno messo dei chip nel cervello per prendere il controllo del maledetto virus che aveva preso il controllo del mio corpo.
Non mi sono accorta quando sono morta e mi sono riattivata, non ho sognato niente, non ho avuto nessuna visione, non è successo niente di mistico o portentoso, niente, ho aperto gli occhi, ho chiesto un bichere d'acqua... Poi mi sono accorta che ero intubata e che l'infermiere che mi stava sorvegliando se la stava facendo sotto: aveva paura di me.
Quando mi sono rialzata a parte il fatto che vedevo aure e strisce luminose e ogni tanto sentivo uno squillo di telefono in lontananza stavo benone: ho finito la terapia di riabilitazione in tempo di record, il neurologo e lo psicologo hanno detto che stavo benone, mi hanno dato due machete e un fucilino con la baionetta e mi hanno rimandato a sopprimere gli infetti, solo che questa volta gli infetti mi scambiavano per una di loro per cui potevo avvicinarmi, ucciderne a decine prima di tornare alla base per mangiare... No! Non mi davano cadaveri! Mi davano del sangue di maiale e delle specie di omogeneizzati pieni di zucchero e delle bibite salate tipo integratori. Comunque alla base oltre a mangiare facevo soprattutto visite mediche. ...Una esistenza piuttosto noiosa, se vogliamo: lavoro ripetitivo, routine ripetitiva, sempre la solita sbobba come rancio, fate voi che per hobby coltivavo un piccolo cactus... Sai, uno di quelli che ogni tanto fioriscono e leggevo la Bibbia.
Ho cominciato a considerare la diserzione quando ho sentito che stavano facendo sparire tutti gli eternal solid della mia generazione per rimpiazzarli coi type 2 oppure upgraddarli in type 2. ...I type 2 e i loro impianti comportamentali! Te li raccomando! Quando ho visto le prove che i leader della nazione si erano trasformati volontariamente in non morti ho disertato senza pensarci su.
Adesso aiuto i sopravvissuti a sopravvivere nelle Red Zone.
- Tenente Hazel Robson, Eternal Solid, USB.


Vanadis

Il mio nome Chiarezza e sono un'amazzone aploide, appartengo al Clan delle Servitrici di Vanadis, gli Antichi e Tia ci hanno infuso delle memorie genetiche uniche tra tutte le amazzoni per svolgere un compito particolare: tenere sigillati i cancelli del Wyrm e mantenere il sistema ospitale per quando gli Antichi Torneranno. Esistono due linee di sangue del nostro clan: quella che tiene chiusi i Cancelli di Vanadis e quella che tiene chiusi i Cancelli di Corybia, il Wyrm è imprigionato tra i due cancelli.
Sono nata otto anni vanadiani fa che sarebbero dieci anni secono il calendario di Eta Aura III, sono nata nel... Non credo che nella vostra lingua ci sia una parola per dire dove si fabbricano le persone. Sono nata da un'incubatrice e da un uovo depositato da una regina chissà quanto tempo prima e raccolto dal programma riscossione tasse corporali. Sono stata cresciuta dalle Nutrici nella Nursery di Arantea nell'equatore di Vanadis. Le altre larve mangiavano, dormivano e imparavano e questo era quanto. Io facevo anche altre cose, sapete? Ero una larva problematica. Appena le nutrici erano distratte strisciavo sotto il solaio per guardare fuori dai vetri: guardavo il cielo. Mi piaceva il cielo, mi piacevano le nuvole mi piaceva come cambiava colore, mi piaceva l'anello bianco di Vanadis, si vedeva benissimo da quel solaio! Se riuscivo a strisciare giù dalla mia culla la notte mi piaceva guardare l'anello, le stelle e le due lune.
A cinque anni mi sono avvolta nel bozzolo e a sei anni ne sono uscita come ingegnere aerospaziale. Le Nutrici e la Principessa che dirigeva... La fabbrica di persone, con l'aiuto di Tia, erano riuscite a evocare quelle conoscenze dai recessi delle mie memorie genetiche. Mi assegnarono allo spazioporto di Arantea. Il mio primo incarico... Dovevo andare con le altre aploidi delle squadre di recupero a mettere dei contrassegni sui vari pezzi delle navi da smantellare, ci avevano dato dei... Una sorta di pennarello multifunzione che lasciava dei segni fosforescenti su qualunque superficie per marchiare le parti da recuperare subito, quelle da controllare e le sezioni pericolose. Le altre aploidi serie serie non hanno mai neppure pensato di usare il pennarello per far altro che marchiare i pezzi e le sezioni di navi in demolizioni con gli adeguati contrassegni standard. Io invece, subito il primo giorno di lavoro, ho fatto qualche disegnino: delle nuvole, un sole, alcune stelle, persino una farfalla . La mia principessa si è arrabbiata molto e anche tutte le mie compagne perché secondo loro il mio sabotaggio disonorava l'intera squadra di lavoro. ...Le amazzoni non stanno molto a preoccuparsi se è il tuo primo giorno di lavoro e non fanno eccezioni, mai, queste sono cose che fate voi umani, mi hanno mandato da una... Non si chiamano psicologhe, la traduzione letterale è Teologhe ma fanno anche da psicoterapeute perché noi Amazzoni veneriamo come dea la nostra memoria genetica. Bhe, era un'amazzone bellissima coi capelli e gli occhi violetti ma con un'espressione arcigna, il che era significativo perché... Sapete? Le amazzoni di solito non sono come me, hanno sempre la stessa espressione impassibile dipinta sul volto, una teologa con la faccia cattiva è una delle poche cose memorabili della mia vecchia vita. La Teologa mi ha tenuto lì due ore a parlare, alla fine mi ha detto che per un qualche motivo avevo delle tare che erano sfuggite ai controlli degli standard genetici e che se fossi stata una principessina mi avrebbe fatto gettare subito in un forno crematorio perché la mia pazzia non contaminasse il sangue delle Servitrici, la mia pazzia era tollerabile solo perché non sarebbe uscita dal mio corpo se... Avessi preso regolarmente certe pillole.
Ho iniziato a prendere le pillole ma il mondo diventava... Diventava... Non ci sono le parole nella mia lingua per dire come diventava, comunque diventava come... Più freddo, più buio, più sbiadito. Ho smesso di prenderle, di nascosto, ho cominciato a fingere di comportarmi in modo dignitoso ma ho cominciato a fare piccoli disegni con materiali di fortuna e a bruciarli quando sentivo che c'erano troppi tirapiedi delle Teologhe in giro.
Bene.
Direi che a questo punto sapete tutto quello che c'è da sapere sul perché quando la mia nave è naufragata in un altro universo dove non ci sono mie simili ho deciso di disertare e restare qui.
-Chiarezza Arantea Ingegnere, ex Servitrice di Vanadis.

Dal pianeta Erdica
Dite alle dame dell'Ordindine dell'Unicorno che la nostra commenda ha prestato servizio con un coraggio molto superiore alle nostre forze e ai nostri mezzi. So quanto disperatamente le Maestre dell'Unicorno cerchino la conoscienza proibita dei Dimenticati. Dite che una simile cosa non è fatta per gli uomini di Erdica. La nostra situazione è senza speranza. Non possiamo sconffiggere i Mastini di Slave Master. Non possiamo respingere la marea nera che preme contro il vallo marino. Anche così preferiamo morire da umani piuttosto che conoscere la vittoria come mostri. Dite alla brava gente di Is di ricordarci com'eravamo: donne e uomini incorrotti che sono stati uniti sotto le quattro lune. Ci siamo meritati ogni nostra vittoria e abbiamo tenuto testa all'Oblio combattendo onorevolmente. Non permettete che la Gran Maestra e le Maestre dei quattro ordini mistici corrompano le vostre anime, né che deridano i nostri e i vostri sforzi. Non dimenticate il coraggio delle nobili dame e dei coraggiosi cavalieri che per tre mesi hanno tenuto i Dimenticati lontani dai sacri confini del regno di Is a costo delle loro stesse vite. Non lasciate che trasformino nobili e cortesi figli di Erdica in blasfemie partorite da una magia straniera. Ricordate le gesta e l'ardore degli Erdiciani antichi. La mia commenda del Vallo non può battere questo esercito di Dimenticati, presto l'Oblio consumerà il Vallo Marino con la sua fredda fiamma, domani saremo tutti morti e del vallo non rimarrà una sola pietra, domani comincerà l'invasione del regno, queste fortezze sono perdute ma ricordate... E' meglio essere dimenticati come uomini che continuare ad esistere come mostri.
Garreth di Claudron, Siniscalco dell'Ordine della Tigre.

Mondo dello Zolfo
Quest'anno c'era più freddo del solito così tutte le mandrie sono migrate più a nord del solito, tutte nel territorio dei Rossi, io ero da solo. Sapete? La mia tribù era troppo numerosa così tra i giovani hanno estratto me per l'esilio, e va bene. Del resto non avevo né piccoli, né anziani di cui occuparmi, le femmine dell'età giusta erano tutte impegnate quindi ho raccolto le mie cose e sono partito, era primavera, contavo di sistemarmi da qualche parte e cominciare a mettere da parte scorte per l'inverno, ma poi è piovuto poco, sono caduti dei pallini di ghiaccio dal cielo e ha fatto troppo freddo, le felci sono morte e le bestie hanno piegato sempre più a sud, se anche fossi stato bravo a pescare (ma non lo sono) non avrei potuto farlo perché tutte le tribù si erano accampate nei posti migliori e anche così facevano fatica a procurarsi il cibo, e poi i posti migliori erano già occupati dalle tribù e io ero da solo. Ho pensato: andiamo a sud anche noi nel territorio dei Rossi! Non possono essere cattivi come raccontano! Appena ho provato ad attraversare le colline, furtivamente, mi hanno individuato e si sono lanciati verso di me, mi cacciavano come se fossi una bestia. Mi hanno tirato le lance, le asce, le pietre e tutto quello che trovavano, mi hanno ferito e per poco non sono finito in una trappola, se mi avessero raggiunto mi avrebbero certamente ucciso. Mi sono gettato nel torrente, mi stava bene morire fracassato dalle rocce o annegato, sempre meglio che essere scannato da quelle belve.
Credevo che sarei morto e invece mi sono svegliato in una capanna, uno sciamano mi aveva ricomposto le ossa... Devo dire molto bene e mi ha rifocillato, siccome qui nelle Paludi Nere hanno più cibo che gente per raccoglierlo mi hanno permesso di restare, chiaramente è una soluzione temporanea perché non vogliono accogliere un Verde tra di loro, gli sciamani qui hanno paura degli Spiriti Cattivi che infestano gli sciamani della mia gente, temono che siano contagiosi, inutile spiegargli che non sono uno sciamano quando ho costruito un paio di trappole per pesci e un affumicatoio un po' decente hanno cominciato a dire che sono uno sciamano e hanno cominciato a chiamarmi Zur Su Shiar il Bugiardo.
Di tanto in tanto qualcuno, forse dei bambini, frugano le mie cose, probabilmente per cercare della pietrafredda, non sono ricco, non ho pietrafredda e neppure pietracoagulata, però non solo bambini con ancora addosso l'odore dell'uovo ma anche un paio di sciamani Neri credono che solo perché sono un Verde per forza ho della pietrafredda con me.
La cosa più triste di essere un ospite è che non posso nemmeno pensare corteggiare Chu Sheua è una femmina di questa tribù che vive da sola, credo che sia rimasta sola perché zoppica da una gamba, poi secondo gli sciamani non ha nemmeno un aspetto troppo fertile, in effetti è un po' troppo piccolina per la sua età, però ha delle scaglie lucide e fitte, denti sani e una lunga coda sinuosa ma soprattutto è bravissima a costruire le pentole, le altre femmine dei dintorni sono molto più maldestre di lei, credo che sarebbe una bella e coscienziosa compagna e potrebbe redermi felice se solo la tribù mi permettesse di rimanere qui e di prenderla vivere con lei, prima però devo guadagnare abbastanza cibo da barattare per costruirmi una palafitta, qui le case costano davvero tanto, accidenti! Non è come nella savana: da quelle parti bastava ammucchiare quattro frasche e la casa era fatta, non c'era bisogno di drizzare sull'acqua nessun catafalco di legno!"
-Zur Su Shiar Uomo Lucertola Verde

Eris
...Diviso in tre parti come la Gallia: dottori, personale e pazienti. Tutto il pianeta è un enorme manicomio. Tutto quello che esce da questo schema conta relativamente poco. Qui su Eris siamo tutti pazzi, solo pochi dottori credono di sapere quello che fanno e solo pochi dottori allo zenith della paranoia credono di sapere come vanno davvero le cose. I dottori che credono di sapere quello che sanno facendo e quelli che credono di sapere come vanno davvero le cose sono gli uomini più crudeli e pericolosi sulla faccia di Eris. All'inizio le tecniche di controllo mentale erano molto rudimentali: messaggi subliminali, sostanze psicottive immesse nell'ambiente, ripetitori che interferivano col ciclo di sonno e veglia , chip comportamentali e virus che distruggevano specifiche partizioni del cervello; dopo due secoli di studi ed esperimenti si è arrivati alla creazione dei biowireless, dei parassiti burattinai, del biocontrollo attraverso modifiche genetiche pre natali.
Non si può fare un'omlette senza rompere qualche uovo perciò fuori dalle installazioni protette, gli ospedali, c'è letteralmente di tutto: l'immaginabile e l'inimmaginabile. Ci sono virus e parassiti vecchi di decenni sfuggiti al controllo e mutati fino all'inverosimile, c'è ogni sorta di alienato, cerebroleso o malato di mente... Tu nominane uno: ce ne sono migliaia in tutte le varianti che vuoi.
Gli ospedali erano nati per cercare una cura ma su Eris non c'è nessuno abbastanza pazzo da credere che sia possibile trovarne una, e solo i più squilibrati s'illudono che di lì uscirà mai nulla di buono.
Qui non puoi essere sicuro di quello che pensi e di quello che credi di vedere, senire, odorare, gustare e toccare. i tuoi ricordi e i tuoi sentimenti possono essere cambiati da un momento all'altro da qualcun altro i cui ricordi e sentimenti possono essere cambiati da un momento all'altro da qualcun'altro ancora i cui ricordi e sentimenti... E avanti così in un ciclo che può avere migliaia, forse milioni di passaggi.
-L'Uomo dei Corvi

Fanno un po' schifo ma erano per farmi due risate

Ho le capacità di concentrazione di un pesce rosso e per questo riesco a raccontare soltanto storie molto brevi che alla prima rilettura mi lasciano un po' perplesso (per dirla in modo diplomatico).

E' vero E.A. Coockhob, sono molto belli, li ho letti tutti d'un fiato! Mi sono piaciuti particolarmente gli ultimi due, sono proprio il tipo di ambientazione che mi attira di più.

Ti capisco sul discorso della concentrazione e della lunghezza; ma secondo me in questo genere i racconti, anche brevissimi, funzionano bene. Non a caso anche autori famosi ne hanno scritti tanti. A volte conta creare in poche righe un'ambientazione interessante, giusto per far immaginare un altro mondo, o gettare il seme di un'ipotesi... Oppure mettere una rivelazione finale (con qualche indizio prima) che fa vedere tutto sotto un'altra luce, come hai fatto con l'Uomo Verde che si è scoperto essere un rettiliano. Sono cose che funzionano anche benissimo, e forse più, in un racconto che in un romanzo.

E.A. Coockhob ha scritto:

Fanno un po' schifo ma erano per farmi due risate

Speriamo che non ti passi mai la voglia di farti due risate...

Ahahah! Ry, i tuoi ce li ho ancora qui! E appena riapro il blog li reinserisco di sicuro.
Bei ricordi quando li ho editati.