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Voti totali: 126

I CORTI 2014 - Cuore di cane - (26 Maggio - 1 Giugno)

Re: I CORTI 2014 - Cuore di cane - (26 Maggio - 1 Giugno)

Voto di Gpet74
Aspetto "Libro"

(In questa sezione esamino l'aspetto letterario dell'opera e la storia in se).
Questo è un Corto davvero atipico, per impostazione della storia e personaggio. Infatti, potremmo dire, non c'è proprio una storia. Questo può disorientare all'inizio, almeno fino a che non si capisce che lo scopo (pienamente raggiunto) dell'autore non era scrivere di una vicenda, bensì, semplicemente, di mostrare una comune giornata attraverso una lente nuova e inaspettata, ossia gli occhi innocenti di un cucciolo di cane.
Una volta compreso questo il Corto scivola via che è una meraviglia. Il punto di vista del cagnolone è semplicemente perfetto. Nel leggerlo ci si "sente" proprio cuccioloni, non solo sono perfettamente resi i sensi del protagonista non umano ma, soprattutto, lo sono i suoi pensieri e le sue priorità, assolutamente "cagnesche".
Stilisticamente il racconto è narrato in modo asciutto e senza fronzoli. Anche questo è perfetto, visto che un cane va al sodo delle cose e non si perde certo ad osservare dettagli per lui inutili e/o incomprensibili. L'impressione comunque è che l'autore sia ben capace di altre prose e altri stili ma che abbia optato per usarne uno così stringato proprio in seguito ad una ponderata scelta: per meglio calare il lettore umano nella mente del protagonista animale.
Perfetto!
Non manca poi una sottile vena di ironia che pervade tutto il racconto. Più volte, di fronte ai ragionamenti, semplici, oserei dire cristallini, del cucciolo ci viene da sorridere affettuosamente.
Forse l'unica crepa in tanta perfezione si ha al paragrafo 19, quando l'autore, con l'intento, credo, di fare una strizzata d'occhio al regolamento del Bando di quest'anno, prende il lettore, finora perfettamente calato nella testa del cane, e, a violenza, lo tira fuori, chiedendogli di lanciare un dado, per poi subito precisare che il risultato è ininfluente. Ecco, questa scelta l'ho trovata discordante e inutile. Con quelle semplici parole "lancia un dado a sei facce" la perfetta immedesimazione con il nostro alter ego a quattro zampe viene spezzata, il nostro cervello umano si riempie di mille domande che, anche se vengono sopite nella riga successiva, sono sufficienti a disattivare la sospensione dell'incredulità e, quindi, a spezzare malamente il fluire della vicenda.
E parlando della vicenda, ossia della storia in se. Essa è minimale. In realtà non accade nulla di importante, secondo i parametri  umani. Ma se siamo riusciti a calarci nel personaggio questo non è assolutamente un problema, né tantomeno noioso. Il cane vive la sua giornata banale come la più fantastica delle avventure perché... be' perché è un cane e per lui una corsa in un prato o l'inseguire tracce di odori sono avventure ben più appassionanti di una qualsiasi cerca del Santo Graal.
Insomma a parte quella scivolata al paragrafo 19 di cui dicevo prima, e alcuni piccoli aspetti della prosa che non mi convincono (ad esempio i dire sempre che si ottengono tot punti Territorio buoni, alla terza volta ha cominciato a infastidirmi. Perché dover dire quel "buoni"? si tratta di una parola in più che non serve proprio a nulla) la parte della storia è pressoché perfetta per la storia che vuole raccontare.

Aspetto "Game"
(In questa sezione esamino le meccaniche dell'opera e, se presente, il regolamento).
E anche qua siamo alle soglie della perfezione. In cinquanta paragrafi l'autore riesce, magistralmente, a inserire tre percorsi, corrispondenti alle tre passeggiate giornaliere, corredati da possibili tracce/codici che sbloccano ulteriori percorsi in seguito. Di questi tre percorsi due sono di tipo lineare, mentre il terzo, quello del parco, è a mappa (senza mappa, ma tanto non ce n'è bisogno) con la possibilità di girare più o meno liberamente per la scenografia, facendo vari incontri.
La gestione dei tre parametri, Fame, Solitudine e Territorio è ottima, così come la concatenazione dei paragrafi e la gestione degli eventi speciali, quali la possibilità di mangiare l'osso, l'erba, di defecare, farsi il bagnetto o rotolarsi nella pupù, il tutto con conseguenze logiche e avvertibili nell'economia del racconto.
Insomma, dal punto di vista strutturale credo che ben difficilmente si sarebbe potuto fare di meglio.

Aspetto Emozionale
(In questa sezione esamino l'impressione profonda che il Corto mi ha lasciato).
Già dalla prima lettura un aggettivo mi è balzato in mente, riferibile a questo Corto: "Delizioso".
Cuore di cane è un Corto delizioso. Se fosse stato appena più lungo probabilmente avrei finito per trovarlo noioso e ripetitivo. Sicuramente, a differenza di altri corti fin qui esaminati non consiglierei mai all'autore di espanderlo per farne una serie, oppure un LibroGame di più ampio respiro. Infatti, e anche questo è un pregio per me, Cuore di Cane è evidentemente nato per essere un Corto e nei suoi 50 Paragrafi da tutto quel che ha da dare, a differenza di tanti altri lavori che, invece, mi sembravano stretti nella loro forma di Corti.
Insomma, prendendo il racconto per quel che è non riesco davvero a trovargli alcun difetto tranne, forse, quello di non esaltare e non farci desiderare di "averne ancora". 


Quest'anno non ambirò certo al titolo di Crudelone. Per me questo Corto merita un 8,5 Complimenti all'autore!

gpet74
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Re: I CORTI 2014 - Cuore di cane - (26 Maggio - 1 Giugno)

Voto di EGO
Questo è uno di quei casi dove vorrei non dover essere un giudice, un critico.
Perché il compito principale della critica dovrebbe essere quello di consigliare; di evidenziare ciò che va e ciò che non va, di incoraggiare il primo e di far capire come migliorare il secondo.
In questo caso non posso farlo, perché non c’è praticamente nulla che la mia critica possa migliorare in Cuore di cane.
Pertanto, il mio compito si ridurrà a svelare i motivi per cui non potrò dare a Cuore di cane il massimo dei voti, ed è un compito che, credetemi, non mi dà alcun piacere.

Questo Corto è delizioso, fin dall’incipit. Il numero di faccine sorridenti e di “Bello!” che ho scritto a margine dei paragrafi potrebbe far capire quanto mi è piaciuto, meglio di diecimila parole di commento.
Dovete sapere che io non amo i cani. Mi possono piacere, ma non li amo. Per me ci sono i gatti, e solo i gatti. La donna della mia vita - se esiste - non ha cani, non ne vuole, e mai ne vorrà.
Ecco: stando così le cose, se un racconto incentrato sulla vita e il punto di vista di un cane mi ha conquistato così tanto da indurmi a rigiocarlo, più volte, tutte di fila, interessatissimo a scoprire che cosa sarebbe successo in quei paragrafi che ancora non avevo letto… deve essere veramente ben riuscito.

Certo che non succede niente di interessante… per un umano. È un cane! Per lui tutto è interessante. Giocare con un pezzo di carta riduce la sua solitudine, perché mentre gioca non pensa ad altro. Che bisogno ha un cane di una missione, di un’avventura? Ogni volta che apre gli occhi è un altro giorno, un’altra vita, l’avventura dell’esistenza.

E l’autore ha descritto tutto questo BENISSIMO! Ho sorriso di un gusto matto quando il padrone trova il casino sul balcone e il cane si chiede: come avrà fatto a sapere che sono stato io? E che ridere quando sente l’odore di pipì di gatto e lo trova un affronto! E l’istinto che vince comunque di fronte al dubbio, il padrone che materializza il cibo nelle mani, i morsi della fame che lo inducono a pensare di non mangiare da giorni (!), il condividere col padrone la soddisfazione di una conquista territoriale, lo scegliere una pietra piuttosto che un’altra per urinarci sopra, la continua ricerca di un boccone di cibo fosse anche una manciata di briciole, il colpetto di tosse dopo aver bevuto, il rotolarsi nella merda di un altro cane… questi sono i dettagli di cui vive il racconto, e di cui vive anche un cane!
Non amo i cani, ma li ho osservati. Sono così. E Cuore di cane ci porta nel loro punto di vista in modo perfetto…

Be’, no: quasi perfetto.
Diciamo dunque quali sono gli aspetti dove il racconto scivola un po’ dalla sua straordinaria qualità.
Proprio il punto di vista, per esempio: talvolta siamo davvero dentro la testa di Pallino, ma talaltra, la voce narrante si estrania da lui e spezza un po’ l’illusione. Per esempio quando chiede “ti credi forse anche tu una papera?”, oppure quando il venditore di panini “ti chiama con un nome che non è il tuo”. Qui siamo al di là delle capacità di pensiero di un cane. Sono comunque piccoli momenti che fanno sorridere, ma ho sentito lo stacco.
Ci sono poi alcuni punti dove sembra assai strano che il lettore debba compiere una scelta alla cieca. Al paragrafo 2, per esempio: le due zone per te non sono simili e interscambiabili… e allora, che cos’è che le contraddistingue? Perché mai dovrei scegliere quella che “più mi ispira”, se chiaramente vi ho riconosciuto dei segni particolari? Anche in questi casi il lettore si separa da Pallino: lui vede delle cose, e io no… ma io SONO Pallino!

Non so se abbia molto senso il modo in cui si stabilisce “come è andata” la giornata. D’accordo, ci può stare che la soddisfazione generale sia dovuta a quei punteggi: per il cane è importante estendere il suo territorio e avere la pancia piena, e sentirsi legato al padrone certamente lo rende anche più felice. Ma per quale motivo questi fattori dovrebbero influenzare il modo in cui il padrone tratterà Pallino a fine giornata? Essi stabiliscono la soddisfazione di Pallino, e non del padrone! Paradossalmente, sarebbe più logico che i finali fossero invertiti: un cane più soddisfatto verrà ritenuto dal padrone più coraggioso e adatto a stare fuori durante il temporale, mentre un cane triste e insicuro verrebbe coccolato e tenuto al calduccio. Del resto, come abbiamo visto, il padrone è un giocherellone (bellissimo lo scherzetto della crocchetta non lanciata!), un bonaccione, e perdona subito qualsiasi marachella.

La cosa che proprio mi è parsa brutta, sono le due clausole al paragrafo 40 che ti fanno perdere 20 punti. Il punteggio finale, ossia la soddisfazione di Pallino a fine giornata, viene influenzato adesso da cose che accadranno più tardi, nel corso della notte! Questo non ha alcun senso, anche perché, come dicevo all’inizio (e come l’autore sa benissimo), il cane vive di momento in momento. La sua soddisfazione attuale esiste ora, e tra qualche ora lui sarà praticamente un altro cane, nel suo modo di concepire l’esistenza. Ciò che accadrà in futuro, per lui non è nemmeno una possibilità. Mi è spiaciuto che gli eventi del futuro possano influenzare il finale in questo modo.

Non ho problemi col fatto che i tre finali si diramino tutti dallo stesso paragrafo. A differenza che in Sull’orlo del buco, qui non abbiamo possibilità di scelta. I finali dipendono da ciò che abbiamo fatto prima: pertanto, non vedo nulla di sbagliato in questa impostazione.
Il sistema di punteggi è molto carino fintanto che si tratta di arrivare a un finale diverso, ma in questo caso temo che gli achievement siano di troppo. Intendiamoci: per me l’introduzione degli achievement nei librogame, avvenuta durante il Concorso di due anni fa, è una delle migliori novità in questo campo. Se fossero esistiti all’epoca di Fighting Fantasy e LS, forse non si parlerebbe di percorsi “sprecati” quando non fanno parte del true path (infatti, nei Gamebook Adventures per iOS e Android, molti achievement non si ottengono sul true path). Ma nel caso di Cuore di cane, la caccia agli achievement si riduce ad un mero calcolo matematico dei punti in più e in meno che ricevi ad ogni paragrafo. Non mi dà grande soddisfazione, né il piacere della scoperta. Per di più, l’obiettivo “Fame da lupi” è formalmente impossibile, perché il regolamento dice chiaro e tondo che nessun punteggio può scendere sotto lo zero!

Alcune cose che saltano all’occhio:
- Si sarebbe potuto prestampare i punteggi iniziali nel registro
- Al paragrafo 6 ci sono proprio troppe variazioni di Territorio, è fastidioso aggiornare continuamente il registro
- Al paragrafo 4 c’è scritto “Ripristina 2 punti al livello di fame”… ci starebbe meglio “Aggiungi 2 punti”
- Ci vuole più stacco tra la riga finale del paragrafo 50 e ciò che viene dopo. Soltanto dopo aver letto quel finale mi sono accorto che c’era dell’altro, e per come stanno adesso le cose, sembra che quelle righe successive si rivolgano solo a chi è arrivato al 50
- Il codice CDC è scritto in maiuscolo negli achievement, ma in minuscolo nel paragrafo in cui si ottiene.

Cuore di cane per me è un Corto bellissimo, stilisticamente impeccabile, di cui posso solo lamentare la “dissonanza ludo-narrativa” e quei rari momenti in cui il lettore viene separato dal protagonista attraverso i commenti della voce narrante. L’ho gradito come pochi altri Corti, ed è a malincuore che indosso le vesti di giudice (per quanto più possibile) obiettivo e lo valuto 8,5.

gpet74
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Re: I CORTI 2014 - Cuore di cane - (26 Maggio - 1 Giugno)

Voto di Rygar
Sono felice per tutte le novità che ci sta regalando l’attuale edizione del concorso: “Cuore di cane” è una di queste. Il racconto, a prima vista, si presenta abbastanza convenzionale perché si parla di un cane che abita col proprio padrone e vive una serie di vicissitudini. Il lettore probabilmente si aspetta qualcosa del tipo “Lilli e il Vagabondo” o altro lungometraggio targato Walt Disney. Niente potrebbe essere più lontano dalla realtà. E per fortuna, mi permetto di aggiungere. Gli esempi sopra citati, infatti, vedono i cani (e gli altri animali) agire e pensare come uomini; addirittura comunicano tra di loro con le parole. Pallino, protagonista di questo racconto, non scade in questo errore: è un cane, quindi pensa e si comporta come tale.
Gli esempi sono numerosi, nei cinquanta paragrafi della storia. Gli umani non hanno nomi propri, nemmeno il padrone, e lo stesso vale per gli altri animali; il protagonista conosce solo il proprio, come ogni cane che si rispetti, e a questo risponde. Le sensazioni sono “filtrate” attraverso il punto di vista di un Cocker, che infatti si entusiasma per gli odori e ragiona più con lo stomaco che con il cervello. Tutti i dettagli dimostrano la grande conoscenza che l’autore ha di questi animali e l’impegno profuso nel trasmetterne le sensazioni.
Per quanto riguarda l’aspetto ludico, non c’è molto da dire. Ci sono tre punteggi numerici che variano continuamente nel corso della narrazione. È interessante notare che due (ovvero Fame e Solitudine) hanno valenza “negativa”, ovvero sarebbe bene tenerli bassi, per poter accedere a diverse opzioni successivamente. Il ricorso alla sorte è previsto in un solo caso (paragrafo 19), ma è solo la garbata ironia dell’autore e non va affatto contro le regole del bando: qualunque sia il risultato, Pallino farà di testa propria seguendo l’istinto canino. L’uso dei codici è ben studiato (carina l’idea di renderli appositamente più complessi del necessario) e spinge il giocatore a cercare strade alternative nelle partite seguenti, perché gli dice che si è perso qualcosa.
Sui finali ci sarebbe da discutere un po’. Sono tre, come previsto dal regolamento, e il fatto che siano in paragrafi consecutivi ha per me scarsa importanza. Il problema che rilevo è la scarsa attinenza del contenuto con le condizioni per accedervi. In pratica la reazione del padrone al desiderio espresso da Pallino di dormire dentro casa sarà stabilita da quanto il cane ha mangiato, giocato e marcato il territorio durante la giornata. Questo mi pare poco sensato, perché l’eventuale concessione dovrebbe essere determinata, se proprio necessario, da quanto il cane si sia comportato bene. Ancora meno sensata è la decisione di penalizzare questo risultato per cose che Pallino potrebbe fare in futuro (come andare di corpo o rigurgitare durante la notte): ma il padrone che ne sa?
Non mi convince troppo nemmeno il riconoscimento speciale, al quale si arriva annotando il codice “cdc”: secondo l’autore, si tratterebbe della prova che il giocatore ha vissuto come cane in una vita passata, ma io non vedo nulla di così “canino” nelle azioni che portano a ottenerlo. Si tratta di mangiare un osso, poi mangiare dell’erba, quindi strozzarsi con delle croste di pane e vomitare tutto: e allora? Sì, i cani inghiottono ogni cosa e poi vomitano, ma siamo sicuri che sia la cosa che li contraddistingue da ogni altro animale? Io, sentendo parlare di “cuore di cane”, penso magari alla fedeltà che solo loro sanno dimostrare al padrone. C’è poi da dire che il suddetto riconoscimento dipende da troppe variabili casuali, perché l’osso si trova senza preavviso e gli altri due passaggi devono avvenire nell’ordine giusto.
A livello di obiettivi sono un po’ indeciso, perché il racconto non ha uno scopo, se non quello di “essere un cane”. Per tutta l’avventura il lettore si trova a fare scelte basandosi molto sull’estro del momento. Certo, ci sono i punteggi a guidarlo intuitivamente, ma non c’è scritto da nessuna parte che debbano per forza salire (Territorio) o scendere (Fame e Solitudine). Alla fine della narrazione (e apprezzo che non si possa morire) viene offerto di rigiocare altre volte trovando la combinazione ottimale per massimizzare o minimizzare alcuni punteggi ed è interessante notare che sia possibile giocare cercando di aumentare la Solitudine (contrariamente a quello che sembrerebbe ottimale).
Per finire, “Cuore di cane” è un racconto molto ben scritto dal punto di vista dell’atmosfera che, visto il tema trattato, è adatto anche a lettori giovanissimi o comunque a chi, in genere, non ama ambientazioni cupe e violente. L’evanescenza della trama, in questo caso, è un valore aggiunto, perché difficilmente un Cocker di quattro anni potrà sventare congiure aliene o uccidere stregoni malvagi, tanto per fare un esempio. Sono felice di averlo letto e mi sento di premiarlo con una valutazione ben sopra la media.
Voto: 8,5.

gpet74
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Re: I CORTI 2014 - Cuore di cane - (26 Maggio - 1 Giugno)

Votanti, voti e medie
Aloona - 6,5
Mornon - 9,5
Babacampione - 7,5
Adriano - 9
Yaztromo -7
Gabrieleud - 7,5
Abeas - 9
Lord Axim - 8,5
Anima di Lupo - 7,5
Heimdall di Bifrost - 9,5
Jhongalli - 6,5
Lonewolf79 - 9
IlSaggio A472 - 4,5
E.A. Coockhob - 10
Gpet74 - 8,5
EGO - 8,5
Rygar - 8,5

Totale votanti - 17
Punteggio totale - 137

Media = 8,058

gpet74
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Re: I CORTI 2014 - Cuore di cane - (26 Maggio - 1 Giugno)

scusate ho letto solo ora la risposta di max quindi puntualizzo una cosa:
le votazioni in quanto tali sono una cosa personale persino scrittori affermati hanno critici a favore e detrattori irriducibili è una cosa normalissima,(ad esempio io trovo stephen king un tossico incapace di scrivere alcunchè però se ha questo successo non la pensano tutti come me)
io mi ritengo incapace di scrivere un corto e quindi per correttezza mi astengo dal giudicare gli altri posso solo dire se mi piacciono o meno e per ora(senza scrivere spiegoni)li ho trovati tutti gradevoli punto!se poi in realtà secondo la maggioranza sono pattumiera pace io continuerò a trovarli gradevoli,non ci vedo nulla di strano.......mi darebbe solo fastidio se qualcuno venisse a dirmi che sbaglio a trovarli gradevoli e mi venisse a sindacare un eventuale spiegone sul perchè ho questa opinione, in quanto stando cosi le cose allora uno che diamine vota a fare?alcuni commenti hanno questo tenore e non è bello......leggete il corto e date un giudizio basta questo è quello che bisognerebbe fare niente altro,poi DOPO chiuse le votazioni esprimete opinioni e le commentate non mi sembra cosi difficile

w la FOCA che Dio la BENEDOCA

ulnar primo
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Re: I CORTI 2014 - Cuore di cane - (26 Maggio - 1 Giugno)

ulnar primo ha scritto:

mi darebbe solo fastidio se qualcuno venisse a dirmi che sbaglio a trovarli gradevoli e mi venisse a sindacare un eventuale spiegone sul perchè ho questa opinione, in quanto stando cosi le cose allora uno che diamine vota a fare?alcuni commenti hanno questo tenore e non è bello......leggete il corto e date un giudizio basta questo è quello che bisognerebbe fare niente altro,poi DOPO chiuse le votazioni esprimete opinioni e le commentate non mi sembra cosi difficile

Perfettamente stra-d'accordo, non avrei potuto dirlo con parole migliori.
Per questo ho trovato certi interventi, specie da parte di Aloona, di cattivo gusto. Non volermene Alù.

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Re: I CORTI 2014 - Cuore di cane - (26 Maggio - 1 Giugno)

Perfetto. Non ho capito a chi fosse riferito il primo spoiler di Coock, spero non a me perché non ho alcuna frustrazione personale da gettare addosso a nessuno e a chiunque fosse rivolta ammetto che non mi piace l'affermazione. Sono di giudizio tirato, forse, anche se non sempre e ho motivato le ragioni per cui mi sono permessa di discutere la media delle valutazioni. Credevo che un concorso letterario, come un qualsiasi blog letterario o sito letterario fosse comprensivo della libertà di espressione e del piacere del confronto in merito, invece capisco che così non è e per non "offendere" bisogna non dire cosa si pensa realmente. A questo punto, suggerisco di non commentare con motivazioni i voti negativi o bassi, ma solo quelli buoni, altrimenti potremmo offendere parimenti gli autori.
Se poi sono stata anche di cattivo gusto, mi scuso con l'autore (e onorerò la mia promessa di fornitura di cibo per cani annuale, ma ribadisco che non ce l'avevo in particolare solo con questo racconto) e mi esimerò dal votare i prossimi corti. 10 politico a tutti.

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Aloona
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Re: I CORTI 2014 - Cuore di cane - (26 Maggio - 1 Giugno)

Il "cattivo gusto" è stato dire "state dando voti troppo alti, abbassateli" durante la votazione di un corto. Ripetutamente. E anche dopo aver detto "ora basta, chiudo e si torna a parlarne alla fine delle votazioni" continuare ugualmente e insistentemente a ribadire il concetto.
Con questo non voglio ergermi ad avvocato difensore dell'Autore, che saprà sicuramente difendersi da solo, ma non l'ho trovato gradevole.
Sei l'unico moderatore al mondo ad avere bisogno di un contromoderatore.

Aloona ha scritto:

mi esimerò dal votare i prossimi corti.

Chissà cosa ne pensa in merito il grande capo Estiqaatsi.

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Re: I CORTI 2014 - Cuore di cane - (26 Maggio - 1 Giugno)

Questa storia del "moderatore", tirata in ballo per ogni cosa che anche non c'entri un tubo, sta iniziando a scocciare: un moderatore MODERA, ma non ha il dovere di non esprimersi in un concorso o spargere fiorellini per allietare i giorni dei suoi amati utenti, io qui sono in veste di votante. E non avendo insultato nessuno e avendo polemizzato in maniera civilissima, non ho bisogno di alcuna contromoderazione, tanto meno della tua.
Finché si scherza va tutto bene, queste battutine risparmiatele pure, perché ora sei tu fuori luogo. Se a te frega poco della mia presenza, a me ancora meno che tu trovi "discutibile" il mio tornare in argomento in risposta ad altri interventi che esprimevano le mie stesse perplessità: sono punti di vista. Magari chi le ha espresse la pensa diversamente.
Quanto ai voti, non ho mai detto "abbassateli". Non comando i voti altrui, ho il diritto solo di dire cosa penso però, come CHIUNQUE. Punto. Non vi piace? Ok. Mi esento. Mica dovevate piangere, mi pare solo giusto spiegare i motivi. Tra l'altro, non lo faccio perché "non fate come dico io", ma in seguito ad un paio di affermazioni ultime che non mi sono piaciute ed escono dalla stretta polemica letteraria, diventando offensive. Non importa a chi siano rivolte. Proprio perché MODERO, se per sbaglio le sto attizzando io col mio pensiero, mi tiro da parte senza problemi. Mi spiace se sono abituata a seguire anche blog e spazi di scrittura dove la discussione sui racconti e i criteri dell'editing si mescola in via normale (e molto spesso tutt'altro che tenera). Chi altri ha questa pessima abitudine confermerà.

A head full of dreams

Aloona
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Re: I CORTI 2014 - Cuore di cane - (26 Maggio - 1 Giugno)

abeas ha scritto:

Il "cattivo gusto" è stato dire "state dando voti troppo alti, abbassateli" durante la votazione di un corto. Ripetutamente. E anche dopo aver detto "ora basta, chiudo e si torna a parlarne alla fine delle votazioni" continuare ugualmente e insistentemente a ribadire il concetto.
Con questo non voglio ergermi ad avvocato difensore dell'Autore, che saprà sicuramente difendersi da solo, ma non l'ho trovato gradevole.
Sei l'unico moderatore al mondo ad avere bisogno di un contromoderatore.

Aloona ha scritto:

mi esimerò dal votare i prossimi corti.

Chissà cosa ne pensa in merito il grande capo Estiqaatsi.

Abeas con tutto il rispetto questa frase del contromoderatore la potevi risparmiare.
Aloona come ha fatto il saggio ha espresso la sua opinione sui voti alti e via dicendo.
Ora si presuppone che in un concorso si possa discutere e avere opinioni divergenti e contrastanti sempre in un contesto civile ed educato (qui parlo in generale non a te).
Aloona ha detto la sua sui voti alti, io accetto la sua critica e poi faccio come mi pare visto che siamo due persone diverse con parametri diversi ma non vedo proprio il senso di fare polemica e tirare in ballo il concetto "moderatore di qua o di la".
Non mi pare che sia stato offeso nessuno no?
Poi si potra' discutere se in futuro cambiare certe modalità o altro, ma fidati qualsiasi decisione presa non accontenterà mai il 100% del pubblico in un contesto del genere...

lonewolf79
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