Per quanto si addestri un animale in questo caso un gatto vi è purtroppo sempre il pericolo che possa finire sotto una macchina quando non sono gatti d' appartamento. ( la mia è d' appartamento)
Le mie condoglianze, ti capisco perfettamente in fatto di animali.

mannaggia... ti capisco, quando è morto Boris sono stato male per giorni...

Lamello ha scritto:

Hai posto per tenere una gatta senza sterilizzarla? Così ti fa i cuccioli e alla fine qualcuno sopravvive. Un periodo stavo in campagna ma vicino a una strada trafficata e di nostri gatti stesi ce n'erano ogni tanto (altri mangiati dai cani, uccisi dai cacciatori e quant'altro, e nonostante tutto si dovevano dare via perché le due gatte ne sfornavano a raffica).

Questo discorso non è che mi convinca tanto, se tengo un animale è perchè lo curo il più possibile e mi ci affezziono, non è che un altro gatto a quel punto sarebbe la stessa cosa al posto di quello che mi è morto...

Ma io non ho mai detto che un gatto sostituisce un altro e che non dispiaccia della morte di uno di loro. Né che ce se ne deve fregare. Io ne ho due in casa, che escono liberi in una zona per fortuna poco trafficata e non me ne è mai morto nessuno per una macchina. Ne ho avuto diversi e vederli morire fa male anche a me. Ero ancora un bambino e il mio primo gatto visse pochi mesi a causa di una malattia (poverino, piangeva sempre!). Ci sono rimasto malissimo. Per anni non ne abbiamo presi. Però sono per i gatti liberi (e quindi non castrati o sterilizzati) anche se può voler dire alti rischi di morte. Meglio un gatto libero che segue la sua natura, anche se vive poco, che uno che diventa un surrogato di quello che sarebbe la sua natura. Certo ci vuole il posto adatto per tenerli. Per me se un gatto, o un qualsiasi animale, vive la sua natura "selvaggia", per quanto mi dispiaccia, anche se muore sono comunque abbastanza tranquillo. La natura ha le sue leggi, le sue regole, se il vostro gatto ammazza un topo o un uccellino magari non vi dispiace più di tanto (soprattutto per il topo), ma se muore lui sì (ed è normale, c'è l'affetto). Per me, come il topo viene sbranato dal gatto, se un cane mi uccide il gatto alla fine rientra nel grande ciclo. Certo che mi dispiace, e se vedo un cane che mi vuol far fuori il gatto difendo quest'ultimo. Il discorso macchine già è più antipatico perché l'evento in sé non fa parte di un ciclo naturale, non è una morte "utile" a un altro essere.
Per me aver avuto la possibilità di avere dei gatti in campagna e di poterli osservare e amare nel ciclo completo di nascita-crescita-morte-nuova nascita è stato un regalo grandioso, un insegnamento ben più profondo e toccante di un gatto ciccione castrato che vive in un appartamento e che fa il surrogato di un figlio viziato (non è che sia sempre così, ho voluto considerare una situazione estrema). Io per esempio non riesco a dare nomi agli animali, è più forte di me, mi stona troppo. Ci ho provato più volte ma alla fine non li chiamo mai per nome.
Io non avevo mai visto una gatta partorire, un'esperienza incredibile. Anche quando si è mangiata i gattini nati male. Con quanta cura li libera dalla placenta, se la mangia e li pulisce. Non avevo mai visto la dedizione con cui si è fatta succhiare da quelle bestiole indifese. I gattini li ho amati tutti da subito, li sentivo figli miei e fratelli a volte. Li ho addirittura invidiati (nel senso buono). Poi vederli crescere, la mamma che li addestra, loro che imparano a cacciare, infine lei che li caccia malamente, perché ormai pronti per vivere senza il suo aiuto. Ci sarebbe da imparare da loro per tante cose. Certo che se li snaturiamo e li rendiamo simili a noi a che serve? Né a noi né a loro.
Questa è la mia visione, ma rispetto chi la pensa e la vive in modo diverso.
Col mio post precedente volevo solo dire che secondo me vale la pena prendere una gatta e non sterilizzarla, se uno ne ha la possibilità, così da vedere e vivere questa natura incredibile, fatta anche di morte, di rischio, di dispiacere, ma piena di tante soddisfazioni.

Non vedo perché invece uno la sua opinione non possa esprimerla, nel rispetto di tutti. Siamo forse così decerebrati da non saper discutere civilmente? Non credo.