Lamello ha scritto:

Per il discorso gatti ci siamo chiariti (spero). Ribadisco che non ritengo e non ho mai detto che i gatti sterilizzati che vivono in appartamento sono decerebrati, solo che quelli che vivono liberi e non castrati sono più fortunati (mia personale opinione).

Per il vegetarianesimo: conosco centinaia (e non esagero) di persone vegetariane e non hanno i problemi da te riportati. Io non ho problemi di denti, di capelli (beh, un po' di calvizie congenita, non dovuta certo dalla dieta), non sono debole (ho fatto il muratore per 7 anni ed ero vegetariano, e ti assicuro che si tiravano su dei travi da paura). E' chiaro che anche i vegetariani hanno problemi di salute (mica si diventa superman) ma non certo dovuti al fatto che sono vegetariani. In India per millenni milioni e milioni di persone non hanno mangiato animali, e tuttora continuano a farlo. E non stanno certo male (beh, non per questo motivo).
Se hai voglia, ma solo se hai voglia perché è una questione delicata e ci vuole tempo, ti posso elencare tutto quello che so a riguardo del vegetarianesimo e dei suoi benefici. Senza che prendi niente sul personale, ovviamente.

P.S.: incredibile dove siamo finiti da un semplice post su un gatto morto (i gatti morti sono il mio animale totemico, tra l'altro! )

Il punto lamello è che qui ti credo perfettamente. Il fatto è che non capisco perchè tutti quelli che ho beccato io avevano questi problemi. Secondo te da cosa dipende?

ilsaggio79 ha scritto:

io sto in campagna, ma ad un tiro di schioppo da un arteria principale (tanto per darvi un idea della location) gatti a casa mia ce ne son sempre stati, li riteniamo indispensabili, non tanto come animali da compagnia, ma come animali da caccia che ci ripuliscono i dintorni da serpenti, roditori, e in minima parte uccelli (diciamo quei rompiballe che nidificano sul tetto e che cinguettano giorno e notte, uno va bene, due pure, ma a volte diventano stormi e i gatti sono abili dissuasori). Ecco dunque che in campagna diversamente dalla città il rapporto gatto-uomo, al pari di quello uomo-cane, riesce ad avere soprattutto un carattere simbiotico-naturalistico che ne giustifica l'esistenza.

Quoto in pieno.

Allora, allora quando ero un picciottazzo mi sono trasferito in una ridente zona d'ombra in campagna, si beccava solo la RAI, praticamente l'inferno dantesco, quando sentivo i miei compagni parlare dei cartoni sulle TV locali o sulle reti mediaset per me era arabo, mi sono sentito un'alieno... E vabbé questa è un'altra storia. Comunque sia anche noi abbiamo avuto sempre, minimo un gatto, perché sennò in campagna non ci puoi vivere: lì talpe, topi, talponi ti distruggono TUTTO se non hai sempre minimo un gatto valido pronto all'azione.
Vabbé fatto sta che la maggior parte dei miei gatti sono stati stirati sotto, gli altri se si ammalavano andavano a morire da qualche parte ma anche lì era difficile trovare i corpi, essendo i boschi infestati di uccellacci saprofagi... Avrò visto un solo cadavere di gatto in vita mia, in campagna, è già ci stavano i falchetti o poiane o quel che erano che gli volteggiavano sopra.
E vabbé... Devo dire che si fanno la loro vita, che in genere è breve e violenta, scampano alla morte un tot di volte, ma poi basta, è così che gira.
Personalmente trovo più penoso quando si ammalano oppure invecchiano al punto che escono di capa e poi si ammalano e muoiono, ce n'era uno vecchio che ha passato l'ultimo anno di vita seduto in mezzo a un campo a maggese far niente tranne che tornare alla scodella a ore pasti poi è sparito, il vet. ha detto che non ci poteva fare niente.
Castrare i gatti? Non ha molto senso perché tanto si allontano lo stesso e si vanno a picchiare con altre bestie tanto uguale (una mia zia li faceva castrare) l'unica cosa che hanno di diverso è che puzzano meno e diventano più grassi.

Seven_Legion ha scritto:

scampano alla morte un tot di volte

per la precisione: sette!   

Ehm, nove!

Coniglio vieni a Lucca? Muoio dalla voglia di conoscerti di persona!

Carissimi io quasi sicuramente a Lucca quest'anno non ci sarò.

Quanto a Seven, e vabbé, condoglianze però c'è da dire che vuoi perché ho sempre considerato i gatti i coraggiosi guerrieri che tengono lontani topi, talpe e talponi, vuoi perché ne ho persi un fottio, dispiacermi per la morte di un gatto è un qualcosa che va oltre il mio essere, e vabbé anni fa mi è morto il cane di quattordici anni, ho provato un po' di disagio, un po' la delusione che hai tipo quando da bambino devi tornare a casa per cena sul più bello della partita, ma poi in cuor mio ho ricordato tutte le cose divertenti che abbiam fatto e gli ho detto, nel mio piccolo, addio e tutto è passato. ...Del resto ha avuto una vita più figa e divertente di quella che è toccata a molti cani e non.
Che dire penso che se morissi io il mio gatto attuale si renderebbe conto che quel gran figo che gli riempiva la ciotola non c'è più, forse per quanto gli permette la sua memoria ricorderebbe i bei tempi andati e poi morta lì, insomma siam uomini (ecco il latino era più avanti perché in homo eran comprese pure le donne a che cacchio serve uomo e donna quando hai già maschio e femmina solo il cielo lo sa) e dobbiam prendere come vengono le cose che non possiamo cambiare come diceva Seneca scopiazzando i filosofi stoici.