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Una novità in campo interattivo

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Vi copio pari pari una mail che mi ha spedito Danilo Baldoni, autore di un'opera letteraria interattiva piuttosto innovativa e interessante:

Gentile Libro Game's Land,

Vi scrive un appassionato di libro-game, e di tutto ciò che concerna la ludica su carta.
Amo Calvino, che di narrativa combinatoria (e di fatto ludica) ne ha prodotta molto, Tolkien (specie con Lo Hobbit, che lo considero il primo libro-game della storia, con quelle sue ludiche traduzioni della scrittura nanica), Ende e Borges, che in tempi diversi e in modalità diverse, preconizzano e affrontano il discorso libro-game.
Vorrei segnalarvi un mio scritto, arrivato finalista al Premio Odissea Fantasy 2008 indetto dalla Delos Books, dal titolo 'L'Esercito degli Gnomi Ribelli'. E' una sperimentazione molto estrema, direi il primo libro in cui il Lettore (non come in Ende o Calvino) figuri quale protagonista assoluto della vicenda, con libertà d'azione; in questo scritto, egli è chiamato a interpretare se stesso e le situazioni che di volta in volta lo investono, a recitare dall'inizio alla fine, cimentandosi in azioni che debbono essere 'verificate' dallo scritto, a volte smentite o rimproverate dallo stesso, altre volte premiate.
Tutto ciò non avviene tramite disgiunzione del plot narrativo, ma attraverso un unico tessuto che non conosce interruzioni -come guardando a un sogno ad occhi aperti in cui solo il Lettore è arbitro del tempo di lettura e delle sue eventuali pause.
E' una sorta di libro-game che incontra il libero arbitrio del gdr.
Spedisco l'indirizzo:
http://www.ewriters.it/leggi.asp?W=49810


Ho invitato Danilo a iscriversi qui, e mi ha detto che lo farà al più presto e interverrà su questo thread per rispondere a eventuali domande e confrontarsi con noi.
A voi la palla, cosa ve ne pare del suo lavoro?

Prodo
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Re: Una novità in campo interattivo

io ho la fortuna di conoscerlo in real, sebbene abitiamo lontani e ci si becca una volta ogni morte di Papa , i suoi lavori sono qualcosa di eccezionale, mi ricordo quando è venuto a casa mia con la copia dei gnomi ribelli per sapere il mio parere...bhè per me che ero cresciuto a pane e librigame era qualcosa di innovativo e grandioso..lo spinsi io di mandarla a qualche editore perchè davvero ne valeva la pena..era come se aveva inventato un nuovo genere, chi ha letto i suoi libri sa di cosa parlo.

Il poeta costruisce castelli in aria;
il matto li abita;
lo psicologo incassa l'affitto.

kagliostro
Specchioriflesso
Arcimaestro
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Re: Una novità in campo interattivo

Caro Simo,

Proprio per questo lì c'è un bellissimo e doveroso ringraziamento; ne è passato di tempo da quando i libro-game li scrivevamo nel tuo portone di casa, col fresco del marmo sulla pancia :-)!
Ora siamo in un sito che li ricorda e rinnova, e io presento il risultato non solo delle mie, ma delle nostre fantasticherie -sarebbe bello se ci fosse un libro-game dove puoi fare 'quel che ti pare'! Ti ricordi? LEdGR è uno di quelli, suppongo; altra operazione bellissima, preconizzata quando avevamo il commdore, è quella di Joe Dever, l'ho scaricata prima: Il Barone Bianco... Avevamo pensato a quel sistema forse un paio d'anni prima di lui, con un sistema di gioco che anticipava il mouse (un retino, incroci tipo battaglia navale). Grazie per tutta la fantasia condivisa...
Questi commenti valgono molto più del libro in sé.
Un abbraccio.

Danilo Baldoni
Cavaliere del Sole
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Re: Una novità in campo interattivo

Danilo, ti andrebbe di raccontarci come sei arrivato a pensare L'Esercito degli Gnomi e poi effettivamente a realizzarlo? Nel tuo scambio con Kagliostro accenni a una genesi di quest'opera che sembra molto interessante, ma non approfondisci. Mi piacerebbe sapere come ti è venuta l'idea e come l'hai sviluppata.

Prodo
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Re: Una novità in campo interattivo

Sì infatti... Non ho ancora visto il libro (lo farò domani nel mio giorno libero) ma mi pare ci siano i presupposti per una bella intervista per il nostro magazine.

Dragan
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Re: Una novità in campo interattivo

Ciao, è un piacere davvero per me, ricordare tutto questo...
Bisognerebbe dire che in un piccolo paesino dell'Umbria si vive molto il Fantasy, indirettamente, perché è pieno di foreste, di boschi, di macchie, e spesso la gente va a funghi o a tartufi come degl'ottimi Hobbit :-)
Io sin da bambino c'andavo, per le vacanze e per le feste, ed era sempre meraviglioso, una scampagnata col nonno, infilarsi in una macchia e 'prendere per il sentiero' (tormentone del libro-game), fare attenzione perché può essere sruccioloso, pensare continuamente al fatto che una vipera può spuntare da un momento all'altro, e dunque prestare attenzione a qualsiasi cosa... Tutto ciò creò -senza che io me ne potessi avvedere- l'humus fertile per l'amore viscerale che ancora mi coglie guardando alla 'scelta' e al 'rischio' che ogni buona avventura contempla.
In questo paesino, avrò avuto sì e no sei anni, il nonno mi portava alla sala giochi: ce n'era solo una, fatta eccezione per i videogame dei bar, e lì, incontro folgorante, 'riconobbi' la mia vera passione: il videogioco di Dragon's Lair...
Il verbo riconoscere rende bene l'idea, perché tutto quel mondo era già dentro di me, ed era un bel contrasto davvero, quel 'mostro', quell' 'altezza inarrivabile' di suoni e tecnologia in un corpo legato al medioevo per come lo si può conoscere girando l'Umbria o la Toscana -rimasto intatto in molti edifici.
L'amico che qui saluto, non si poteva che conoscere in un bar e davanti a un videogioco (veniva chiamato -e tutt'ora lo è, credo :-) il re dei videogiochi. Presto scopro che la passione per il Fantasy e per il medioevo è più che condivisa, e che anche lui ama fortissimamente il tema della scelta...
In fondo, era quello il motivo che ci spingeva a regalare centinaia di lire a giochi come Golden Axe: 'recitare', 'dar voce' ai nostri personaggi, seguendo una storia che, pur se identica nel plot, può essere mutata da piccole iniziative collettive o individuali (aspettare che arrivino gli Scheletri Neri, menarci a vicenda :-) Divenimmo talmente bravi che dovevamo per forza complicarci la vita).
Prima ancora che uscisse questo videogioco, che ancor più -insieme a un altro caro amico- ci consolidò nell'amicizia, scoprimmo i Conan in edicola, e ci fu un terribile (ma comprensibilissimo) tentativo di trafugare le uscite, essendo che noi eravamo tre, e i Conan al massimo due... Succedeva dunque che nessuno dei tre aveva -o poteva avere- la serie completa :-)
Il Libro-game si inserì in tutto questo con estrema facilità: aspettavamo davvero una 'realtà virtuale', foss'anche su carta, pur se nella speranza che questo potesse riguardare invece i nostri pc; oggi sia io che lui ci rendiamo conto di quanto una realtà grafica, per quanto accattivante, non riesca ad esaudirti completamente, e questo è ovvio: un libro ti si rivolge direttamente, contempla una 'maturazione' del lettore che un appagamento puramente estetico non può dare... Lezioni di scaltrezza come su Sortilegio, io non le ho mai più avute, né potevano arrivare solo dai genitori -e lo stesso si può dire per la prudenza, il coraggio, l'altruismo, guardando ad altri lavori.
Il caro Simo non poteva conoscere i Libro-game: lui era un Hobbit, e si sa bene che un vero Hobbit non presta attenzione, alle cose che arrivano dalle città, quelle caotiche metropoli grigie e bituminose, dove il clacson non lo si usa solo per riconoscere e salutare le persone (gente strana davvero! Tieni il naso fuori dai guai, e nessun guaio verrà da te... :-). Pertanto si sollevava un po' con gli 'scegli la tua avventura', che non erano proprio la stessa cosa... specie per due amanti del 'realismo' (farei meglio a dire sensazione) come noi. Quando lo portai in paese per la prima volta, al caro Hobbit gli s'illuminarono gl'occhi come a quel tale Gollum di fronte al Tesoro...
Partì una bellissima stagione di letture: il mio preferito era Brennan, e per questo fui preso per le braghe per diverso tempo... Non mi piaceva troppo L. S. -pur riconoscendone la bellezza- perché lo trovavo troppo 'conciliante'; Brennan mi faceva arrossire, vergognare, sentire stupidotto e inadeguato, e lo trovavo molto più corretto, per un bambino della mia età, anche molto più realistico...
Ma non ci limitammo a leggere: iniziammo, da lì a poco, ad abbracciare la cara penna, a comprare bellissimi e colorati quaderni, e a riempirli con le nostre personali fantasie, e anche con disegni... Ho citato il portone di casa sua perché è lì che compilavamo i nostri 'capolavori fantasy', facendoci davvero scorrere le giornate in un batter d'occhio.
Ci divertivamo a scambiarceli, e debbo dire che ancora molte cose mi perseguitano: per esempio, una volta lui (credo che ancora non conoscesse il Libro-game) mi fa ammazzare un mostro finale con solo una scelta: puoi prendere la spada o l'ascia... L'idea d'aguzzare l'ingegno con una sola scelta m'allettò non poco, dunque la mia, dopo un lungo esitare (vi ricordate La Storia Fantastica? 'Il veleno non può essere nella coppa davanti ammia, pecché c'avrai penzato, dunque sarà nella coppa davanti attia...!'), ricade sull'Ascia, perché di certo sarebbe stato banalotto dire 'spada', e l'idea che lui l'avesse pensata come me, me lo fece diventare subito un gigante della narrativa di sempre...
Invece no, ci trovo scritto 'l'ascia è poco manegevole, e muori', con tanto di disegno che esplica la trafittura del caro amico... Ci resto malissimo... :-)
Mi sono rifatto con LEdGR, dove ognuno può creare la Sua Ascia; ma debbo dire che la cosa riguarda anche S. Jackson e l'Ascia Benedetta di Sortilegio: mi folgorò: era il primo approccio alla 'sacralità atavica' degl'oggetti per i guerrieri antichi...
Venendo poi alle sperimentazioni, io direi che ricordarle tutte mi sarebbe impossibile, ma ricordo che eravamo 'estremamente protesi' a far sì che potesse esistere (doveva, doveva, doveva) un libro dalle scelte infinite... La cosa la pensammo in vari modi, ogni giorno eravamo lì a sfoderare idee, bocciare quelle dell'altro, o deriderle a priori per vedere se erano 'robuste', 'solide', 'fattibili', perché la nostra pigrizia si sarebbe smossa solo di fronte all'idea davvero irrinunciabile...
Io (me lo ricordo bene) inventai un sistema che era molto bello, e che poi fu -quasi- focalizzato dalla serie ISdA: si trattava di dividere il Libro-game in azioni, luoghi... e tempo, perché non trovavamo giusto che, avendo una mappa a disposizione, si dovesse tornare in un dato luogo dopo due ore dalla prima visita trovando le medesime cose. Dunque i paragrafi sarebbero stati legati anche al fattore tempo: sei qui, ok. Che ore sono? Guarda questa sezione oppure questa. Lascio la dritta ora, a distanza di tempo, ai volenterosi che la vogliono praticare... :-)
Ma il realismo, la virtualità, c'ossessionava, e le idee divennero sempre più estreme: non serve la penna, serve la matita, una vera virtualità si presenta come una fotografia... E così nacque l'idea di fare ciò che J. Dever fece col Barone Bianco, ma, come dicevo, pensammo ad una 'battaglia navale': ogni disegno, contrassegnato da numeri e lettere ai lati come una scacchiera, gl'incroci avrebbero dato il risultato del 'setaccio' o del 'protrarsi'... Oggi non sono più dell'idea che sia il realismo, a fare di un libro un buon libro, ma di certo la cosa ha contribuito ad un cambio di visione che io trovo epocale: lo spostamento dall'emozione alla sensazione... Che la cosa riguardi la PlayStation, e non ancora la narrativa (e che la narrativa ignori il fenomeno Libro-game, nell'humus fertile che ha lasciato), semplicemente mi dà rabbia. L'epoca dell'emozione è sostanzialmente finita, il Romanticismo, è finito... e i Libro-game hanno largamente e fortunatamente contribuito al suo abbattimento.
I cari editori non se lo mettono in testa e fanno finta che è ancora vivo; in coma, ma ancora vivo.
Impossibile: il 'personaggio' l'abbiamo amamzzato noi. Io, il Simo, voi, e soprattutto M. Ende. E' impossibile ritrovarlo, ed è per questo che oggi ogni libro fa schifo: perché non è ludico, divertente, spassoso, originale. E' la puzza di un cadavere che andrebbe solo sepolto...
Il Libro-game m'ha mosso come un gambero a ritroso, lì dove tali idee hanno avuto origine, ed oggi è sostanzialmente nella capacità di disambiguare, che io trovo il tema della scelta. Non solo: anche nella capacità d'interpretare, e in questo il Surrealismo, di cui Ende fu Padre e Maestro, non poteva che appoggiarmi ed aiutarmi. Fu proprio la Storia Infinita, a farmi tirar nuovamente fuori tutti i ricordi dell'infanzia, un incontro fortuito mentre aiutavo alle scene d'uno spettacolo...
Oggi so che un libro dalle scelte infinite è un libro che 'ti lascia scegliere': non le boccia a priori, ma fa sì che tu sia 'master di te stesso', perché era lì l'inghippo: se hai sempre qualcuno che deve dirti cosa è giusto e sbagliato, la cosa non funziona, ma se il libro ti mette nella condizione di capirlo da te, tu accetterai la sconfitta come evento meraviglioso, senza mettere il dito fra le pagine e barare tornando indietro. Vuoi barare? Sei libero di farlo; ma se coscienza ti dice che sei ferito o morto, eccolo là che il libro sembra quasi non rivolgertisi più. Di fatto, è un Game Over, che tu continui oppure no.
Dire tutto questo nel sito che più amo, perché di fatto trasudante tutto il delirio fantastico di quegl'anni, quando si dava più fiducia alle possibilità della carta, che a quelle del monitor, debbo dire che m'emoziona (e in questo allora sì, sono ancora un po' Romantico).

Danilo Baldoni
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Re: Una novità in campo interattivo

Danilo, complimenti per le tue parole e benvenuto anche da parte mia! smile

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

Apologeta
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Re: Una novità in campo interattivo

Grazie, Apologeta; complimenti a te che l'hai capite -nel senso che non sempre incontro la fortuna di persone che condividano pareri estetici di questo stampo. Il più delle volte finisco per scoprire che amano il buon gusto della banalità, e questo non solo mi consola, ma mi conferma nella scelta del tutto opposta.
Chiunque capisce un discorso, è esso stesso enunciatario del discorso, per cui grazie e complimenti davvero, perché credo fermamente che ci stiamo riunendo intorno a qualcosa che può avere dei contenuti assolutamente nuovi e mai visti, migliori di tutto ciò che ci lasciamo alle spalle. Ognuno può far tesoro a proprio modo di questa consapevolezza...
Di certo, più passano gl'anni e più mi rendo conto che l'ultima vera novità libraria è stato il fenomeno Libro-game; ripartire da qui, può significare molte cose. Di certo, evitare quantomeno l'ovvio assuefacente...

Danilo Baldoni
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Re: Una novità in campo interattivo

Mi associo anche io ai complimenti di Apo: anche se ho sempre vissuto in una grande città il tuo racconto mi ha riportato indietro di anni. Alla fine le dinamiche che spingono verso un certo genere letterario, verso certe passioni, sono sorprendentemente simili, soprattutto tra persone che hanno più o meno età simili.
Mi riconosco in certi tuoi percorsi Danilo smile.

Prodo
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Re: Una novità in campo interattivo

E' bellissimissimo e sono felicissimo di poterli condividere, perché non vi nascondo che in altri siti davo l'impressione di parlare marziano, e sono successi finimondi -nella mia compostezza, fra l'altro- per nulla, con tipi che hanno la convinzione che 'il realismo' (e dunque l'appiattimento del rapporto cooperativo nella scrittura) la faccia da padrone e sia la sola cosa che abbia voce in capitolo, in fase di lettura...
Provai a dir costoro che Tolkien stesso evita moltissimissime descrizioni, nel suo lavoro magistrale, ma è un calcolo attento proprio per evitare di 'offendere' la fantasia altrui, che deve 'colorare il resto', per così dire... scopersi dopo che per questi Tolkien non esiste, e ultimamente cado da diverse nuvole: come ci si può fregiare del termine 'Fantasy', abusivamente, ignorando la fatica gigantesca d'un gigante come lui...? Non credo nessuno sarebbe qui a parlarne, se un tale professore non si fosse scomodato dalla sua cattedra (lì dove invece oggi la rincorsa è al contrario: tutti pretendono di raggiugerne una affinché gli si dia ragione in tutto).
Ma bando alle ciance: è bello sapere che non sono il solo a sentir forte queste passioni.
E ciò che mostro è ovvio che non è mia fatica, ma io direi fatica di tutti noi, che amiamo della letteratura l'interazione: LEdGR si fonda su molte esperienze e molte passioni, è la favilla d'un fuoco alimentato da molte mani (a che pro, infatti, scriverlo, se non vi fosse stato un pubblico?).
Credo che la coscienza che si debba acquisire in editoria, sia proprio questa: che non esiste un vero confine (speravo a dimostrarlo fossero i soli Libro-game, ma è evidente che non basta) fra giocatore e lettore. Chi legge gioca, e chi gioca legge. La letteratura è entrata nel gioco, e n'è venuto fuori il GdR; poi il gioco è entrato nella letteratura, e n'è venuto fuori il Libro-game.
Ma esiste una via di mezzo già abbondantemente praticata: non vedo in che modo allora considerare la fatica di Calvino, ne 'Il Castello dei Destini Incrociati', o 'Le Città Invisibili' (per non dire poi, che in varie forme l'Arte è sempre stata ludica)... Semplicemente, questa via, forse più faticosa di altre, perché meno battuta, è stata accantonata a favore di un Romanticismo ormai assodato anche nei dodicenni, che ne son capaci né più e né meno degli adulti.
Succede un po' come per la poesia: tutti sono in grado di fare gl'ermetici, oggi, ma dell'avanguardismo dell'ermetico, non c'è più nulla...
Bisognerebbe imitare gli approcci, non i risultati -perché sarebbe inutile, brevettata una dinamo, brevettare una seconda dinamo.
Questo sito mi piace perché è pieno d'idee, e bazzicarci è un vero piacere; mi piace anche il fatto che molte nostre vite vi si allaccino come succede in un bel Libro-game. Ritrovarsi è meraviglioso (proprio come nella città di Luminaria, per chi ha letto un po' il libro).
Ringrazio ed estendo dunque i complimenti a tutti coloro che con tanta lena ed entusiasmo propongo quintessenze editoriali come quelle che fiuto, non solo ricordi, ma vere e proprie chicche, che davvero meritano, a mio avviso...

Danilo Baldoni
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