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Sul vegetarianesimo

Sul vegetarianesimo

Allora, ci sarebbe da dire tanto.
Innanzitutto che è una scelta principalmente spirituale, non certo religiosa, civile o morale.
Tutte (e ribadisco TUTTE) le tradizioni mistiche (mi riferisco a quelle branche delle religioni che si dedicano al misticismo: lo yoga e il tantra per l'induismo, l'esicasmo per il cristianesimo, il sufismo per l'islam, il buddhismo, alcuni shintoisti, gli esseni e i cabalisti per l'ebraismo, certe forme di sciamanesimo, molti filosofi greci, i pitagorici, etc) indicano il non magiare carne (e spesso anche il pesce) come tappa fondamentale per arrivare all'unione mistica con Dio. La carne, col sangue in particolare (non è un caso che ebrei e musulmani la mangino dissanguata), è un alimento "tamasico" (per dirla con un termine hindu), cioè che porta alla degradazione, perché putrefatto, pesante da digerire e intossicante per il fegato e il sangue. Annebbia la mente che lotta per la concentrazione. Il fegato è l'organo per la divinazione e va tenuto sempre pulito e leggero. Nel monachesimo cristiano, tutti gli ordini avevano nella prima regola il vegetarianesimo (benedettini, francescani, domenicani) solo che l'hanno persa nel tempo, con la decadenza dell'ordine. Solo i certosini e i minimi di S. Francesco di Paola l'hanno mantenuta (ad eccezione del pesce che mangiano una volta ogni tanto). Nelle certose non si può entrare se si ha una fetta di salame nello zaino. Per chi fa meditazione sul serio (parlo della tecnica psicofisica insegnata nello yoga, nel buddhismo, zen, esicasmo e tante altre discipline) mangiare carne (ma anche il pesce) diventerà presto un ostacolo per concentrazione e la discesa in profondità. Anche aglio e cipolla sono da abolire: l'aglio perché appesantisce il fegato, la cipolla perché rallenta le sinapsi del cervello. L'aglio serve a chi mangia carne per purificare l'intestino dalle tossine che la carne rilascia. Sono molti i miti in cui l'uomo perfetto mangiava solo le piante, e anche gli animali carnivori mangiavano solo erba (un esempio fra tutti è la Genesi nella Bibbia, Isaia, etc).

Motivi fisiologici: noi uomini siamo onnivori, fisicamente parlando. Ma valutando l'intestino di un carnivore (ad es tigre, o gatto) questo è molto più corto del nostro (che a sua volta è più corto di quello degli erbivori). Ciò comporta che, in proporzione, se noi e un carnivoro si mangia la carne, quest'ultimo la espella molto prima di me, un giorno prima per l'esattezza. Noi, trattenendola di più, assimiliamo tutte le tossine che essa ha (e non parlo di tossine dovute agli ormoni o cose chimiche simili, ma delle normali tossine che un animale produce alla morte). Inoltre il carnivoro libero in natura, si mangia la carne fresca (ovvero ammazza e mangia subito), noi non possiamo farlo, perché per noi è troppo dura. Si deve aspettare la famosa "frollatura" che altro non è se non uno stadio avanzato di putrefazione. La carne che si mangia è cadavere putrefatto. Questo è poco ma sicuro. Questo cadavere ingerito, asfissia una della flore più importanti del nostro intestino, quella che ti permette di assimilare dalle verdure le proteine di cui hai bisogno. Se si uccide questa flora, si necessita di proteine animali, che sono proteine "di altri", non metabolizzate da noi. E se ne avrà sempre bisogno. Se si ha questa flora (e occorre non mangiare carne per almeno un anno per farla riformare) si riesce a metabolizzare noi queste proteine, che è sicuramente meglio che prendere quelle degli altri. Spesso i neonati a cui viene data la carne, la rigettano per giorni, perché non riescono ad assimilarla. Infine, ormai sono anni che si dice, la carne è una delle principali cause dei tumori: Veronesi ci batte da anni su questo punto, so che di recente ha scritto un libro a riguardo. So di una suora indiana (vegetariana) che, una volta venuta in Italia) è stata costretta a mangiare carne (i soliti religiosi ottusi); dopo poco si è ammalata di tumore ed è morta (non è così per tutti). Tanti si accorgono del malessere della carne, ad esempio l'ATM di Milano l'ha tolta dalle mense del pranzo perché gli autisti siano più svegli e attenti. Un mio amico atleta, velocista, si era accorto che se non mangiava carne correva meglio, perché la carne indurisce i muscoli (fatto che rende gli indiani più snodati di noi: una delle regole delle yoga è di non mangiare carne proprio perché le tossine irrigidiscono i muscoli).

Motivi morali: sono svariati. Innanzitutto non è bello uccidere per mangiare, in generale. Se ne può fare tranquillamente a meno. Senza parlare poi del fatto che ormai nessuno caccia più (almeno in occidente) per mangiare. Quindi ci ritroviamo a mangiare carne di animali trattati malissimo per tutta la loro breve vita. Sono pompati di ormoni, stressati, e il macello è per loro un'esperienza di una sofferenza atroce. Fanno vite impossibili, rinchiusi in spazi minuscoli senza vedere la luce del sole e sono trattati malissimo. Galline a cui tagliano il becco e tengono la luce accesa notte e giorno per farle produrre di più (per le uova); vitelli OGM, ormai diffusi ovunque, creati quasi a tavolino, sterili; e via dicendo. Senza contare che gli allevamenti bovini sono fra i maggiori produttori di CO2. Inoltre, se i pascoli fossero usati per coltivare invece che per le bestie, si potrebbero sfamare molte più persone che adesso con la carne dei vitelli. Se ci si tiene a togliere la fame nel mondo, essere vegetariani è già un grande passo. La cosa ridicola è che si piange se ci ammazzano il gatto a cui eravamo tanto affezionati, ma non ce ne frega nulla della testa di mucca cianotica in bella mostra dal macellaio. Gli animali sono tutti esseri meravigliosi, e vanno amati tutti. Non solo quelli che ci fa comodo. Se tutti si adottasse una mucca, una gallina, una capretta, ci si affezionerebbe e non ci verrebbe voglia di ucciderli. Come col gatto, il cane, il criceto. Io non ce la faccio più a mangiare carne o pesce. Ormai sono 8 anni e 8 mesi. Anche solo l'idea mi fa stare male. Non mi manca per niente. Quando vedo la carne, penso istintivamente all'animale che era e mi si chiude lo stomaco. Immagino me che salto addosso alla mucca e la mordo come un invasato. Ma si può? mi viene da pensare. Povera mucca!

Beh, non mi viene in mente altro, ma mi sembra di avervi già detto tanto!

Il numero di pecorelle scannate dai pastori è di gran lunga superiore al numero di pecorelle mangiate dai lupi. Per cui, se qualcuno si proponesse di essere il vostro pastore per salvarvi dai lupi, pensateci bene

Lamello
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Re: Sul vegetarianesimo

Non entro troppo nel merito o è la fine. Posso contestarti soltanto un'affermazione, che è la stessa che contesto a tutti: non è vero che "non ce ne frega niente". Io sono stata vegetariana e ho smesso, anni fa, per motivi ideologici su cui ancora tengo aperte le riflessioni. Se guardiamo i "sentimenti", la natura è di una crudeltà mostruosa per il solo fatto di aver creato un ciclo che prevede animale-mangia-animale, ma sono perfettamente convinta che se così è noi non le siamo "superiori", tant'è che, se è vero che l'eccesso di carne fa male e vi sono ipotesi che la legano a determinate malattie, è anche vero che una mia vecchia compagna di scuola sarebbe morta senza carne di cavallo.
E mi è sempre sembrata una grande contraddizione smettere di mangiare carne per non favorire gli allevamenti (effettivamente discutibili, anche se lì parliamo dei GRANDI allevamenti intensivi), ma essere costretta ad acquistare scatolette di mangime per gatti che ne contengono... a meno di far diventare vegetariano il mio gatto, ma torniamo al punto che è contro natura. E perchè è contro natura? Perchè è un animale ed in natura è stabilito che animale-mangia-animale, anche perchè se nessun predatore predasse erbivori sarebbe la distruzione di interi ecosistemi. Quindi, dove mi giro mi giro, la natura mi mette di fronte la triste necessità di acquistare carne. Senza contare che sono un animale anche io, anzi SOPRATTUTTO io, ne vado fiera e non mi sento "custode" del mondo, ma parte del mondo.
Ti ricordo che la filosofia pellerossa si basava sul rispetto per gli animali ed il ciclo naturale: uccidere per mangiare, non uccidere per sprecare ed essere grati delle vite che venivano offerte per permettere ad altre vite di continuare. Credo che meriti un cenno anche la loro visione, oltre che le visioni orientali.
Certo, nelle grandi città non c'è necessità di sopravvivere con la carne, ma rimando al punto "natura" di cui sopra: distaccarmi da questo ciclo mi fa sentire contro natura ed in qualche modo ipocrita.

Se dovessi decidere in base ai miei sentimenti morirei di fame.

Comunque, ribadisco che per me la questione è molto aperta e non è detto che non decida un giorno di tornare al vegetarianesimo.

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Aloona
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Re: Sul vegetarianesimo

Allora. Ti premetto che questo topic mi è stato richiesto, io lo avrei evitato per non scatenare flame.

Sul discorso ciclo della natura: c'è, esiste. E' naturale: animale mangia animale. Non è affatto crudele, tutto torna da dove è venuto. Ma: 1) In moltissimi miti gli animali appena creati, prima della "caduta" diciamo, erano tutti vegetariani (per esempio nella Genesi) e il paradiso è un luogo dove nessuno è più costretto a mangiare un altro essere per sopravvivere (Isaia: il leone e l'agnello pascoleranno insieme, etc etc), come storie di santoni (orientali, occidentali, etc) che ammansivano creature feroci che diventavano vegetariane (vedi S. Colombano), questo perché un uomo al 5° livello di coscienza (il più alto per la tradizione yogico tantrica) trasforma la realtà intorno a sé riportandola alla sua natura primigenia (insomma l'uomo redento redime anche il creato. 2) Si può benissimo evitare di comprare carne ai propri animali, se li facessimo vivere a diretto contatto con la natura: si mangerebbero fra di loro secondo il loro ciclo naturale. Il gatto si mangia i topi, lucertole, uccellini, e via dicendo. 3) Noi siamo animali, ma NON siamo SOLO animali. Siamo anche qualcos'altro. Essere dotati di spirito. Siamo gli unici veramente liberi perché solo noi possiamo andare contro natura. Quindi possiamo deliberatamente decidere di uscire da questo ciclo di eterne uccisioni e lo si può fare campando benissimo, anzi meglio.

P.S.: ho dimenticato la questione ferro. Tanti sono convinti che la carne è l'elemento con più ferro e se non si mangia si diventa carenti. Io dono il sangue regolarmente e carente di ferro non lo sono mai stato. Ci sono molti alimenti che hanno molto più ferro della carne, basta individuarli. Il problema del ferro è la sua assimilazione. Non tanto quanto se ne mangia, ma quanto se ne riesce ad assimilare. Per assimilarlo c'è un processo un po' complicato, tra le cui variabili troviamo le vitamine C e B12 che giocano un ruolo importante. Se si mangia ferro ma si hanno carenze di queste vitamine a poco ci è servito perché il ferro non lo si assimila. Puntare piuttosto a integrare queste vitamine. Purtroppo la questione è più complicata e ci sono persone che hanno problemi di ferro dovuti ad altri fattori.

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Lamello
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Re: Sul vegetarianesimo

Ma quindi in paradiso non ci sono prosciutto, capocollo, mortadella, salame, bistecche, salsiccie, kebab, cervellatine, lardo, pancetta, petti di pollo, scaloppine, cotolette... ? Niente sugo alla bolognese o pasta all'amatriciana ? How disappointing !

Magari all'inferno si organizza qualche barbecue invece !  smile2

Cerchi di strappare la mannaia di mano al vecchio pazzo, ma il tuo gesto lo fa infuriare ancora di più: maledice Re Ulnar, i Ramas e i cittadini di Holmgard, accusando tutti di essere agenti dei Signori delle Tenebre. [...]

Vecchio Pazzo: Combattività 11 Resistenza 10

BenKenobi
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Re: Sul vegetarianesimo

Usero' il dono della sintesi che è una delle mie caratteristiche:

-Motivo spirituale : m' interessa poco, sono ateo e sinceramente seppur conosco molto bene tutto quello che hai citato, devo dire che se erano contenti monaci e altri buon per loro.

-Motivo fisiologico : è vero che la carne puo' far male, come per logico qualsiasi alimento in eccesso, vaporizzatori in casa, smog per non citare 10000 cose diverse.
Come esistono studi che dicono fa bene andare a piedi nudi per strada e li reputo una stronzata. Perchè se lo fai a Bologna ti becchi minimo il tetato.
Questo per dire che posso parlare di tantissimi studi che si contraddicono tra di loro.

-Motivo morale : non è vero che siamo menefreghisti ( e mi trovo d' accordo con aloona) ma si vive in un mondo sostanzialmente di merda, dove bambini vengono abbandonati in cassonetti se non peggio. Oltretutto con il business che c' è si riuscirebbe a diventare tutti vegetariani?
Per il resto è una questione personale: io obiettivamente non riuscirei a non mangiare pesce o alcuni tipi di carne.
E non sono un gran mangiatore di carne.
Per il resto mi dispiace se muoiono cavalli e mucche, ecc ma purtroppo non dipende solo dal singolo!

Questione ferro : fosse cosi semplice...

lonewolf79
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Re: Sul vegetarianesimo

Lamello, ma tu qui tiri fuori questioni "spirituali": e allora si va nel "tutto è vero e niente lo è". TU segui e/o citi filosofie quasi prettamente orientali, che sostengono quel che dici. IO, dove "io" è da leggere in senso generico, potrei seguire filosofie differenti: vi sono popoli che mangiano parti di animali (e a volte anche di uomini) per acquisirne la forza e i loro miti si basano su questo. Vi sono popoli i cui miti si basano quasi esclusivamente sulla gloria della caccia. Vi sono "paradisi" ed "inferni" differenti a migliaia.

Quel che dici tu al punto "carne per animali" conferma involontariamente quel che ho detto io: cosa sono topi, lucertole, uccellini, ecc? CARNE. E allora io divento vegetariano, uscendo dal ciclo naturale, perchè penso sia sbagliato uccidere animali, non compro la carne confezionata, ma sto a guardare se il mio gatto mangia un topo? Eh no, per coerenza, dovrei impedirglielo. Il mio gatto e tutti gli animali dovrebbero convertirsi al vegetarianesimo. Pensi sia più "bella" la morte degli animali in natura? Ti è mai capitato di vedere (ce l'ho ancora fisso nel cervello) un documentario di tanti anni fa, quando andavano di moda quelli particolarmente sadici, dove mostravano dei leoni aggredire un cucciolo di gazzella e la madre sfidare la morte per cercare di abbatterlo a calci mentre lo mangiavano vivo?
Guarda, ho evitato più di una morte atroce a topi che si erano avventurati nel territorio della mia gattina, te l'ho detto: dipendesse da ME, dai sentimenti, ovvero dovessi lasciar morire o uccidere un animale/insetto che sia io davanti ai miei occhi, potrei morire di fame o di malattie infettive. Ho smesso di pescare perché non ce la faccio a uccidere i pesci o vederli agonizzare, mi sono fatta prendere per il culo una vita per salvare dalle piscine e dal mare qualsiasi forma di insetto volatile sfortunato o perchè facevo da scorta agli scarabei quando passavano i ragazzini in bicicletta. Odio la crudeltà gratuita, su animali, insetti, PIANTE, macchine e bambolotti. Non ho mai avuto il coraggio di mangiare un'aragosta e mi dispiace che mi piaccia tanto il maiale, sto cercando di smettere. Abbatterei a fucilate, senza uno scrupolo, anche avessero famiglia, i bastonatori di foche, i cacciatori di trofei, gli sventratori di balene.
Ho salvato perfino la vespa che mi ha punto questa estate, quando volevano schiacciarla. E' ipocrita, forse, ma è ipocrita anche il discorso di cui sopra.
Salvo non si parli di questo O accetto di essere parte del ciclo naturale, sentimenti o meno, O penso di essere qualcosa di "superiore" e qui torniamo alle convinzioni che si spostano quasi sul religioso. Io mi considero una "ecologista", una naturalista e se devo dare una connotazione spirituale alla mia vita è certamente molto più vicina a questa visione. Il fatto che ciò faccia conflitto coi miei sentimenti è PROPRIO una delle questioni aperte in merito, proprio perchè sono forti entrambi: convinzioni di un modo e sentimenti opposti.

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Aloona
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Re: Sul vegetarianesimo

sulle vespe e api non potrei toccarle neanche volendo, scappo prima io... cool

Per il resto il discorso di aloona mi sembra molto sensato.

lonewolf79
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Re: Sul vegetarianesimo

molto interessante e anche molto lungo..

la mia partner era vegetariana, poi da quando si è messa con me ha ripreso con la carne.. credo sia una dieta più completa e soddisfacente..

bene così..

koala
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Re: Sul vegetarianesimo

lonewolf79 ha scritto:

Usero' il dono della sintesi che è una delle mie caratteristiche:

-Motivo spirituale : m' interessa poco, sono ateo e sinceramente seppur conosco molto bene tutto quello che hai citato, devo dire che se erano contenti monaci e altri buon per loro.

-Motivo fisiologico : è vero che la carne puo' far male, come per logico qualsiasi alimento in eccesso, vaporizzatori in casa, smog per non citare 10000 cose diverse.
Come esistono studi che dicono fa bene andare a piedi nudi per strada e li reputo una stronzata. Perchè se lo fai a Bologna ti becchi minimo il tetato.
Questo per dire che posso parlare di tantissimi studi che si contraddicono tra di loro.

-Motivo morale : non è vero che siamo menefreghisti ( e mi trovo d' accordo con aloona) ma si vive in un mondo sostanzialmente di merda, dove bambini vengono abbandonati in cassonetti se non peggio. Oltretutto con il business che c' è si riuscirebbe a diventare tutti vegetariani?
Per il resto è una questione personale: io obiettivamente non riuscirei a non mangiare pesce o alcuni tipi di carne.
E non sono un gran mangiatore di carne.
Per il resto mi dispiace se muoiono cavalli e mucche, ecc ma purtroppo non dipende solo dal singolo!

Questione ferro : fosse cosi semplice...

Motivo spirituale: solo per chi ci crede ed è interessato

Motivo fisiologico: le teorie sono tante, è vero, ma visto che concordi sul fatto che la carne faccia male come altre 10000 cose, perché non toglierne una? O sei disfattista?

Motivo morale: qua si rasenta il qualunquismo: la massa è fatta di singoli, noi siamo un singolo, se cominciamo noi a cambiare è più facile che qualcun altro cambi; dire: "ma tanto non serve a nulla" è il miglior modo per non cambiare le cose volendo avere la coscienza pulita (e quindi si dà la colpa al sistema). Gli ideali si raggiungono seguendoli, piuttosto è meglio dire: non me ne frega nulla, che dire: me ne frega ma se lo seguo non serve.

Per Aloona: le tradizioni sono tante, è vero, ma io non ho citato solo quelle orientali. I pellerossa si sposavano mettendo al mondo dei figli, ma chi sceglieva la castità, secondo la loro visione, era immune ai proiettili. Questo per dire che ci sono tante vie, ognuno ha la sua, ma chi rompe il giogo della natura su di lui (non uccidere per mangiare, non procreare, etc) ha percorso la via regina, questo secondo le tradizioni, più o meno tutte. Anche alcuni indiani mangiano carne (non di mucca), ma chi è vegetariano segue una via più "alta". Poi è chiaro che ognuno ha la sua. Se uno sente il bisogno di mangiar carne, è perché ancora deve "riempire" qualcosa dentro di lui. E' bene che lo faccia. Ci sono molte storie di santoni (anche nella nostra tradizione) che addirittura non mangiavano MAI e campavano di prana (l'energia dell'aria): rappresenta il massimo distacco dalla materia (non rifiuto, distacco).

Sul discorso incoerenza: non vedo incoerenza nell'accettare che ci siano creature che ancora abbiano bisogno di mangiarne altre, ma per questo sentire di dover fare diversamente. Mi sembra più un discorso di comodo il tuo: tutta la natura fa così, allora per coerenza anche noi. E' come il discorso di Lone: tutti sono stronzi, è inutile fare i bravi proprio noi. Assurdo. Io accetto che un gatto si mangi i topi, perché devo imporgli una realtà che non è la sua? Amo al tempo stesso il gatto e il topo. Anche io cerco di salvare gli insetti caduti in piscina e cose simili, cerco anche di non uccidere le zanzare, ma quando diventano eccessive non mi faccio troppi problemi a ucciderle. Non lo faccio certo con sadismo o per divertirmi. La natura non è ancora pronta per una convivenza totalmente pacifica. Ma grazie a noi possono fare un passo verso ciò. Se noi ci adeguiamo alle sue regole disumane si regredisce, ma se nel nostro piccolo riusciamo a superare questa "crudeltà" della natura dentro di noi, sicuramente anche nella natura qualcosa cambia. Lentamente. E' questo ciò che dice S. Paolo quando sostiene che abbiamo il compito di salvare il creato, che è caduto con noi.

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Lamello
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Re: Sul vegetarianesimo

Lamello!  rolleyes  bigsmile  questo per dire che sono in modalità easy.

Motivo spirituale : perfettamente d' accordo , per chi ci crede.
Già mi sono sentito in passato le stronzate di mio suocero sulla chiesa evangelica in cui riuscivano a seguire ogni contraddizione esistente nella bibbia e mi basta. Comunque è un altro discorso.

Motivo fisiologico: disfattista? non c' entra. Ho detto che la carne puo' far male come ogni cosa in eccesso. Una dieta equilibrata ti fa stare benissimo. Anche se mangio 5 pere al giorno posso risentirne tanto per dire...
E' come quelli che quando fanno una dieta saltano la colazione che è importante.

Motivo morale: non c' entra scaricare sulla società. C' entra che la società odierna non è tanto composta da singoli ( e si nota purtroppo) ma da masse che seguono.
Pertanto per cambiare una società oltre al singolo servono determinati fattori come aver carisma per trascinare gli altri e convincerli.
Se io divento vegetariano ma non convinco nessuno perchè non ho carisma e capacità, al massimo avro' cambiato me stesso non certo il mondo.
Già la nostra società è composta da decerebrati e per cambiarla ci vogliono decenni se non di piu'.
Per quanto riguarda me stesso, me  ne frega del mio nucleo di persone e di altre cose ( come ad esempio la raccolta differenziata), ma se ogni volta devo stare a pensare al bambino in africa, all' amazzonia ( tanto per fare un esempio) e a tutti i problemi di questo mondo buonanotte non si vive piu'. Già la vita attuale e il fututo prospettato non è per niente facile ( economia, pensioni, ecc)

"Lone: tutti sono stronzi, è inutile fare i bravi proprio noi. Assurdo"

Assurdo mica tanto. Va bene per un discorso natura come fai tu( ovvero fare qualcosa nel nostro piccolo come sostenevi), ma nella vita stai sicuro che se ci sono soggetti che si comportano da stronzi con me io saro' tranquillamente piu' stronzo di loro.

lonewolf79
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