:-)
Alla Corte di Re Artù è stata la mia serie preferita :-)
Il volume che più ho riletto e m'ha entusiasmato è stato il primo; ero un ragazzino, e il Materiale Bretone, fra La Spada Nella Roccia di Walt Disney, e questa bellissima serie, mi prese tantissimo...
Il primo libro mi piaceva perché sembrava come 'introdurti lentamente' al sistema gioco, come se qualcuno volesse gradualmente farti abituare alla complessità di un libro giocabile.
Per me, abituato alla virtualità dei videogame, era tutto molto semplice, intuitivo e brillante, ma mi piaceva tantissimo, quell'esser preso per mano, a poco a poco, come l'avviso, il monito incontroversibile di qualcuno che ti vuol bene e davvero si preoccupa per la tua incolumità...
Era un libro più letto che giocato, ma proprio per questo la parte giocata, i suoi fallimenti, li percepivo quasi come reali. La cosa si mescolava pure con la realtà campanilistica del paese che spesso mi vedeva lettore assiduo, e a volte scambiavo Avallon per una frazione nella quale mi sarei anche potuto imbattere :-)
In effetti, questo gusto rustico, da old England, è molto presente, in Brennan, che ne è quasi maestro.
Mi ricordo che lo scheletro crocifisso redivivo mi fece molta impressione, più che altro per la descrizione (o la percezione che avevo) del cielo grigio: era molto realistico, mi faceva pensare che, mentre molti altri ragazzi, in quello stesso momento, si stavano divertendo con altre cose, nel vicino paese, io ero lì a fare l'eroe mancato, senza nemmeno il privilegio d'un serio riconoscimento, in tutto questo!
Perché Brennan era avvezzo a sfottere la parte di te che voleva qualificarsi come eroe, disintegrandone pure le briciole... e questo significava per me pareggiare un po' i conti con la realtà, dacché le cose stanno davvero in questo modo, in questo mondo :-)
Di Sortilegio potrei parlare le ore, e sarà fatto a tempo debito... M'incuriosisce Cuore di Ghiaccio perché non l'ho mai letto...

Mi piacciono molto le descrizioni che hai fatto in merito a Oberon: pure per me fu una bella rivelazione, quella serie, ricordo ancora quando un mio amico (Danile) mi regalò il primo per il compleanno...
Fu un ottimo libro, e in linea generale, la vividezza dell'esperienza che descrivi è stata provata anche da me, in molti LG.
Un giorno suppongo che ognuno di noi potrà parlare della propria personalissima avventura in quel di Mampang, mondo più surreale davvero non potrebbe esistere... :-)
Lì davvero ci sono tante sensazioni diverse, ma tutte molto 'alienanti', oltre che entusiasmanti...
Avevo la sensazione di essere in un mondo in cui persino le rocce, sono così diverse dalle nostre, più 'strane' e porose, e ogni cosa non ha la forma che dovrebbe se non vi fosse tanta malvagità e insana magia... Un mondo corrotto e storpiato, dove l'umanità in senso lato è perfettamente abolita, e in qualità d'umano ti senti sempre in bilico tra la vita e la morte, la stranezza d'un mondo inaccessibile e le sue mille, sconosciute regole per riportarvi vittoria. Avevo, non la sensazione di essere io il protagonista, ma che lo fosse lui, quel mondo, con quelle creature strambe, ognuna difettosa, ognuna esagerata in un vizio che era meglio conoscere a priori. L'assenza di contatti umani, la diffidenza in quelli che lo sembravano, sono ricordi molto vividi in me, che mi danno ancora la percezone d'un mondo reale, dove concetti giusti come 're' e 'regno' assumono connotati insospettabili e addirittura rovesciati rispetto al consueto... Chi -intendiamoci- vorrebbe davvero essere re d'un regno tanto strambo e ingovernabile...?!
Era folle il progetto, era folle il mondo, era folle la speranza di non dovervi mai morire... ed era a tutti gl'effetti (come in molti suoi libri) una gara impossibile contro lo scrittore, che sempre ti spiazza, indovina, anticipa.

:-) è bello sapere che le percezioni siano proprio le medesime...
In qualche modo conferma la concretezza di quel Mondo, lo rende reale a tutti gl'effetti.
Continuo a considerare Sortilegio! come la cosa più bella dopo l'uscita della Storia Infinita e del Signore degli Anelli... in termini di credibilità e originalità.

Sarebbero carine da raccontare alcune partite svolte anni fa su "La Creatura del Male", ma prevedono un po' troppi smoccolamenti e lanci del libro sullo scaffale per lanciarsi in spiegazioni dettagliate.