In origine doveva trattarsi di una stesura ludica dalle storie originali del fumetto "THE WALKING DEAD", di conseguenza ogni numero si sarebbe risolto nel libro con un numero limitato di paragrafi (ne avevo calcolato una quarantina per numero); Di conseguenza la mia idea di base era di proporre un libro contenente Capitoli (o episodi a dir si voglia) tre o quattro a seconda di come si sarebbe svolta la stesura. Ma a furia di inserire idee completamente diverse dalla serie fumettistica, onestamente mi sono sentito di "riscrivere" il tutto partendo dalle mie idee. In effetti il fumetto è stato lo scatenarsi della voglia di fare un libro game alla survival horror, ma di fatto l'impronta definitiva deriva dalla mia passione per i Film Zombeschi di Romero! Di conseguenza del fumetto è rimasto solo l'idea del protagonista di svegliarsi da un coma e di ritrovarsi in un mondo che non conosce più. Quando ho iniziato a scrivere, mi sono premesso di cercare di essere più concentrato sull'emozione ( e shock) che poteva provare uno in quelle condizioni, che poco alla volta percepisce ciò che stà accadendo. Il Lettore ovviamente sà gia cosa può trovarsi di fronte, ma ho impostato il racconto in modo che con l'esperienza accumulata ( e le scelte fatte durante il percorso/si), i, protagonista può "imparare" delle abilità utili per il futuro (non incluse nel "pacchetto base" come intelligenza,destrezza ecc...).
Ciò mi ha portato ad essere descrittivo, sulle conseguenze di un certo percorso scelto, a livello emotivo.
Ecco che per magia il primo episodio, che stò completando ( e si svolge all'interno dell'ospedale), al posto dei 40-60 paragrafi sono arrivato hai 70 (l'85% dell'episodio stesso).
Quello che mi diverte di più del tutto, è che inserisco delle "tracce" in cui un appassionato degli zombi di Romero, può individuarli.
Il concetto di base è che il protagonista riesce a capire che nell'ospedale potrebbe scoprire che cosa è successo nel mondo, ma nello stesso tempo potrebbe scegliere di cercare prima di tutto di tornare dalla sua amata moglie.
Nel modo in cui cerco di "sceneggiare" questo mio game, lo si potrebbe intuire dallo scritto che vi pongo (una sorta di trailer)che è la stesura definitiva del prologo:
LA MORTE VIVENTE PROLOGO
“Te lo dico con tutta franchezza. Fare il ricercatore biologo in un ospedale di provincia è il meglio che ti possa capitare.”
Finito di pontificare questo, guardi il tuo amico (il tuo corposo amico) infilarsi in bocca un gigantesco pezzo di polpettone. Mastica e punta il coltello verso di te continuando imperterrito il suo simposio (che tra parentesi avrai già sentito almeno ottanta novanta volte).
“Nei grandi ospedali la tua prima preoccupazione è guardarti alle spalle dal collega che vuole farti il culo per evidenziare il fatto che è più bravo di te.”
Mentre parla sorridi all’idea che il tuo amico/collega (il tuo gigantesco amico) gioca a fare il cinico, ma lo conosci troppo bene; Barry darebbe il suo braccio destro per aiutare un giovane promettente.
Anche se a dire la verità stasera è molto più eccitato del normale. Basta che non parli ancora male di Boormann….
“Certo, c’é Boormann. Quello in un ospedale di una grande città riuscirebbe a diventare dirigente in un anno, a furia di calpestare chiunque gli capiti davanti!”
Sorseggi la birra e con un sorriso cerchi di bilanciare il suo astio:
“Senti Barry, che Boormann sia un arrampicatore sociale sono con te. Ma è diventato responsabile in due anni del reparto terapia intensiva per le sue brillanti teorie….”
Barry ti toglie la parola di colpo:
“Stronzate! E’ diventato responsabile perché si scopa l’amministratrice Johanna, nonché la massima finanziatrice dell’ospedale.”
Replichi al tuo amico:
“Andiamo, è uscito con il massimo dei voti all’esame di medicina.”
Barry con uno sguardo da persona che sta per dire qualcosa di banalmente ovvio dice:
“E allora? Si sarà scopato l’intera commissione!”
Il boccone quasi ti và per traverso dal ridere. Guardi ancora Barry e ti rendi conto che c’è qualcosa che non è andato per il verso giusto oggi.
Sorseggi ancora la birra e con fare serio gli domandi:
“Non me la dai a bere Barry. Quando te la prendi così con Boormann significa che prima di tutto lui non centra niente con quello che ti è capitato oggi!”
A quel punto il tuo gioviale collega appoggia la forchetta sul tavolo e pulendosi con estrema calma, l’unto sulla sua folta barba, dice con voce bassa:
“E’ per la piccola Carol Anne.”
Metti in bocca un pezzetto di carne e con interesse domandi:
“Chi, la figlia di Osborn? Quella morsa al braccio da un animale .”
Barry alza entrambe le braccia con esasperazione:
“Ma perché, quando la gente spettegola in un ospedale, non dice mai i fatti come sono andati!”
Poi senza farti parlare continua guardandoti negli occhi:
“Non è stato un animale. E’ stato una persona… un barbone strafatto da chissà cosa.”
La forchetta ti si ferma a metà, appena qualche centimetro dalla tua bocca:
“Una persona. Veramente?!?”
Barry appoggiando i gomiti sul tavolo e appoggiando il mento sulle sue mani continua:
“Osborn stava ritornando a casa con il camioncino, dopo aver preso Carol Anne a scuola, quando ha visto una persona barcollare ai margini della strada. Pensando che si sentisse male a fermato il mezzo proprio vicino all’uomo, pensando di soccorrerlo. E cosa ti fa il tipo? Si appoggia al finestrino aperto dal lato passeggeri dove c’era Carol Anne e prima che Osborn gli domandasse cosa non andava, quel bastardo afferra il braccio della bambina e la morde staccandogli con furia una pezzo di carne! Osborn di istinto gli molla un bel pugno in faccia, l’uomo viene catapultato oltre il margine della strada, dentro il campo di mais. Vedendo il braccio sanguinante della figlia non ci pensa un attimo e a gran velocità arriva al pronto soccorso. Quasi ci entra dentro nelle sale.”
Barry riprende in mano la forchetta e infilza un altro pezzo abbondante di carne continuando il racconto:
“Ero di servizio al pronto soccorso, per questo so quello che è successo. Ho prestato subito soccorso alla piccola. Ho fatto subito tutti gli esami per vedere se quel drogato non gli avesse trasmesso qualche malattia. Il morso in sé non era grave, quindi non mi sono preoccupato più di tanto.”
Sorridi all’amico dicendo:
“Non poteva capitare in mani migliori visto che hai avuto a che fare con i virus più bastardi del pianeta! Per tè, sarà stata una passeggiata.
Barry con un gesto deciso riporta il pezzo di carne sul piatto:
“Passeggiata un cazzo!”
Si frega la barba con un certo nervosismo, poi ti guarda con fare serio:
“Neanche un’ora dopo è peggiorata! Ti giuro che le ho provate tutte. Non ho rilevato nessun sintomo di una qualche infezione conosciuta. Semplicemente il braccio della bambina si è gonfiato e la piccola ha cominciato ad avere sudori gelidi.”
Hai smesso di mangiare anche tu. Domandi all’amico:
“La febbre a che temperatura massima è arrivata e in quanto tempo?”
Barry ci impiega un bel po’ prima di risponderti. Continua a fissarti. Poi con voce quasi scherzosa:
“Niente febbre. Neanche una linea. Ho dovuto passarla a quel coglione di Boormann, in terapia intensiva!”
Rimanete in silenzio per un po’. Cerchi di riordinare le idee, ma sai che essendo un cardiochirurgo la tua competenza non serve granchè.
Il cellulare di Barry suona. Si affretta a rispondere:
“Sono Io. Dimmi Chapell, la bambina…..”
Gli occhi gli si velano di una profonda tristezza:
“Ho capito….Sì….Sono sicuro che avete fatto tutto il possibile….”
Poi Barry assume una espressione stranita, spalancando gli occhi:
“Cosa?!?... No… Non sei una competente infermiera, sei una straordinaria infermiera. Ma quello che dici….Aspetta arrivo subito!”
Si alza di scatto e con fare confuso cerca il portafogli . Insieme vi avviate alla cassa e con voce eccitata gli domandi:
“Cosa è successo a Carol Anne?”
Barry paga senza dire una parola e si avvia velocemente all’uscita del ristorante. Quando siete fuori lo prendi per una spalla facendolo girare verso di te e con voce decisa gli domandi:
“Cosa cazzo è successo alla piccola!”
Barry ti guarda come se non ti conoscesse poi sussurra:
“E’ morta meno di mezz’ora fa!”
Poi continuando verso il parcheggio adiacente ad una stazione di servizio con voce bassa:
“Ma non è questo l’assurdo….”
Assumi un atteggiamento deciso e deviando il percorso del tuo amico prendendolo per un braccio dici:
“Va bene. Guido io. Prendiamo la mia macchina. È proprio vicina alla pompa di carburante. Chiamo mia moglie e le dico che farò tardi. Ma adesso mi dici cosa ti sconvolge tanto.”
Mentre componi il numero, Barry con una voce di uno che stenta a credere a quello che sta per dirti:
“Hanno constatato il decesso mezz’ora fa….”
“Tesoro, sono John. Ho avuto un problema urgente…”
“…Mentre stavano per staccargli le sonde per portarla all’obitorio….”
“ …No. Non preoccuparti. Ho già cenato con Barry. D’accordo. Ti amo.”
“….Carol Anne si è mossa.”
Stai per inserire le chiavi nella macchina quando ti fermi:
“Come sarebbe a dire si è mossa?!”
Barry sembra parlare come in un sogno:
“Si è mossa. Allora una infermiera si è precipitata a soccorrerla…..e la bambina gli ha morso una mano staccandogli due dita….e se le è mangiate!!!”
Guardi il tuo amico con una espressione sconcertata.
Lui come se guardasse dietro di tè mormora:
“Merda.”
Tu apri la portiera e guardandolo gli dici:
“Ci sarà una spiegazione razionale, vedrai! Sali in macchina.”
Lui indicando dietro di te, con sguardo sempre allucinato balbetta:
“No…Merda..Là….”
Ti giri di scatto. Vedi un camion a rimorchio sbandare a destra e sinistra.
Dici con una calma innaturale:
“Ma cosa fa! E’ ubriaco il conducent….No aspetta! Ha qualcuno attaccato alla portiera di guida che tenta di entrare…lo afferra..”
Realizzate entrambi che il camion è in rotta di collisione con la stazione di servizio!
Cercate di scappare il più lontano possibile. Ti dirigi verso la recinzione che dista da te una ventina di metri, nella speranza di poterla scavalcare e tuffarti nel fiumiciattolo sottostante.
Il mondo intorno a tè diventa luminoso e caldo. Non serve che ti arrampichi, perché l’esplosione sembra averti dato delle ali. Voli. Tutto è di un rosso intenso.
Poi il buio ti inghiotte.
Non sai quanto tempo è passato. Ma sai che devi alzarti per assicurarti cosa è successo a Barry.
Non hai più caldo. Quando apri gli occhi scopri di non essere più alla stazione di servizio.
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In definitiva oramai che tutto è impostato di certo posso volare con la stesura dei paragrafi, ma di fatto se continua così, il primo libro conterrà i primi due episodi di una lunghezza totale di oltre i duecento paragrafi...e piuttosto decrittivi nel loro insieme.
L'Ospedale e il ritorno a casa.
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