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Qualcuno sa tradurre l'intervista a Michael Ende...?

Re: Qualcuno sa tradurre l'intervista a Michael Ende...?

Dite un po'... non assomiglia al Simo che rimorchia...?
http://www.youtube.com/watch?v=ZQXeCo90 … re=related

Danilo Baldoni
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Re: Qualcuno sa tradurre l'intervista a Michael Ende...?

A tal proposito volevo esprimere un mio personalissimo parere, non so se altri la penseranno come me:
sono dell'idea che il caro S.Jackson si sia avvalso dell'idea di Ende... un'influenza forse anche indiretta, ma secondo me molto plausibile: La Storia Infinita parla di un libro popolato da creature fantastiche, creature fantastiche facenti parte del Mondo di Fantàsia... Nessuna di queste creature risponde alle caratteristiche annoverabili fra gli umani: infatti Ende si cimenta con descrizioni molto dissimili fra loro, parlando delle più svariate razze, alcune mitologiche ed esistenti da sempre (egipani, liocorni, ecc.), altre assolutamente d'invenzione (come gli gnometti bisolitari, i pelleverde, ecc.). Questa attenta analisi delle creature che pullulano Fantàsia, fino all'assunzione di creature le più stravaganti, come a incentivare il Lettore stesso a crearne di nuove -tipi a due, tre o quattro teste, uomini divisi in due parti, ecc.- è sciorinata solo per sottolineare la stravaganza del mondo immaginato nei confronti del mondo degli uomini, tant'è che Bastiano è considerato un Figlio di Eva, cioè un uomo comune... che lì non è mai giunto prima d'allora (prima cioè di quando Bastiano decide d'entrare).
Insomma: la cosa mi ricorda molto una certa terra (di Analand) nella quale tu sei l'unico uomo possibile...
In bellezza e credibilità non saprei decidermi fra le due, ma di certo esiste eccome una relazione fra gli scritti (così come esiste una relazione tra Fantàsia e Narnia, beninteso). Forse la terra di Analand è ancora più terribile e pericolosa... un sottile pericolo sempre aleggiante nell'aria la pervadeva interamente, dandoti sempre l'idea che viverci e muovercisi fosse un gran privilegio da conservare con tutte le proprie forze.

Danilo Baldoni
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Re: Qualcuno sa tradurre l'intervista a Michael Ende...?

Non ce la faccio a non uscire dal topic: godete!
http://www.youtube.com/watch?v=Q21jdADhW30

Danilo Baldoni
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Re: Qualcuno sa tradurre l'intervista a Michael Ende...?

Danilo Baldoni ha scritto:

Però lo invito a riflettere: caro Messer Prodo: in quanti casi il fenomeno lg avrebbe potuto attraversare mari e oceani, senza il gentile intervento di qualcuno che insegna ad essere protagonisti di un libro...?

Indubbiamente è vero, e l'idea di fondo è assolutamente geniale, ma a livello narrativo non mi ha mai convinto. In particolare mi irrita il taglio un po' troppo infantile che ha imposto al racconto. Mi da l'idea che abbia avuto una trovata eccezionale, e che non abbia voluto "rischiare" fino in fondo, come per esempio ha fatto Tolkien in LOTR, affrontando le tematiche della storia "seriamente". Questo un po' pesa sul mio giudizio, e limita il mio entusiasmo. Ma tenete conto che non ho difficoltà a riconoscere la grandezza dell'autore, mi rendo conto che questa non è altro che una personalissima e discutibilissima chiave di lettura...

Prodo
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Re: Qualcuno sa tradurre l'intervista a Michael Ende...?

Beh, ovviamente gli artisti sono dei mondi, che ci possono affascinare così come disgustare...
Tieni presente comunque (si tenga presente) che più d'un critico ha ritenuto 'La Storia Infinita' capace di 'più chiavi di lettura', che è la frase di rito di qualsiasi critico letterario per dire che a qualsiasi età la lettura va a favore del Lettore... Direi che ne sia piuttosto capace, in effetti.
Non posso nascondere quel mancato appil di cui parli, ma la lettura, affrontata da adulti, assume carattere e connotazioni diverse: ti si rivolge, potremmo dire, indirettamente, o meglio, si rivolge al bambino che è in noi, e in questo caso (e solo in questo caso) potremmo dire che il libro non ha tempo...
Vi sono molti elementi per rendere la lettura succosa anche per un adulto: vi si parla d'amore, d'avventura, di desideri e di scelte... Anzi, arrivo a dire che per questi ultimi due temi la cosa si fa tanto profonda e complessa che non so fino a che punto un bambino ne possa uscire chiarificato fino in fondo...
Di certo percepirà la grandezza della cosa, ma persino per un adulto temi come l'Auryn e i consigli di Graogramàn, la Morte Multicolore, possono essere astrusi e difficilmente ragguagliabili.
Insomma: direi che senza il tramite del bambino il libro avrebbe rischiato di perdere un personaggio importante che è figlio della nostra natura disgraziata, aldilà di quali siano le nostre effettive posizioni nella vita... Di certo la cosa acquista meno fascino se la consideriamo semplicemente la storia di Bastiano.
Ma tutto il libro è una gigantesca metafora, per cui, se il suo gioco di specchi è riuscito, davvero non v'è dubbio che l'autore stia parlando del Lettore con la elle maiuscola, e che per lui Bastiano passi in secondo piano e anche in terzo.
In merito alla serietà de ISdA: qui direi che Tolkien abbia centrato di più: il suo libro è davvero commestibile per qualsiasi palato, e questo è il fascino e la marcia in più del mito e della fiaba.
La Storia Infinita non parte da subito come fiaba, ma si presenta come 'la storia delle storie', per così dire, e se non facciamo nostre le condizioni precipue che permettono questa sua connotazione, il gioco non riesce nemmeno per metà...
Però, come dicevo in altra sede, ISdA non affronta il tema della speranza, o, se si vuole, della rigenerazione e della rinascita: questo tema è difficilissimo perché se il Lettore non ravvisa nulla di tutto ciò dentro di sé, si può dire che l'esercizio tutto della lettura sia stato completamente nullo e infruttuoso.
Ma per temi del genere, vale la pena rischiare, anche di fronte a perfetti buchi nell'acqua... Direi che sia il tema dei temi, e per quanto Tolkien in quel libro abbia potuto mettere tutto se stesso (io lo amo profondamente), beh, non riesce a volare tanto in alto dal punto di vista concettuale e 'sensoriale'...
Possiamo metterla così: commuovere è operazione più semplice.
Se rigenerazioni volessimo vedere, ne ISdA, allora si consideri il libro nella sua totalità: un uomo affronta due guerre catastrofiche, non ne esce indenne ma rielabora il trauma con un autentico capolavoro... Ciò non toglie che Frodo non avrà mai più chiara, dopo di quell'esperienza, l'idea della pace interiore, e che per trovarla deve passare per lo strazio di dire addio alla sua terra e a tutti.

Esiste poi una realtà di fondo: Ende non voleva rivolgersi ai bambini, ma voleva usare un linguaggio bambino, comprensibile a tutti e specie a loro. Perché, come lui stesso ammise, le esperienze traumatiche della guerra hanno fatto sì che egli volesse rivolgersi a tutti, tramite un linguaggio semplice, privo di malizie e universale.

Danilo Baldoni
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Re: Qualcuno sa tradurre l'intervista a Michael Ende...?

-non vorrei tuttavia con questo post far passare l'idea che Ende sia l'unico autore che ami davvero: lo stesso surrealismo di cui si fa portavoce, trova già un'espressione più che matura in Poe (inizio '800, incredibile: cent'anni prima del vero sviluppo della corrente!), che amo profondamente, né posso nascondere il devoto affetto che nutro per Tolkien, padre del genere Fantasy; altresì non posso nascondere la simpatia profondissima per Howard e Lovecraft; e, continuando a parlare di surrealismo e fantasia, per Borges e Calvino...
Grazie al tuttologo, nonché mio ex-professore di Storia dell'Arte, Robertomaria Siena, e tramite un suo dibattito su you tube con l'ex prof. di scenografia, Marcello Rossetti, ho poi scoperto due autori fondamentali: Giorgio Manganelli e Tommaso Landolfi, entrambi surreali. Non vedo l'ora di leggere qualcosa di loro, forse partendo da Centuria o La Palude Definitiva...-

Danilo Baldoni
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Re: Qualcuno sa tradurre l'intervista a Michael Ende...?

Prodo ha scritto:

Danilo Baldoni ha scritto:

Però lo invito a riflettere: caro Messer Prodo: in quanti casi il fenomeno lg avrebbe potuto attraversare mari e oceani, senza il gentile intervento di qualcuno che insegna ad essere protagonisti di un libro...?

Indubbiamente è vero, e l'idea di fondo è assolutamente geniale, ma a livello narrativo non mi ha mai convinto. In particolare mi irrita il taglio un po' troppo infantile che ha imposto al racconto. Mi da l'idea che abbia avuto una trovata eccezionale, e che non abbia voluto "rischiare" fino in fondo, come per esempio ha fatto Tolkien in LOTR, affrontando le tematiche della storia "seriamente".

Sinceramente non riesco a pensare a nulla di più "serio" che mirare alla migliore educazione dei bambini. Senza contare che come dice Danilo, la storia infinita ha molteplici livelli di lettura. Ma dobbiamo ammettere che, da quel poco che lo conosco (solo tramite forum, purtroppo), Prodo sembra uno pragmatico e Ende non è proprio l'autore ideale se si ha un approccio pragmatico alla lettura... wink

monpracem
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Re: Qualcuno sa tradurre l'intervista a Michael Ende...?

monpracem ha scritto:

Prodo sembra uno pragmatico e Ende non è proprio l'autore ideale se si ha un approccio pragmatico alla lettura...

Per certi versi lo sono, per altri no smile. Comunque alla fine credo dipenda molto dall'approccio e dai gusti personali. E fose ha influito il fatto di averlo letto principalmente in età adulta, ed essermi perso la magia del libro da piccolo. Per esempio andai a vedere al cinema il film La Storia Infinita (che ha veramente poco a che fare con il libro, ma ne richiama la prima parte) in età infantile e mi ricordo che ne rimasi affascinato. Forse se avessi letto allora l'opera, e poi l'avessi riletta in età adulta (e non solo in età adulta), adesso avrei tutt'altro parere.

Prodo
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