lonewolf79 ha scritto:

Piu' che altro è un intreccio di trame e sottotrame con flashback e flashforward e molti altri elementi. Deve piacerti il genere.
Per me e mia moglie è un capolavoro.

Non è che deve piacermi il genere è che le trame secondo me sono proprio scritte male e i dialoghi sono ad effetto punto e basta. ...E vabbé è un telefilm, ma si possono scrivere decentemente anche i telefilm, è una roba fatta per mantenere alta la tensione ma senza logica.

lonewolf79 ha scritto:

Spiacente non condivido per niente.

Per me rimane una cagata pazzesca a livello di scrittura ma faccio testo fino a lì perché più di 3 minuti non li reggo.

E io non condivido quello che pensi te e poi ognuno fa come vuole.
IMHO: lo sceneggiatore pensava di aver trovato IL meccanismo narrativo perfetto metti un plot di base buttato lì che tanto anche se non arrivi al finale è meglio perché ci piazzi un cliffanger con l'episodio dopo e ciao.
Per allungare il brodo e fare della tensione metti un po' di personaggi a cazzo di cane (che su una aereo che precipita hanno un senso su una nave che esplora un pianeta alieno manco per sta ceppa)
ognuno dei quali combina dei disastri in modo stupido così s'inciampano a vicenda e la storia tira avanti (che in una storia su persone comuni ha anche senso in senso molto lato in una storia su professionisti reclutati per una missione è un po' una stupidaggine, diciamocelo)
Poi i buchi nella trama, incongruenze, robe illogiche per tenere alto l'interesse (tipo lo xenomorfo che pesa 2 quintali pur essendo rimasto in un ambiente sterile) volendo hanno senso in un telefilm zingaro non ne hanno uno che sia uno nella fantascienza

Insomma si sono accattati uno sceneggiatore che scrive sempre la stessa sceneggiatura che conta al 90% sulla sospensione dell'incredulità e butta tutto sull'effetto emotivo, difatti prende abbastanza la prima volta che si guarda alla fine però ti accorgi che è una cajata.

I tagli orrendi però non sono colpa degli sceneggiatori, quelli non riesco a spiegarmeli.

Il film è davvero poca cosa, almeno in apparenza (confido nell'arricchimento narrativo dei sequel, se mai ci saranno). La cosa più interessante, vagamente accennata ma ben presente nella sceneggiatura originale, rimane il riferimento cristologico e la mitologia complessiva legata agli architetti. L'idea sarebbe quella di alieni fortemente evoluti che girano per i vari pianeti al fine di dare vita alle nuove forme di esistenza che andranno a popolarli. Come il pianeta terra (il sacrificio mostrato nel prologo). Lo scopo rimane oscuro (guardiani del cosmo? ricerca puramente scientifica?). Fatto sta che non dimostrano remore alcuna ad annichilire le specie che non rispondono ai loro requisiti di condotta, neppure il nostro (la nave con gli aliens è diretta verso il nostro pianeta). Il motivo è che uno di loro è sceso dalle nostri parti per predicare il bene e come risultato ha ottenuto l'essere messo in croce (c'è un passaggio nel film che lega chiaramente l'anno 0 col loro passaggio sulla Terra). Che Scott sia un bollitone non lo scopriamo certo oggi e il risultato è quello che è, di sicuro non andrebbe sottovalutata la portata complessiva di una sceneggiatura ambiziosa come poche se ne sono viste recentemente (almeno in ambito blockbuster).

La sceneggiatura - ben lontana dall'essere un trattato storico o religioso - lasciava il dubbio implicito che l'immagine dell'architetto-Cristo fosse "umanizzata" per favorirne la diffusione o meglio l'accettazione da parte dei fedeli. Del resto l'iconografia legata a Cristo lo raffigura alto e dai capelli castani/biondi, talvolta con occhi chiari. Tratti tipici di un mediorientale di duemila anni fa.. Se prendiamo per buona la veste spesso idealizzata da cinema e tv (utile a rendere il personaggio affascinante al pubblico occidentale), allora potremmo anche fare un salto della fede e stare al gioco degli sceneggiatori. Se googlate dovreste trovare l'intervista fatta a Scott, in cui il regista pone diverse osservazioni su tale argomento.