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Librogame in versione variant o deluxe: cosa ne pensate?

The Hobbit

Re: The Hobbit

Beh, è una lucidissima opinione, dunque per essa avrai trovato valide basi; a tal proposito mi viene comunque da indicare una certa quale incostanza da parte mia: la prima volta che lo vidi, a parte un forte coinvolgimento emotivo, non vi trovai nulla di speciale, e in fondo non discordavo con chi lo considerava un giocattolone pieno di artifizi visivi... Mi sono ben ricreduto quando ho inteso che le tante cose che avrei voluto vedere, erano tutte più o meno sottotraccia... potremmo dire, lasciate alla bellezza del girato.
L'esattezza di alcune espressioni di sconforto di Frodo, sono, come dicevo su, qualcosa che riporta il linguaggio cinematografico quasi all'era del muto, ove si enfatizzava la vista più del detto.
Per chi non ama la prima chiave di lettura, è consigliata la visione del film pensandolo come una pellicola anni '20...

Danilo Baldoni
Cavaliere del Sole
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Re: The Hobbit

Personalmente mi ritrovo pienamente nei termini dell'epifania cinematografica descritta da Danilo qualche post addietro. Solo che nel mio caso è avvenuta durante la visione de La sottile linea rossa. Che citare Malick oggi va tanto di moda, ma nel 1998 era tutta un'altra cosa. Io, solo, nel silenzio della sala. E' stata una rinascita, cinematograficamente parlando. E quindi capisco cosa si possa provare nello scoprire l'emozione centripeta di un narrato che pone lo spettatore come perno del mondo. Solo che secondo me Lo Hobbit dovrebbe drasticamente perdere ogni velleità da prequel e trovare la propria identità attraverso il favolistico, pieno e totale, del racconto. Jackson ne ha reso appendice. Del Toro avrebbe probabilmente fatto faville.

Salsapariglia addicted
MANCOLISTA/DOPPIONI

Dies Irae
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Re: The Hobbit

Dies Irae ha scritto:

Del Toro avrebbe probabilmente fatto faville.

Io invece ho esultato quando Del Toro ha dato forfait.
Secondo me sarebbe stato un regista troppo visionario e atipico per Lo Hobbit.

Il buongiorno si vede dal mattino.
E' la giornata di merda che ti coglie completamente impreparato...

suaimondi
Miracle Blade
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Re: The Hobbit

Beh, Lo Hobbit è una larghissima interpretazione, ovviamente; un buon 80 per cento, se non più, del girato, pone fondamenta nell'invenzione arbitraria dei soggettisti e sceneggiatori.
Una storia alla quale si marca molto la mano per conferirle un'importanza che di fatto non ha, nel libro... aggiunta semmai in un secondo momento dalle classiche parafrasi di Tolkien in appendice, ove tenta di dire a sé e agli altri: perché è accaduto questo...? Valutazioni che ovviamente risultano più 'vitali' quando la storia mette lunghe radici ne La Grande Guerra dell'Anello...
Ovviamente è un po' tornare nel luogo del delitto, e dell'aspetto prettamente bucolico e agreste del vero Lo Hobbit, c'è praticamente nulla...
Siamo di fronte a un film fantasy a sé stante, potremmo dire 'liberamente tratto'. La massiccia presenza dei 13 Nani, poi, non permette di dare rilievo al vero protagonista, che emerge molto di più quando colloquia con Gollum. Il punto è che i due linguaggi non permettono diversamente: trattare Lo Hobbit con quell'accento quasi 'pascoliano' a noi italiani tanto caro, significherebbe non riunirsi nemmeno intorno a un tavolo per tirarne fuori qualcosa di commerciabile... perché ovviamente ci sarà eccome un bellissimo discorso sul merchandising.

Danilo Baldoni
Cavaliere del Sole
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Re: The Hobbit

Danilo; leggo sempre i tuoi interventi con ampio, gigantesco interesse. Puntuali, precisi e mai banali. Sono spesso un arricchimento, anche per quanti come me non si trovano necessariamente in sintonia con l'idea positiva (o negativa) di base. Ho rivisto il film, ieri, in 3D. Ambito domestico, su schermo di medio-basse dimensioni (40" 200hz). Non cambia l'opinione sulla diegesi sfilacciata, inutilmente ridondante e prolissa (permane il jingle ridanciano ogni qualvolta subentrano i nani..). Però è evidente come la struttura di talune sequenze (penso a molte panoramiche o - di contro - interni ultradettagliati) possa giovare dall'idea di una ripresa pensata all'interno delle tre dimensioni. La battaglia finale guadagna enormemente in spettacolarità, pur restando povera di intenti e di autentiche necessità narrative. Per quanto mi riguarda il brodo allungato si ingrassa in sapore ma resta fondamentalmente insipido e antipatico, sia negli intenti che nelle conclusioni.

Salsapariglia addicted
MANCOLISTA/DOPPIONI

Dies Irae
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Re: The Hobbit

Ringrazio molto per la premessa :-)
In linea di massima, il mio giudizio finale non dissimila troppo dal tuo, dacché comunque i difetti di quest'opera sono facilmente annoverabili e bene in vista; ma, come tu stesso noti, il tutto punta poi verso un allargamento dell'orizzonte cinematografico, coniando, a distanza d'un solo decennio, un nuovo modo di intendere, non tanto la ripresa, quando la qualità stessa del girato.
Ripeto la nostalgia -strana- che ebbi in sala: quella di voler quasi uno schermo più largo... come se quel 'francobollo' non mi bastasse più, per fruire al pieno del suo retrogusto l'opera in sé...
In pratica per molti versi PJ ambisce ad una sorta di 'realtà virtuale', non tanto perché propone una 'soggettiva', ma perché ha a cuore che tu ti senta parte integrante dell'allegra compagnia radunatasi.
E, per dirla tutta, mi sarebbe piaciuto uno schermo a 360 gradi, perché si leggeva chiaramente che era quasi l'intento del regista...
Ovviamente, tutto ciò non può che farmi andare in visibilio, e anche ammettendo che l'opera è altra cosa, non posso che complimentarmi per il meraviglioso risultato ottenuto; io credo -forse in questo c'è un po' dello scenografo in me- che amare il fantasy sia anzitutto la gioia di esplorare mondi diversi... e questi mondi, stavolta, non solo sono trattati con vivo realismo, ma con una tecnica cinematografica che ambisce quasi a 'toccare' con mano le cose... O almeno: questa è la sensazione parlando della magnifica Erebor, o della ancor più lussureggiante Gran Burrone, che ora ammiriamo in tutto il suo splendore...
Sei in una sorta di Disneyland della Terra di Mezzo... e, storia a parte, come non gioirne fino in fondo...? :-)
E sarebbe davvero bello, se ci fossero degli spazi così dedicati... penso che la Nuova Zelanda farebbe davvero un bel po' di soldini :-)

Ovviamente questo sistema d'intendere il cinema non può che influenzare largamente anche lo script: se ne Lo Hobbit ci sono molti punti morti, legati al paesaggio e alle lente decisioni della compagnia, qui abbiamo, più che punti morti, 'pretesti' narrativi per permettere al fruitore di godere comunque d'un 'cammino'... con tutto il mal di piedi che ogni cammino prevede -cioè: non sempre scene memorabili, ma almeno di 'trastullo'...
Però io credo che così facendo non si sia tradito quel metodo narrativo 'in soggettiva' che prevede Tolkien ne Lo Hobbit, e che senza dubbio necessitava, cinematograficamente parlando, di tutto il tempo e di tutta l'esperienza de ISdA. Ecco perché ad oggi mi ritrovo d'accordo con l'averlo eseguito dopo, e in questi termini.
Poi, di certo, dacché comunque si parla di 'materiale che andava coniato ex novo', si può discutere su quello messo in campo, e dunque se sono bravi 'scrittori' o meno... ma conoscendo i drammi che solitamente imperversano in scelte tanto ostiche e in film tanto interessati, direi che il lavoro non sia affatto male.
E, come vale per i film di PJ, a volte si tratta d'abitudine: tu parli della scena iniziale... che pure conserva un suo aspetto rurale e buffonesco molto deciso, tra il fiabesco e il comico. Tutta la parte dedicata alla Contea, è semplicemente spettacolare... la telecamera che insegue Bilbo, i piccoli dettagli di casa Baggins... PJ racconta attraverso la cura che mette nelle scene; potremmo dire, attraverso l''artigianato' del film -costumi, scene, trucco, luci, post-produzione, specie guardando alla saturizzazione dei colori... Tutto questo è film.

Danilo Baldoni
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Re: The Hobbit

Per coloro che lo desiderano, ecco che torno da un bel manifesto da edicola che così recita: "con Panorama, Lo Hobbit a 16, 90 E"; due cd, uno evidentemente contenente contenuti speciali...
Resta da capire quanto costa Panorama -?- e quanto costerebbe il cd nudo e crudo...
E si potrebbe anche discutere su quanto, poi, alla fin fine, in una storia del genere, contino gli unkut, e dunque se ci sia davvero da aspettare o meno una versione integrale (più integrale di così...???).

PS: il cd è venduto a prezzo di copertina; resta da capire il blu-ray (mondo a me ignoto) in 3d -necessita sicuramente d'un tv idoneo... Però, si parla di 25 e, che, pensando a quanto costavano in passato, e pensando al prodotto offerto, sembra poca cosa, rispetto al cd 'classico'.

Danilo Baldoni
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Re: The Hobbit

http://www.youtube.com/watch?v=pisaxtEARAE
13 minuti (come i Nani...?! Chissà...!) in compagnia di PJ, Frodo e molti altri, per promuovere televisivamente questo piccolo, gigantesco passo in avanti della cinematografia...
Credo che anche i più contrari all'operazione debbano ammettere quanto non sia cambiata, in soli dieci anni, la tecnologia utilizzata per i pupazzi animatronici... Quando fecero Gollum per la prima volta, la tecnologia sviluppata per animarlo era alquanto improvvisata, e la produzione non faceva altro che sgattaiolare intorno al set per convincere PJ a decurtare un buon numero di riprese che lo riguardavano...
Lui, con la sua solita convinzione del 'si può fare', faceva finta di niente; ma in realtà, per quanto in fin dei conti abbia stupito tutti, il realismo di Gollum, molte scene non sono così 'pulite' come converrebbe...
L'iride piatto e non sferico, la bocca che si storce in smorfie non sempre intelligibili, movimenti falsati, luce riflessa difettosa, movimenti scoordinati... questi sono solo alcuni dei difetti che è possibile notare nella creatura più difficile dei due film.
Ne 'Lo Hobbit', l'animatronica è semplicemente spettacolare... ciò che avevano allestito alla meno peggio, è ora evoluto e perfezionato, tecnologia più che collaudata, problemi di post produzione che si sanno ormai affrontare alla perfezione. Si dia un'occhiata ai Troll...
Per varietà di personaggi e creature, davvero questa trilogia non poteva essere che antecedente a ISdA.

Alcuni esempi di animatronici per il primo film -e credo anche parti del secondo, in certi casi: non ricordo alcune scene...-:
http://www.youtube.com/watch?v=-2GXUooP7RA
http://www.youtube.com/watch?v=8MWkYyr8hw0
http://www.youtube.com/watch?v=HFzRR5LJgjs
...stavolta di Gollum hanno progettato anche lo scheletro e i muscoli... spettacolare :-)
Non credo che sia propriamente semplice realizzare queste cose: c'è fatica e tempo non indifferenti, nonostante la tecnologia aiuti... io credo che appena hanno il girato disponibile (e sarà di certo la prima preoccupazione di Peter and Company), subito viene spedito agli studi grafici per la realizzazione, perché davvero queste scene sono, oltre che complesse, anche il cuore del film. Per certi versi, si può parlare di una nuova forma d'arte.

Danilo Baldoni
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Re: The Hobbit

E' disponibile il trailer del secondo capitolo:


A me pare già una noia mortale, tutto serio con questi elfi che si sparano le pose mentre fanno le solite cose da elfi. Si preannuncia inoltre l'ampio abuso di trite scene in CGI che uccideranno a tradimento ogni mio tentativo di sospensione dell'incredulità. Non oso immaginare cosa del lauto materiale base avrebbe potuto fare uno come Terry Gilliam. Oppure qualche visionario per eccellenza tipo Corbijn o Svankmajer. E sono sempre più convinto che Del Toro abbia fatto benissimo ad allontanarsi da un progetto gestito da tale megalomania produttiva. Jackson, inesorabilmente affetto da sindrome del gigantismo pare definitivamente irrecuperabile. A quanti, come me, si reputano traditi dal suo percorso registico suggerisco una maratona di disintossicazione con scaletta: bad taste-splatters-meet the feebles.

Salsapariglia addicted
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Dies Irae
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Re: The Hobbit

Ma come, Dies... mi bocci cotanto artigianato...?!
Prima mangio e poi... provo a rispondere.

Provo: perché di fronte al gusto non c'è argomentazione che tenga...
L'unica cosa che posso dire a difesa di PJ, e forse la cosa riguarda sia questa che la precedente trilogia, è che, per quanto se ne possa dire, difficilmente il Fantasy cinematografico potrà raggiungere nell'immediato futuro vette tanto alte. Tali vette, se proprio non le si volesse scorgere nella narrazione e in un prodotto mainstream, dovremmo farlo guardando alla tecnica utilizzata, alla mole di costumi e scenografie e alla varietà di effetti speciali che vi si trovano coinvolti.
Dovremmo, cioè, se non altro ammettere che i sogni che prima potevano essere solo intimi e impossibili, oggi sono una realtà. Certo: un po' poco, per la firma dell'autore che portano... ma è già un molto.
Vi sono ricchezze espressive, tanto ne Lo Hobbit quanto ne ISdA, che sono molto legate ai luoghi e al tempo in essi spesi. Ma questo cinematograficamente parlando non si può rendere che con la bellezza... e certo: ci si deve cucire sopra una 'frase d'effetto', sennò col cavolo che ti finanziano per tutta quella roba.
Questo va da sé, è il cinema; non solo: siamo noi.
Noi, perché se per molte attività artistiche si trovano ancora ostacoli insormontabili, se ancora la qualità di Lovecraft è per pochi, ad esempio... come possiamo sperare che dei film 'intelligenti', che prevedono tanti costi, possano mai essere attuati...?!
Ci si deve un po' accontentare del giostrone, e sono il primo a credere che Tolkien si meriti dippiù.
Ma anche questo è un altissimo riconoscimento, per il suo lavoro... Nessun altro titolo potrebbe avere tutto ciò.
In merito a quel che penso personalmente, credo che i dettagli stilistici della Terra di Mezzo potrebbero essere una cosa da rendersi più in una serie televisiva... con costi cinematografici, il che è cosa di nuovo impossibile.
E comunque, sempre personalmente, credo che Bakshi, più di PJ, abbia indovinato il registro narrativo idoneo: né film, né cartoneanimato, ma una via di mezzo che non disconosca la natura fiabistica e la natura realistica.

THE END

Danilo Baldoni
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