Quando parlo di true path io mi riferisco alla accezione B, cioè esiste solo un'unica via per arrivare alla fine. O magari non è proprio solo una, ma al massimo sono un paio e se fai anche una sola scelta che ti porta fuori dal path non ti è nemmeno concessa la possibilità di rientrare.

Faccio un esempio: in Trial of Champions, un libro della collana Fighting Fantasy, quando entri nel labirinto già al primo bivio prendere la direzione sbagliata significa fallire la missione. Te ne rendi conto solo alla fine, quando ti accorgi che non hai tutti gli oggetti che ti servono per uscire dal labirinto del Barone Sukumvit, ma il tuo destino è segnato sin da quella primissima scelta, sulla quale non hai alcuna possibilità di correzione.

Così non mi piace, perché è come se l'autore invece di raccontarmi una storia nella quale IO sono il protagonista, mi abbia infilato in un labirinto per topi e si stia divertendo a vedere quante volte finisco in un vicolo cieco prima di uscirne. Che per me non è lo spirito giusto di un LibroGame.

Poi, per carità, sono comunque un appassionato e gioco di tutto. Credo che dopo aver giocato Leggende&Malefici non c'è nulla che possa spaventarmi!

Amici, pensate un adige che io da ragazzino data la complessità del Trve Path de La Creatura Del Male, pensavo addirittura che il grande Steve avesse cannato la riorganizzazione dei rimandi ai vari paragrafi, perchè per mesi giravo in tondo a vuoto come un giroscopio su ghiaccio secco in ambiente non entusiasmante da leggere in quanto privo di atmosfera!
E questa rigorisità nel Trve Path, anzichè irritarmi, mi faceva inspiegabilmente ancora di più amare Il suddetto librogame, e di conseguenza anche Steve (amore socratico, s'intende!).
Comunque, se già al primo bivio sbagliato a inizio libro si procede in una lunga dead end, la colpa non è dell'autore, ma della sfortunata e letale conformazione di tale dungeon o degli eventi che portano poi all'epigono ehm epilogo nefasto!
Insomma, avrete capito che mi erigerò sempre come stremato difensore del truepathismo più spinto!
A voi haters del true path chiedo amici: vi infastidisce di più il true path geografico o quello situazionale?

drystan ha scritto:

Quando parlo di true path io mi riferisco alla accezione B, cioè esiste solo un'unica via per arrivare alla fine. O magari non è proprio solo una, ma al massimo sono un paio e se fai anche una sola scelta che ti porta fuori dal path non ti è nemmeno concessa la possibilità di rientrare.

Faccio un esempio: in Trial of Champions, un libro della collana Fighting Fantasy, quando entri nel labirinto già al primo bivio prendere la direzione sbagliata significa fallire la missione. Te ne rendi conto solo alla fine, quando ti accorgi che non hai tutti gli oggetti che ti servono per uscire dal labirinto del Barone Sukumvit, ma il tuo destino è segnato sin da quella primissima scelta, sulla quale non hai alcuna possibilità di correzione.

Così non mi piace, perché è come se l'autore invece di raccontarmi una storia nella quale IO sono il protagonista, mi abbia infilato in un labirinto per topi e si stia divertendo a vedere quante volte finisco in un vicolo cieco prima di uscirne. Che per me non è lo spirito giusto di un LibroGame.

Poi, per carità, sono comunque un appassionato e gioco di tutto. Credo che dopo aver giocato Leggende&Malefici non c'è nulla che possa spaventarmi!

anche perchè in quelle situazioni ti spacchi la testa a tentare di capire DOVE hai cannato strada e di solito NON hai nessun indizio per scoprirlo! a me cascano le palle

Boole ha scritto:

anche perchè in quelle situazioni ti spacchi la testa a tentare di capire DOVE hai cannato strada e di solito NON hai nessun indizio per scoprirlo! a me cascano le palle

E anche a me!

v_alfano ha scritto:

Spiega cosa intendi con questi due termini!

Geografico: devi prendere la direzione giusta in una foresta/città/grotta ecc.

Situazionale: devi tirare la leva giusta, afferrare la fune giusta, dire delle cose precise a una persona, non uccidere un certo personaggio, ecc.

Per me quello geografico è il peggiore perché quasi sempre è quello in cui non hai indizi per compiere la scelta corretta. E quasi sempre il geografico determina la tua conoscenza del situazionale: se giri a destra incontri quel personaggio, o leggi quella pergamena, che ti dice quale leva tirare, quale persona cercare, quante volte bussare sulla bara del demone, ecc.