E' incredibile... questo film su Conan c'ha fatto dire più o meno la stessa cosa a tutti :-)
Proprio così: fra l'altro è scoraggiante vedere come una delle penne più abili e prolifere del '900 sia così... sottovalutata, quantomeno, in ambito registico.
Quando ci sono titoli come 'L'Ora del Dragone' che fanno venire letteralmente la pelle d'oca, e più che originali, freschi e innovativi da qui ad almeno un duecento anni...

PS: le cose che invece mi sono piaciute di Solomon Kane, sulle quali magari varrà la pena approfondire:
1) Il coraggio d'affrontare un personaggio non semplice, da portare allo schermo (dunque sfida ardua), e soprattutto, appartenente alla cosmologia howardiana, così generosa nei confronti di tanti libri e film ma così poco tenuta in considerazione -forse per problemi di diritti? Può darsi, dacché qualcuno se ne appropriò...
2) L'atmosfera dark che si respira dall'inizio alla fine, qualcosa che ci potrebbe riportare forse a film come Il Corvo; quest'atmosfera dark, però, non è mai stata affrontata per tratteggiare un film semistorico ambientato nel '600, e la cosa è davvero ben azzeccata...
3) La commistione di elementi storici e d'invenzione; questa l'ho particolarmente gradita...
Di certo è proprio tipico di Howard, ma è davvero bello il gusto 'dell'esagerazione' in un film che invece mantiene una sua credibilità di contesto; è realistico al punto giusto e fantasioso al punto giusto...
4) La profondità del personaggio; è vero che non è fedele alla carta, ma altrettanto vero è che non è cosa per nulla semplice, addentrarsi in problematiche così ostiche da un punto di vista narrativo come il senso di colpa, l'allontanamento dalla propria natura malvagia e la voglia di acquistare una nuova identità. Nel film vengono in pratica affrontati 4 Solomon: 1) Il Solomon bambino, vittima dei soprusi e delle angherie del fratello maggiore 2) Il Solomon sicario e mercenario, che rischia solo per ricchezza e potere 3) Il Solomon pentito di tali malefatte, il quale cerca di sfuggire all'emissario di satana e di redimersi 4) Il Solomon che dovrà tornare a uccidere proprio per trovare una soluzione ai propri dilemmi...
5) Come dicevi te, J., l'intromissione dell'elemento magico stavolta pienamente inserito nelle leggende e nel folclore inglesi, con quel gusto dell'esagerazione che mai guasta, in un fantasy...
6) L'ottima credibilità dei costumi e delle scene; i tempi del film davvero ben misurati. La fotografia così curata nel dettaglio... Alcuni movimenti macchina davvero spettacolari, come dal basso all'alto, in rallenty, quando Solomon raccoglie il mantello da terra e se lo mette fra le spalle, come a sottolineare qual è l'elemento che fa di questo personaggio un vero personaggio (pensavo fosse aiutata dal computer, invece ho scoperto che è tutto vero costume e vero gesto dell'attore... fra l'altro un buona la prima :-); oppure il movimento macchina da sinistra a destra che coglie Solomon prima di entrare nella chiesa sconsacrata, e che poi sale cogliendo il pretesto di un tetto mancante per descrivere lentamente i passi del personaggio, la neve che s'è infiltrata, i corvi che il nostro 'occhio' coglie e spaventa.
7) La bravura del cast, caspita... e anche della direzione. Solomon è credibilissimo; anzi... E' LUI! E questo è molto raro per una trasposizione... Fra l'altro è lui ed è maledettamente bravo: non si nota alcuna disgiunzione tra attore e personaggio... diversamente da Conan, invece; però io credo che sia molto azzeccato: doveva lavorare meglio il trucco, il costume... storia e direzione.

http://www.youtube.com/watch?v=iA2f5OK9P8s
Un altro film 'fantasy', ma nemmeno troppo... che mi piacerebbe condividere; diciamo piuttosto una fiaba moderna...
Ende la scrisse nel '73, una volta trasferitosi a Roma, presso Genzano, nella sua villa Liocorno immersa nel verde; posto, questo e più in generale l'Italia, che saranno per lui vero e proprio fermento d'ispirazione...
Il film non è epico, per così dire: lo stesso Ende, che pure presta il suo volto a inizio film, non lo trovò eccezionale, nonostante il suo notevole contributo alla sceneggiatura. Ne sono in parte legato; primo perché saltuariamente sentivo parlare a casa d'uno zio sceneggiatore, che mai conobbi quando in vita... e quando, comprato il rarissimo dvd, ne riconobbi il nome (Marcello Coscia), l'emozione fu forte-forte, perché non pensavo avesse mai lavorato gomito a gomito col mio mito...
Secondo perché il film ha le scene di Danilo Donati, che è a mio avviso il più importante scenografo del dopoguerra.
Terzo... come non godere del piccolo, buffo cameo iniziale di Ende...? Sembra davvero uscito da uno dei suoi libri... un libraio dal sapore magico :-)

PS: mi piacerebbe se prima o poi qualcuno postasse osservazioni su 300 o il Bewolf...

Sì, è un bel filmetto... poi io ho un debole per il personaggio, come dire... bambino timido americano che dentro di sé cerca il riscatto... :-) Da piccolo mi ci immedesimavo molto in personaggi del genere.
Mi piace come è raccontato, i colori... e anche come sono stati diretti i ragazzi; lei è semplicemente fantastica, e sembra davvero un piccolo elfo reperito nelle foreste limitrofe... :-)
Mi piace anche l'ottimo connubio realtà/fantasia, che era esattamente i giochi che forse ognuno di noi ha un po' fatto a quell'età (io ero meno portato per il pallone e molto più per questi)... Mi fa piacere ti sia piaciuto, una buona notte!

Dies Irae ha scritto:

- Man of Steel, sia meglio che peggio di quanto pensassi. Meglio perchè riesce a fornire qualche scorcio di meraviglia quando meno te lo aspetti (il prologo.. il primo volo..), peggio perchè cade proprio laddove ci si aspetta che irrobustisca le fondamenta del personaggio (caratterizzazioni debolissime.. un villain malamente approfondito..). Molta distruzione francamente immotivata e illogicità macroscopiche che la sceneggiatura non tenta di mascherare minimamente.

io l'ho trovato veramente pessimo, proprio per il "meglio" che lasciava presagire con un epilogo ben ritmato e scenograficamente di ottimo impatto (pur essendoci delle illogicità anche qui).
inoltre è quanto di più lontano dal fumetto si possa immaginare (come filosofia del personaggio, non come trama, che viene inevitabilmente e giustamente adattata).
ultimo ma non per importantanza, sono rimasto davvero frustrato dagli spunti buttati lì e non sfruttati: il paragone cristologico appena accennato (kal-el ha 33 anni, e in una scena in chiesa viene sempre inquadrato con alle spalle vetrate con immagini di santi) poteva fungere interamente da perno della vicenda, con il conflitto tra umano e divino all'interno di un personaggio che è effettivemente entrambi (un po' alla dottor manhattan in watchmen); questo superman invece è stato "ridimensionato" nelle sue capacità in modo da non mettere gli sceneggiatori nell'imbarazzo di gestire un semidio, che viene ridotto alla stregua di un ironman. un vero peccato. in quest'ottica ne poteva uscire sul serio un capolavoro.

poi capiamoci: rispetto a superman returns è un film eccelso, solo che sembra un po' decentrato, spostato più sul fantascientifico: è più una storia di krypton che di superman. pollice in giù dal canto mio.. nemmeno russel crowe può salvarlo dal baratro di certe scenette ridicole.
va detto che l'attore è calza a pennello con la parte.