Re: Films
Peccato che non verrà tradotto.
Io l'ultimo di Miyazaki l'ho visto l'anno scorso al festival di Venezia, è deludente perchè il maestro negli anni ci ha viziato con film moooolto più belli, direi che comunque va visto, è molto lungo e contiene una marchetta all'Italia e allo spirito italiano notevolissima (già c'era in Porco Rosso), e qui potremo aprire un dibattito sul legame che c'è tra l'Italia e il Giappone, così distanti geograficamente e culturalmente e così uniti in una reciproca ammirazione quasi morbosa.
E' un film molto film e meno fiaba rispetto agli altri.
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Re: Films
Mimimmi ha scritto:Peccato che non verrà tradotto.
Chi te l'ha detto? Il film di Takahata è stato annunciato da Lucky Red la scorsa settimana, e verrà adattato da Gualtiero Cannarsi, che già ha curato l'edizione italiana di quasi tutti i film di Miyazaki. Dovrebbe però uscire soltanto per l'home video, salvo studiare l'eventualità di un'unica giornata di proiezione, come è accaduto per altri film dello Studio in tempi recenti.
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Re: Films
Pochi giorni fa ho letto un articolo su Wired sui film usciti nel 1984 e che quindi compiono 30 anni
http://www.wired.it/play/cinema/2014/07 … film30anni
è incredibile come quasi contemporaneamente siano usciti così tanti film così vicini nello spirito dell'avventura, del sense of wonder, dell'essere fanciullo.
In ordine sparso troviamo Ghostbusters, Gremlins, All'inseguimento della pietra verde, indiana jones 2, footloose, beverly hills cop, starman, karate kid, 16 candles, nightmare, la storia infinita, terminator (ma anche il capolavoro C'era una volta in America, sicuramente nella mia personale top ten e forse proprio sul podio)...
Tra i tanti mi mancava proprio un film che ho visto ieri sera: In Compagnia dei Lupi. Favoloso! Una storia cupa, temporalesca, un rito di passaggio dall'infanzia all'adolescenza in compagnia del folklore, di caminetti scoppiettanti, di sagge nonne e di storie dark.
Da vedere!
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Re: Films
Mimimmi ha scritto:[...] potremo aprire un dibattito sul legame che c'è tra l'Italia e il Giappone, così distanti geograficamente e culturalmente e così uniti in una reciproca ammirazione quasi morbosa.
Io non generalizzerei. L'Italia di Porco Rosso è un paese ipotetico e immaginato, sognato più che visto, nel quale confluiscono una serie di suggestioni - tra verità storica e invenzione letteraria - che tendono a fornire dell'Italia una versione esotica sul tipo di quella che, reciprocamente, potevano avere gli italiani assistendo alla 'Madama Butterfly'.
'S'alza il vento' è un film di natura completamente diversa, decisamente atipico nella filmografia di Miyazaki: volendo concentrarsi specificamente sulla realtà storica dei personaggi descritti, Miyasan scende in un'analisi del dettaglio per lui inconsueta. Gli aerei di Porco Rosso erano dei feticci, dei giocattoloni da otaku, quelli di 'S'alza il vento' sono concentrati di tecnologia descritti con minuzia da ingegnere. Di conseguenza anche la rappresentazione del personaggio Caproni, avendo tutt'altra finalità, ha anche tutt'altro spessore.
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Re: Films
Mi spiace ma ti sbagli di grosso. Miyazaki non ammira un paese ipotetico, nè un paese "sognato", nè un immagine feticcia di un paese favoloso costruito su stereotipi più o meno veritieri. Miyazaki ammira l'Italia ed ammira in particolare una delle nostre eccellenze storiche: il genio e gli ingenieri italiani. Nello specifico gli ingenieri aereonatici, essendo appassionato di aereonautica. Non è una fissazione recente, non riguarda solo Porco Rosso o Si Alza il Vento, il maestro è da sempre fissato con gli idrovolanti (guarda Conan per esempio) e gli italiani hanno sempre costruito delle macchine eccezionali. Il Fascismo diede un'impulso enorme a questo tipo di mezzi aerei, perchè l'Italia è una penisola ed ha un territorio frastagliato quindi perchè costruire enormi piste di atterraggio quando gli aerei possono planare sul mare? Almeno questa all'epoca era l'idea, la storia ha preso altre strade e gli idrovolanti sono caduti in disgrazia. Ma di certo non è un caso che Porco Rosso sia ambientato in Italia e sia ambientato durante il fascismo. Non c'è niente di favoloso o esotico: Caproni è un personaggio storico (http://it.wikipedia.org/wiki/Caproni), l'idrovolante di Porco Rosso è il Macchi M3.3 (http://it.wikipedia.org/wiki/Macchi_M.33) altro che otaku o giocattoloni sono aerei veri, e sono aerei italiani, puoi sembre dubitare, ma questa è ammirazione vera per cose storiche e molto specifiche.
PS: questo idrovolante è il Bartini-Beriev, idrovolante sovietico, ingeniere italiano:
Come dire, non ti ricorda qualcosa di Conan il Ragazzo del Futuro?
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Re: Films
Si "qualcosina" ti è sfuggito mi sa!
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Re: Films
Heimdall di Bifrost ha scritto: Il film di Takahata è stato annunciato da Lucky Red la scorsa settimana, e verrà adattato da Gualtiero Cannarsi, che già ha curato l'edizione italiana di quasi tutti i film di Miyazaki. Dovrebbe però uscire soltanto per l'home video
Proprio quello che non m'interessa: per vederlo a casa lo pesco, e così lo ascolto in giapponese, mentre è l'impatto del grande schermo che per un film del genere è insostituibile; non posso che rallegrarmi del fatto di essere passato per caso davanti al cinema proprio prima dell'ultimissima proiezione.
Suppongo giù che diventerà uno di quei pochissimi film che non ho mai il coraggio di rivedere, perché non voglio scoprire che effetto mi fanno su piccolo schermo.
Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.
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Re: Films
Charles Petrie-Smith ha scritto:Proprio quello che non m'interessa: per vederlo a casa lo pesco, e così lo ascolto in giapponese, mentre è l'impatto del grande schermo che per un film del genere è insostituibile; non posso che rallegrarmi del fatto di essere passato per caso davanti al cinema proprio prima dell'ultimissima proiezione.
Il posto di un film è al cinema, su questo non ci piove, in particolare per un prodotto dall'animazione estremamente peculiare come quest'ultima opera di Takahata. Però un blu-ray è meglio di niente anche se, come ho scritto, i distributori italiani (che i kami ce li conservino!) stanno effettivamente pensando all'opportunità di proporlo al cinema in un'unica giornata.
Non è che lo facciano perché vogliono penalizzare in qualche modo Takahata: gli è che la distribuzione cinematografica ha dei costi, sia per i distributori sia per gli esercenti e segue regole che non mi sono ancora del tutto chiare. Mi pare di capire - ma mi posso sbagliare - che la maggior voce in capitolo ce l'abbiano gli esercenti e, tra questi, le grosse catene di franchising, Uci Cinemas, The Space, e via dicendo: se questi ritengono che il film non sia profittevole, semplicemente non lo prenotano e non lo programmano.
Ad ogni buon conto, in occasioni passate, anziché lanciare il film allo sbaraglio e lasciare che scattasse questo meccanismo, Lucky Red - che si è fatta i suoi conti e le sue riflessioni - ha provato a proporre la giornata-evento: cose del tipo solo un giorno di proiezione, oppure due-tre giorni ben definiti. È accaduto così per l'ultimo film di Miyazaki Goro e per i due di Miyazaki Hayao riproposti in una nuova edizione (Mononoke e Chihiro), e la cosa ha funzionato: i fans si segnano la data sul calendario, si dànno appuntamento, le sale sono piene e sono tutti felici, al punto che alcune sale, visto il buon esito della vicenda, hanno provato a proporre i vari lungometraggi per alcune giornate supplementari, cosa che non sarebbe avvenuta se si fosse semplicemente rilasciato il film lasciando la scelta all'arbitrio delgi esercenti.
Sul film di Takahata sono probabilmente più titubanti perché se da un lato ha lo status di capolavoro (come tutti gli altri film di Paku-san, a mio modesto modo di vedere), dall'altro è oggettivamente complesso e rischia il flop commerciale: non scordiamoci del resto che, mentre i film di Hayao sono ai vertici di tutte le classifiche giapponesi di sempre, quelli di Takahata hanno faticato anche in patria e in particolare il penultimo, Yamada-kun, è stato un pesante fiasco commerciale, che ha rischiato di far chiudere lo Studio e che ha determinato lo stop creativo di Paku-san (imposto e auto-imposto) per oltre dieci anni. Da questo punto di vista purtroppo non biasimo Lucky Red, anche se spero anche io di riuscire a vedere al cinema il testamento artistico di uno dei miei registi preferiti.
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