lonewolf79 ha scritto:

La distribuzione in Italia ha sempre fatto notevolmente pena, visto che ovviamente favoriscono film che possono dare profitti.

Per me la Lucky Red è e resta benemerita perché da quando ha acquisito i diritti dei Ghibli ha proposto parecchie pellicole in italiano, quasi tutte con passaggi cinematografici di almeno una giornata: di Miyazaki manca il solo Nausicaa, ma è in arrivo, mentre di Takahata mancano ancora Omohide poroporo e una riedizione decente di Hotaru no haka, 'Una tomba per le lucciole'.
Inoltre sono stati proposti 'Arrietty' di Yonebayashi e i due film di Goro: il tutto con sontuosi adattamenti per mano del più profondo conoscitore Ghibli che abbiamo oggi in Italia, Gualtiero Cannarsi. Personalmente non posso che essere più che soddisfatto.

E, a questo proposito, riporto il link di una splendida intervista a Cannarsi, da leggersi tutta per capire che tipo di scrupolo ci sia alla base del suo lavoro e, se vogliamo, per accostarsi con cognizione di causa all'ultima opera di Miyazaki Hayao: http://www.badtaste.it/2014/09/15/si-al … tto/95350/

Questa sera mi sto guardando In Time. Secondo me l'idea di fondo del film sarebbe perfetta per i librigame.
Dateci un'occhiata....

lonewolf79 ha scritto:

ma il cinema in generale come l' arte e il resto non si sa perchè l' italia c' investe pochissimo (motori in altri paesi di Pil)

Calcolando le centinaia di milioni che lo Stato (tramite la Rai) ha gettato al vento finanziando "opere d'interesse culturale" che non incassavano un decimo (il film celebrativo dei 150 dell'Unità, Noi Credevamo, un mattonazzo agiografico e poco originale, costò 12 milioni di euro e ne incassò 300,000)...

Se devo pensare a cosa tagliare i fondi, il cinema italiano è al primo posto. E lo dice uno che VIVE di cinema.

Jegriva ha scritto:

lonewolf79 ha scritto:

ma il cinema in generale come l' arte e il resto non si sa perchè l' italia c' investe pochissimo (motori in altri paesi di Pil)

Calcolando le centinaia di milioni che lo Stato (tramite la Rai) ha gettato al vento finanziando "opere d'interesse culturale" che non incassavano un decimo (il film celebrativo dei 150 dell'Unità, Noi Credevamo, un mattonazzo agiografico e poco originale, costò 12 milioni di euro e ne incassò 300,000)...

Se devo pensare a cosa tagliare i fondi, il cinema italiano è al primo posto. E lo dice uno che VIVE di cinema.

I fondi al cinema vanno riorganizzati non tagliati.
Per "noi credevamo" l' ho visto al cinema e sinceramente mi è piaciuto molto. Mattonazzo non direi proprio, anzi la scelta degli eventi è ben fatta.