Ho letto il Corto la settimana scorsa, ma mi sono preso un po' di tempo perché mi trovavo in difficoltà nel dare il voto. Il mio commento, oltretutto, sarà monco: per farlo bene dovrei fare paragoni continui con un altro racconto, per spiegare perché l'altro mi piace più di questo... Ma non posso farlo: sono certo che l'autore dei due sia lo stesso, quindi non voglio dare riferimenti precisi a chi si affanna nel Totoautori!

Questo è un Corto superbo. Il ricalcare con garbo e sagacia il mondo deveriano riesce al 100%, e il finale si incastra alla perfezione nella saga di Lupo Solitario. La parte game è eccezionale per varietà e longevità. Finalmente Combattività e Resistenza hanno una variabilità accettabile, e i Trucchi sono spettacolari. La difficoltà è alta, ok, ma si nota che è una scelta dell'autore e non uno sbaglio in fase di progettazione/editing. La mappa è sfruttata in modo eccellente e i vari obiettivi raggiungibili gli danno una rigiocabilità inferiore solo a... No, ho detto che non lo dico.

Non trovo sia un problema il paragrafo multi-Zall. Ho accettato pacificamente il paragrafo 20 del racconto di Kingfede dello scorso anno, un paragrafo che ne conteneva 12. Seguiamo la regola aurea: se il Regolamento non lo vieta, allora si può fare!

Quello che mi è piaciuto poco:
- la tabella dei risultati di combattimento poteva essere semplificata, oppure le perdite di resistenza ridotte. Difficile non lasciarci le penne al primo scontro. È anche vero che la mia jattura ai dadi è conclamata (vedi primo Corto di quest'anno).
- lo stile zoppica: nulla di eclatante, ma spesso è pesante e ci sono alcuni passaggi a vuoto. Oltre al terribile inciso "nonostante lo vorresti davvero tanto", che fa accapponare i capelli ho individuato una manciata di refusi e alcuni scambi fra "zampe" e "gambe".
- non viene mai richiesto di consumare un Pasto, quindi l'indicazione di perdere 1 punto di Resistenza che si trova nel Registro di Guerra è un rimasuglio di un regolamento precedente.
- al 16 o la suddivisione dei risultati della tabella del destino è sbagliata o manca una casistica.
- al 33 si parla di una Pentola di Metallo, dovrebbe essere Ferraglia.
- lo Zall "F" si incontra comunque, io lo avrei messo al 30.
- la vittoria sull'Helghast è un po' tirata per i capelli, ma è una licenza prosaica che ci sta.
- alcune frasi sono copiaincollate fra paragrafi diversi: ad esempio, il terribile inciso "nonostante lo vorresti davvero tanto", che fa drizzare gli occhi lo trovo al 10, 23 e 26. Io non sopporto il copiaincolla. Lo spazio è limitato, autore: perché ripetere qui qualcosa che potrò leggere in una seconda lettura? Piuttosto, raccontami qualcosa di diverso che mi dia lo stesso risultato, dai qualche sfaccettatura in più alla pietra preziosa che è il tuo racconto. Sfrutta lo spazio per dirmi qualcosa in più, caspita!

Poi c'è il titolo, che non mi è piaciuto per niente. O è una ricalcatura fatta male di Trappola per topi della Christie, o non c'azzecca proprio niente. Se c'è un astuto gioco di parole non lo trovo. Ok, sono tre parole su quindici pagine, ok: però sono le prime che leggo, la prima impressione sul racconto nasce da qui. Dice un qualche guru della comunicazione, commentando l'importanza della prima stretta di mano al primo incontro: "non avrai mai una seconda occasione per presentarti la prima volta".
Quindi, dal punto di vista tecnico dovrei andare oltre il 9. Eppure questo Corto non è riuscito a coinvolgermi come altri; forse ho uno scarso feeling con i Nukkin, forse mi piace una scrittura più asciutta. Di sicuro mi sarebbe piaciuto avere una missione più chiara già dal primo paragrafo, un obiettivo preciso diverso da: trovo il bimbo allora lo devo riportare dai suoi - consegno il bimbo allora ritorno a casa...

È (anche) per questo che il mio voto si abbassa, pur rimanendo il più alto che abbia mai dato. Autore, hai fatto un lavoro magistrale e hai meritato il privilegio raro di un editing stilistico dal terribile Gpet - privilegio che ho goduto anch'io per un racconto del quale prima o poi vi parlerò...
Hai fatto un lavoro magistrale ma, ahimè, non mi hai emozionato, come avevi fatto con... ah, no, ho detto che non lo dico!