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Librogame in versione variant o deluxe: cosa ne pensate?

La waterloo del fantasy: UNIKA!

Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!

Beh, il romanzo moderno non nasce con i lettori, ma con lettrici: erano le donne a leggere Richardson così come sono le donne oggi a leggere la narrativa moderna, che sia spazzatura come Twilight e le sfumature colorate oppure narrativa d'intrattenimento più dignitosa coem può essere, per fare un esempio, La ragazza con l'orecchino di perla, sino agli scrittori di romanzi più validi ancora. I dati sono incontrovertibili: la narrativa è letta e tuta in vita dalle donne.
Però non erano solo medioborghesi, le lettrici di Pamela: grazie allo sviluppo della scolarità anche molte domestiche e contadine avevano accesso alla lettura, nell'Inghilterra del sette-ottocento.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!

Yaztromo, è ovvio: se mi parli di francesi, loro hanno Re Artù.
Se mi parli di inglesi, Tolkien ha rosicato e ha coniato ISdA.
Se mi parli di italiani... noi siamo stati troppo moderni, per permetterci di avere un passato; è ovvio che questi ci freghino... Loro hanno conosciuto il medioevo: da noi il medioevo è la modernità, cosa pretendiamo...?
Quando Calvino vuole fare una sorta di Fantasy col Cavaliere Inesistente, prende la Francia, non l'Italia...

La nostra bellezza, in panorami, poesia, cortesia popolare, non ci permette di sviscerare il medioevo 'dentro di noi', ovvero quella stagione torbida dove la barbarie è concessa...
Noi potremmo essere forti in storie e fiabe alla Lady Hawke, come spesso se ne leggono, pur se fiacche; dove cioè il cammino folcloristico si mischia alla credenza popolare, al credo religioso e alla fiaba.
Noi non abbiamo un medioevo barbarico... i romani sono stati i più violenti al mondo, ma la disciplina, la tradizione, il diritto giuridico... sono molto di più queste, le cose che si ricordano.

Danilo Baldoni
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!

Danilo Baldoni ha scritto:

Che le etnie italiane -dacché non si può parlare dell'Italiano- non permettono un'identificazione comune, come può avvenire con una figura mitologica eticamente e sociologicamente plausibile come lo Hobbit.

Da come parli sembra che tu non abbia mai sentito parlare delle diivisioni mai sopite tra Scozzesi, Gallesi, Irlandesi, inglesi del nord, del sud-ovest, del sud-est... oppure, se preferisci tra Francesi del nord e del sud, Tedeschi dei vari Lander....
L'Hobbit non e' una "comune figura mitologica", ma una invenzione letteraria tolkeniana che va a creare una comune mitologia sulla carta e a posteriori.
Un'operazione del genere in Italia sarebbe stata un deprecabile "sacrilegio"? Probabilmente si, purtroppo...

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!

Yaztromo ha scritto:

Danilo Baldoni ha scritto:

Pensando a questo, è noto ormai che la scrittura e dunque la lingua che s'è imposta sulle altre sia l'inglese, e questo a partire dal '700...

Si e no.
In Francia e Germania producono, leggono ed esportano con successo i loro autori. Sono certo che la stessa cosa accade anche in altre nazioni, anche se ho minore conoscenza diretta.
Essere un autore italiano sembra quasi essere un demerito se non una penalita', in Italia.
Non pretendo di rovesciare il mondo, ma mi piacerebbe che ci fosse un po' piu' bilanciamento. Giusto un pochino.

Non direi, la New Italian Epic ha fatto trend... è semplicemente nel Fantasy, che siamo a dir poco fiacchi.
http://it.wikipedia.org/wiki/New_Italian_Epic

Danilo Baldoni
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!

Yaztromo ha scritto:

Danilo Baldoni ha scritto:

Che le etnie italiane -dacché non si può parlare dell'Italiano- non permettono un'identificazione comune, come può avvenire con una figura mitologica eticamente e sociologicamente plausibile come lo Hobbit.

Da come parli sembra che tu non abbia mai sentito parlare delle diivisioni mai sopite tra Scozzesi, Gallesi, Irlandesi, inglesi del nord, del sud-ovest, del sud-est... oppure, se preferisci tra Francesi del nord e del sud, Tedeschi dei vari Lander....
L'Hobbit non e' una "comune figura mitologica", ma una invenzione letteraria tolkeniana che va a creare una comune mitologia sulla carta e a posteriori.
Un'operazione del genere in Italia sarebbe stata un deprecabile "sacrilegio"? Probabilmente si, purtroppo...

E lo so, ma da come parli te, sembra tu non sappia che da noi i dialetti cambiano ogni dieci chilometri... :-)
Se parliamo d'invenzioni, un'invenzione è tanto più difficile quanto più ha da lottare con fisiologie diverse, specie di cultura e pensiero... penso che l'Italia da questo punto di vista stia a posto.

Danilo Baldoni
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!

Danilo Baldoni ha scritto:

Non direi, la New Italian Epic ha fatto trend... è semplicemente nel Fantasy, che siamo a dir poco fiacchi.

Mi scuso, evidentemente me la sono persa (all'universita' ho seguito un po' la "storia" Luther Blisset...). Sono riusciti a trovare interesse anche fuori dall'Italia?

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
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Yaztromo
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!

Nulla; se pensi che c'è Saviano, penso che una sua risonanza l'ha eccome... alcuni l'annoverano dentro, altri no... diciamo che almeno di sguincio c'è, e dà risonanza al tutto. Come i Green Day per la Look Out records...

Danilo Baldoni
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!

Danilo Baldoni ha scritto:

E lo so, ma da come parli te, sembra tu non sappia che da noi i dialetti cambiano ogni dieci chilometri... :-)

Forse non i dialetti, ma gli accenti in Scozia e in Yorkshire cambiano con simile frequenza, e si tratta di accenti pesanti, che creano barriere comunicative importanti. E qui mi limito solamente alle mie esperienze personali.
Se poi vogliano andare a vedere le vere "lingue locali" (non le chiamerei dialetti) che ci sono nelle isole britanniche ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli...
Sempre alibi...

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
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Yaztromo
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!

Titolo: La cultura degli alibi
Sottotitolo: non e' insuperabile, nemmeno in Italia. Ci sono le prove provate.

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
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Re: La waterloo del fantasy: UNIKA!

Ma no, non parlare di alibi...
Il problema è molto più esteso e molto più serio: quando ti parlo di dialetti, ti parlo di diversità di caratteri, e quindi in pratica di idiomi che si fondono tanto quanto il sangue che circola nelle vene di tutti...
Siamo una penisola, e dunque un porto di mare per miriadi di popolazioni che si sono mosse o a conquista o ad occupazione. Questo non permette di identificarci con qualcosa di plausibile e 'tipicamente italiano'...
Pinocchio parla dell'uomo in senso lato; il libro Cuore riunisce tutti gl'italiani sotto la loro bandiera, costituendo un arlecchino letterario...
Quando scrivo LEdGR, mi sgravo della responsabilità di tirare in ballo un personaggio esemplifico dicendo che il lettore è protagonista, e quando ne tiro fuori uno ne I Cumuli, sono costretto a pigliarlo dalle sitcom americane, quasi...
E questo perché l'omologazione, e specie una mancata possibilità di classificazione degli strati sociali coinvolti in una lettura, non permette più l'invenzione mitologica come poteva succede per Tolkien, che in uno Hobbit vi vede il medioborghese.

Danilo Baldoni
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