Io dico solo una cosa: che se il Manzoni ti fa schifo -ed è lui il padre putativo del moderno mostrare- allora non ti piacciono nemmeno le stesse prerogative che ti muovono a lamento...
Manzoni è più che un mostrare: è una cartolina, già dal principio...
Non si capisce perché lì dove il palato tuo dovrebbe un attimo quietare le proprie papille gustative, eccolo là che invece sputa veleno peggio che altrove; dunque per me rimane un emblema davvero...

Ma è un disamore che non le giova, intendiamoci: ciò che lei desidera in narrativa, è ciò che io e molti s'aspettano dalla narrativa di oggi; è il passaggio dall'emozione alla sensazione, ma
1) non puoi chiedere questo ai libri alle tue spalle (è come salire su un albero, rendersi conto che il fusto non ci serve più e iniziare a segarlo).
2) non puoi pretendere che questo passaggio sia immediato; persino i lg, così inseriti nell'argomento, sono stati una piccola fiammata nel territorio difficile della parola...
3) non puoi pretendere che questo avvenga secondo le TUE prerogative, e che quelle siano il modus operandi di molti se non di tutti.
Se chiedi queste tre cose, la tua è un'insofferenza logica, logica quanto insana; è come andare a New York e lamentarsi che non è Parigi.

Sono il primo a dire che il pubblico è ancora fermo alle logiche del romanticismo, e che le dodicenni ci solano il mestiere proprio per questo -sono logiche ormai acquisite e fuori moda.
Ma sta agli scrittori, abituare il pubblico ad un gusto nuovo... sta agli scrittori, dannarsi l'anima sulla carta finché non esce qualcosa che sia di gusto comune. Ed è molto più facile aprire una dogana virtuale e mazziare ogni singolo neofita come dei despota che sforzarsi di erigere un tempio ancora tutto da costruire...

Senza poi contare che cerca l'oro ad est anziché ad ovest: il passaggio dall'emozione alla sensazione, non è certo un passaggio possibile adottando i criteri d'un tempo. Non si può mischiare il modus operandi romantico a quello di nuova acquisizione, o si fa un danno madornale.
Le nuove logiche, c'insegnano che la sensazione è qualcosa che prevede l'IO... ma dov'è, l'io, nei lavori di G.? Ci sono personaggi improbabili, nei quali l'immedesimazione è cosa ardua...
Sarò razzista, ma questo è anche il motivo per il quale credo che un buon libro 'avanguardista' sia sempre cosa maschile: in un io al maschile, l'immedesimazione è valida da entrambe le parti. In un io al femminile, di grazia se una parte delle donne vi si sente inserita...
Insomma: o ami le nuove sperimentazioni sull'io del lettore protagonista (allora non disdegnerai Ende, Calvino, Borges, e tutta la letteratura che ha permesso passi da gigante in tal senso), o continui col personaggio in terza persona ignorandole.
Lei non fa né la prima né la seconda cosa, ma fa tutt'e due insieme: protagonista al cubo, con tanto d'alucce alle spalle, e pedanteria emozionale come se il personaggio stilasse mentalmente un diario privato, di cui il lettore è quasi spione.

Senza contare poi che questo genere di scrittura, con un io che ragiona quasi al virtuale, è già appartenuta a qualcuno: a Lovecraft... e lui te la faceva gustare senza troppe ridondanze.
Ma non c'è comunque ombra del disfacimento del personaggio... non c'è l'io del Lettore. Per cui a mio avviso le sue lamentele sono infondate e il suo metodo inapplicabile.

Quoto gigantescamente il problema dell'editor, ma io aggiungerei una 'e': l'editore... l'EDITORE... ma che razza di storia è questa, e come fa a conoscere degli scaffali...?
M'interrogherei molto più su questo; direi che sia inutile tutto, qui: parlare di scrittura, di editor, di capacità inerenti... se sei un VERO editore, se avverti il compito di fiutare dei talenti, queste cose non dovrebbero veder la luce in nessun caso, sia che abbiano un pubblico, sia che non lo abbiano.
E' inutile spostare sempre l'argomento sul problema tecnico, così almeno ci 'sollazziamo', ci divertiamo a deridere la scimmietta che ci mettono davanti, così o il nostro sito ha visibilità (o noi, meglio ancora), o ci reputiamo meglio e di certo non peggio...
Il punto non è questo; il punto è segnarsi a mente i NOMI degli editori, dargli sfiducia in tutto e per tutto, non parlarne, non comprarli, ritenerli INEFFICIENTI nei loro ruoli al pari di quel che succede se un politico non fa bene il suo dovere.
Questo si dovrebbe fare, altro che imbrattare internet e sfruttare questo vento contrario a nostro favore... a me queste cose non mi divertono, mi fanno imbestialire ancora di più, invece; perché al triste trenino dell'imbecillità legata al profitto, oggi s'aggiunge pure un ultimo tristissimo anello, che è il critico pagliaccio.

Seven_Legion ha scritto:

Non crediate che gli aspiranti scrittori siano sempre "i bravi ragazzi" della situazione. Esiste purtroppo anche una discreta fascia di personaggi che trovano nella scrittura un modo di sfogare i peggiori difetti. State anzi certi che piu' sono vanitosi, saccenti e ignoranti e piu' verranno irresistibilmente attratti dal "prestigioso" traguardo sociale di proclamarsi scrittori.
quote]

...meno male hai citato pure gl'ignoranti: per un attimo ho temuto il peggio...
Se invece dicevi 'vanitosi, saccenti e brizzolati', ero fottuto.

Macche' banalita'! Le tue parole che parlano di "pubblico diverso" che aspetta solo di essere scoperto mi hanno aperto gli occhi e ispirano a scrivere un nuovo genere di librogame! 

Vi posso gia' anticipare alcuni aspetti innovativi, poi mi dite se vi piace!

Intanto, la protagonista sara' una quindicenne giovanissima, bellissima, quindicennissima... con occhi, capelli e peli superflui di color fucsia-ocra-cobalto che da sempre denota onesta', bellezza atroce e fiducia nel futuro mentre il sole trafigge i solai. 

Si chiamera': MITTIKA! ...tipico nome di antichissima tradizione celtica (...se siete ignoranti e non lo sapevate, non e' colpa mia!) 

D: Mha! ...qualche dettaglio in piu', magari?
Seven: Certo: Mittika! e' una ragazza consapevole del suo essere donna e per questo appieno protagonista del presente.

D: ...cioe', ma di cosa parla il librogame?  ...filone "fantasy", "vampiri liceali", angel-demoniaco ...?
Seven: una sostanziale innovazione di questo librogame sara' raccontare tutto attraverso le emozioni dei protagonisti. Ad esempio, se ad uno gli scappa ci saranno pagine dedicate al senso di urgenza dei giovani per un futuro piu' "libero". Ma ATTENZIONE, non verra' mai descritto esplicitamente quello che fanno i protagonisti. Ci si limitera' a dire che han fatto la "cosa giusta al momento giusto". Evitata anche la banalita' di descrivere i personaggi:  diciamo sono un gruppo di amici che lotta per difendere le emozioni positive nel rispetto della natura per la vittoria del bene, quello con la B maiuscola!

D: Ah, "lottano"... quindi c'e' un nemico...
Seven: Certamente! La trama e' assai originale: all'inizio un malvagio nemico e' stato sigillato per sempre in uno spazio senza tempo. Puo' liberarsi solo attivando un preciso rito segreto ma questo NON accadra' MAI perche', per rompere il sigillo, la nostra ignara Mittika! dovrebbe entrare in un BAR gestito da un nano madrelingua svedese, saltellando con un mandarino blu in equilibrio sul ginocchio e recitando al contrario versi di Milan Kundera. E' impossibile, davvero impossibile...

Ehh... eppure, non ci crederete: sfiga vuole che, gia' al secondo paragrafo... 

D: Vedo, molto originale... comunque, per capire: i nemici son demoni, streghe, zombi... o cosa?
Seven: Non e' importante che il librogame lo precisi: basti sapere che ci son persone "cattive" che vorrebbero cancellare le emozioni buone nel mondo. Ma per fortuna Mittika! elabora un piano di battaglia gegnale per sconfiggerli!

D: ...sarebbe?
Seven: Fase 1: avvistiamo il nemico. Fase 2: lo circondiamo. Fase 3:lo annientiamo con la Forza del Bene!!!

D: Ottimo...  ci sono altri personaggi nel librogame?
Seven: Sicuro: il simpatico compagno d'infanzia di Mittika!
Lei ci e' molto affezionata e lo chiama "quel gran genio del mio amico"!

D: ...e che fa?
Seven: E' uno che col cacciavite fa miracoli. Per esempio: regolerebbe il minimo, alzandolo un po', e potresti ripartire - certamente non volare - ma... viaggiare!

D: Un momento, ma questo e'...
Seven: Certo: e' una mia poesia che ho messo nel librogame! D'altra parte, mica si vive solo di battaglie e strategia sopraffina, eh! 

D: Ok, direi che puo' bastare... non resta che dare appuntamento ai lettori per la pubblicazione di questo innovativo Librogame sul nostro forum... salvo che nel frattempo la Mondadori si precipiti ad acquistarne i diritti! 
Seven: in effetti, sono stato contattato 15 secondi dopo il post! si vede proprio che i loro editor hanno un fiuto infallibile per certa roba, specialmente se "veramente buona" come questa...un saluto a tutti!