non penso di esserci, sono strapieno. Andrò giusto al gamesweek di  Milano il sabato.

Ammazza se non ti capisco... anni addietro girovagavo stile anima in pena chiedendomi: "Ku minghia ci faccio, qui?!" -me lo chiedevo in sanscrito.
Per me non è una fiera del nuovo, è un museo... Ho continuato per anni a giustificarmi di fronte alla passione altrui, vedendo i tavoli di boardgamisti, e tutte le novità che circolano nel settore... ma il punto è che per me non c'è proprio nulla di nuovo da vedere.
I giochi si sono contaminati vicendevolmente, questo sì; li ha resi più tondi e completi, ma dietro tutto quello che è made in 2000 e anche un po' prima, per me è solo 'marketing', mercato, soldi...
Se s'annusa alle vere passioni che hanno mosso persone come Gigax, o l'inventore di KK, si può ben comprendere cosa dico. Un fortuito caso, l'approdo al mercato, ma in quel caso si piantano alberi dalle foglie rigogliose...
I giochi di oggi sono collaudati, geometrici, logici, scontati. E non parliamo di narrativa che sennò mi metto a piangere...
Oggi mancano dei veri Sognatori... quando il sogno è cosa di largo consumo, persino la fantasia può sembrare il luogo più banale e perverso del mondo.

Va bene, ma sposta il tuo cavallo, che non passo... :-)

PS: va da sé che molte delle cose che annuso fra noi sono notevolissime... ma proprio perché nate da una passione autentica. In merito alla modernità forse il mio concetto è troppo esteso... cioè: per me ridare l'impatto che ha significato per chi viveva l'epoca una partita di ded vuole dire inventare qualcosa che soppianti tutto quel che c'è attorno oggi... far finta che equivalga allo 0 che c'era all'epoca.
Comunque sì, pigliamola come menata e via...

Come ogni discorso si può estendere all'infinito; è verissimo che il trasporto che m'ha guidato a comporre il post sia di quello stampo lì... però nemmeno si può evitare un'analisi accurata.
Anzi: sarebbe bello il farla anche per capire cosa, su persone che hanno vissuto e attraversato l'epoca d'oro, quando forse c'era meno oro effettivo intorno al fenomeno, faccia veramente presa o susciti vera curiosità...
Quando davo gl'esami per Storia dell'Arte, mi ricordo che si studiavano periodi storici durante i quali gl'artisti si cimentavano nel 'saccheggio', cioè in una citazione sommaria di tutto quel che aveva riguardato una certa epoca. Il più delle volte è la fine di un secolo.
E' indubbio, a parer mio, che questa cosa riguardi i nostri anni...
E non credo nemmeno tanto alle frasi che sottintendono l'opposto, dai... ma vi ricordate cosa significasse tornare a casa sapendo di aver giocato per la prima volta a un gdr, o a un lg...? Stiamo parlando di fenomeni augurati da altri, ma fondamentalmente nuovi, di fortissimo impatto sui contemporanei.
Io vado molto curioso di certe contaminazioni che oggi mischiano boardgame a gdr e forse anche a carte e lg, mi piacerebbe spiare qualche partituccia... però sinceramente non mi sveno per saperne: sono eredità piuttosto meccaniche, degl'ibridi che se non c'arrivava quello c'arrivava quell'altro... mentre non so se il settore avrebbe mai potuto fare a meno di Tolkien o Gygax, tanto per dirne un paio.