Per quanto facciate, non riuscite ad udire alcun suono provenire dal basso, né vi sono odori particolari. Non puzza neanche di chiuso, a dirla tutta: niente polvere, ragnatele, radici o terriccio. Sembra un sotterraneo abbastanza frequentato e ben tenuto, ma, per quanto ne possiate percepire, buio, silenzioso e privo di minacce immediate.

"Qualcosa che non va c'è di sicuro...
Ma cosa? E perché quei travestimenti?"
Il Rosso fa eco alle parole di Lorelai, ma sembra su un altro tono...
"Qualcosa di strano accade qui e non sono sicuro di voler scoprire cosa..."

Gli occhi di Zagrabal baluginano in maniera indecifrabile quando la fattucchiera pronuncia la parola MALE: "Dama Lorelai, percepite del male... E non vorreste forse opporvi? Non bramate sconfiggere il male e fare trionfare il bene su questa landa? E che cosa sono il male ed il bene, se non punti di vista opposti dello stesso paesaggio?".
L'uomo poi borbotta qualcosa sottovoce, riprendendo dopo un attimo il consueto tono a metà tra il provocatorio e lo scanzonato: "Sembra tutto troppo strano... Come se ci avessero imbandito la tavola per farci mangiare un pasto avvelenato. E' tutto troppo perfetto, e soprattutto come è possibile che questo posto sia così facilmente accessibile? Possibile che i pastori che abitano queste piane non sappiano nulla di ciò che si svolge qua di notte? Troppe domande, mie compagni. Comincio a pensare ad una trappola. L'uomo saggio è colui che sa ritornare sui suoi passi".
Conclude guardando il Cacciatore.

Il Rosso cercò di tracciare mentalmente uno schema dei fatti, poi decise di condividerlo.
"Se fate bene i vostri conti, tutto torna.
Terra desolata e pressoché disabitata."
E qui sottolinea il concetto facendo con la mano destra un ampio giro intorno a se.
Pur essendo sottoterra, il gesto è comunque chiaro, o almeno lui lo spera.
"Nessuno nei paraggi che possa vedere e, per quei pochi che capitano qui per caso, maschere, segni magici all'apparenza pericolosi, luci tremolanti a figurar come spiriti nella notte.
Chiunque li vedesse, se non si avvicinasse troppo, ne avrebbe timore certamente."
Poi, però, indicando scale e rampa:
"Quale posto migliore per costruire una base sotterranea?
In questi progetti però una persona saggia, mentre all'esterno piazzerebbe poche e sporadiche trappole per scoraggiare i curiosi senza attirare l'attenzione, all'interno dovrebbe preparare trappole ben più importanti.
Del resto i coraggiosi che riuscissero ad entrare potrebbero essere dotati di non comuni capacità e quindi dovrebbero essere neutralizzati in altro modo."
Quindi scorrendo con lo sguardo sui tre attorno a lui:
"Potrebbe essere una sfida interessante, ma solo con persone più attente e capaci.
E non metterò la mia vita in gioco se non ho da voi garanzie signori.
O mi darete retta, visto che siamo nel mio ambiente, o vi lascio qui e torno al campo."
L'ultima frase viene pronunciata con estrema serietà e sguardo fisso.
Non vacilla minimamente e i suoi occhi sembrano fiammeggianti alla luce della lanterna.

LORELAI:
"Perdonami... ma non mi lasci altra scelta" - mormoro, tra me, con aria a mia volta affranta. D'improvviso, mi ergo in tutta la mia scarsa altezza e con voce che a tutti risuona melliflua richiamo il cacciatore, la mano tesa avanti a me in un gesto invitante:
"Ketharr! E' più saggio andare a cercare gli altri. Non agiremo soli, ascoltami..."