In realtà Murasaki Shikibu aveva i baffi.

Premetto che è l'istinto stesso della specie di valutare la potenzialità dell'accoppiamento di un essere della stessa specie di sesso opposto.
Fa parte dell'istinto di conservazione e riproduzione della specie.
Ma dato che come esseri umani dovremmo essere un po' più evoluti nello standard del regno animale, non dovremmo gettarci gli uni sugli altri a copulare ad ogni piè sospinto.
Tuttavia la capacità umana di relazionarci permette di scegliere, fra i potenziali partner sessuali, quello che non appaga solo le necessità fisiche, ma anche quelle emotive, intellettuali e, perché no, spirituali.
Che ultimamente si tenda a cercare solo chi possa soddisfare solo il primo bisogno, lo dimostra l'aumento dei divorzi e delle separazioni.
Dovrebbero essere le persone che, prima di tutto, dovrebbero verificare le altre compatibilità prima di quella, tuttavia socialmente si viene educati, almeno oggigiorno, a cercare l'appagamento sessuale in primis.
Io scherzo e rido sul fatto del procacciare "prede sessuali", ma sono uno di quelli che preferisce conoscere la persona che ha di fronte prima di "rotolarsi fra le lenzuola".
Questo mio atteggiamento ha allontanato diverse persona da me, ma l'ho considerato solo come un modo di distinguere chi ha del potenziale da chi non lo ha.
Del resto solo perché uno ha la forza di dirti "No, non è ancora il momento di venire a letto con te" dovrebbe dare punti alla persona che hai davanti. Quindi se lei ti taccia di essere gay solo perché sai resistere alle sue grazie è lei a sopravvalutarsi, no?
Poi che ci siano persone che finché non arrivano lì sono perfette e dopo diventano delle autentiche funzioni corporali solide vuol dire che non erano adatte e che forse se si resistesse di più si potrebbe scoprire se la persona sia adatta prima di concedere troppo.
Comunque il rapporto fisico esiste e deve esserci nella coppia o si è solo amici e nulla più...

Ebbene sì, anzi prima si chiamava Platano.

foreros ha scritto:

Dovrebbero essere le persone che, prima di tutto, dovrebbero verificare le altre compatibilità prima di quella, tuttavia socialmente si viene educati, almeno oggigiorno, a cercare l'appagamento sessuale in primis.

Fatico ad andare a letto con persone che non mi interessano, ma non posso convivere con qualcuno che non abbia una relazione sessuale più che soddisfacente.

Quindi, prima mi devi piacere intellettualmente, poi sessualmente.

Però non posso aspettare di sposarmi per sapere se a letto andiamo d'accordo.

Secondo me è giusto conoscersi abbastanza rapidamente da quel lato. Altrimenti ti trovi con un coinvolgimento che non potrà avere un seguito, e quando scoprirarai l'incompatibilità sessuale ci sarà un doloroso distacco.

E non venitemi a dire che uno deve andare in contro al partner, perchè è scontato, però se a te a letto piace insultare il partner e quest'ultimo non condivide lo stesso atteggiamento, la vedo durina la convivenza

Ahahahah! Che carini. ^^
Riassume perfettamente il modo in cui di solito mi faccio "acchiappare" io.

Sono d'accordo con il Saggio e con Fore insieme ed è proprio quel che stavo dicendo all'inizio: non è un MALE il sesso in sé. Non è un male curare le "arti seduttorie" (cosa in cui, tra l'altro, gli orientali sono tra i maggiori esperti), sono importanti per una relazione. Molto banalmente: non si vive di sola carne, ma nemmeno di sola aria. Credo che sulla compatibilità sessuale si possa lavorare, nei LIMITI in cui c'è una certa intesa di fondo: tu Saggio hai fatto un buon caso limite e più frequente di quanto si possa immaginare... personalmente testato... ma io ora mi riferisco a standard più "classici".
Come te, difficilmente ci metto molto a voler sperimentare; non è certo questo che mi porta a innamorarmi (magari fosse così semplice), ma l'intesa in quel senso è importante perché frequenti a lungo qualcuno.
In realtà, al momento, comprendo meglio di quanto forse sia sembrato il pensiero di Tadanori, solo lo interpreto in modo diverso: quando mi sono accorta di venir vista come oggetto sessuale perfino da alcuni amici di vecchissima data e che, per questo, dovrebbero conoscermi meglio di tutti, ho sofferto parecchio. Mi sono anche riconosciuta le mie colpe, perché ne ho per esserci arrivata.
E anche io ho fatto una scelta (a dire il vero molto spontanea) di "astensione" da tutto ciò che non mi sembri portare ad altro che relazioni sessuali inconcludenti, ma di dedicare il mio tempo a quel che davvero voglio.
MA...il "ma" è qui...questo PRIMA. Il momento in cui incontrassi qualcuno che mi suscita sentimenti per altre ragioni e vedessi la cosa ricambiata, non esiterei un istante a seguire gli altri istinti. Mi avvantaggia, forse, il fatto che al momento attuale ho molto chiaro, per via delle mie esperienze, cosa voglio e cosa non voglio e che discuto di gusti intellettuali come di quelli sessuali senza problemi, quindi già sapere che ci sono delle divergenze difficili da sormontare mi porta ad allontanarmi prima e fine. Se non si tratta di visioni così distaccate o estreme, ma solo di una intesa non ottimale... eh, va beh, se c'è l'amore c'è anche tutto il tempo di imparare e credo sia NORMALE.  Se col tempo si crea un problema serio di mancanza di desiderio o incompatibilità, altrettanto non penso sia da demonizzare il sesso in sé, ma da capire cosa di "psicologico" c'è dietro. Credimi, non parlo per sentito dire. Spesso, anzi, può essere non il problema, ma la migliore SPIA per comprendere che ci sono ALTRi problemi. Non se ne può prescindere.
A proposito di questo e di poetesse: Saffo è stata la prima maestra di "educazione sessuale" delle fanciulle, senza per questo perdere la propria immensa genialità letteraria ed il sentimento profondo. Era naturale pensare che si dovesse "apprendere" in questo senso e che l'intesa sessuale fosse qualcosa su cui si può lavorare, non un "problema" da demonizzare.

Quanto al discorso donne scrittrici (o scienziate o quel che sia): è esattamente quel che sostenevo, la parità da questo punto di vista è ancora molto verbale e poco di fatto o, come fa notare giustamente Tadanori, i libri conterrebbero molti più nomi. Purtroppo ciò ha portato le donne troppo spesso a "mascherarsi" da uomo, sia moralmente che fisicamente, per emergere: sbagliatissimo. E' come ammettere che per essere alla pari con qualcuno devi somigliargli, il che ti pone automaticamente in inferiorità autodichiarata.