Yaztromo ha scritto:

Credo che Kisu' volesse sottolineare il fatto che lo faceva allegramente, piu' che altro... no?

... e ognuno di noi, allegramente, ha fatto quelle cose, e peggio.
Quando Giulio Lughi scriveva che con Lupo Solitario sono ripresi i furti in libreria, dimenticava di menzionare le biblioteche!

Appena posso lo leggo in modo più approfondito.
Comunque bella idea.

@ gabrieleud, mi ero perso questo topic... quindi e' da qui che hai avuto l'ispirazione per il sondaggio sul "barare ai librogame", giusto? 

@Kisu', ...quindi fai parte di una associazione culturale e in particolare sei una aspirante scrittrice, eh?
...te, beccata: ...la famosa "susenna tutta penna"! 

Ciao a tutti, scusate se sono sparita del tutto per qualche giorno ma non son stata molto bene.
Mi fa molto piacere leggere che chi sta leggendo il mio racconto lo sta apprezzando, è una grande emozione perchè, al di là ovviamente del sentirmi lusingata, sono affezionata al mondo e ai personaggi che ho descritto e attraverso di voi li sento rivivere. Non a caso ho scritto un librogame e non un libro normale: mi piace immaginare che la storia prenda una certa piega o un'altra a seconda di chi si mette nei panni del protagonista, che viva una vita sua.

Yaztromo ha scritto:

ci sono molti modi per risolvere tecnicamente la cosa, senza usare punteggi o oggetti, per esempio con parole chiave da trasformare in numeri ai quali andare

Hai ragione Yaztromo, dal punto di vista tecnico sarebbe meglio come dici tu; però sai una cosa? Tra i (credo pochi) lettori che finora ho avuto, alcuni - tutti inesperti di librogame (mai letto uno in vita loro) - mi hanno segnalato delle difficoltà proprio in un paio di passaggi che richiedono di andare ad una certa pagina nel modo che dici tu. Probabilmente il problema non è tanto nel meccanismo in sè, ma nel fatto che lo devono fare online e non hanno troppa dimestichezza col modificare la barra indirizzi del browser; oppure potrebbe benissimo essere che sono io ad aver dato male le istruzioni. Ho cercato di capirlo ma nessuno degli interessati me l'ha confermato, aspetterò di sentire cosa ne dite voi.
Sempre per il discorso che è un e-book, ho immaginato che i lettori non usassero carta e matita ma il blocco appunti del computer/tablet/cellulare e che quindi fosse meno problematico "tenere il passo" di punti e oggetti. Però per lo stesso motivo avevo dato per scontato che quando si doveva sospendere il gioco uno quantomeno salvasse il paragrafo nei preferiti del browser, invece una mia amica non ci aveva pensato e ha perso il filo... (questo però non vuol dire niente, può succedere anche coi librogame cartacei )

Pesatori ha scritto:

non sono bene riuscito a inquadrare il mondo in cui è ambientato il libro. Mi ricorda molto un'ambientazione tra i romanzi di Phil Dick e un romanzo di Banana Yoshimoto. Da chi hai tratto ispirazione per descrivere questo mondo immagino futuristico?

Ciao Pesatori, grazie e complimenti per aver terminato con successo il primo capitolo!
Mi vergogno a dirlo, ma non ho mai letto nessun romanzo di Phil Dick e ho dovuto cercarlo su wikipedia per scoprire che c'è lui dietro a un sacco di film celeberrimi - che invece ho visto. Può essere che inconsciamente mi sia ispirata a lui attraverso i film. Di Banana Yoshimoto ho letto solo "Kitchen" quando avevo si e no 15 anni, anche questo comunque è materiale che si è sedimentato nella mia mente, un fenomeno cui nessuno può sottrarsi (e per fortuna!). Ho letto diversi libri di fantascienza sul tipo "mondi alternativi", paradossi e stranezze varie, soprattutto racconti (es: Ray Bradbury, Robert Scheckley), è il mio genere letterario preferito insieme a quello dei romanzi storici. Quando mi è nata l'idea di scrivere un librogame sullo "Spirituale nell'arte" ho subito pensato che sarebbe stata una storia che attraversava i secoli, ambientata nel futuro ma simbolicamente e concretamente legata a due periodi storici precedenti. ll resto è venuto tutto fuori da solo e tra l'altro poco per volta: luoghi e azioni si materializzavano man mano che proseguivo a scrivere. Si può dire che io stessa ho vissuto la suspence del protagonista: sono stata la prima giocatrice del mio stesso librogame