In attesa della conclusione della saga di Progetto Mortale (ormai deve solo essere pubblicato), ho deciso di dedicarmi ad un altro progetto, stavolta meno impegnativo del precedente.
La scelta è ricaduta su un argomento un po’ più soft: a leggere dal titolo, sembrerebbe più un racconto adatto ad un Corto o ad un mono-volume di massimo 100 paragrafi.
Ma è questa la sfida: cercare di trasformare un tema scherzoso in una saga che abbia un suo senso.
Certo, pensare ad un racconto più lungo di 100 paragrafi non è semplice: il rischio è di cadere nel banale o di andare fuori tema. Ma voglio provarci, e spero di riuscirci.

Anticipo parte dell’introduzione:

Sono tante le cose che ti piacciono: le belle donne, fare sport, la lettura…
Ma quella per le polpette non è solo una passione: è una ragione di vita.
All’età di cinque anni ti è stata diagnosticata una malattia più unica che rara: la polpettomania. Sei letteralmente ossessionato dalle polpette, ed ogni volta che immagini una polpetta su un piatto sei capace di cancellare qualsiasi altra voglia o desiderio.
A nulla sono valse le cure di medici e specialisti: tutti soldi spesi inutilmente…
I dottori si sono ben presto arresi a questo morbo inestirpabile, e ormai sei diventato un polpettomane incallito. Mangi polpette a qualsiasi ora del giorno: a colazione, a pranzo e a cena. Praticamente la tua malattia è ad uno stadio così avanzato che potresti avere delle crisi di astinenza se non consumi un certo quantitativo di polpette al giorno.

Si accettano critiche.