@saggio79

questo si che si chiama lavoro di gruppo, ahahhaah, ancora sto piegato

Io vorrei raccontare di un amico che era un po' il mito di noi 14 enni, all'epoca ...
Cioe', premetto che era, ed e' ancora, un tipo molto in gamba, e infatti poi e' uscito molto bene nella vita facendosi una famiglia e una gran carriera nel lavoro. Noto anche per il bel aspetto e la sportivita'... insomma uno veramente a cui invidiare molto...

...tranne per la mostruosa ed incontrollabile tempestona ormonale che, evidentemente, l'aveva colto nell'adolescenza.
Insomma faceva delle cose assurde ed i racconti delle sue prime esperienze a sfondo sessuale erano veramente delle disavventure mitologiche...

Vi racconto 3 episodi che ricordo ancora, se li trovate inverosimili non stupitevi: 14 anni e' l'eta' della deficenza per tutti...
Dunque:

1) Primo pornazzo che trova in giro, lo porta in casa e ha un'intuizione geniale: lo parcheggio sotto il cuscino da letto di mia madre che, tanto di giorno, li' non lo trovera' mai!!!
...beccato immediatamente!!! 

2) Anni '80, in pieno boom delle TV private, di notte trasmettevano i film zozzi. Ma come fare? Lui col buio andava in soffitta dove la famiglia aveva parcheggiato un TV secondario. C'era un problema: l'antenna sul tetto era motorizzata e attivarla nel cuore della notte produceva un rumore terrificante... eppure le TV private dovevano essere cercate con gran cura, magari aspettando una macchina di passaggio per coprire il rumore...
Ma il rischio era grosso ed inoltre la soffitta non offriva vie di fuga alternative in caso di arrivo di un genitore...

Una volta sul piu' bello, senti' il padre salire le scale...  sullo schermo davano ormai un mezzo pornazzo e non c'era tempo di cambiare canale... che fare?
Intuizione geniale: si butta morto sulla poltrona e si finge addormentato...

( Ricordo che quando ci ripetavamo questo annedoto tra amici, uno provvedeva sempre a riprodurre a bocca il rumore dell'antenna per rendere piu' drammatico il racconto )

3) Aveva una sorella molto carina.
Un giorno lui va in bagno e si dimentica di chiudere a chiave. Lei entra e lo becca proprio sul piu bello... Grande imbarazzo.
Lui poi crede di salvare la situazione spiegando che se lo stava lavando...
Per la serie: vogliamo crederci, che e' meglio!

Ne racconto una a cui ho assistito e che mi ha fatto gelare il sangue all'università: un collega di corso, prima che cominci la prima lezione, sta facendo tutto un panegirico su la diversificazione dei piani di studio e conclude dicendo che, se fosse per lui, gli esami di matematica andrebbero bellamente sostituiti da cose più interessanti ed applicative, che i professori di matematica andrebbero radiati dal consorzio umano, eccetera eccetera.
Ebbene, il tipo che era davanti alle macchine del caffè si volta e... indovinate chi era: il professore di Metodi Matematici! La figura di M consiste tra l'altro nel fatto che al suo corso obbligatorio non si è mai più di dieci studenti e dunque si è davvero a stretto contatto e ci si conosce benissimo ed è piuttosto imbarazzante iniziare in questo modo un rapporto studente/professore.

ve ne racconto una dei tempi del liceo che ha fatto un mio caro amico.
S'era in gita dell'ultimo anno a Barcellona,la mia classe , un altra, e la classe di una succursule di cui non conoscevamo nessuno.Il clima potrete facilmente immaginarlo tutti, s'era pieni di porros e sangria che ci usciva anche dalle orecchie.
Cmq durante i 7 giorni di gita s'è combinato di tutto e di più e la cosa bella è che noi sfascioni s'è riusciti a coinvolgere anche i compagni più posati bacchettoni o secchie. Tra gli altri c'era in gita un mio amico che era un ottimo studente ( e difatti poi si laureo anche in 5 anni al politecnico di torino come ingegnere) ma che comunque gli piaceva tantissimo cazzeggiare e fare scherzi di varia natura.. un giorno mentre ancora sfatti della serata barcolliamo tutti per il porto, qualche cosa come30-40 persone tra studenti e professori, lo vedo fendere la folla tirando dei colletti micidiali da stendere un toro (il tipo faceva pure body building), prosegue fino a chè non arriva in capo al gruppo inseguito da innumerevoli "mortacci tua!!" e ammolla una sberla colossale ad una ragazza della succursale che rimane prima impietrita, poi con un espressione da cartone si fa scendere una lacrima sulle guancie senza dire niente ma diventando sempre più rossa:
in verità era la professoressa accompagnatrice della succursale!!!! terribile

Questa al dedico a Kingfede che se non erro è prossimo alla laurea.

Venne pure per me, dopo varie vicessitudine ed una vita un pò da scapestrata, il tempo di laurearmi (alla triennale) e di sostenere quella formalità che è la discussione della tesi. Sebbene sia uno che veste esclusivamente jeans e felpa col cappuccio, volli per l'occasione "jollarmi" come si dice da qualche parte qua in zona, mi comprai quindi un vestito attillato molto elegante ma giovanile, un cravattino all' ultima moda, una cinta di pelle, ed un paio di scarpe da fighetto. Ora io non è che voglia dire che quando passavo alle ragazze prendevano fuoco alle mutande, però insomma facevo una bella figura 

La mattina della tesi indosso il mio abito nuovo nuovo mi reco a roma all'università con largo anticipo ed attendo il mio turno in compagnia di amici e parenti, chi incredulo chi commosso che mi stessi laureando, tutti comunque complimentandosi per l'ottima scelta dell'abbigliamento (per me inedito) che mi conferiva a loro dire portamento, fierezza, ecc..

Dopo alcune ore viene il mio turno, esce dall'aula delle discussioni un professore e chiama il mio cognome. Amici e parenti s'allontanano per farmi passare e io penso tra me e me ripescando una celebre battuta di Gassman nell'aramta Brancaleone:" Ti sei sempre coperto di merda, copriti alfine di gloria!!!" e parto con passo sciolto ma deciso verso l'aula. La porta era una di quelle massicce in metallo con maniglione antipanico  si trovava sulla sinistra ed aveva un anta aperta ed un altra chiusa, la raggiungo con alcune falcate, sempre tenendo stretta tra le mani la mia tesi come fosse un arma,e giro su me stesso per entrare , vedendo nell'aula  una schiera di professori che m'attendevano...

Ed ecco che finisce l'epico (che ha sempre avuto poco spazio nella mia vita) e inizia il comico:
Le scarpe nuovissime e con la suola liscissima incontrano una provvidenziale pozza d'acqua
, perdono attrito, e mi fanno schizzare in avanti come un missile,  mentre io non ho il coraggio di lasciar cadere a terra la tesi per ripararmi con le mani, risultato: tiro una megacraniata contro l'anta chiusa della porta di metallo, generando un GOOOOOOOOONG che s'è sentito fino in cina. Inoltre mezzo stordito, con le scarpe che non fanno presa e le mani ancora avvinte alla tesi, che non voglio lasciare per alcun motivo, continuo inesorabilmente a scivolare con la faccia contro il metallo e verso terra, sotto gli occhi dei professori della commissione e di tutti i presenti, finchè la mia ragazza e un paio d'amici riescono a mettermi in piedi tra le risa generali.Perfino i professori si giravano di lato per cercare di nascondere il fatto che stessero ridendo

Però è stato un bene: la tensione l'ho polverizzata,seppure avessi fatto scena muta per l'emozione la figura di merda poteva forse peggiorare? Così mi sono presentato davanti alla commissione tra il fragore delle risate di tutte le persone presenti dicendo (con un vistoso segno rosso in faccia):"Non temete non sono stati eliminati neuroni indispensabili alla discussione". Mamma mia quelli non c'avevano manco il coraggio di guardarmi in faccia che avevano paura di scoppiare a ridere. Gli tremava la voce!

Andò benissimo: feci un esposizione brillante e mi laureai con 110 e lode

in bocca al lupo King