Settimo scontro della Fase II. Si può votare per definire l’ID più divertente di questo Girone G fino alle 9:00 della mattina di Giovedì 9 ottobre.
Vi ricordo che è possibile esprimere due preferenze: accederà al turno successivo la prima classificata, mentre la seconda dovrà concorrere con le altre seconde dei rimanenti gironi eliminatori. Le altre tre ID saranno eliminate. Come sempre, è necessario motivare le proprie preferenze inserendo un breve commento.
ID in gara:
ID 107: (6 voti: spadadelsole, E.A. Coockhob, Yaztromo, abeas, perseo, Anima di Lupo)
107.
Alfred Jarry nasce a Laval nel 1873.
Scrittore francese, la sua vita si confonde con quella del suo protagonista, Re Ubu, personaggio presuntuoso e grottesco che catalizza ogni volgarità e vanità, ma insieme denuncia l’assurdità dell’esistenza.
La prima versione della commedia Re Ubu viene redatta da Alfred Jarry quando era ancora quindicenne, stampata e presentata per la prima volta nel 1896. Jarry può essere considerato il precursore delle avanguardie artistiche futuriste, dedaiste e surrealiste.
Morì a Parigi, in ospedale, nel 1907, per alcolismo e meningite.
E ora, conscio della vita di Alfred Jarry ed illuminato da cotanta sapienza, direi che puoi andare benissimo a fare in culo insieme al Re Ubu. La tua avventura termina qui.
ID 59: (4 voti: Adriano, gabrieleud, perseo, ilsaggio79)
59.
La velocità delle tue azioni lascia sorpresi tutti i presenti nella stanza... sia il debordante Fats che le guardie ti osservano come paralizzati mentre cominci a correre e poi con un salto acrobatico ti tuffi dentro la fossa del pavimento da cui è venuto su poc’anzi il lettone enorme di quell’essere ripugnante.
“Vaffanculo te e il tuo L.I.E.V.I.T.Y. di merdaaa!”, gridi esagitato mentre ti getti nell’oscura
apertura del pavimento, facendo anche il gesto dell’ombrello. La stanza scompare ai tuoi occhi e tu cominci a precipitare... E già, c’è questo piccolo inconveniente nel tuo piano di fuga: stai precipitando!
La fossa in cui ti aspettavi di atterrare (ma per andare dove, comunque?) in realtà era una
voragine molto profonda e tanto oscura che non ne vedi la fine. Cominci a urlare e a mulinare le mani, e quando ti schianti a terra con un fragoroso boato sei già svenuto da qualche secondo.
Sei morto? Macché.
Ti risvegli completamente nudo e legato ad un letto d’ottone, massiccio assai. Nell’aria c’è un odore come floreale, sarebbe anche gradevole ma è troppo pesante, ti fa venire la nausea per quanto è denso. Ti guardi intorno, ti trovi in una stanza, probabilmente una cabina che si trova chissà dove all’interno di questa nave maledetta. Decorata, guarda te, con carta da parati pure floreale, di gusto discutibile, ammobiliata con uno stile retrò seconda metà anni ‘80 che ti fa vomitare. Provi a muoverti per quanto te lo consentano i lacci che ti immobilizzano, ma un dolore lancinante ti sconsiglia di ritentare. Adesso ti ricordi di essere caduto da un’altezza clamorosa, probabilmente ti sei sfracellato tutte le ossa.
“Oeeeh aleee ueee aaaamossa!”. Queste parole arcane ti mettono in allarme: chi cazzo è che grida frasi senza senso? Una porta si spalanca con un ambiguo “Ta daamme!”. Sulla soglia una visione che ti fa venire il voltastomaco: l’orripilante Maurisa Laurito, una barcazza clamorosa di 1.800 kilogrammi a stomaco vuoto, ti osserva con cupidigia appoggiata sensualmente (almeno crede lei) allo stipite della porta, indossando un minimale quanto angosciante completino intimo tutto pizzo e trasparenze, che fatica non poco a contenere la debordanza delle sue carni inqualificabili.
“Ueeeeh - grida in preda a un furore demoniaco - ooooccchebbabbàààààà! Ma guavda tu
che splendove di vuomoo! Finalmente ti sei visvegliato, eva ovaaa! Tu devi esseve il nuovo amico che m’ha mandato Vobbevto miio, bene, hai fatto bene a venive subito in cameva, anche potevi passave dalla povta e non dal pozzo pvofondo 200 metvi! Evvvabbene, maviuolo mio, adesso ci pensevà Mavisa tuuaa a favti contento!”.
Così detto si avvicina lasciva, abbattendo un tavolinetto con una delle sue agghiaccianti “mosse”.
“Devi sapeve - continua - che mio mavito Govdos mi trvascuva sempve pev via di quel suo pvoggetto che gli sevve a dominave il mondo... In vealtà ci odiamo, pevò non può mandavmi a cagave perché gli occovvono i miei miliavdi, guadagnati in tanti anni gloviosi di Domenica In, per povtave avanti i suoi espevimenti! I miei appetiti evotici sono noti e addivittuva supeviovi a quelli culinavi, e così lui mi tiene qua e continua ad usufvuive dei miei soldi passandomi in cambio tonnellate di cibavie ma sopvattutto stalloni supevdotati pvesi tva i suoi schiavi e pvigionievi. Pevò devo dive che eva un sacco di tempo che non mi faceva avvivave un bel vagazzone come te...”. E così dicendo si avvicina con aria fintamente sensuale e comincia a strusciare il suo corpaccione su di te, che subisci impotente la dolorosa tortura (hai pur sempre tutte le ossa rotte!). “Mmmmh ti piace il mio covpo, eh? Ti sento, ti sento già godeeeeveee!”, grida in preda all’eccitazione mettendosi con un salto direttamente sopra di te. Questa stronza è così fuori di melone che non si accorge che ti sta soffocando! A parte che i suoi mille chili sulle tue ossa frantumate ti procurano dolori inimmaginabili, dicevo a parte questo, le sue laide tettone sono finite contro la tua faccia e non riesci più a respirare!
Tenti di gorgogliare qualcosa per farla scansare e riprendere fiato ma è troppo tardi... La balena è talmente ingrifata che comincia a trombarti violentemente, non si accorge di averti già ucciso con le sue poppacce e continua a cavalcarti senza tregua finché non raggiunge un sugnoso orgasmo.
La tua avventuva tevmina qui.
ID 136: (2 voti: spadadelsole, Aloona)
136.
Uuuuuu!!!! Ottima scelta!
Prendi un ago e un filo di nylon e ti cuci la bocca, poi afferri la fiamma ossidrica che porti sempre in tasca e ti
brasi le labbra a una temperatura di 800 gradi Fahreneit, liquefacendo irreparabilmente muscoli labiali, laringe e faringe.
Infine prendi una cazzuola, ti spalmi interamente la faccia di cemento armato a presa rapida e divieni famoso nei secoli a venire come la prima statua dell’Isola di Pasqua con corpo umano vivente.
ID 26: (2 voti: E.A. Coockhob, abeas)
26.
Apri la porta della terza classe la stanza vieni accecato dalla luce dei faretti che illuminano la stanza.
L'aula è vuota coperta di teli di plastica, Jimmy la troia indossa una cuffietta e porta due buffi cosi di plastica sopra le scarpe, cosa più importante sta puntando verso di te una pistola, non hai il tempo di dire o fare niente...
Muori con un proiettile calibro 44 conficcato nel cranio.
A tua consolazione la strega che infesta la scuola elementare abbandonata c'è rimasta un po' male, avrebbe voluto ucciderti lei.
ID 8: (7 voti: Adriano, gabrieleud, Yaztromo, Anima di Lupo, Aloona, ilsaggio79, ulnar primo)
8.
Cerchi di aprire la finestra, guardando il palazzo di fronte.
Boooooom!
Esplodi. Il tuo amico osserva la scena con orrore: le tue frattaglie sono sparse per tutta la stanza, ed un pezzo del tuo intestino è sulla sua spalla.
"Ehi, aiutatemi, dobbiamo andarcene da..."
Boooooom!
Boooooom!
Boooooom!
Altri tre tuoi amici nell'arco di 10 metri sono appena esplosi dopo di te.
E così via: la catena di esplosioni continua coma la più classica delle catene di Sant'Antonio e si propaga prima al palazzo di fronte, poi al quartiere accanto, poi alla città vicina, e così via. Solo che ogni volta che qualcuno proverà a spezzarla, si sentirà un nuovo "Boooooom!" in lontananza, con conseguente nuova propagazione.
E' con il suono delle esplosioni di questi rauti umani e dell'odore diffuso di carne bruciata che trascorre la notte di San Silvestro.
Buon 2015!
Ultima modifica di: Adriano
Ott-09-14 09:23:39
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".