Semplice fratellino: chiunque ha voglia può parlare dei dettagli di questo libro, impressioni, dati delle partite giocate, chiedere ulteriori informazioni all'autore, sviscerare i vari passaggi del libro, ecc.

Liberamente, anche spoilerando.

Grazie a te gittes. Alla fine chi scrive un libro lo fa al 70% perchè venga letto, e ogni volta che un utente esprime le proprie opinioni per l'autore è già una soddisfazione.

Dunque, hai toccato il tasto della Destrezza già presentato in passato. L'unica differenza è che ai tempi è stato criticato non tanto per la mancanza della possibilità di recuperne i punti, quanto piuttosto per il fatto che se uno è una certa cifra "destrezzoso" lo sarà per sempre, non ha senso che la caratteristica diminuisca. Ricordo che uno dei più grandi sostenitori di questa teoria era nientemeno che Apologeta, betatester del volume stesso.
Decisi comunque di non cambiare il mio modo di vedere in virtù del fatto che se è pur vero che un personaggio nell'arco di un'avventura non diventirà meno agile, è anche vero che la statistica potrebbe fargli pagare dazio. In poche parole, chiunque, per quanto abile egli possa essere, prima o poi sarà destinato a fallire una prova. Indi per cui, più difficoltà affronti più probabilità hai ciccarne qualcuna.

P.S.: per piacere non chiamarmi Rampinini! Mi sembra di essere a scuola. "Rampinini. Interrogato!" 
Chiamami Fabio o anche Iced...

Icedlake ha scritto:

in virtù del fatto che se è pur vero che un personaggio nell'arco di un'avventura non diventirà meno agile, è anche vero che la statistica potrebbe fargli pagare dazio. In poche parole, chiunque, per quanto abile egli possa essere, prima o poi sarà destinato a fallire una prova. Indi per cui, più difficoltà affronti più probabilità hai ciccarne qualcuna.

Ma questo regolamento, di fatto, lo rende meno agile andando avanti. Se ho 10 di destrezza, la statistica mi farà pagare dazio in ogni caso, prima o poi, senza che intervenga il declino del punteggio.
Facendo scendere la destrezza ad ogni prova, il risultato è contrario alla statistica e all'esperienza comune. Faccio un esempio: devo arrampicarmi su un albero, una volta al giorno per dieci giorni ed ogni arrampicata richiede un tiro in destrezza. Se il mio punteggio iniziale è 9, ho buone chanches di salire il primo e il secondo giorno. Il terzo ho circa il 55% di farcela. Il quinto ho il 75% di fallire. Gli ultimi cinque giorni non salirò mai.
Eppure, per esperienza, avrei dovuto imparare qualcosa, e le arrampicate successive diventare più semplici, anziché più complesse.

La statistica prevederebbe che io possa riuscire o fallire in alcuni giorni pescati a caso tra i dieci; il regolamento di Imperium invece concentra i fallimenti nei giorni finali.