Il libro ci mostra nella prima parte una carrellata di personaggi, permettendo di dare uno sguardo al Magnamund del PL 5100 che suppongo ospiterà le ultime avventure della serie di LS. Il regno di Lencia guidato da Re Telnac si prepara a lanciare un attacco per riconquistare il Nyras; Lupo Solitario manda un Maestro Ramas a Talestria per una missione secondaria accompagnato da tre aspiranti, uno dei quali, Falco di Pietra, sembra destinato a diventare uno dei personaggi "principali" della trilogia; un manipolo di Cavalieri della Spada di Ilion in viaggio per Helmstorm, capitale di Lencia, incontra un'amazzone guerriera proveniente da Telchos con un importante messaggio da riferire; una mercenaria delle Terre Tormentate di nome Haleka, dopo aver ucciso il figlio di Roark ad Amory ripristinando l'ordine a Salony, parte per Lencia con la sua compagnia avendo avuto notizia dell'imminente crociata.

Le cose sono destiante però ad andare in maniera molto diversa da quanto programmato: sarà infatti l'armata Drakkar del Gran Maresciallo Ranghor (una sorta di "successore" di Magnaarn) ad invadere Lencia con un attacco-lampo che coglie del tutto impreparate le difese lenciane. Le storie dei personaggi finiranno per intrecciarsi con le sorti di Lencia e con la disperata difesa della capitale.

La seconda parte del libro, infatti, è tutta incentrata sulla narrazione di gesta epiche e di combattimenti, ed è molto attenta a rispettare i "rapporti di combattività" che ci aspetteremmo dai personaggi coinvolti. In generale l'autore (Richard Ford) rimane molto coerente con la visione deveriana del Magnamund: oserei dire che è molto lontano dalla visione "apocrifa" dei vecchi Librofantasy di John Grant, che era solito concedersi grandissime (e poco gradite dai lettori) libertà.

Tuttavia, la lunga descrizione delle varie operazioni militari, seppur gradevole per i lettori sempre affamati di battaglie e di azione, tradisce una certa carenza a livello di trama. E' facile per uno scrittore occupare decine e decine di pagine con la descrizione di come le membra dei vari avversari vengono squartate dalle armi dei nostri eroi (o viceversa); non è facile invece mantenere la complessità dell'intreccio narrativo che la prima parte del libro prometteva, facendo nel contempo evolvere la trama.

Il finale del libro ha il pregio della coerenza e della non banalità (non ci regala il solito lieto fine scontato con cui si chiudono solitamente i "primi capitoli" delle trilogie), e ci regala qualche piccola sorpresa, ma in definitiva è tutt'altro che "conclusivo" e ci rimanda direttamente al capitolo successivo della trilogia per sapere come continua la storia. Storia che tutto sommato non è ancora decollata, ma che promette sviluppi interessanti ed un coinvolgimento di una fetta più ampia di Magnamund.